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Autore: HeyCass    07/05/2024    1 recensioni
Quando la tempesta arriva,travolge ogni cosa.
Dalla storia:
Quando Yui aprì gli occhi ,al posto della creatura trovò davanti a se una figura vestita di nero.
"E ..tu chi diavolo sei?" Fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare.
"E' davvero la prima cosa che ti viene in mente?” Chiese la voce,ma Yui continuò a guardare la figura incredula.
“Be sappi solo che sono quello che ti sta salvando la vita ,mi ringrazierai dopo" rispose la persona davanti a se, poi con quella che sembrava un'enorme spadone, talmente grande che Yui fu certa potesse essere più grande persino del suo stesso proprietario, colpì il mostro, allontanandolo.
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byakuya Kuchiki, Jaggerjack Grimmjow, Kurosaki Ichigo, Nuovo personaggio, Sosuke Aizen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"There's a room where the light won't find you
Holding hands while the walls come tumbling down
When they do I'll be right behind you"
Tears for fear.

 



 

Si guardò attorno ,ancora agitata, non riusciva a capire cosa fosse appena successo e come quello fosse stato possibile. 
Lei era viva. 
Poteva sentire il peso del suo corpo, l'aria che entrava nei polmoni. La luce, forte di ciò che stava attorno a lei.
Rimase immobile per secondi infiniti.
Lei era viva.
“Ka..?” Chiamò leggermente una voce.
La ragazza si voltò un poco e vide il volto dell'uomo avvicinarsi verso di lei. La guardava come non l'aveva mai guardata.
Era preoccupato, ansioso, timoroso e allo stesso tempo speranzoso.
Lui avvicinò una mano sul suo viso, lo toccò delicatamente. Lei chiuse gli occhi, sentendo il calore della mano sulla guancia, si lasciò coccolare da quel tocco leggero per un pò, poi avvicinò la sua mano a quella, appoggiandola sopra, per sentire ancora di più quel contatto.
Lui la guardò ancora, con gli occhi che brillavano di una luce così pure e genuina.
“Ka, sei tu?” Chiese con gentilezza.
Lei non rispose. Strinse la sua mano.
Lui non resisti, la portò a se, abbracciandola, la strinse forte, lasciandola quasi senza fiato e lei, si lasciò cullare dalle sue braccia.
“Mi sei mancato, Aizen” Disse d'improvviso quella, dolcemente.
L'uomo si irrigidì d'improvviso e sentì il cuore crollare per la seconda volta nella sua vita. Afferrò le braccia della ragazza e l'allontanò con uno strattone, mentre il suo sguardo, non brillava più, era tornato ad adombrarsi, ed era freddo e scuro.
Lei non capì.
“Chi sei tu?” Disse freddamente, mentre la scrutava con sguardo truce.
Lei farfuglio qualcosa, lui strinse la presa.
“Non osare prenderti gioco di me!”
Lei lo guardò spaesata per qualche secondo, ma lui era furioso, furioso come non lo era mai stato.
Infine lei sorrise, con un ghigno.
“Oh be ci ho provato!”
Lui la lasciò andare con uno strattone, facendola quasi ricadere sul letto e si voltò, con spalle grandi, rigide e scure.
“Ehi, non è così che si tratta una signorina!” Rispose quella, mettendosi poi a sedere.
L'uomo di tutta risposta rimase fermo, mentre la sua reiatsu premeva per uscire , desiderosa di schiacciare ogni cosa. Era cieco dalla furia, dalla delusione, avrebbe potuto distruggere l'hueco mundo ed ogni suo abitante se avesse potuto. Qualsiasi cosa fosse successa, non era andata secondo i suoi piani e quello, lo fece imbestialire tanto, che alla fine rilasciò la sua reiatsu, facendo tremare tutta Las noches. Dovette calmarsi e cercare la lucidità con forza, tanta era la delusione e la rabbia che provava. Cercò dentro di se quella calma che aveva imparato a mostrare a gestire, in tutti quegli anni e infine, dopo alcuni secondi, tornò ad essere il freddo e calcolatore Aizen Sosuke.
La reiatsu sparì e lui, torno composto.
“E' inutile che ti arrabbi e fai questa scenata!” Disse la ragazza, seduta sul bordo del letto, mentre dondolava i piedi.
Lui si voltò e piantò il suo sguardo truce su di lei.
La ragazza, rabbrividì per l'inquietudine.
“Non osare rivolgerti con quel tono nei miei confronti.”
“Oh, perdonami! Aizen-sama, devo farti anche un inchino?”
Lui la guardò enigmatico per un secondo, scrutandola affondo, c'era qualcosa di strano nel suo modo di rivolgersi, era stata arrogante e non si era nemmeno curata del fatto che lui fosse furioso. Era troppo tranquilla e rilassata, per essere la solita Yui Asai..
Un pensiero balenò nella sua mente e lui capì.
“Sorpresa!” Disse quella allargando un poco le braccia.
Lui ne rimase stupito anche se non lo diede a vedere.
Perchè c'era lei?
Dove diavolo era finita Kaori? E Asai Yui?
Strinse lievemente pugni, mentre la sua mente percorreva tutte le possibilità e le varianti di ciò che era successo. Erano poche le volte in cui Aizen si era trovato a non sapere cosa stesse succedendo. Quello era uno di quei rari momenti.
“Perchè sei qui?” Chiese con tono pacato verso di lei.
La ragazza si sgranchì un poco, infine si alzò mettendosi dritta.
“Ah Aizen, pensavo fossi uno attento ai dettaglio e invece a quanto pare, non hai ascoltato”
Lui inclinò la testa accigliato.
“Lei te lo aveva detto.”
Lui non capì, odiava quando non capiva. Lui era Aizen Sosuke, lui capiva ogni cosa, lui pensava ai dettagli e ora..
“Quella lì a provato a dirtelo, ma tu ovviamente l'hai ignorata. Kaori non c'è più, non da tempo. Ha tipo sacrificato se stessa per salvare quell'idiota là, una della tante volte in cui è quasi crepata. Non è rimasto nulla di lei, non che io sappia..” 
Aizen ci pensò e rivide nella sua testa Yui Asai che glielo diceva, lo supplicava di lasciarla andare perchè Kaori non era più lì, ma lui, lui non aveva ascoltato. Aveva bramato così tanto di poter rivedere Kaori, che per una volta, non aveva ascoltato ne recepito il messaggio, troppo accecato dal suo desiderio di rivedere Kaori.
“Perchè sei qui?” Chiese di nuovo.
“E siamo a due! Due domande stupide in così poco tempo. Andiamo, dovresti essere tu quello furbo qui!” Rispose quella incastrando il suo sguardo in quello dell'uomo. Aizen non disse nulla, lasciò solo che la sua reiastu si sprigionasse con violenza nuovamente, forte e opprimente. La ragazza barcollò pericolosamente ed andò a finire contro il muro cercando di sovrastare quell'enorme forza. Sentiva ogni parte del suo corpo soffocare sotto di essa, era terribile, oscura, malvagia e lei l'ha sentì più forte che mai.
Ebbe paura.
Lei che era forte e cattiva, che non temeva nulla, sentì il terrore invaderle il petto. Lo guardò, mentre con un braccio si teneva in piedi sorreggendosi sul muro.
Cerco di alzare il viso schiacciato da quella forza e lo guardò negli occhi.
Scuri e freddi.
Le diedero i brividi e si chiese come avesse potuto quella semplice umana stargli affianco e tenergli testa per tutto quel tempo, quando lui era palesemente più forte e pericoloso di qualsiasi altra cosa che lei avesse mai visto o immaginato. Lui avrebbe potuto schiacciarla con un semplice dito e farla sparire per sempre, come se non fosse mai nemmeno esistita.
Quell'umana era pazza! Pazza se pensava di poterlo anche solo battere e lei di certo non voleva morire provandoci.
La reiastu scomparve lentamente e lei riprese a respirare come prima.
“Non mancarmi di rispetto!” Disse calmo l'uomo. Rose si mise in piedi con il fiato ancora corto.
“Ora dimmi com'è possibile che tu sia qui” Le ordinò quello, fingendo una calma che non possedeva, mentre la sua testa ed il suo cuore erano in subbuglio. Si rese conto solo in quel momento di quanto qualsiasi cosa riguardasse quell'umana, fosse sempre imprevedibile e fosse l'unica cosa a sorprenderlo in quella sua strana esistenza, in cui la sua vita e quella degli altri, andava sempre come lui la pianificava.
“L'ho già detto, Kaori non è più lì. L'hogyoku doveva trovare qualcuno, ha semplicemente trovato me e mi ha riportato qui.”
