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Autore: The Lone Soldier    14/06/2024    0 recensioni
Anno 2020.
Era passato un anno dalla caduta del mondo a causa del propagarsi di creature chiamate “Revenants” che con i loro morsi hanno trasformato milioni di esseri umani in questi esseri famelici divoratori di carne umana che possono essere comandati da un’intelligenza grigia centrale sconosciuta.
I sopravvissuti avevano davanti due scelte: chi aveva causato la caduta del mondo aveva creato un apparato militare immenso e si poteva stare dalla loro parte o soccombere.
Molti decisero di resistere vagando per il mondo in cerca di luoghi sicuri, uccidendo chi si opponesse ma c’era anche chi era alla ricerca di persone perdute. Uno di questi era Ravok, un uomo chiuso all’interno di un’armatura di un samurai cyborg che, da quando era caduto il mondo, cercava ciò che restava della propria famiglia e si stava dirigendo in Louisiana dalla maga Ridana, speranzoso potesse aiutarlo.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In quelle zone paludose degli Stati Uniti, selvagge e misteriose quali sono sempre state, scendeva pioggia torrenziale e Ravok, il samurai cyborg cibernetico con annessa maschera ed elmo a protezione del volto, si stava dirigendo alla dimora della maga Ridana a bordo di una barca a motore.
Il silenzio era quasi totale, l’acqua era ferma, quasi immobile e imperturbabile al passaggio del mezzo.
Ad un certo punto virò verso destra lasciando la via principale, se così si poteva chiamare, verso un canale più stretto e là vide un’abitazione sulla terraferma fatta in legno sul cui tetto stava un piccolo camino acceso
Rallentò per poter attraccare al piccolo molo.
Una volta fatto salì sulla passerella ma si fermò di colpo.
Tirò fuori la katana.
La porta della casa in legno, distante circa dieci metri, si aprì e poco dopo uscì un uomo in divisa militare di colore verde con le stellette sul colletto, stivali neri e pistola beretta nel fodero sulla vita.
Aveva circa quarant’anni, capelli lisci e voltati verso destra di colore nero.
Batté le mani, coperte da guanti neri.
Tirò fuori la pistola, le mise il silenziatore e la puntò contro Ravok.
-Dietro di te! –
L’uomo in divisa sparò in piena fronte ad un essere grigio quasi umano, cieco.
-Guardati sempre le spalle, sempre detto! –
Ravok, con la mano sinistra, tirò fuori la wakizashi e la lanciò alla sinistra dell’uomo e, per fortuna di quest’ultimo, tagliò di netto il cranio in due parti all’essere grigio cieco, simile a quello che era alle spalle del cyborg.
-Fai attenzione ai lati. Me lo hai insegnato tu al fronte! – disse Ravok.
-Sono ovunque questi esseri. Posti sicuri ce ne sono sempre meno. Che ci fai qua? –
Ravok rimise la katana nel fodero e si avvicinò all’uomo.
-Generale Montgomery Drake detto Thunderstrike sono qui per Ridana. Ho bisogno delle sue conoscenze per aiutarmi a cercare una persona. –
Il Generale scosse il capo mentre rimetteva la pistola nel fodero, rigorosamente senza silenziatore.
-Avevi la possibilità di tenerlo accanto a te su quell’isola ma eri talmente intimorito da ciò che avevi visto da venire sconfitto, umiliato e cacciato via. Una cosa che ti è sempre mancata è l’ambizione! Hai indosso un’armatura da milioni di dollari che ti da l’immortalità e tu ti fermi a cercare un familiare perduto? –
Ravok s’adirò. Presa la wakizazhi la mise sotto il mento del militare.
-Vuoi che ti stacchi questa testa? –
-Basta così! –
Un urlo femminile ruppe quel momento di stallo.
Poco dopo si ersero urli animaleschi, il tetto dell’abitazione si ruppe facendo emergere un essere alto dal corpo umano ma dalla pelle d’alligatore e muso annesso con una benda di colore bianco sugli occhi.
-Lasciate perdere queste terre sacre e andatevene! –
Ravok ritirò fuori la katana.
Il Generale Drake, invece, alzò le mani e si allontanò.
-Mi scuso se ho disonorato gli spiriti che dimorano qui e per aver recato disturbo alla maga Ridana. –
Diede le spalle al cyborg e raggiunse un’altra imbarcazione non prima di essersi voltato e aver guardato Ravok.
-Se troverai la tua ambizione potrai raggiungere me e i miei Corps nella “Terra di Nessuno” (No Man’s Land). Là costruirò qualcosa. Arrivederci, mi auguro. Altrimenti Addio! –
Montgomery Drake se ne andò lasciando il samurai cibernetico da solo ad affrontare una trasformata Ridana.
Costei avanzò muovendo le enormi zampe.
Gli occhi della maschera di Ravok divennero rossi e si attivarono per trovare un punto debole.
L’indicatore diede due punti da colpire.
Lanciò le due spade in quelle direzioni, precisamente conficcando le due lame nelle ginocchia del mostro.
La maga trasformata si dimenò e ciò permise a Ravok di prendere, da dietro la schiena, una mitraglietta e sparare numerosi proiettili al petto finendo un intero caricatore.
Gettata l’arma corse dalla creatura facendo leva sull’elsa della katana per poter salire sul tronco e fu dinanzi al volto.
Tirò fuori una lama dal polso destro e la ferì alla carotide. In quel foro creato gettò una bomba a mano che teneva sulla schiena e con un balzo da altezza siderale tornò a terra.
Una volta sul terreno, attraverso i comandi, riportò a sé le due spade.
Pochi secondi dopo il capo del mostro saltò in aria facendo fuoriuscire sangue sull’erba e sulle foglie delle piante lacustri.
Il corpo senza vita della maga trasformata cadde in avanti causando un piccolo smottamento nel terreno.
Come un branco di avvoltoi altri esseri grigi si palesarono alle spalle del cadavere senza vita e si gettarono a divorarlo.
-Schifosi! Maledetti! –
Ravok rimise le armi da taglio nel fodero e fece per andarsene.
-Una volta eri con noi e ora ci affronti? Che delusione! –
Il cyborg si voltò e vide che uno degli esseri grigi non era più cieco ma aveva gli occhi di colore violaceo e sembrò avere un comportamento quasi umano.
-Ho milioni di figli sparsi in tutto il mondo e ogni cosa che vedono la vedo anche io. So cosa cerchi ma non la troverai. Della tua famiglia non è rimasto nulla, il tuo cuore lo sa e so anche dove sta andando Drake. Penserò a lui ma a te do una possibilità: torniamo alleati o preparati a ritornare ciò che eri prima. A te la scelta, Ravok! –
 
 
 
   
 
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