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Autore: Raphaelgirl87    24/04/2024    0 recensioni
Storia dedicata alla challenge I tre giorni della merla del gruppo Non solo Sherlock su Facebook! #Fuorichallenge che più fuori di cosi si muore, ma ho avuto ora l idea per l angst story, non vogliatemi male 😅
Storia un pochino angst su Donnie, della serie ma perché devono sempre vivere situazioni tremende queste povere tartazze? Non possiamo mandarli a preparare i mojito in un chiringuito alle Maldive?
Magari la prossima volta! 😅😅
Vediamo cosa succederà alla mia tartazza preferita da sempre 💜💜(e meno male che è la tua preferita, penserete, pensa se ti stava sul mazzo!😅)
PS: la tecnica di controllo dei sensi Qi Gong viene nominata in un episodio della serie TV 2003, dove i fratelli ninja, riuscendo a controllare in questa maniera respiro e battito cardiaco, sopravvivono sul pianeta dei Triceraton....non è così estrema ma ci stava nel contesto!
Genere: Angst, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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"Stai bene, Donnie, sei comodo?" Disse Raf coprendo il suo fratellino e passandogli il suo peluche....Era da un pezzo passata l.ora dove andavano a dormire, Leo e Micky già dormivano nei loro letti, dopo la favola e la buonanotte di Sensei....solo lui non riusciva, si sentiva un qualcosa di doloroso nel petto che non riusciva a spiegare....

Non capiva come mai, suo fratello era vivo, stava bene, era in un lettino morbido, con le lenzuola e il pigiamino pulito, dopo un bagno caldo e una buona cena nella pancia....andava tutto bene....eppure il pensiero di cio che era successo quel pomeriggio lo tormentava senza pace. Se solo avesse fatto più attenzione.... Se solo fosse riuscito a tirare subito su Donnie.....

"Sto bene, fratello, grazie .....ma tu stai male?"disse Donnie al fratello in rosso, che, seduto sul suo letto faceva ciondolare i piedini davanti a sé.

La tartarughina rossa si morse un labbro.... Si sentiva le lacrime agli occhi e proprio non voleva fare vedere ai suoi fratelli che piangeva....odiava sentirsi debole. Lui voleva essere sempre forte, voleva solo proteggerli.... Piangere è da sciocchi, da poppanti....e lui non lo era.

"No....in realtà....io....oh cavolo.....Mi....dispiace....Donnie...."

Disse la tartarughina rossa, giocherellando nervosamente con i lacci dei pantaloni del suo pigiamino:

"Perché?" Gli domandò il fratellino viola, mentre Raf si mordeva sempre di più il labbro...le lacrime erano praticamente fuori dagli occhi, cavolo....

"Non sono....riuscito....a tirarti fuori ..... da quel pozzo.... Se Sensei non fosse arrivato per tempo....tu ....tu ....." Balbettò la tartarughina, mettendo la testa in mezzo alle ginocchia e iniziando a singhiozzare piano piano...

Dannazione, era caduto nella trappola delle lacrime, che cavolo.

"Raf....ma hai fatto la cosa giusta..... Non potevi fare niente.... Hai chiamato Sensei e siete riusciti a tirarmi fuori.... Vi....ringrazio tanto...." Disse Donnie mettendo una mano sul guscio del fratello che continuava a non guardarlo in faccia, con la testa sulle ginocchia:

"Dovevo salvarti io..... Sono tuo fratello maggiore....i fratelli proteggono sempre...."

"E lo hai fatto....come fai sempre, Raf....se ci sei tu, noi ci sentiamo protetti....anche Leo...."

A quelle parole, Raf sbuffò di stizza:

"Leo non ha bisogno di me....Lui è mister perfetto e faccio tutto bene.... Se la cava da solo....."

"Certo che ha bisogno di te, Leo, come tutti noi.....vuoi dormire qui con me, stanotte?" 

