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Autore: Bab1974    23/04/2024    1 recensioni
Maggie, da pochi mesi fidanzata con Nina, vuole che anche il suo miglio amico e locatore, trovi l'amore. Dopo alcuni episodi falliti, decide, di comune accordo con la compagna, di presentargli il miglior amico di quest'ultima: Tony.
Così, Azi, che non ne può più di finire in appuntamento con persone strane e Tony, che ha scommesso la cena se le cose non dovessero andare per il verso giusto, si ritrovano in un incontro in cui nessuno dei due è ben motivato.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'incontro e lo scontro


1- L'incontro e lo scontro



Maggie, una dolce ragazza che lavorava in un negozio di dischi, sorrise all'uomo a cui pagava l'affitto. Un sorriso fintamente innocente, accoppiato ad occhi da cucciolo e voce bambinesca.
"Su, dai, se non funziona questa volta, ti giuro che non ti organizzerò più appuntamenti al buio." Le ultime parole famose! Baciò due volte le dita incrociate, come se ad Angel, questo era il nome del suo amico, anche se preferiva farsi chiamare Azi, importasse un gesto del genere.
"L'ultima volta che mi hai presentato qualcuno, sono dovuto scappare dalla finestra del bagno, mentre lui preparava la croce di Sant'Andrea in cui voleva legarmi." Ricordò l'uomo rabbrividendo ancora al pensiero e passandosi le mani addosso, come se volesse scrollarsi di dosso una sensazione pessima. "Ho dovuto lasciare la mia giacca in quella casa,una che mi piaceva molto."
"Non potevo immaginare che amante delle croci, significasse quello." S'imbrociò lei.
"E quello prima ancora, che adorava fare sesso nei cimiteri? Mi chiedo proprio dove li trovate, tu e Nina, questi elementi. Forse sul sito Pazzi.com." Scosse la testa smuovendo appena i suoi riccioli biondo platino.
"Sono stati piccoli incidenti di percorso. Ma Nina mi ha giurato che questo è l'uomo per te." Maggie era arrossita a causa dei casini in cui aveva messo l'amico, ma era certa di farsi perdonare questa volta.
"E mi giuri che questa sarebbe l'ultima volta, se non dovesse andare bene?" Azi chiese una conferma e lei gliela diede. Fu così che si avvicinò al luogo previsto per l'appuntamento, il Ritz, con animo non proprio benevolo a trovarsi un fidanzato, ma di certo più idoneo a liberarsi dalle grinfie della sua migliore amica.
"E, inoltre, ti prometto che se questa sera non dovesse andare bene, ti accompagnerò entro le undici in quel club di librai, in cui fate sesso leggendo sonetti e poi ci scrivete sopra dei poemi." Sbuffò disgustata all'idea e Azi rise di cuore.



"La vuoi smettere di fare quella faccia?" Nina era piuttosto scocciata. "Non ti sto portando al patibolo, solo a conoscere un simpatico signore della tua età."
"Lo sai che a me piacciono solo i ragazzetti sotto i trent'anni." si lamentò il suo amico Tony.
"Peccato che ormai i trentenni non provino più lo stesso slancio verso di te." Ribatté lei piccata. Il che era vero solo in parte. In realtà, finché si trattava di una cosa da una botta a via, aveva ancora il suo perché e percome. Ma ora che sentiva che il tempo avanzava e la voglia di farsi una famiglia, anche se atipica, più impellente, i giovani scappavano dal suo letto come se morsi da una tarantola.
"Ok, ma un minimo di decenza ci vuole."
"Maggie mi ha assicurato che è un uomo perbene, il che non vale per te. Quindi se dovesse andare tutto a rotoli, di certo sarà per colpa tua." Nina non aveva mezzi termini.
"Potremmo semplicemente non essere compatibili."
"Facciamo così. Io mi fido dell'istinto di Maggie." cercò di tagliare corto Nina. "Se dovesse essere un buco nell'acqua pago per entrambi. Ma se, per qualsiasi motivo, tu ti dovessi interessare a lui, pagherai la tua e la mia."
"Mi stupisco che tu non mi faccia pagare anche per Maggie." E le mostrò la lingua.
"Fell è un gentiluomo, non mi stupirei se si offrisse di pagare per tutti." Ma rispose alla lingua.
"Hai detto Fell?" Anthony scattò in piedi "Non parlerai del proprietario della libreria davanti al tuo bar?"
"Lo conosci?"
"No e non ci tengo a conoscere qualcuno che traffica in libri antichi. Già è noioso leggere in generale, figurarsi poi quei tomi polverosi." Il tono del suo amico era alquanto alterato.
"Oh, insomma. Non devi uscirci se non ti piace, ma solo parlarci una sera."
"Va bene, ti accontento." borbottò scocciato Crowley, che se da un parte era arrabbiato per essere costretto a quella messinscena, dall'altra già si pregustava il vino pregiato che avrebbe consumato quella sera... gratis.



