Capitolo 1: Che cosa si nasconde qui?
Esercizio 1 - scrivere la prima frase di un libro a caso e continuarla.
Mentre Sara disegna, il dottore ci suggerisce di andare a cercare la mamma. Noi fratelli stavamo lì con lei nel frattempo, a farla straviare e dirle cha va tutto bene. Di fatto nostra madre è sempre stata in ottima salute e questa è solo una visita di controllo, perciò non c’è motivo di preoccuparsi. Ma è di nostro padre che si tratta. E si sà che gli uomini sono sempre stati più deboli. Fortuna che mio fratello non può leggermi nella mente o adesso mi avrebbe tirato un pugno così forte da lasciarmi un livido sul braccio per qualche tempo. La mamma sembra turbata ma non tanto preoccupata quanto più infastidita da tutte quelle storie inutili. Oppure questa sua maschera di freddezza cela forse la sua preoccupazione?
- Mamma il dottore ci ha chiesto di chiamarti. Forse hanno finito di fare i controlli.
Di tutta risposta lei mi guarda con occhi sottili, come le avessi detto qualcosa che non dovevo dirle e ora fosse arrabbiata con me. Ma io davvero non avevo fatto nulla di male, solo ciò che il dottore mi ha chiesto di fare. Lui saprà.
Raggiungiamo la nostra sorellina e la sala d’attesa. Ora Sara ha smesso di disegnare e sta mangiando uno snack. Mia madre si infuria ulteriormente perché dice che gli zuccheri non le fanno bene, è troppo piccola e in generale proprio a tutti fanno male, ci ripete sempre. Il dottore, alto, smilzo e pelato con degli occhiali demodè le fa un cenno con la mano di seguirlo. Non c’è molto da camminare, appena si richiudono la porta dietro le spalle, c’è già papà. Da questo momento in poi, io e mio fratello Maicol abbiamo solo potuto udire delle parole e immaginare che cosa i due (o tre? c’era anche qualcun altro lì dentro? non ricordo…) si siano detti.
Non mi sembra di aver capito “cattive notizie”, non detta così com’è, letteralmente. Ma il tono delle loro voci è sempre serio, a tono basso e super-adulto.
Una volta a casa mamma ci racconta che papà ha qualcosa che non va con la prostata. Ancora una volta, lei manca di tatto, mentre papà è sorridente e il giorno dopo va già di nuovo a lavoro.
“Bisogna solo tenerlo un po’ sottocchio” dice lei. E aggiunge che è tutta colpa della troppa quantità di sale che mette sui suoi piatti. Decisamente, mia madre odia tutti i granelli di sabbia che vanno a formare il gusto di una pietanza. Impazziva quando da piccola confondevo spesso lo zucchero col sale e inutile dire che si arrabbiava moltissimo. Io invece penso che da quei momenti “sbagliati” siano scaturiti bei ricordi, divertenti. Anche mio fratello mi scherniva. Io, Sara e papà ci divertivamo: siamo i più simpatici della famigilia senza dubbio.
E' per me ora di andare a dormire. Prendo il mio peluche preferito che il gatto Gigi aveva portato a spasso durante il giorno e prima di salire le scale vedo una scena a cui non avrei mai pensato di assistere: mia madre è seduta in poltrona a fianco di papà. Non in divano con lui, sarebbe chiedere troppo. Ma gli è a fianco, nella poltrona singola, posso vederla di profilo, mentre lo ascolta in silenzio. Ma lo ascolta davvero, con una profondità a lei inusuale. Gli prende anche la mano, parlano ora con calma, non mi sembrano tesi: lo vedo dalle loro schiene belle rilassate. Papà sorride e sembra decidano di volersi guardare un film.
Prima di farmi scoprire e di prendermi parole, salgo le scale. Mi lavo i denti, cosa che odio fare, e poi mi butto a letto. Guardo il soffitto e inizio a immaginare storie fantastiche di me che vivo avventure assieme ai personaggi di dragon ball e con una squadra di pokèmon fantastica, fatta di combattenti carini. La scuola però mi aspetta l’indomani.