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Autore: Lord Ace    20/09/2009    0 recensioni
Il progetto al completo comprende la scrittura di una biografia per ogni capitano del Gotei 13, partendo da Byakuya e terminando con Aizen. Questa prima Fiction percorrerà l'infanzia del piccolo Byakuya, passando per il suo allenamento con Yoruichi, attraversando lo scandalo di Urahara e la successiva nomina a capitano di Aizen. Premessa fondamentale è che ogni biografia si interromperà nel momento in cui il capitano Yamamoto darà ordine a Kuchiki di andare a recuperare Rukia. Per questo queste biografie esplorano i personaggi di bleach prima della venuta di Ichigo. Sostenetemi con recensioni, sia buone che cattive, sono aperto ai suggerimenti per rendere grande questo progetto.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Byakuya Kuchiki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Biografie del Gotei XIII'
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Passarono mesi da quanto mia sorella Rukia era andata in missione nel mondo reale. Per quanto mi riguarda, avevo appurato che il mio nuovo luogotenente era un ottimo lavoratore, in mia presenza si lamentava pressoché mai ed era in buoni rapporti con molte alte cariche della Soul Society. Probabilmente un giorno sarebbe diventato anche capitano, e se ne avesse avuto l’occasione, sicuramente avrebbe avuto il mio appoggio. Nonostante non potessi darlo a vedere, mi fidavo moltissimo di Renji e del suo buon cuore. L’unica cosa di cui mi rammaricavo, era che nonostante i dovuti allenamenti, sembrava non voler migliorare di un passo, e io mi spazientivo a volte sulla sua ostinazione a rimanere così debole. Era come se qualcosa lo costringesse a rimanere debole, e a non prendere la forza di un capitano nonostante la meritasse.

Allo scoccare dei sei mesi da quando Rukia era partita, ricevetti la visita inaspettata del capitano Ukitake e del capitano Yamamoto. Una bella sorpresa si intende, ma del tutto non prevista.

-Buongiorno signori, vi prego di accomodarvi e di esporre la ragione della vostra visita-

Il capitano Yamamoto dovette intuire il mio buon umore, perché fu il primo a parlare con aria quasi divertita

-Non consideri nemmeno la possibilità di una visita di cortesia?-

-In orario di lavoro non mi aspetterei mai di ricevere la visita del più grande lavoratore della Soul Society e di una persona malata che non si alzerebbe mai dal letto se non per una ragione di vita o di morte, vi ripeto dunque di accomodarvi-

Questa volta i due capitani decisero di accomodarsi davanti a me, sembravano inquieti, come se fossero latori di cattivissime notizie, e questo sicuramente non era un buon segno.

-Siamo qui per parlarti di tua sorella Rukia-

Questa volta a parlare per primo fu il capitano Ukitake, il più meritevole senza dubbio di poter parlare di Rukia

-Qualche problema?-

-E’ via da troppo tempo e non riusciamo a rintracciarla, vorremmo che tu la ritrovassi e la riportassi nella Soul Society-

-Non comprendo il perché della vostra preoccupazione, ma eseguirò la vostra richiesta con immenso piacere, è tanto che non vedo mia sorella e sarà una buona occasione per rivederla-

Stavo chiaramente cercando di dissimulare il nervosismo che le affermazioni del capitano Ukitake mi comportavano, ma con un tentativo così maldestro che il capitano Yamamoto mi scoprì subito

-Non ti preoccupare Kuchiki, la camera dei quarantasei ascolterà la sua motivazione e sicuramente verrà liberata entro un paio di giorni senza alcuna ripercussione-

Tirai un sospiro di sollievo, perché raramente il generale Yamamoto si sbagliava su queste cose e così presi il mio incarico con maggiore serietà. Lasciai che i miei ospiti si congedassero e infine feci convocare il mio luogotenente, che decisi mi avrebbe accompagnato nel recupero. Era una cosa scontata che da solo avrei avuto comunque successo, ma allo stesso modo era scontato che io meritassi di vedere Rukia quanto lo era Renji.

Lo invitai a mettersi comodo, perché dovevo spiegargli la prossima operazione della sesta brigata, che doveva apparire la più discreta possibile. Solo quando si fu messo a sedere parlai

- Ascolta Abarai, devo parlarti di un operazione che deve rimanere discreta, per il bene della Soul Society. Rukia è nel mondo reale da un po’ troppo tempo secondo il capitano Ukitake, e mi ha chiesto di recuperarla, è ovvio che c’è qualcosa sotto, quindi andremo noi due a prenderla. Incarica un soldato di indagare sulla posizione di Rukia e di spiarla per qualche tempo, per capire le  sue condizioni e le motivazioni per cui non torna. Solo quando saremo ben preparati andremo a riprenderla, sarà una cosa veloce e a colpo sicuro, che non impiegherà più di mezz’ora-

Renji era stato per tutto il racconto a fissarmi con gli occhi sgranati, era chiaro che la cosa avesse sorpreso anche lui, e ciò mi faceva piacere, entrambi conoscevamo Rukia molto bene e sapevamo che mai si sarebbe permessa di infrangere la legge se non strettamente necessario. Quando congedai Abarai, mi presi qualche tempo per riflettere, possibile che Rukia fosse una traditrice? E anche se lo fosse stato, cosa avrei fatto io?  In quel momento mi tornò in mente la promessa che avevo fatto al capitano Yamamoto, io non potevo più ribellarmi alle leggi della Soul Society, quel che era fatto era fatto ormai, io avrei dovuto combattere per la salvezza della legalità.

Per la fine della settimana ebbi il rapporto dell’uomo che Abarai aveva mandato, Rukia era in compagnia di uno shinigami che però non compariva nei nostri archivi, uno shinigami che sembrava vivere a Karakura e avere una famiglia. Tutto ciò non riuscivo a spiegarmelo, come poteva un mortale essere uno shinigami? Decisi che la questione non mi riguardava e organizzai in fretta e furia il recupero. Quella sera stessa io e Abarai avremmo attraversato i cancella della Soul Society e saremmo giunti fino al mondo reale.

Sfortunatamente, poco prima della partenza ricevetti una convocazione di riunione, che evidentemente mi era stata recapitata in ritardo. Ma non potevo disobbedire e mi presentai alla riunione come se non dovessi fare altro quella sera. Le parole del capitano Yamamoto mi sorpresero

-Sarà una riunione breve, poiché tutti abbiamo molto da fare, e inoltre perché parla di un piccolo progetto che mi è venuto in mente appunto questa mattina; voglio infatti che tutti voi scriviate una vostra personale biografia, che verrà tenuta negli uffici della prima divisione. Sarà il capitano della sesta divisione Kuchiki Byakuya a cominciare, buon lavoro capitano-

Detto ciò sciolse l’assemblea, nonostante tutti rimasero lì a chiedersi spiegazioni sull’avvenimento, io mi precipitai di corsa fuori dalla stanza, perché avevo un lavoro da fare, mia sorella andava recuperata.

Non scriverò niente altro sulla mia biografia, perché ogni parola sul recupero di mia sorella può essermi solo di immensa vergogna e voi potete sapere tutto sull’accaduto leggendo i fascicoli della Sesta Brigata. Mi spiace, mi scuso con chi vuole sapere di più su questa triste faccenda, ma credo che le prossime parole non mi portino vantaggio, per cui preferisco interrompere qua. Vi potrete chiedere perché dopo tanti racconti personali io decida di fermarmi adesso, ma la riposta è il tempo. Da tutti gli avvenimenti che ho raccontato è passato un bel  po’ di tempo, mentre da questo ancora troppo poco per poter essere al sicuro dalla legge. Spero che la mia biografia vi sia piaciuta, cordialmente

                                                                                                                                                                                                                                                                                          Kuchiki Byakuya

 

  
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