Quelle parole arrivarono più forti e dure di quanto lui si aspettasse e tutta la speranza provata in quei mesi, dal primo dannato momento in cui aveva visto Asai Yui, si sgretolò come sabbia, lasciando il suo cuore, ancora più vuoto e freddo. Lei era stata lì a pochi passi da lui, incastrata in quella ragazzina umana e lui non era mai stato così vicino a lei da anni e aveva lasciato che quei sentimenti, quell'emozioni, quei ricordi , lo spingessero oltre o lo rendessero cieco.
Si sentì uno stupido per averci creduto, per aver creduto a qualcosa di così assurdo, si sentì un idiota, lui che aspirava ad essere un dio, era banalmente caduto a quell'insulsa trappola di sentimenti. Sentimenti che lui aveva giurato di non provare mai più. Eppure era bastato il viso di quella ragazza umana, i suoi occhi i suoi lineamenti per farlo sprofondare nella trappola di un desiderio, che ora si rendeva conto essere sciocco. Quell'umana che aveva i suoi occhi, ma lo guardava come se fosse un mostro, un estraneo, quell'umana che lui voleva per se e che aveva sperato potesse... 
Il cuore tremò dentro al petto al quel pensiero, al pensiero che quell'umana non era Kaori e non lo sarebbe mai stata, che lei non avrebbe mai ricordato quel sentimento e non avrebbe mai sentito la forza di quell'amore, che tutt'ora occupava quel suo cuore malandato. Ancora una volta il destino aveva intrecciato le loro vite, ancora una volta loro erano stati lì e ancora una volta, sarebbero stati troppo lontani, per ritrovarsi ancora. Sentì il furore invadere di nuovo il suo cuore, la sua anima, ogni fibra del suo corpo. Aveva creduto così profondamente che lei potesse tornare, che potesse finalmente stare con lui e vivere quella dannata vita che loro non avevano potuto avere. Quei momenti ed attimi che erano stati cancellati nel momento in cui Kaori, aveva esalato il suo ultimo respiro. Era stata la sua ragione di vita, era stata l'unica persona per cui era valsa la pena sopportare ogni cosa. Dopo la morte di Kaori tutto era sprofondato in un buio pesto e freddo. Non avrebbe mai più provato nessun'altro sentimento, senza di lei. E da quel giorno, lui non aveva più sentito nulla.
Il mondo non era mai stato un posto per lui, le persone non erano mai state di suo interesse, tutto era sempre stato una tortura, come se sopravvivere fosse l'ennesima battaglia di quella sua vita angusta e credule e poi, era arrivata lei. Lei aveva aperto un varco, aveva fatto passare la luce e gli aveva insegnato a vivere, ridere ed amara. 
Valeva la pena vivere quella vita insieme a lei. 
Quando l'aveva persa, però, il suo odio si era amplificato e lui aveva giurato vendetta: verso gli shinigami, il gotei tredici, il mondo, l'umanità e la vita stessa. Aveva imparato a mostrare una maschera, si era nascosto dietro qualcuno che non era, aveva illuso tutti ed in silenzio aveva pianificato ogni cosa, tutto solo per cercare quel potere che lo mettesse al di sopra di tutto e tutti. Guardò l'arrancar con disprezzo, stava cercando l'amore della sua vita ed in cambio aveva ricevuto la parte più oscura di quell'umana. Fulmineo si precipitò verso di lei, afferrandola per il collo con una mano e alzandola da terra.
“Cosa è successo esattamente? Perchè LEI non è più qui?” Chiese con tono incredibilmente calmo.
L'arrancar si dimenò sotto la sua presa ferrea, cercando con tutta se stessa di liberarsi, mentre le mancava il respiro.
“Si è sacrificata!” Disse cercando di parlare, nonostante la pressione sulla gola.
“Come?”
“Ha aiutato Yui. Lei ha sacrificato i suoi poteri per permettere all'umana di sovrastarmi, il giorno in cui ho preso il controllo. Non è rimasto nulla di lei o almeno penso. Credo che quel tuo hogyoku non sia poi così forte, se lo fosse stato pensò che avrebbe comunque trovato qualche traccia di Kaori, infondo lei era qui, fino a poco tempo fa.." Spiegò l'arrancar e mentì.
Non era vero.
Kaori non esisteva più, il frammento della sua anima legato a quello di Yui era sparito, completamente, era rimasta solo una cosa di quella shinigami: i suoi poteri. Kaori aveva lasciato i suoi poteri lì, dentro Yui, questo significava che dormienti, da qualche parte nell'anima di quell'umana, qualcosa era nascosto e bruciava, aspettando il momento in cui sarebbe stata risvegliato.