"Allora, siamo qui finalmente." Il tono allegro di Maggie era l'unica nota di colore in quella serata.
"Io sono Maggie, la ragazza di Nina e questo è il mio vicino di negozio, Angel Z. Fell."
"Io sono Anthony J. Crowley, piacere." annunciò con poco entusiasmo il rosso, allungando la mano verso l'altro uomo.
"Il piacere è tutto mio." rispose l'altro, con il tono di chi annuncia la morte del proprio gatto.
Si fecero accompagnare al tavolo e le ragazze riuscirono a farli sedere vicini. Purtroppo, appena ordinato, le uniche a chiacchierare furono le donne, mentre gli uomini rispondevano malapena a monosillabi. Maggie cercò di portare l'argomento sul lavoro dell'amico al che Crowley rispose che non era interessato all'antiquariato.
"Comico, detto da uno che possiede una Bentley d'epoca." commentò Nina, che in realtà aveva poco di cui divertirsi.
"Una Bentley?" chiese Angel improvvisamente interessato. "Non sarà quella parcheggiata qui fuori nel posto degli invalidi?"
"Si fa notare, vero?" Tony sorrise, come se avessero appena fattoun complimento ad un figlio.
"Non capisco perché tu, che ti puoi permettere una Bentley, sia finito a questo appuntamento al buio. Nel tuo mondo non hai trovato nessuno che ti ispirasse?" chiese Azi stupito.
"Di quale mondo parli?" La voce di Tony era stridula e indisponente.
"Un'auto come quella vale per lo meno duecenticonquantamila sterline. Un normale essere umano non può né permettersela, né mantenerla." Ci aveva sbavato sopra per tutto il tragitto dalla fermata del taxy all'entrata al ristorante.
"Si tratta di un'eredità del mio bisnonno." spiegò il rosso, sedendosi sempre più scompostamente sulla sedia. "Riuscì a comprarsela con grandi sacrifici e maledì le generazioni future se avessero tentato di venderla."
La risata di Azi risuonò cristallina e rumorosa in quel tempio dedicato al bisbiglìo, oltre che al buon cibo e all'ottimo vino. Anche Tony dovette sorridere, anche se cercò di trattenersi.
"Scusami." Azi si asciugò una lacrima "Non c'è nulla di divertente in una maledizione, ma mi stupisco che tu ci creda."
"Non ci credo, non davvero." Lui e Azi si fecero più vicini "La uso come scusa per impedirmi di venderla anche quando dovrei. Ho avuto momenti in cui faticavo a mettere assieme i tre pasti della giornata, ma morirei piuttosto che liberarmene in favore del vil denaro." Poi, mentre Nina e Maggie, trattenevano il fiato, sfiorò con un dito il dorso della mano che Azi aveva appoggiato sul tavolo. "Scommetto che ti piacerebbe farci un giro, Angel."
"Preferisco essere chiamato Azi, se non ti dispiace. Angel è così... così... poco virile."
"Ma è adatto a te. Hai proprio l'aria di un angioletto dispettoso, appena fuggito dal paradiso." La voce di Tony era suadente, ipnotica. La sua mano si posò più decisamente su quella dell'altro.
"Appunto, non mi piace essere paragonato ad un angelo, perché sono tutt'altro." Però non ritirò la mano, anzi la girò e strinse gentilmente le dita appoggiate sulle sue. Le ragazze fremevano. "Comunque, adorerei fare un giro su una Bentley del genere."
Lo scatto all'indietro di Tony, totalmente imprevisto e imprevedibile, scioccò tutti.
"Sono certo che troverai, un giorno, qualcuno che sia disposto a farti fare un giro. Continua a sperare." Gli mollò la mano e si allontanò da lui. Prese poi il bicchiere e bevve un lungo sorso del vino rosso e se ne versò ancora. Un attimo dopo arrivarono le pietanze ordinate e mentre lui si gettava affamato sulla sua bistecca al sangue, Azi ignorava il suo filetto di salmone.
"Maggie, cara, credo che andrò in quel posto di cui parlavamo prima." annunciò alzandosi da tavola. "Perdonatemi la scortesia, ma mi è passato l'appetito e non sarei una gradevole compagnia. Buon proseguimento." E fece per andarsene. Maggie lo trattenne per un braccio.
"Azi, dovevamo assieme, ricordi?" La voce della donna era supplicante, ma non ottenne il risultato desiderato.
"Non voglio rovinarti la serata, cara." E se ne andò.
La ragazza guardò con tristezza la sua aragosta. Non andava spesso al Ritz e non le capitava spesso di mangiarla e sperò...
"Nina, fai tutto ciò che è in tuo potere per fare un pacchetto con questa bestia, o giuro che qualcuno la pagherà." E lanciò uno sguardo truce alla volta di Tony che, da parte sua, la ignorò e si godeva la sua pietanza.
"Tesoro, non so se..."
"Se quando torno a casa non c'è, vedrai se scherzo oppure no." Uscì di corsa dal locale.



