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Autore: Anime_mia    26/04/2024    0 recensioni
Shan Pu prova di nuovo ad incastrare Ranma con una delle sue pozioni.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti stavo aspettando, lagazza violenta –

- Shan Pu, cosa ci fai qui? - la riconobbe dalla voce.

- Sai, ho pensato una cosa: se io uccido te faccio fuoli una livale e la lagazza con i capelli lossi. Avlò Lanma tutto pel me e lisollevelò l’onole del mio villaggio. - e, senza perdere ulteriore tempo, prese ad attaccarla con i suoi bonbori.

Akane riuscì a parare il primo colpo bloccando l’arma con tutte e due le mani. Ranma aveva ragione, non aveva un buon controllo su quel corpo. Infatti Shan Pu la colpì alla spalla con l’altro bonbori facendole sbattere la schiena contro il muro.

- Maledetta! - le ringhiò tra i denti

- Maledetta tu – rispose lei con un mezzo sorriso di sfida.

Akane provò a contrattaccare con un calcio che l’Amazzone parò con il manico del bonbori. Di nuovo quest’ultima riuscì a colpirla a un fianco mozzandole il fiato. Il colpo successivo venne però schivato e lei riuscì a far perdere una delle armi cinesi all’avversaria con un calcio sulla mano.

 

Ranma stava rientrando a casa dopo la scazzottata con Ryoga. L’aveva lasciato al parco mezzo svenuto per le botte prese. Quando varcò il portone dei Tendo sentì subito il trambusto che proveniva dalla camera di Akane.

- Che cosa sta succedendo qui? - irruppe dalla finestra trovandosi le due ragazze intente nello scontro. La fidanzata si teneva una mano su un fianco e sembrava sofferente.

- Shan Pu, non osare toccarla! - si precipitò sull’Amazzone bloccandole le braccia da dietro.

- Ai Len, lasciami, se io uccido lagazza violenta poi tu salai libelo di sposale me! - tentò di divincolarsi, ma la presa di lui era salda, le stava facendo male.

- E secondo te io sposerei mai un’assassina? - aveva ringhiato a denti stretti.

La ragazza dai capelli lavanda si bloccò. Era vero, se lei avesse ucciso, lui non l’avrebbe più voluta. Ranma allentò la presa e la cacciò in malo modo

- Adesso va via e non farti vedere per un bel po’! -

- Io… Lanma… - con un’espressione colpevole uscì dalla finestra da dove era entrata e sparì nel buio della notte.

 

- Akane, stai bene? Ti ha fatto male? - il ragazzo era subito andato in soccorso della fidanzata e l’aveva aiutata a rialzarsi.

- Sì, sto bene, non ti preoccupare. Mi ha solo colto di sorpresa e non sono stata in grado di reagire al massimo. Mi devo ancora abituare a questo corpo. -

- Mi dispiace, è tutta colpa mia… Akane, io vorrei parlarti. Mi raggiungeresti dopo cena sul tetto? -

- Va bene, Ranma. Ora, scusa, ma vorrei fare un bagno caldo. È stata una giornata pesante e ho l’impressione che non sia ancora terminata -

 

Quelle parole del fidanzato ancora le risuonavano in testa. Lui voleva parlarle. Di cosa? Forse si era sentito in colpa per l’attacco di Shan Pu e voleva scusarsi. Forse voleva giustificarsi meglio sul perché fosse al parco quel pomeriggio. Forse voleva dirgli qualcosa di molto più importante, che magari non la voleva più vedere per come lei si era comportata in quei giorni. Si era sentita come una delle sciacquette che gli andavano dietro… Ma come le era venuto in mente di provare a sedurlo? Se prima magari la sopportava come amica, ora neanche più quello.

 

Sdraiato sul tetto con le mani incrociate dietro la testa, Ranma guardava le stelle e si rinfrescava con quella brezza che gli scompigliava la frangia. La sera faceva ancora piuttosto fresco.

Pensava a tutti gli eventi di quel giorno, a quello che era successo negli ultimi giorni. Al fatto che la sua felicità era durata, come sempre, troppo poco e che presto sarebbe tornato tutto alla normalità. O, meglio, alla sua normalità che tanto normale non era, ma almeno proteggeva Akane. E se Akane stava bene e rimaneva al suo fianco, tutto sommato, la sua condizione non cambiava: lui era felice lo stesso. Ma prima di riprendersi la sua maledizione c’era una cosa che voleva fare assolutamente.

 

In quel momento sentì un leggero tintinnio, si tirò su seduto e si voltò. Il suo maschiaccio era tornato, il suo caschetto dai riflessi blu come la notte, la sua pelle candida e lucente come le stelle. Portava un vassoio con due bicchieri fumanti.

