Lumine
Sospirando,
Lumine si guardò un’ultima volta nello specchio
della sua camera e prese lo zaino. Era ora di lasciare il comodo
rifugio della
Serenteiera e riprendere il viaggio.
«Che
ti succede? Sei
strana oggi. Stai male?» chiese preoccupata Paimon, apparendo
all’improvviso
davanti ai suoi occhi.
«No,
nulla» rispose lei
distogliendo lo sguardo. «È solo che…
oggi sarebbe il compleanno mio e di
Aether e…» Un groppo in gola le impedì
di concludere la frase, ma non c’era
bisogno di aggiungere altro.
«Scusa.
Paimon l’aveva
dimenticato» disse tristemente la sua piccola amica, che sia
pure dubbiosa,
l’aveva aiutata tempo prima a individuare la ricorrenza nel
calendario di Teyvat.
«A Paimon dispiace per quello che abbiamo scoperto, ma
è sicura che anche tuo
fratello ti pensa e che presto sarete di nuovo insieme»
aggiunse poi, nel
tentativo di consolarla.
A
quelle parole, la
ragazza annuì con un mezzo sorriso. Non ne era certa, dopo
ciò che aveva visto l’ultima
volta che si erano incontrati, ma era meglio aggrapparsi a quella
speranza. Non
voleva neanche immaginare di non contare più nulla per
Aether.
«È
ora di andare» disse
dopo qualche secondo di fastidioso silenzio, decisamente non da loro.
«Sei
sicura? Possiamo
restare qui se non te la senti.»
«E
a cosa servirebbe?»
fece notare lei. «Potrei scoprire qualcosa di nuovo
oggi» aggiunse speranzosa.
«Hai
ragione» annuì
l’amica e Lumine sospirò impercettibilmente di
sollievo. Sapeva che Paimon
l’aveva detto per il suo bene, ma sarebbe impazzita a restare
ferma in casa
proprio quel giorno. Era molto meglio uscire e rimettersi in cammino,
nella
speranza di trovare qualcosa che riuscisse a distrarla. Se avesse
saputo che
avrebbe fatto così male, non si sarebbe impegnata tanto a
scoprire la data del
loro compleanno.
Nel
frattempo erano
arrivate all’ingresso, e dopo aver salutato Tonda, uscirono
dalla Serenteiera,
venendo subito accecate dai raggi del sole.
Lumine
portò una mano
davanti al viso per proteggere gli occhi, cercando intanto di reprimere
il
pensiero che persino il tempo sembrava farsi beffe di lei. Non che ci
tenesse a
inzupparsi in un attimo da capo a piedi, ma una giornata
così radiosa cozzava
non poco con il suo umore.
«Ehm…
Paimon non è
sicura che sia una buona idea, ma… buon
compleanno!» disse esitante.
La
ragazza la guardò
per un attimo, sorpresa da quella frase che non si aspettava, per poi
scoppiare
a ridere di fronte all’espressione dell’amica. Si
vedeva che avrebbe voluto
fare di meglio per festeggiare, ma aveva cercato di trattenersi per non
ferire
i suoi sentimenti.
«Grazie,
Paimon»
rispose alla fine con un sorriso, aprendo le braccia per invitarla ad
avvicinarsi.
Come
aveva previsto, la
creaturina le volò subito incontro, abbracciandola come
poteva mentre ripeteva
l’augurio a voce decisamente più alta. Un gesto
che le provocò piacere e dolore
allo stesso tempo, visto che per anni era stato Aether a fare
altrettanto, ma
si sforzò di ignorare i ricordi che in quel momento le
avrebbero fatto solo del
male.
«Paimon
ti augura anche
di ritrovarlo presto… ma spera che dopo non la abbandonerai
per stare solo con
lui» aggiunse poi l’amica, perdendo il sorriso alla
seconda frase.
«Non
potrei mai» la
rassicurò sincera. Quella strana creaturina era ormai
diventata una presenza
costante nella sua vita e non riusciva nemmeno a pensare di
intraprendere un
viaggio senza di lei. Sarebbe stato un bel problema se e quando Aether
avesse
proposto di andarsene da Teyvat e riprendere a vagabondare da un mondo
all’altro, ma non c’era motivo di preoccuparsene in
quel momento. Purtroppo o
per fortuna, ci sarebbe voluto tempo per ricongiungersi a lui.
«Meno
male» si lasciò
sfuggire Paimon, visibilmente sollevata dalla sua risposta.
«E adesso andiamo a
cercare tuo fratello e qualcosa da mettere sotto i denti! Paimon non
vede l’ora
di assaggiare di nuovo i tuoi piatti deliziosi!» aggiunse
poi, allontanandosi
rapida senza alcun preavviso.
«Sei
davvero
incorreggibile!» rise Lumine seguendola. Era ovvio che
l’avesse detto per
distrarla dai tristi pensieri, ma solo a lei sarebbe venuto in mente di
farlo
in quel modo. Aveva funzionato, però, perché
muovere quei primi passi nel prato
era stato più facile del previsto. In fondo, come si era
già ripetuta mille
volte da quando aveva aperto gli occhi, quel giorno avrebbe potuto
scoprire davvero
qualcosa di nuovo sul fratello e l’Ordine
dell’Abisso, e se così non fosse
stato, non aveva motivo di farne un dramma. Avrebbe comunque trascorso
una
bella giornata in compagnia e fatto un altro passo verso la sua meta
sempre più
vicina, sebbene ancora non fosse in grado di vedere il traguardo.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie
per essere arrivati fin qui! È la mia prima fic su Genshin
Impact, quindi non
so cosa sia venuto fuori, ma spero che vi sia piaciuta e di aver reso
bene la
situazione della povera Lumine (come ho accennato
nell’introduzione, non è
passato molto tempo dal suo primo incontro con Aether dopo
l’Archon quest di
Liyue). Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo
che mi
avete dedicato anche solo leggendo! <3
Se
a qualcuno
interessa, ho creato da poco il gruppo fb Genshin
Impact Italia
(fan group). È ancora piccolo, ma se avete voglia
di fangirlare in
compagnia sul mondo di Teyvat siete i benvenuti 😊
Mi raccomando solo di leggere bene la
presentazione e il regolamento per il bene di tutti 😉
Se
siete fan delle
opere di Mashima, potete trovarmi anche nel gruppo Fairy
Tail & Edens
Zero Italian fan group.
In
entrambi i casi, vi
aspettiamo numerosi! 😊
Nel
prossimo capitolo
ci sarà un piccolo extra dal punto di vista di Aether. Spero
che mi seguirete anche
lì, ma occhio agli spoiler se non avete completato la
missione con Dainsleif
tra Inazuma e Sumeru.
Penso
di non avere
altro da dire, quindi per ora vi saluto. A tra poco, spero!