Parole. Solo parole
Il gatto sul letto.
I rumori di un cantiere in lontananza.
Le risate di bambini che giocano a pallone.
Qualcuno che urla in strada per una mancata precedenza.
Conversazioni superflue.
La leggera brezza che entra attraverso le tapparelle abbassate e le ante delle finestre aperte, il vento che sposta le tende.
Sorrido. Sorrido perché lì, oltre questo balcone, c'è vita.
Eppure, le lacrime sulle mie guance non vogliono fermarsi. