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Autore: dragun95    25/04/2024    1 recensioni
[Monsuno]
Sono passati anni da quando Chase Suno e i suoi compagni hanno salvato il mondo. Ma ciò nonostante lo sfruttamento dei Monsuno non si è fermato.
Due fratelli hanno abbandonato i combattimenti dopo essersi lasciati la Eclipse alle spalle. In fuga dal loro passato i due vengono contattati da una donna misteriosa che chiede loro aiuto per una missione importante. Nel mentre una nuova fazione è decisa a ripulire il mondo dalla distruzione causata dall'umanità utilizzando i Monsuno. Anche se improbabili nuovi eroi i due dovranno decidere da che parte schierarsi, in una battaglia imminente che mette in gioco più vite di quante possano immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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CAPITOLO 4

 
 
 

Gli aveva detto di rilassarsi e non preoccuparsi di niente. E Thund l’aveva preso in parola, dato che si stava ascoltando la musica a palla dalle cuffie fornite dallo stesso veicolo. Il tutto con la testa appoggiata al sedile imbottito. Al contrario suo fratello stava guardando le opzioni che lo schermo di bordo gli forniva.
 
-Quindi dove siamo diretti di preciso, Ian?- era la domanda che si stava facendo da quando la IA del veicolo gli aveva detto di non preoccuparsi e che avrebbe pensato a tutto lui.
 
<< In un luogo sicuro come già accennato. Ma capisco la diffidenza di voi umani, tuttavia io sto solo rispettandogli ordini della signora >> rispose riferendosi a Lady D. Anche se questo non era poi così rassicurante. Ma sapeva che se avesse voluto ucciderli sicuramente l’avrebbe già fatto una volta saliti in macchina.
 
-Rilassati fratello e goditi il viaggio- si intromise Thund armeggiando con un display. Dalla parte in mezzo ai sedili del guidatore uscì piccolo dispenser che verso una bibita gassata nel bicchiere prima di alzarlo per informare che era pronto da prendere: -Peccato che questo distributore incorporato non abbia della birra- ammise bevendo la sua cola.
 
<< Nonostante questo veicoli si guidi da solo. Sconsiglio vivamente l’assunzione di alcool al volante non è etico ed è anche pericoloso >> essere ripreso da un’intelligenza artificiale, questo sì che fece ridere il maggiore. Il verde bofonchiò qualcosa prima di voltare la testa per vedere fuori.
 
-Siamo sicuri che quel pazzo non ci stia seguendo?- domandò guardo oltre i vetri oscurati.
 
<< Credo sia altamente improbabile che sappia che siate su un veicolo. Inoltre i miei scanner non rilevano presenza di persone nel raggio di tre chilometri >> eppure la paura che potesse trovarli non li lasciava di certo in pace. Ma comunque non poterono farci niente e come gli era stato detto all’inizio, aspettarono di giungere a destinazione.
Il veicolo procedette lungo la strada entrando in una galleria. Dopo un paio di metri la macchina fece un’inversione verso il muro. I due pensarono ci si sarebbero schiantati contro, invece questo si aprì rivelando un’entrata segreta.
 
-Questo mi ha stupito- dovette ammettere il moro. Credendo che Ian volesse farli andare a sbattere contro la galleria.
 
-La prossima volta però avvertici di altri passaggi segreti- gli disse Thund, pronto a gettarsi fuori dal veicolo o di afferrare il volante per sterzare.
 
<< Sono desolato, la prossima volta vi avviserò prima >> rispose la IA fermando il veicolo e facendoli scendere. Sembrava essere l’hangar di una struttura segreta cosa che effettivamente era. Con alcuni veicoli a disposizione.
 
-Anche questi sono dotati di IA?- domandò Thund guardando i vari veicoli.
 
<< Si. Sono tutte estensioni del mio programma primario >> rispose Ian: << Procedete dopo quella porta, c’è la sala principale >>
 
Una serie di luci si illuminarono come strada per indicare l’ingresso. I due ringraziarono il loro improbabile alleato e si diressero verso la stanza. La porta si aprì con uno suono magnetico portandoli in un altro corridoio. Non potendo fare altro lo seguirono, anche se erano sicuri che fosse pieno di telecamere e che Lady D, li stesse osservando.
Alla fine del corridoio c’era una porta chiusa con un lettore di impronte digitali.
 