"Tony, mi vuoi dire che ti è preso?" chiese Nina, incavolata nera.
"Di che parli?" Tony provò ad ignorare la domanda, sperando che la donna rinunciasse alla discussione. Speranza vana, purtroppo per lui.
"Perché hai maltrattato Azi in quella maniera? Non mi sembrava che stesse andando così male."
"Non è colpa di nessuno se non abbiamo ingranato." Tony sembrava davvero convinto di quello che diceva e intanto maciullava quella povera carne come se avesse appena attentato alla vita della regina.
"Ma che dici? Ma se mancava tanto così che gli infilassi la lingua in bocca?" E gli mostrò pollice e indice talmente attaccati che a fatica passava l'aria. "Ancora un po' e vi avrebbero denunciati per offesa al senso del pudore."
"Non esagerare! Non eravamo così vicini!" sbottò Tony, incominciando a giocherellare con il proprio cibo.
"Io ti conosco bene. Anche se ti piace fare lo sbruffone, so che non sei mai crudele. E questa sera lo sei stato. Non posso credere che tu lo abbia fatto apposta, avvicinarti a lui e illuderlo che potesse essere qualcosa di più, per poi lasciarlo andare in quella maniera."
"Ci hai visto qualcosa che non c'era."
"Tony, adesso sono io che prendo la mano a te." E lo fece. "E che ti guardo negli occhi. Non in maniera adorante come stavavate facendo voi due..."
"Non ci guardavamo in man..."
"Non interrompermi!" lo apostrofò secca "Sono tua amica, ho bisogno di sapere qual è il problema." E continuò a fissarlo, mentre l'altro si faceva sempre più piccolo, tanto che alla fine riuscì a portare gli occhi all'altezza dell'amica.
"E' stata colpa della scommessa." ammise alla fine.
"Cheeee?" chiese Nina con voce stridula.
"Sono in bolletta. Non avrei avuto soldi per pagare questa cena luculliana." Tirò un sospiro di sollievo alla fine, come se si fosse levato un grosso peso dallo stomaco. "Ecco, l'ho detto."
"Ti sei licenziato di nuovo?" chiese con la bocca storta a metà fra una smorfia e un sorriso.
"No, ma ho scoperto che se ogni giorno tardi un paio d'ore, hanno la scusa per lasciarti a casa." Spiegò lui.
"Ma va? Che scoperta!" commentò Nina sarcastica "Io invece ti premierei se la mattina arrivassi alle sette invece che alle cinque."
"Uff, tu non mi affideresti neppure le tue piante finte." la accusò, puntandole contro un dito.
"Non ho piante finte e benchè ti voglia un mondo di bene, so che non sei in grado di sostenere nessun impegno che non sia quello di mantenere la tua auto." Le mani erano ancora strette "Però, intanto che ti cerchi un altro lavoro, potrei permettermi di assumerti per il pomeriggio. Così non dovrai alzarti troppo presto e io mi potrei prendere qualche ora da passare con la la mia ragazza."
"Sei una subdola approfittatrice." gridò con un sorriso Tony, poi l'abbracciò "E sei la migliore amica che un disgraziato come me potrebbe avere." Affondò il volto nei suoi capelli e ne inspirò il profumo. "Se non fossi gay, ti amerei alla follia."
"Se tu non fossi gay, non saremmo neppure amici, probabilmente." Si staccarono e si guardarono negli occhi "Stai meglio, ora?"
"Scusate il disturbo, signori." Intervenne il cameriere, senza dargli il tempo di rispondere "Vi volevo avvertire che il signor Fell ha lasciato il numero della sua carta di credito. Siete suoi ospiti stasera e ha detto che non vuole sentire ragioni."
"Ma... non era necessario." Nina era confusa.
"Il signor Fell ha insistito, è un nostro affezionato cliente e non osiamo contraddirlo. Ha anche già lasciato una lauta mancia. Posso servirvi altro?"
"Direi di no, ma la mia compagna vorrebbe avere la possibilità di mangiare questa aragosta. Pensate che sia possibile?"
"Uhm, non fa parte della politica del ristorante, ma visto che siete amici del signor Fell, vi accontento. Vi metterò anche il salmone e qualsiasi altra cosa desideriate. Anzi, vi aggiungerò una bottiglia omaggio."
"Grazie." dissero i due in coro.



