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Autore: Khailea    06/05/2024    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il poderoso soffio della nave proruppe nell’aria, avvertendo i suoi passeggeri dell’imminente partenza.
C’era voluta più di mezz’ora per permettere a tutti di salire, e tutt’ora i più ritardatari si stavano ancora radunando alla base del molo, ma non Vladimir ed il suo gruppo.
Nossignore, non loro, arrivati con un anticipo di ben tre ore sulla tabella di marcia, con tutti i bagagli già pronti alla mano.
-Non ti ho mai detestato così tanto prima…- brontolò Nadeshiko assonnata. -Perché siamo arrivati qui tanto presto?! Adesso dormirò per tutto il viaggio!-
-Meglio sicuri che dispiaciuti!- ribatté il ragazzo. -E se mi fossi perso questo viaggio, mi sarei buttato in mare.- specificò, per rendere chiara l’idea di quanto quel momento fosse importante per lui.
L’ultimo dono del signor Elliot era stato il più bello di tutti, un viaggio pagato per tutti i presenti per lo splendido evento di cui Vladimir aveva solo accennato, ma che l’uomo conosceva già bene a quanto pare.
Ongaku no hahanaru shima!
Che in giapponese significava letteralmente “L’isola madre della musica!” 
Due intere settimane su una delle più splendide isole artificiali mai concepite al mondo, un paradiso terrestre sviluppato per salvaguardare la natura della fauna e della flora sottomarina circostante, non solo costruita con materiali ecologici ed a sostegno dell’ambiente, ma con dei sistemi interni strutturati in modo che qualsiasi materiale inquinante, prodotto sia all’interno dell’isola o raccolto tramite delle reti sottostanti, venga adeguatamente riciclato e riutilizzato all’interno dell’isola!
Durante queste due settimane gli ospiti potranno godersi un soggiorno di lusso tutto pagato e senza costi aggiuntivi e assistere ai fenomenali concerti che fanno da protagonisti in questo tour: dodici band emergenti che si sfideranno all’interno di uno stupefacente battle royale per stabilire un unico vincitore, che avrà la possibilità di incidere un intero album con una delle case discografiche più importanti di tutto il Giappone.
Si tratta di un’occasione unica, sia per i musicisti che per il pubblico.
-Non ti credevo un fan sfegatato di questo genere di cose.- commentò Zell, appoggiandosi alla ringhiera della gigantesca nave da crociera che li ospitava.
-Che vuoi che ti dica, ho buon gusto.- sorrise l’altro. -Mi fa piacere che siate riusciti a venire tutti.-
-Sarebbe stato da stupidi non venire.- rispose Grace. -Pure se non ti piace la musica che fanno è un viaggio tutto pagato.-
-Ringraziamo nuovamente il signor Elliot per questo.- specificò Hope. -Dovremmo come minimo sdebitarci con una cesta regalo al nostro ritorno.-
-Piena di diamanti?- ironizzò Ayame.
-Io non ho tutti quei soldi.- ribatté Jack alzando le mani. -Ed ho un numero limitato di organi da vendere.-
-Andiamo ragazzi, sono certa che apprezzerebbe il gesto! Non è vero Alexander?- ribatté Hope, ma quando si voltò verso il ragazzo trovò questo con lo sguardo altrove, serio, e distratto.
-Mh?-
Non l’aveva neanche sentita, e s’era affrettato a cambiare espressione non appena lei l’aveva guardato.
C’era voluto un po’ ad Hope per notare quando questo capitava, ma le occasioni per allenarsi purtroppo non erano mancate da quando si erano messi assieme…
-Va tutto bene Alex?- chiese lei preoccupata.
Il primo istinto del ragazzo fu quello di rassicurarla, di dirle che sì, andava tutto bene, ma si morse subito la lingua.
Le aveva promesso di essere sempre sincero con lei.
-Non… me la sento ora… di parlarne.-
La reazione fu evidente, l’espressione della ragazza si raggelò, e tutta l’allegria svanì all’istante dalle sue labbra.
Il primo pensiero di Hope andò a Khal; normalmente era quello l’argomento che Alexander preferiva evitare, ma non poteva esserne certa, e non voleva insistere.
Poté solo prendere il ragazzo per mano, e fargli sapere era lì con lui. 
-Woooow, guardate quant’è grande questa bagnarola nya!- urlò Lacie entusiasta, correndo da un lato all’altro del ponte, aggrappandosi alla ringhiera dorata e sporgendosi fuori con una tale forza che per poco non si ribaltava, rincorsa oltretutto da Cirno che aveva preso la cosa come una gara.
-Mi raccomando Lacie, non dimenticare la crema solare!- le ricordò Wyen, ferma in mezza al percorso in modo che ogni volta Lacie si mettesse a correre in un modo o nell’altro la incrociasse sempre.
-Sì nya, dopo la metto nyahaha!-
Era molto buffo vederla agitarsi a quella maniera, soprattutto per Astral, che sapeva benissimo a sera Lacie avrebbe dormito come un ciocco di legno.
-Hai passato il testimone a Wyen, ne sono colpita.- commentò Seraph affianco al ragazzo.
-Eh, è stato difficile, ma sono certo che Wyen saprà fare un ottimo lavoro.- sospirò teatralmente il ragazzo. -Ma vedo che anche tu stai un po’ cercando di sciogliere la presa.-
La mano della ragazza si strinse con più forza attorno a quella di lui, anche se solo impercettibilmente.
Ailea non era lì, si trovava sulla nave, ma aveva deciso di chiudersi nella propria camera, lontana da tutti.
-Spero che serva a qualcosa…- ammise la ragazza incerta.
Non era facile non pensare a lei, ma controllarla a quella maniera ventiquattrore su ventiquattro probabilmente non aveva fatto altro che del male ad entrambe.
Forse anche Daimonas lo aveva capito, visto era sul ponte della nave con gli altri, o almeno questa era la speranza di Seraph.
Non voleva continuare a sentirsi sola nelle sue scelte…
Daimonas effettivamente appariva sereno mentre osservava la vastità del mare sotto di sé, respirando a fondo l’aria salmastra e godendosi il sole sulla pelle, quando sentì qualcuno cingerlo per la vita.
-Hai mai visto il Titanic?- chiese Jack in un sorriso.
-No, cos’è?-
-Un film, un romanzo anche credo. Non so quale sia prima o dopo però.-
-E di cosa parla?- chiese Daimonas, appoggiandosi con la schiena al suo petto.
-Di due innamorati, su una barca.- rispose Jack, dandogli un bacio dietro al collo, approfittando dei corti capelli del ragazzo.
-Romantico.-
-Molto, e c’è anche un iceberg.-
-Come un iceberg?- ribatté sorpreso l’altro.
-Eeeeh, non ti rovino il film. Magari più tardi ce lo guardiamo.- disse Jack continuando a baciargli il collo. -Magari stasera.-
-Mi piacerebbe molto.- sorrise Daimonas, stringendosi a lui.
Un altro sbuffo della nave avvertì i passeggeri che ormai era arrivato il momento di partire, difatti da lì a poco cominciarono a muoversi, dritti dritti verso la loro fantastica destinazione, per la quale ci sarebbero volute ancora parecchie ore, se non quasi l’intera giornata e buona parte della notte, ma non era certo un dispiacere per coloro che potevano godersi quella crociera.
-Quanto mi piace fare cose da ricchi.- sorrise Nadeshiko spalmandosi un po’ di crema solare sul viso; la ragazza, assieme ad Ayame, si era già accaparrata uno sdraio in bella vista.
-Non so come si potrebbe vivere altrimenti.- concordò Ayame.
Oltre a quella splendida vacanza lei e tutti gli altri avevano anche ricevuto un set di abiti nuovi, adatti alle temperature della crociera, e perfettamente in linea con i loro gusti visto erano stati loro stessi a sceglierli.
-Yumeee! Ti vuoi venire a stendere con noooi?- urlò Nadeshiko all’amica, distante in quel momento, al bordo del ponte, assieme a Micah.
-Tra poco arriviamo!- rispose l’altra.
Stava avendo qualche piccola difficoltà a gestire l’inaspettata esuberanza di Miach, che da quando aveva visto il mare era rimasto aggrappato ad un angolo della ringhiera, guardando strabiliato le onde infrangersi sulla nave.
-Ti piace il mare Miach?- gli chiese Yume dolcemente; non era stato facile trovare un abito che fosse in grado di nascondere le ali del ragazzo, avevano dovuto optare per un poncho turchese, dal materiale traspirante, abbastanza lungo e con dei lacci ai polsi per far sì le ali rimanessero nascoste, più un cappello per nascondergli l’orecchio.
-È tanto bello!- esultò l’altro, staccando a malapena gli occhi dalle onde.
-Sai, è bello anche godersi il dondolio su uno sdraio, ti va di provare?-
Era un po’ una scusa per raggiungere le altre e godersi appieno la vacanza, tuttavia lo si poteva considerare anche un modo per fare integrare Micah nel loro gruppo.
-Ok!- annuì il ragazzo, rialzandosi dritto. -Dov’è Ailea?-
L’unica domanda che metteva sempre in difficoltà Yume, e purtroppo Micah era sempre pronto a farla. -Sta riposando nella sua stanza… meglio lasciarla in pace per ora.-
Normalmente Yume era sempre favorevole all’amore o a quei forti sentimenti che guidano il corpo ed il piacere, tuttavia in quel caso aveva non poche difficoltà a lasciar Micah andare dalla ragazza, non tanto perché questa avesse un ragazzo, o che questo fosse scomparso al momento, ma più per quello era accaduto l’altra sera, quando Ailea aveva lo aveva afferrato per i capelli.
Sapeva bene quanto la ragazza potesse essere sgarbata, e violenta, e non voleva che facesse del male a Micah. Non lo meritava, non così gratuitamente e senza alcuna motivazione.
Non era una cosa che augurava a qualcuno.
Prendendo il ragazzo per mano lo portò fino agli sdrai di Ayame e Nadeshiko, dove le ragazze ne avevano lasciato uno proprio per Yume.
-Anche il cagnolino è venuto a prendere il sole?- disse Ayame, guardando Micah.
-Andiamo, non è un cane, anche se è un cucciolone.- ridacchiò Yume.
-A me ricorda uno dei tuoi animaletti però. Lo tratti con una tale cura.-
-Si chiama avere empatia Ayame, magari un giorno la proverai anche tu.- le rispose Nadeshiko.
-Euh, anche no. È per poveri l’empatia.-
-Che falsa che sei ahaha.- rise di gusto Yume.
-Ehi Micah, mettiti la crema. Sei talmente bianco abbrustolirai.- l’avvertì Nadeshiko, tirando il barattolino sulle gambe del ragazzo.
-Ok!-
-Apri, spingi delicatamente, e spalmatela in faccia e sulle braccia.-
-Ok!-
SBRUUUUG!
Il “spingere delicatamente” di Nadeshiko si era tradotto in “stritola con forza” per Micah, che aveva ora l’intera gamba impiastricciata di crema.
-Avevo detto delicatamente!- urlò imbestialita Nadeshiko. -Nooo che spreco!-
-Oh, scusa…- mormorò mortificato l’altro, con un espressione talmente dispiaciuta da far calmare quasi subito Nadeshiko.
-… aaaah, non importa… tutti quanti! Venite a darvi la crema!- urlò chiamando gli altri, raccogliendone un po’ per sé, e lanciandone altra sugli occhiali di Ayame.
-Ehi! Questi affari costano!-
-E non li hai pagati tu.- puntualizzò l’altra, mentre Ryujin e Rahu si erano avvicinati, assieme a Milton, Sammy e Annabelle.
-Wow, ma ne è rimasta un po’ nel contenitore?- disse Milton sorpresa, aiutando Micah a togliersi un po’ di crema dalla mano assieme ad Annabelle.
-Stai fermo mi raccomando.- si raccomandò quest’ultima, non volendo fare più casino di quanto già ce n’era.
-Come avete fatto a ridurre così un barattolo di crema?- chiese il ragazzo sorpreso.
-Chiedi a lui.- ribatté Nadeshiko, prendendone un po’ nella mano. -Forza Rahu, vieni qui.-
-So darmela anche da sola, non sono più una bambina.- ribatté l’altra, prendendola direttamente dalla mano della ragazza. -Ryujin, mi aiuti a metterla sulle spalle?-
-Ehi, non avevi appena detto di saperlo fare da sola?- ridacchiò l’altro in risposta.
-Non ho micca le mani dietro la schiena!-
-La grande Cirno potrebbe farcela anche senza mani!- urlò Cirno passando come un fulmine accanto a loro, ancora correndo lungo il ponte anche se Lacie aveva ormai spesso da tempo.
-Datti una calmata, pazza scalmanata!- le urlò dietro Grace.
-Direi è tutto inutile, magari però a sera si addormenta.- ironizzò Johanna.
-Quella la fermi solo se l’abbatti…-
Di sicuro non mancavano le risorse per continuare ad alimentarla. Proprio lì sul ponte, oltre ad una meravigliosa piscina con l’acqua del mare, c’era anche un bar all’aperto, dove chiunque poteva bere e prendersi qualcosa da mangiare. Lighneers era proprio lì in quel momento, al riparo dal sole e con un bicchiere di birra in mano, assieme a Vladimir e Zell.
-È passato molto tempo dall’ultima volta che ti sei unito ad una bevuta con noi.- commentò Vladimir.
-Speriamo non sia l’ultima stavolta.- rispose sereno Lighneers.
-È da vedere visto i tuoi trascorsi.-
Il commentò di Zell vagò nell’aria qualche istante, senza veramente colpire nulla, senza davvero appesantire l’atmosfera.
Alla fine c’era del vero nelle sue parole, negarlo era inutile. Tanto valeva andare avanti, come stava facendo quella nave, e sperare di raggiungere la propria meta senza intoppi.
Il lento dondolio delle onde cullava l’intera crociera in una spinta che quasi non faceva nemmeno notare il suo dondolio, perfino nelle parti più basse della struttura, nelle cabine dove alcuni stavano riposando, a malapena si notava.
Per prima Ailea, se non fosse stato per gli schizzi dell’acqua che colpivano il vetro nella sua camera buia, non avrebbe nemmeno realizzato che fossero partiti.
   
 
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