Rose sorrise un poco, quella era un informazione che Aizen Sousuke non avrebbe di sicuro ricevuto e lei doveva giocarsi bene la sua carta, per rimanere viva ancora allungo.
Infondo, l'hogyoku aveva riportato lei, perchè sia lei e che Yui sapevano che era l'unico modo per sopravvivere. Entrambe sapevano che Aizen si sarebbe infuriato, se non avesse trovato Kaori e lui, sicuramente avrebbe ucciso Yui per quello, infondo, a cosa sarebbe servita lei senza Kaori dentro di se?
Nulla.
Yui era viva solo per quella shinigami che si era legata alla sua anima, altrimenti Aizen l'avrebbe distrutta molto tempo prima. Invece, il fatto che lei fosse uscita, al suo posto, avrebbe lasciato aperta una finestra, come se potesse ancora far sperare all'ex shinigami che la sua amata fosse ancora lì. Quello significava che l'avrebbe risparmiata o almeno sperava. Rose pensò a Yui rinchiuse nelle profondità più oscura di se stessa, sacrificata per lasciare aperta una possibilità a tutte e due , inconsapevole del fatto che il potere di Kaori era lì e che se lei lo avesse avuto, per Rose non ci sarebbe stato scampo, ne forse per lo stesso Aizen, un potere così forte e oscuro, che avrebbe bruciato ogni cosa.
Peccato che solo lei sapesse quell'informazione, ed ora era lì, pronta a vivere quella sua esistenza, nel miglior modo possibile. Aizen continuò a guardarla in maniera truce e stringere la presa sul suo collo, poi la lasciò andare senza dire una parola.
Lei si toccò dolorante e affannata.
“Ascoltami attentamente Rose, farai meglio a tornare indietro e lasciare libera Yui di tua spontanea volontà o sarò costretto a farlo con la forza." Spiegò l'uomo con calma, mentre scrutava l'arrancar. Se Rose era uscita, voleva dire che Yui era ancora lì e forse, lo era anche lei.. anche Kaori.
Uno spiraglio minuscolo di luce si riaprì nel cuore del'ex shinigami. Forse Yui sarebbe stata più collaborativa e lo avrebbe aiutato a trovare lei.
Si perchè lui era sicuro, che lei fosse era ancora lì, l'arrancar lo aveva detto, perciò.. Quell'unica e minuscola certezza sarebbe bastata a non farlo demordere.
Lu avrebbe trovato Kaori, ovunque lei fosse.
L'arrancar lo guardò in quegli occhi freddi e duri.
“No!”
Lui inclinò la testa.
“Non tornerò indietro, sei stato tu a portarmi fino a qui ed ho intenzione di godermi tutto il viaggio.”
Aizen la scrutò affondo.
“Lo sai che mi basterebbe un schiocco di dita per farla tornare..”
“Lo vuoi davvero? Intendo, vuoi davvero che lei torni?”
Lui non capì la domanda.
“Insomma, non mi sembra che lei sia mai stata dalla tua parte. Ti odia profondamente, farebbe di tutto per fermarti...”
“Dove vuoi arrivare..”
“Vedi Aizen, io non ho nulla da perdere e di sicuro non ho una parte da cui stare per ora.. a meno che..”
Lui rimase in silenzio.
“A meno che tu, non mi convinca a rimanere dalle tua parte. In quel caso, ti potrei aiutare!”
“Tu? Aiutare me? In che modo, se mi permetto di chiedere.”
“Vedi, credo che avere le sembianze di quell'umana sarebbe davvero utile, non credi? Potrei.. che so, infiltrarmi tra gli shinigami, scoprire cosa hanno in mente...”
“Io non ho bisogno di te per sapere cosa pensano e fanno gli shinigami”
“Eppure sarei un ottima infiltrata...”
Lui la guardò con curiosità, non pensava davvero se lei potesse essergli utile, ma vedeva in lei un ottimo modo per creare caos, continuò ad ascoltarla.
“Potrei anche ucciderli dall'interno se volessi, tutti loro, quegli umani lì, gli amici suoi... sarebbe divertente” Disse quella, sorridendo con ghigno
Si ritrovò a pensare che non avesse tutti i torti, sarebbe stato decisamente curioso da vedere.