"Tony, ti sei lasciato sfuggire un uomo d'oro." commentò Nina, una volta che il cameriere si fu allontanato. "E non solo perché è molto generoso. Vi stavate fissando come se non esistesse altro al mondo."
"Ma che dici? Era solo affascinato dall'idea di me." si schernì lui "Pensava che fossi meglio di quello che sono."
Il cellulare di Nina suonò e lei infilò l'auricolare per ascoltare un what up. Dopo quello che sembrò un'eternità, se lo levò e si rivolse ancora all'amico.
"Meglio per te se non sei interessato a lui, si è fatto accompagnare in una specie di love club per librai." Gli rivelò la donna.
"Esiste davvero un posto del genere?" La smorfia che fece fu comica.
"Già, e gli ha promesso che glielo avrebbe accompagnato, se le cose non fossero finite bene stasera. E visto che è finita peggio di male, direi che gli hai dato l'occasione per darsi alla pazza gioia con i suoi colleghi." Lo fissò neglio occhi, poi proseguì "Davvero non ti piaceva?"
Tony fu sul punto di negare fino alla morte, poi però capì che aveva già mentito abbastanza alla sua migliore amica e, in quel momento, salvatrice.
"Certo che mi piaceva, cazzo!" esclamò lamentoso "Non so che avrei dato per immergere le mie dita in mezzo a quei riccioli platino." Alzò le mani davanti a sé, come se Azi fosse ancora lì e potesse farlo. "E quella bocca? Scommetto che le sue labbra sono dolci come il miele." Poi si rivolse a Nina "Sono pietoso, vero?"
"Sei orgoglioso e arrogante, ma sei anche dolce e gentile se vuoi e ti voglio bene così come sei." Si alzò e lo abbracciò attraverso il tavolo.
"Praticamente mi stai dando del bipolare." Rise lui, asciugandosi una lacrima bastarda che era scesa dal suo occhio "Quando posso cominciare a lavorare?"
"Anche domani se sei pronto. Tutti i pomeriggi fino a chiusura, escludendo la domenica."
"Pensavo che volessi proprio la domenica libera da passare con Maggie."
"Fra settimana possiamo andare dove vogliamo, senza fare file e in più, lei ed Azi, hanno una porticina interna che permette loro di aiutarsi."
"Se vengo a lavorare lì, lo vedrò spesso, Azi?" Sapeva di essere arrossito, ma non gli importava. All'improvviso tutta la sua arroganza era scemata, rendendolo schivo e timoroso.
"Lavora davanti a me. Ci viene giusto quelle quattro, cinque volte al giorno, escludendo i pasti."
"Quindi lo vedrò parecchio."
"E se si trova davvero qualcun altro, non sarà sempre solo." Nina inclina la testa di lato e gli sorride "Quale sarà il tuo prossimo passo?"
"Quello che avrei dovuto fare anni fa e che mi sono reso conto che mi sta ancorando la vita a terra." rispose lui, triste ma deciso "Devo vendere la Bentley."


NOTE: Eccomi con un'altra fic AziCrow. Questa volta è un tentativo di AU. Non mi sono discostata troppo dall'ambientazione originale, per questa volta mi accontento così.
Mi ero ripromessa di non scrivere nulla di nuovo finché non avessi finito l'altra fic, ma l'ispirazione è bastarda e questo è quanto. Avevo pensato a una oneshot, ma già si prospetta un altro capitolo. In teoria non dovrebbe essere molto lunga, ma con me non si sa mai.



  
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