-Dici che le nostre impronte sono inserite?- chiese il minore. E anche se ci fossero, come aveva fatto ad ottenerle.
 
-C’è un solo modo per scoprirlo con certezza- l’altro lo superò appoggiando la mano sullo scanner di impronte. Questo dopo aver scansionato la sua mano, si illuminò di verde e la porta si aprì. Decisamente aveva le loro impronte e ciò gli faceva sorgere alcune domande.
Oltre la porta c’era un ampio spazio high tech che avrebbe potuto rivaleggiare con i laboratori della Storm e della Core-tech. I due non poterono credere ai loro occhi in mezzo a tutta quella tecnologia.
 
-Di certo non bada a spese- ammise Logan avvicinandosi al grande super computer, guardando le numerose cartelle e file sullo schermo.
 
-Wow hai visto questo modello di Multy lancer!- l’oggetto in questione era un dispositivo per lanciare più nuclei a ripetizione. Ma al contrario degli altri modelli creati dalle altre fazioni e che si dovevano tenere con entrambe le mani.
Questo era montato su un guanto corazzato di colore bianco con alcuni pezzi viola e con sopra il logo della Amethyst. Thund sembrava essere un bambino in un negozio di giocattoli e per quanto da una parte suo fratello lo trovasse carina, dall’altra lo innervosiva. Preferiva che prendesse sul serio quella faccenda.
 
<< Mi fa piacere che il mio modello le piaccia >> si voltarono verso lo schermo dove ad un angolo era apparsa una finestra totalmente nera da cui la donna li stava contattando: << Spero che possiate trovare questo centro operativo di vostro gradimento >>
 
-Grazie, ma mi tolga una curiosità…come ha fatto ad inserire le nostre impronte digitali per la porta. Visto che non gliele abbiamo date?- voleva sapere come aveva fatto. Visto che erano stati contattati qualche giorno fa e non si erano mai visti di persona.
 
<< Quando siete saliti su Ian, che spero vi abbia trattato bene. Lui ha scannerizzato le impronte lasciate all’interno del veicolo e le ha inviate a me, poi le ho solo dovute inserire nel sistema di riconoscimento >> questo spiegava la questione. Ma voleva dire che avrebbero dovuto comunque guardarsi le spalle anche quando sarebbero stati in uno dei veicoli messi a loro disposizione. Dopo quella risposta il verde guardò il Multy lancer rimettendolo dove l’aveva trovato ed avvicinandosi al fratello.
 
-È sicura che questo luogo non sia rintracciabile?- chiese lui.
 
<< Certamente. Non so di che mezzi disponga quel tipo, ma questa base è dotata dei più sofisticati sistemi e mezzi di occultamente. E anche se la trovasse le sue difese sono state ideate per respingere umani e Monsuno >>
 
Questo gli fece tirare un sospiro di sollievo. Ma ora la loro domanda era cosa avrebbero fatto per fermare quegli ecoterroristi coi Monsuno. Perché erano stati assoldati per quello.
 
-Ha idea di dove colpiranno di nuovo questi Emissaries?- domando infine Logan, per sapere quando sarebbero dovuti entrare in azione.
 
<< No, sfortunatamente. È un piccolo gruppo di neanche dieci persone e anche per questo difficile da rintracciare. Ma ciò non si può dire per le bombe che usano >>
 
-Puoi rintracciarle?!- L’Essenza Monsuno lasciava una traccia energetica inconfondibile. Se potevano rintracciarla prima dell’esplosione allora avevano la possibilità di intercettarli.
 
<< Sto lavorando ad un sistema di rilevamento apposta >> gli disse: << Per il momento posso condividervi le informazioni che ho sul leader degli Emissaries e sulla Venom >>
 
-Vedilo tu Log. Io faccio il giro di questo posto, per conoscerlo meglio- non aveva voglia di vedere dei documenti e file. Era più un tipo di azione che di lettura. Il maggiore sospirò annuendo.
 