- Ho portato un po’ di tè caldo, fa un po’ freschetto qui su. -

Delicatamente posò il vassoio a terra e si sedette sulle ginocchia, di fianco a lui. Restarono in silenzio per un po’, poi lei decise di dire qualcosa

- Sai Ranma, mi hai un po’ stupito quando mi hai detto che dovevi parlarmi. Stavo per chiederti la stessa cosa, ma mi hai anticipato -

- Davvero? -

- Sì, volevo innanzitutto chiederti scusa per come mi sono comportata in questi giorni. Ti ho accusato di essere egoista quando invece sono io ad aver pensato solo a me stessa -

- Non dire così, Akane, non è vero -

- Invece sì, stupidamente ho creduto che, siccome avevi già baciato diverse persone, uomini e donne, per te non fosse un problema baciare anche me -

- Ma cosa dici, stupida! Intanto non ho dato tutti questi baci che insinui tu, e poi io non ho baciato nessuno, al massimo sono stato, e sottolineo, sono stato baciato! Così mi fai passare per quello che non sono! -

- Va bene, non ti scaldare! Allora mettiamola così: siccome noi ci eravamo già ba-baciati, pe-pensavo che per te non fosse un problema farlo di nuovo. Per di più, con un corpo che, mi hai sempre detto, era migliore del mio -

- Ma che cosa vai vaneggiando? È già la seconda volta che dici questa cosa che non ha senso! Sai quanto io odi la mia versione femminile, ti pare possibile che possa farmi piacere baciarla? E poi, io e te non ci siamo mai ba-baciati. I baci con il nastro adesivo e un bacio che nemmeno ricordo per me non valgono… -

- Ma quelli senza nastro adesivo e nel pieno delle facoltà mentali sì. Quindi quello con Sanzenin e i vari che ti ha dato Shan Pu contano allora -

- No, neanche quelli. L’ hai appena detto tu: me li hanno dati, io non ero d’accordo -

- Quindi, secondo te, non avresti ancora dato il primo bacio… -

- Beh, sì e no… I baci che contano per me sono quelli che volevo dare e l’unica che ho ba-baciato di mia spontanea volontà sei t-tu… -

- Oh, insomma, valgono o no questi ba-baci? -

- Adesso farò in modo che sia così – e si avvicinò fino a sfiorarle le labbra.

 

- Ranmaaa, come osi baciare Akane?? Preparati a morire sul serio questa volta! - Ryoga li aveva visti sul tetto quando già erano pericolosamente vicini e aveva sentito la rabbia montargli dentro. Si era letteralmente tuffato sul rivale, il quale aveva evitato all’ultimo il suo pugno che aveva rotto diverse tegole.

- Che c’è, P-chan, hai improvvisamente ritrovato la bussola? Sempre al momento meno opportuno… - aveva commentato il ragazzo con il codino con una smorfia scocciata. Era di nuovo partito lo scontro tra calci e pugni in aria.

Akane si alzò con aria affranta, quella sera non avrebbero finito di parlare, lo sapeva… Si diresse verso la scaletta che usava per accedere al tetto.

- No, aspetta Akane! - il fidanzato non aveva nessuna intenzione di lasciare in sospeso il discorso, non questa volta che erano andati così vicini a chiarirsi. Con un pugno potentissimo scagliò l’avversario nel cielo, come spesso si ritrovava lui quando era il suo maschiaccio a farlo volare.

 

- Ferma, ti prego, continuiamo a parlare, io ancora non sono riuscito a dirti ciò che volevo -

La ragazza era rimasta basita da quella richiesta. Si voltò e lo vide in piedi con una mano tesa verso di lei. Torno indietro e posò il suo palmo su quello di lui. Poi si perse nel blu dei suoi occhi, terribilmente seri. Non lo aveva mai visto così.

 

- Perdonami Akane, sono stato davvero egoista come giustamente mi hai detto di essere. All’inizio non volevo tornare a trasformarmi in donna – abbassò lo sguardo colpevole

- Ma, soprattutto – proseguì sempre guardando in basso, ma questa volta per l’imbarazzo - non ti volevo baciare perché volevo che il nostro primo bacio fosse tra me e te – Fece un gran respiro, quanto stava faticando per parlare così - Un bacio vero, consapevole, puro -

Akane sentiva di essere diventata ancora più rossa di lui. Forse aveva di nuovo frainteso, magari lei interessava a Ranma. Cercò i suoi occhi blu, profondi e... desiderosi. La sua bocca si allargò in un sorriso malizioso

- Adesso farò in modo che sia così – si alzò sulle punte e avvicinò il suo visino a quello di lui in maniera convinta finché le loro labbra non si toccarono dolcemente dando il via al loro primo bacio. Vero, consapevole, puro. Cercato, aspettato, voluto da tanto tempo.

 

Quando si staccarono per tornare a respirare, Akane aggiunse

- Ranma, ci ho riflettuto, se vuoi io posso tenere la maledizione così tu rimarrai uomo per sempre -

Il ragazzo spalancò gli occhi per poi rivolgerle uno sguardo carico d’amore

- Non posso permetterti di sacrificarti in questo modo, Akane, correresti troppi pericoli. Se a te vado bene lo stesso, come mi hai sempre detto… -

Rapidamente si chinò a raccogliere una bottiglietta d’acqua che aveva portato con sé e la versò sulla testa della fidanzata innescando la trasformazione. Senza darle il tempo di realizzare, serrò gli occhi e premette le labbra sulle sue. Li riaprì lentamente qualche secondo dopo, quando si staccò. Si specchiò negli occhi nocciola di lei e vide riflessa la ragazza dai capelli rossi.

- Akane, mi dispiace, io sono… - abbassò lo sguardo colpevole e un po’ deluso.

- Tu sei perfetto… per me – disse lei sorridendo. Prese una tazza di tè fumante, gliela versò sulla testa e tornarono a baciarsi sotto le stelle.

- Fine -

   
 
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