“Non mi fido di te, Rose.. chi mi dice che non faresti lo stesso nei miei confronti?”
“Vedi a differenza di Yui, io vedo in te e nelle tue capacità un'ottima opportunità. Sinceramente non mi importa dei tuoi piani, né della tua guerra o di chi tu voglia diventare, ma starò dalla tua parte, perchè mi sembra vantaggioso, ecco. Ti aiuterò in qualsiasi cosa tu stia progettando di fare, combatterò per te, se è questo quello che mi chiederai e … Quando finalmente avrai spazzato via ogni cosa e sarai diventato il dio che tanto speri di essere, allora mi lascerai libera. Ed io potrò finalmente vivere questa dannata esistenza, in pace!”
Aizen la guardò un momento, silenzioso.
Non si fidava di quell'arrancar, sapeva essere una spina nel fianco se voleva, ma infondo avere lei avrebbe potuto essere una mossa piuttosto inaspettata per tutti. Sapeva che era forte e vedeva quel pizzico di cattiveria nei suoi occhi, qualcosa che lui avrebbe potuto sfruttare a dovere. Lei aveva ragione infondo, là fuori c'erano molte persone che si fidavano di quel viso, persone che non sospettavano minimamente dell'esistenza di quell'arrancar. Inoltre sapeva di non aver finito con lei, no. Lui doveva ancora cercare, doveva scavare dentro di lei e trovarla. Dopo la guerra, quando avrebbe preso possesso completo dell'hogyoku e sarebbe diventato un dio lui avrebbe potuto trovare la sua amata, dentro di lei.
Quell'arrancar, non sarebbe mai stato libero, mai, pensò scrutandola affondo. Lui sorrise un poco, stava per diventare un gioco interessante, pensò.
“Allora?” Lo esortò lei.
“Cosa ti fa pensare che ti lascerei libera, una volta che avrò raggiunto il mio obbiettivo? E se non lo facessi? Se mi sbarazzassi di te?” Chiese l'uomo osservandola curioso, amava giocare con le sue pedine e lei, era un ottima pedina.
Lei si avvicinò verso di lui, guardandolo fisso negli occhi.
“Ipotesi valida, però sai cosa... ” Disse e si avvicinò ulteriormente, fermandosi lì ad un passo dal suo viso.
“So che non lo farai. Vedi io non sono chi tu vuoi, ma ho pur sempre questo viso . Finché l'avrò, so che non ti sbarazzerai di me così facilmente! Perché l'unica cosa che hai sempre desiderato fino ad ora e averlo. Avere questo viso, avere questo corpo”
Lui la scrutò serio.
“Stai giocando con il fuoco, lo sai Rose?” Disse l'uomo facendo un passo verso di lei e afferrandogli con forza il viso, lei non si scompose ne indietreggiò.
Sorrise.
“A me piace il fuoco Aizen, brucia e fa male, ed è così eccitante!”
“Sei una stupida” disse lui, stringendo un poco la presa.
Lei non si scompose.
“Sai cosa è divertente Aizen? Che lei non ti avrebbe mai guardato, non ti avrebbe mai apprezzato io invece...” e lo disse incastrando il suo sguardo in quello dell'uomo. Lui lasciò la presa e prima che potesse togliere la mano, lei l'afferrò lasciandola lì sul suo viso.
“Cosa credi di fare?”
Lei sorrise, divertita, poi si allontanò da lui.
“Tranquillo, non farò nulla che tu non voglia, caro” Disse lei, sistemandosi i capelli e guardandosi attorno.
Lui la osservò enigmatico.
Lei era così diversa.. pensò, osservandola affondo, scrutando ogni parte di lei.
“Rose..” La chiamò, lei si voltò verso di lui.
Aizen la guardò serio.
“Affare fatto”
Lei si avvicinò verso di lui, lui le diede la mano per sigillare quell'accordo, ma lei la scansò e lo afferrò per la giacca spingendolo verso di lei. Il suo viso era ad un centimetro da quello dell'uomo.
“Affare fatto!” Disse lei, poi accorciò le distanze e lo baciò.
Lui rimase fermo, pietrificato, immobile.
Tutto si sarebbe aspettato tranne quello, non rispose al bacio.
Lei si allontanò un poco.
“Primo o poi ti abituerai” Affermò lei ad un soffiò dalla sua bocca, poi lo lasciò andare voltandosi.
Lei era finalmente viva.

  
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