-Vedi di non rompere niente- il fratello alzò il pollice per dirgli un okey e poi lasciarlo solo. Logan scosse la testa iniziando a guardare i file che Lady D gli aveva lasciato sul computer, così da conoscere meglio i loro nemici.
 
 
֍֎♦֍֎♦֍֎
 
 
-Bella stanza!- era da quando avevano messo piede nella prima stanza, che voleva vedere tutta quella struttura. E già al primo colpo aveva trovato una camera da letto. Che era decisamente una figata.
 
La stanza era completamente bianca dalle pareti lisce e metalliche, con un letto high tech e altri oggetti tra cui un armadio. Gli dava la sensazione di essere in una di quelle strutture spaziali che vedeva nei film.
Si avvicinò al letto per tastarne la morbidezza, ed in effetti le lenzuola erano molto morbide. Mentre esaminava la stanza vide che c’era un display sul muro dell’entrata.
 
-Sarà per la luce?- ma visto che si era accesa automaticamente quando era entrato, ne dubitava. Iniziò ad armeggiare per il display finché non si sentì sollevare da terra. Dopo un momento di panico, guardò giù rendendosi conto che non c’era più la forza di gravità.
 
-Una stanza con dispositivo di anti gravità- preso dall’euforia iniziò a fare capriole a mezz’aria per poi darsi una spinta al soffitto e lanciarsi contro il pavimento ruotando ed atterrare in piedi. Era così divertente che avrebbe voluto continuare a volteggiare per la stanza per ora. Ma c’era ancora molto da esplorare.
Disattivò il dispositivo anti-gravità ed uscì per controllare il resto. Ma c’erano un bel po' di stanze tra cui scegliere.
 
-Uhm vediamo. Ambarabaci ci co co….scelgo…te- disse entrando. Era una camera circolare molto ampia anch’essa con pareti metalliche bianche lisce. In quel momento una voce digitale risuonò nella stanza.
 
<< Benvenuto nella sala di allenamento a realtà virtuale >> a quel punto la mascella gli arrivò a toccare terra. Una vera stanza di allenamento per combattenti Monsuno.
Sapeva che la Storm la usava per allenare i suoi soldati d’Elite. Lui ne aveva solo sentito parlare, ma non ne aveva mai usata una. Ed ora che aveva la possibilità, sentiva la salivazione aumentargli così come l’adrenalina dell’eccitazione.
 
-Questo è fantastico!-
 
<< Desideri dare inizio ad una sessione? >> disse la voce della stanza di simulazione. Sul volto del verde si dipinse un ghigno di eccitazione.
 
-Cazzo certo che voglio!-
 
<< Prego allora, selezione l’avversario da sfidare >> questa era la scelta più importante, decidere chi usare e contro chi. Dato che Kingstorm lo usava sempre, era il caso di fare pratica con Wrath. Ma chi avrebbe dovuto mettergli contro.
 
-Visto che è una loro creazione. Metti Goldhorn della Storm-
 
<< Avversario confermato. Preparazione in corso >> una sfera metallica fluttuante venne rilasciata dal soffitto, da essa iniziò ad uscire una sostanza gelatinosa, simile a gel balistico. Che in qualche secondo prese la fisionomia del Monsuno creandone lo scheletro. Questi poi si colorò da solo dei classici colori della creatura, ed ecco che il manichino di allenamento era pronto.
 
-Vediamo cosa sa fare questa stanza. Wrath Lanciò- e così l’allenamento ebbe inizio.
 
 
Continuò ad esaminare i dati che Lady D gli aveva passato sul loro nemico misterioso. Non aveva molto, era piuttosto bravi ad agire nell’ombra ed erano molto pericolosi. Forse allo stesso livello dei Monaci punk.
L’unica cosa che aveva capito e trovato interessante, era che il fondatore della Venom si chiamava Dokura. Ma era certo che fosse uno pseudonimo o un nome in codice.
 
“Perché non ci sono i cattivoni megalomani che vogliono far sapere chi sono” invece questa persona era più enigmatica. Alzò la testa guardandosi intorno, era da parecchio che suo fratello era sparito a controllare la base. Anche se sperava che non avesse ancora distrutto niente.
 
