Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: londonlilyt    28/05/2005    3 recensioni
Kaori pensa di aver finalmente realizzato i suoi sogni, dopo una notte trascorsa tra le braccia dell'uomo che ama crede di non aver null'altro da desisedare. Ma i dubbi e le incertezze di Ryo sono sempre li' e ben presto i sensi di colpa si vanno sentire, lui sparisce e la povera Kaori si trova a dover rimettere insieme un cuore in frantumi. Decide allora di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti con l'aiuto di Sayuki e li' incontrera' un'altro. Le fara' forse dimenticare Ryo? E Ryo? Crede davvero di aver fatto la cosa giusta lasciandola?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ryo apri con un calcio la porta d’ingresso e dopo aver depositato una ancora incoscente Kaori sul divano, corse a prendere la

Ryo apri con un calcio la porta d’ingresso e dopo aver depositato una ancora incoscente Kaori sul divano, corse a prendere la cassetta del pronto soccorso, degli asciugamani e a far  bollire dell’acqua.

Era preoccupato, Kaori aveva perso i sensi non appena l’aveva messa in macchina e non si era svegliata o per lo meno mossa, ed era diventata sempre piu pallida. Sperava solo che la perdita di sangue non fosse eccessiva, altrimenti avrebbe dovuto andare a prendere il professore, o peggio ancora portarla all’ospedale per una trasfusione, e come avrebbe spiegato una ferita d’arma da fuorco che non richiedesse l’intervento della polizia?

Per fortuna la loro cassetta del pronto soccorso era fornita di tutto il necessario per estrarre proiettili: ago e filo per suture, antisettici, garze, bende e l’utile per prevenire e curare infezioni.

Tolse la benda di fortuna, oramai zuppa, che lei si era legata alla coscia e diede un’occhiata alla ferita. Sembrava profonda e sanguinava ancora, non c’era il foro d’uscita, la pallottola doveva ancora essere dentro, avrebbe dovuto estrarla.

Per andare sul sicuro bolli brevemente quello che gli serviva e lo spruzzo con il disinfettante, forse era meglio usare un po di cloroformio su Kaori, non voleva che si svegliasse nel bel mezzo della procedura; inumidi una garza con il liquido trasparente contenuto in una boccettina marrone e gliela mise sotto al naso, gli sembro che il respiro le si facesse piu lento e profondo.

-Se muori giuro che ti ammazzo Kaori!-

Munito di un paio di pinze sottili inizio a scavare gentilmente nel foro alla ricerca del proiettile, il piccolo maledetto doveva essere in profondita; stava impiegando troppo tempo penso con terrore, ogni secondo era prezioso, poi lo trovo e si affretto ad estrarlo seguiro subito dopo da un fiotto di sangue che tampono con un tampone di garza.

Getto tutto nel lavamano pieno d’acqua che aveva tenuto vicino a se, vedere il liquido tingersi subito di rosa lo fece quasi stare male. Non era mai stato sensibile alla vista del sangue, Dio solo sa se non ne aveva visto abbastanza in vita sua, ma vedere il sangue di Kaori gli faceva tutto un’altro effetto.

L’emorragia si era finalmente fermata, ora poteva ricucire, non pote fare a meno di pensare che le sarebbe rimasto un ricordo permanente di questa avventura, bene, avrebbe avuto la prova costante davanti agli occhi di quanto era stata stupida.

Finito con i punti applico una pomata antibiotica e un grande cerotto quadrato, ora poteva tirare un sospiro di sollievo, il piu era fatto, non gli restava che pregare e sperare.

Doveva metterla a letto, le slaccio i rollerblade e li getto sul pavimento, il coltello che lei teneva sempre a portata di mano quando era in azione scivolo sul pavimento; le tolse la cintura e la poso vicino ai pattini notando due fondine per le pistole e due per i caricatori. Le sfilo lo zaino e quando cadde a terra con un tonfo sordo non resistette alla tentazione di aprirlo; conteneva attrezzature elettroniche di ogni tipo, una pistola caricata con dei tranquillanti e dell’esplosivo, quasi non ci credeva. Per ultimo le tolse la maglia aderente e con sgomento trovo un’altro pugnale saldamente legato intorno alla vita da due fasce elastiche. Quella ragazza aveva piu armi del Texas!

Vagamente divertito osservo la biancheria intima di cotone semplice che indossava, con la faccina di un panda che ammiccava dal davanti delle mutandine, certe cose non cambiavano mai.

La porto in camera sua e dopo averla adagiata sul letto le infilo una delle sue magliette e le rimbocco le coperte, ora veniva la parte piu difficile, aspettare che lei riaprisse gli occhi.

Che cosa avrebbe fatto allora? Tecnicamente lei era sua prigioniera, ma dubitava che Kaori l’avrebbe vista nello stesso modo, avrebbe cercato di scappare non appena se ne fosse presentata l’occasione, se non lo ammazzava di martellate prima, e lui si sarebbe ritrovato al punto di partenza. No, doveva escogitare qualcosa d’altro, avrebbe avuto tempo per pensarci, a giudicare dalla luce fuori la sua giornata era appena incominciata.

I due giorni successivi furono una dura prova per Ryo, Kaori bruciava di febbre e aveva iniziato a delirare, lui non poteva che fare del suo meglio per farle scendere la temperatura, con antifebbrili, inumidendole il viso con un panno bagnato o cercando di tenerla idratata, e nel frattempo vegliava, aveva dormito si e no un quattro ore ma non si sarebbe dato pace finche non fosse stato sicuro che lei era fuori pericolo.

Al pomeriggio del terzo giorno i suoi sforzi vennero premiati, la febbre era sparita, la ferita non dava segni di infezione e il suo respiro era quello normale di chi dorme profondamente, Ryo si addormento di colpo esausto sulla sedia scomoda.

La prima sensazione che colpi Kaori quando riprese conoscenza fu il dolore pulsante alla gamba, sembrava che andasse a tempo con i battiti del suo cuore e gli arrivava dritto al cervello, la seconda fu il letto comodo e dall’odore familiare in cui era, era sicura di essere stata in questa stanza prima ma non riusciva a ricordare, mmmm strano.

Poi apri gli occhi e nella penombra della sera capi dove si trovava, era nella stanza di Ryo, lentamente giro la testa sul cuscino e lo vide, era addormentao sulla sedia, poverino non doveva essere molto comoda, e le occhiaie scure era un po allarmanti, doveva essere rimasto al suo capezzale tutto il tempo, molto probabilmente l’aveva rimessa in sesto per poterla consegnare a Saeko tutta d’un pezzo, ma al momento non aveva le forze necessare per cercare di preoccuparsi, era cosi stanca, ci avrebbe pensato domani, chiuse gli occhi e si addormento.

Prima di addormentarsi pero penso vagamente che questa volta era davvero nei guai fino al collo, aveva giocato con il fuoco e si era bruciata tutte le penne.

Quando riapri gli occhi era giorno fatto, ma ryo non c’era traccia nella stanza, in compenso le tende erano leggermete aperte per far entrare un po di luce e cambiare l’aria, si sentiva un po meglio, debole e dolorante ma non in punto di morte come il giorno prima. Cerco di mettersi seduta e per poco non svenne a causa della fitta di dolore, come faceva Ryo a sopportare una cosa del genere, spesso e volentieri in quella maniera stoica, non era umano. Scosto un lembo della coperta per vedere la gamba ferita, lentamente sollevo un angolo del cerotto e velocemente lo rimise apposto, non le piaceva affatto quello che aveva visto. Solo allora si accorse che indossava una maglietta che non era la sua, Ryo doveva averla spogliata prima di averla messa a letto. In quel momento la porta si apri e lui entro nella stanza.

-Bene vedo che sei sveglia- con una tazza di caffe fumante si sedette sulla sedia che era rimasta vicino al letto, ma non prima di aver controllato se aveva di nuovo la febbre, sembrava un po accaldata –Come ti senti?-

-Da schifo- gli rispose senza allegria, la pelle le formicolava ancora dove l’ui l’aveva appena toccata.

-Chi e causa del suo mal....- ora che era fuori pericolo non aveva nessuna simpatia per lei.

-Come mi hai trovato?- cerco di mettersi piu comoda, ardua impresa visto che le faceva male da per tutto.

-Ho seguito le pattuglie che ti davano la caccia, loro ti hanno perso io no- spiego asciutto.

-Da quanto sono qui?- meglio tenersi in un terreno neutrale, non riusciva a capire di che umore fosse.

-Tre giorni, la sfilata era venerdi sera e oggi e martedi mattina-

-Tre giorni! Pierre deve essere preoccupato a morte! Mi serve il telefono devo chiamarlo-

-Non credo proprio, non andrai da nessuna parte finche non lo dico io- non aveva intenzione di dirle che Saeko l’aveva telefonato comunicandogli l’arresto di Pierre e consigliandogli di tenere Kaori nascosta, aveva dato per scontato che lei fosse nel suo appartamento e lui non aveva smentito –e poi non sei in grado di andare da nessuna parte, non per il momento per lo meno-

-Cosa!? Non puoi tenermi qui come se fossi prigioniera!-

-Lo sto gia facendo in caso non te ne fossi gia accorta- ora era lui che comandava e lei non avrebbe avuto altra scelta se non ubbidire.

-Ma....- il suo stomaco scelse proprio quel momento per emettere un assordante brontolio di protesta, dal tronde erano tre giorni che non mangiava, ma gio non le impedi di arrossire per l’imbarazzo.

-Mi dispiace ma credo che l’unica cosa che ti posso preparare e un panino- cerco di non ridere ma era difficile.

-Arrivati a questo punto qualunque cosa andra bene-

Quando fu lasciata sola Kaori chiuse gli occhi e sospiro, cosa poteva fare ora? Nulla se non riusciva a mettersi in contatto con Pierre al piu presto, su una cosa ryo aveva ragione, non era in grado di andare da nessuna parte, per il momento doveva restare qui e fare buon viso a cattivo gioco, avrebbe trovato una soluzione a tutti i suoi problemi prima o poi, ora doveva solo cercare di rimettersi il piu in fretta possibile.

Mezz’ora dopo la porta si riapri, Ryo era tornato con in mano un vassoio dove stava una piatto e due tramezzini, una tazza di te caldo e una mela.

-E il meglio che ho trovato in cucina- le porse il vassoio e torno a sedersi nella sedia.

-Grazie, andra bene- inizio a mangiare e si sorprese nello scoprire che le aveva preparato il suo companatico preferito, tonno, maionese e cetriolo, e che anche il te era quello che le piaceva, se ne era ricordato. Una strana ondata di calore le monto dentro.

Ma il suo momento rosa fu di breve durata, lui la stava guardando con uno sguardo cosi serio e truce che iniziava a metterla a disagio.

-Cosa c’e? Perche mi guardi a quel modo?-

-Sto aspettando- disse semplicemente.

-Aspettando cosa?-

-Una spiegazione-

-Eh?- doveva stare peggio di come pensava, visto che non riusciva a trovare un senso a quello che le stava dicendo.

-Sto aspettando che tu mi spieghi che cosa ti e saltato in mente quando hai deciso di unirti ad un tipo pericoloso come Pierre La Fonte!- le grido con tutta la rabbia, la disperazione e la paura che aveva provato negli ultimi tre giorni pensando che lei non sarebbe sopravvissuta.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: londonlilyt