Raf tirò su col naso, si asciugò velocemente le lacrime e annuì al fratellino viola, che gli fece spazio nel suo lettuccio....li sdraiato vicino a lui, con una mano nella sua e la faccia sopra il dinosauro di peluche di Donnie, Raf si sentì una cosa dolce e calda e allo stesso tempo triste salirgli alla gola, forse era quella cosa che Sensei chiamava commozione....o forse semplicemente era l amore per la sua famiglia che gli riempiva il cuore da sempre:

"Ti....voglio bene....fratellino..... Sei stato molto coraggioso e.... Sono felice che....sei qui....." Sussurrò la tartarughina rossa al fratellino.viola che sorrise:

"Grazie fratello, ho imparato da voi....ti voglio bene anche io, Raf....lo sai...."

"Raf...."

Una vocetta minuscola, preceduta da uno scalpiccio veloce di piedini, giunse vicino al letto di Donnie....Raf alzò la testa appena dal cuscino, giusto in tempo per vedere Micky vicino a lui, con il suo orsetto in braccio e il labbruccio all.ingiú:

"Che c e Micky? Hai fatto di nuovo pipì a letto?"

Il piccoletto sbuffò, risentito:

"No, che cavolo! Volevo solo....scusarmi con te, Raf....ti ho detto che sei cattivo oggi e bugiardo.... beh non è vero, io....mi sono solo tanto spaventato.....quando Sensei ha tirato su Donnie dal pozzo.... ecco, ho avuto solo tanta paura....."

A quelle parole, la tartarughina rossa sorrise e allungò una mano per prendere quella del fratellino arancione:

"Tranquillo Micky, non ci pensavo neanche più...."

"Vuoi venire anche tu, fratellino?" Chiese Donnie....detto fatto, il lettino si strinse ancora e divenne ancora più dolcemente stretto, quando anche Leo, con la scusa di vedere se i fratelli stessero bene, prese posto anche lui vicino ai fratelli.

In quel tripudio di manine, braccine e peluche vari, i quattro fratellini lentamente scivolarono nel sonno serenamente, sentendosi coccolati e protetti, li stretti affettuosamente l uno all altro.

Solo Leo aspettò un attimo a prendere sonno, doveva dire una cosa importante a uno dei suoi fratelli:

"Raf?"

"Umpf....dimmi Leo...." Gli disse il fratello rosso, con la voce impastata dal sonno e passandosi una mano sugli occhi:

"Guarda che non è vero che faccio tutto giusto....e non è vero che non ho bisogno di te.... Ho bisogno di te, Raf.... Sei importante per me.....e ti voglio bene...."

A quelle parole del fratello maggiore, il groppo in gola di Raf divenne sempre più forte.... Alzò la testa da dove era per guardare gli occhi buoni del fratello in blu, quel fratello con il quale litigava spesso e volentieri e a volte non sopportava proprio..... Ma anche lo stesso fratello al quale voleva un bene che non poteva spiegare, lo stesso bene che voleva a Micky e a Donnie.

Un bene piu grande di se stesso.

Il fratello che, come tutti loro, avrebbe difeso strenuamente con le unghie e con i denti, per sempre.

 Del resto, solo lui poteva rompergli le scatole. Lui e nessun altro.

La tartarughina rossa e quella blu allungarono una mano l.uno verso l altro, stringendole forte appena si incontrarono sopra la pancia di Donnie, mentre Micky si era addormentato russando sopra la spalla di Raf e il fratellino viola dormiva anche lui tranquillo:

"Anche tu sei importante per me, Leo.... E ti voglio bene....anche quando mi fai incazzare...."

"Raf, non si dice quella parola...."

"Uffa, ora non C e Sensei...."

"Non importa, non devi dirle lo stesso...."

"Un che pa....mmmmmh....che noia che sei Leo, veramente...." Sbuffò Raf, ma sorridendo.

E così dicendo, anche i due fratelli maggiori, tenendosi per mano, si addomentarono sereni, ignari del fatto che Sensei c era eccome.... Nascosto vicino alla porta della loro stanza, il loro caro padre aveva assistito alla scena con tenerezza, pensando solo a quanto infinitamente amasse quelle sue dolci tartarughine.

E che, solo per quella volta, non avrebbe rimproverato il suo irruento figliolo rosso per il linguaggio scurrile che aveva usato.


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Esattamente come quella notte da bambini, così Splinter ritrovò i suoi ragazzi al mattino, accucciati tutti insieme sul letto di Donatello come i cuccioli di cane, che dormono letteralmente uno sopra l altro, illuminati appena dal grande arco blu al neon che troneggiava sopra il giaciglio del suo figlio super tecnologico.