-Ci sono le telecamere per vedere dove si trova mio fratello, qui?- chiese rivolto a se stesse, nascondendo le schede con i file. Controllando le registrazioni nella struttura. A quanto pareva suo fratello stava utilizzando la stanza di allenamento a realtà simulata. Finché non rompeva niente era contento che si divertiva.
 
<< Come ti sono sembrate le informazioni? >> la voce di Ian lo fece sobbalzare sulla sedia. Si guardò intorno per cercare di capire da dove proveniva la voce.
 
<< Scusa, devo averti spaventato >> lui fece un profondo respiro per riprendere un po' della sua compostezza, prima di rispondergli.
 
-Tranquillo. Devo ancora farci l’abitudine- ammise lui, troppe cose nuove tutte insieme: -Ma comunque le informazioni sono poco esaustive-
 
<< Comprendo, ma è quello che abbiamo al momento >> ammise la IA. Logan alzò la testa sullo schermo per poi alzarsi dalla sedia. Aveva bisogno di fare una pausa.
 
-C’è una stanza dove rilassarsi?-
 
<< Esci nel corridoio la quarta porta in avanti sulla sinistra >> lui ringraziò ed uscì seguendo le indicazioni entrando in un’altra stanza. Questa era arredata come se fosse stata un bar. Le pareti erano in assi di legno, c’erano un biliardo, una televisione a schermo piatto con un bel divano e una piccola zona con cucina e bar. Si avvicinò alla zona cucina per guardarla meglio.
Anche se piccola era fornita per potersi cucinare e c’era anche uno scomparto che faceva da frigorifero. Lo aprì vedendo che era pieno di bevande. Almeno era gentile a fargli trovare dei viveri. Prese una lattina e andò a sedersi sul divano davanti alla televisione. Usando il telecomando incorporato nel bracciolo per accendere la televisione.
 
"Un pomeriggio di terrore ad Halftown. I testimoni oculari parlano di mostri che combattevano tra di loro. La Storm  ha rilasciato la comunicazione che si tratti di una resa dei conti di piccoli criminali, con armi potenti"
 
Stavano sicuramente parlando dello scontro tra i loro Monsuno e quello di Dom Pyro. Per fortuna non avevano dei video e se anche c’erano era sicuro che la Storm li avesse già confiscati.
 
-Splendido!- disse infastidito.
 
-Che cosa fratello?- la voce di Thund gli arrivò da dietro.
 
-Stanno parlando del nostro scontro con Dom Pyro. Sicuramente la Storm penserà che siamo implicati- se nei video erano stati ripresi allora era certo che li avrebbero resi responsabili.
 
-Altri punti sul nostro curriculum di ricercati- rise il minore prendendo qualcosa dal frigo.
 
-Non c’è niente da scherzare. Se ci credono più pericolosi di prima, intensificheranno le ricerche…ti rendi conto di questo- gli rispose il fratello in modo serio. L’altro sbuffò ruotando gli occhi infastidito e lasciandosi cadere sull’altro lato del divano.
 
-Io ancora non mi rendo conto di come fai a bere la Wed- rispose alludendo alla lattina verde che teneva in mano. Per poi assumere un tono serio: -Trovato niente nei file che la cara D, ci ha dato?-
 
-Ha molte informazioni, anche se non abbastanza. Inoltre ho trovato il nome del capo della Venom. Anche se è solo uno pseudonimo…ti faccio avere un riassunto più tardi- Thund alzò il pollice. Non era proprio un tipo a cui piaceva leggere lui, sempre se non necessario. I due presero a guardare la televisione, mentre il minore iniziava a picchiettare il dito in modo quasi ritmico sul bracciolo della poltrona. Stava usando il codice morse.
 
“Dici che ci nasconde altro?” Logan picchiettò sulla lattina per rispondergli.
 
“Sicuramente. Ma se sia legato alla Venom e quegli sciroccati…è solo una ipotesi” il minore sospirò mandando giù la birra e stringere la lattina fino a schiacciarla.
 
 
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Seduta alla postazione Lady D, era intenta ad osservare i suoi nuovi collaboratori. Anche se gli aveva chiesto aiuto, Ian li stava tenendo d’occhio per evitare che non rischiassero di danneggiare qualcosa.
Ma la rottura di qualche strumento era un danno non così grande per lei. Anche se costavano un occhio della testa. L’importante e che avevano accettato di aiutarla. Ora doveva tornare a cercare gli Emissariers. Digitò sul display posto sul bracciolo della sedia per avviare una comunicazione in un’altra stanza della struttura.
 
Appena il canale venne aperto però si sentì un forte boato, seguito da un mucchio di fumo che oscurò la visuale della telecamera.
 
<< Merda…non sarebbe dovuto finire così… >> sentì una voce mentre una figura diradava il fumo tossendo, con indosso una maschera di protezione.
 
-Nagisa, tutto bene?- la persona nello schermo si accorse solo in quel momento di essere in chiamata.
 
<< Si…capo… >> rispose togliendosi la machera: << Stavo solo testando un nuovo motore…ma è…esploso >>
 
Nagisa era il meccanico a cui la Ametyst si affidava per riparare e creare la maggior parte dei supporti. Era una donna di origini orientali alta nella media, il viso era incorniciato da dei capelli a caschetto di un insolito colore viola, occhi verdi e delle lentiggini sul naso che ornavano la carnagione olivastra. Ma era una ragazza per niente brutta.
 
-Lo intuivo- sulla spalla della ragazza apparve un esemplare di Trichosurus vulpecula o più comunemente chiamato: Tricosauro volpino. Una specie di marsupiale semi arboricolo originario dell’Australia. La viola accarezzò la testa di Mugi per fargli capire che stava bene.
 
<< Immagino che mi hai contattato per sapere di quel trasmettitore di ricerca che mi avevi chiesto? Mai una volta per salutare! >>
 
-Così ti distrarrei dal tuo lavoro. Me lo hai detto tu di non chiamarti se non necessario…ricordi?- rispose Lady D. La giapponese sbuffò girando su sé stesse e andando, raggiungendo il suo tavolo da lavoro con sopra alcune invenzioni non ancora ultimate.
 
<< Il trasmettitore è praticamente finito. L’ho calibrato per reagire all’Essenza monsuno, escludendo quella contenuta nei Nuclei. E per fortuna non è esploso >> spiegò velocemente: << Ora l’unica cosa da fare è connetterlo al laser orbitale >>
 
-A quello ci penserò io. L’importante è che funzioni!- forse con quel dispositivo avrebbero potuto rintracciare le bombe realizzate dalla Venom. O quanto meno ci sperava. Ancora nello schermo, Nagisa si tolse il giubbotto giallo e nero in stile steampunk poggiandolo sulla scrivania. Rimanendo con il top viola e i jeans.
 
<< Allora quelle due persone, che volevi reclutare. Ci sei riuscita? >> gli chiese con non curanza. Come se non gliene importasse.
 
-Si, hanno accettato di aiutarci-
 
<< Buon per loro. Spero li pagherai bene >> disse sarcastica allungando una fragola al suo animaletto. Lady D scosse la testa.
 
-Tranquilla non ti taglierò lo stipendio. Passo e chiudo- rispose chiudendo la chiamata. Trovava che quella ragazza fosse un vero genio, ma peccava un po' di relazioni umane. Ma se non altro i suoi combattenti erano pronti, ora doveva solo aspettare che il loro “segugio” trovasse qualche pista per gli Emissariers.
E dato che il trasmettitore era pronto, tanto valeva montarlo il prima possibile e testarlo.
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Dopo più di due mesi, riesco a continuare questa storia.
Alla fine i due nostri eroi raggiungono la base messa a disposizione per loro. E da come l’ha arredata, si vede che la nostra Lady D voglia che si sentano a loro agio. Anche se non sembrano fidarsi del tutto.
Alla fine ci viene presentato un altro membro della Ametyst: Nagisa (questo PG non è mio, ma è stato creato dalla mia amica Stardust94 per la mia storia. E che ringrazio molto per questo).
 
Ma adesso dovranno entrare in questo nuovo conflitto con la Venom e non dimentichiamoci, che anche Dom Pyro gli sta alle costole.
I due non avranno vita facile. Ringrazio chi è arrivato a leggere fin qui e ci vediamo al prossimo aggiornamento.
A presto.
  
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