Donatello appunto, al centro, riposava sereno, col.viso rilassato e sorridente di chi dormiva beato, respirando anche in maniera piena e regolare...vedendolo così tranquillo, Splinter con delicatezza gli tolse piano.il.tubicino nasale.dell.ossigeno, sfilandolo dalla testa e facendo attenzione ai suoi fratelli che dormivano vicini a lui, Michelangelo sulla sua spalla destra, Raffaello su quella sinistra e Leonardo in fondo con la testa sulla pancia del fratello viola.

Probabilmente il sonno li.aveva colti così, tra una risata e uno scherzo, a giudicare dalle.loro.espressioni beate e soprattutto dovevano essere veramente esausti per non essersi levati le loro maschere come.di.consueto e non aver neanche tentato di andare nei loro letti.

Come riuscissero a dormire in quel modo, con quel groviglio di braccia sopra i gusci e le spalle l uno dell altro era veramente un mistero....e allo stesso tempo era una cosa che riempiva il cuore del maestro ogni volta di profonda tenerezza.

Splinter si sedette sul bordo del letto senza svegliarli, carezzando piano piano una testa, un guscio, un braccio un qualcosa di ciascuno:

"È vero figli miei .... Siete ormai grandi....e a me sta il doverlo accettare..... L unica cosa certa è che vi amerò sempre ....." Disse sottovoce il maestro, sorridendo appena.

Era dura, non si sarebbe mai abituato a vederli crescere....ogni volta lo spettacolo della loro indomita lealtà, del coraggio che avevano, della loro fratellanza solida e del grande amore fraterno che li legava lo stupiva come la prima volta.... E lo sapeva, non si sarebbe mai abituato all idea di poterli perdere per sempre, come aveva rischiato di perdere il suo Donatello solo la sera prima.

Il maestro guardò proprio quel suo figlio in viola e non sapeva se per il debole riflesso del sole che penetrava leggero dalle grate dei tombini sopra il loro covo o se per ciò che aveva passato, ma gli parve più luminoso, intenso, quasi più adulto. 

Quel suo ragazzo straordinario dal coraggio incredibile, acume vivo e piena intelligenza, che lo aveva reso così fiero di lui

Quel suo ragazzo che, come tutti loro stava diventando un uomo.

Prima o poi i suoi ragazzi avrebbero preso definitamente la loro strada.... Chissà per quanto tempo ancora avrebbe potuto proteggerli, quanto tempo ancora avrebbero passato così insieme, tutti e cinque, come una famiglia.....

Splinter sospirò.

Bando ai cattivi pensieri.

Come diceva suo padre, la sua mente era l arma migliore. E doveva volgerla al bene.

Era appena spuntato un nuovo giorno, per tutti loro. Un giorno da vivere al meglio.

Con quel buon proposito, Splinter si recò in cucina, sbattendo alcune uova in una ciotola e facendole strapazzare in padella, mentre il bacon, in un altra padella sfrigolava gioioso.

Il buon profumo della colazione sul fuoco fece da richiamo per la sua tribù di scapestrati quasi meglio del flauto del pifferaio magico, perché uno alla volta, al grido di"Siiiiii! Colazione!!!!!! Che fame!!!!!"quattro tartarughe diciottenni si recarono in cucina super affamate come loro solito, venendo però invitate dal maestro, prima di sedersi a mangiare, ad andare in bagno a lavarsi bene faccia, collo e orecchie, come dovevano fare ogni mattina:

"Va bene, papà! Però prima ce lo dai un bacio?" Gli domandarono i suoi ragazzi con una faccia da monelli adorabili....Splinter lo guardò, alzando un sopracciglio:

"Certo, ma perché?" Domandò loro, ricevendo di risposta tre abbracci forti:

"Perché è vero che siamo grandi, ma vogliamo sempre bene a nostro papà, mica è una vergogna!"

Commosso, Splinter diede a tutti e quattro i suoi ragazzi un bacio sulla guancia e, mentre li vide correre verso il bagno battibeccando su chi dovesse essere il primo a lavarsi, non poté non scuotere la testa sorridendo.

Grandi e grossi, ma nel suo cuore erano sempre i suoi bambini.

Lo sarebbero stati per sempre.



   
 
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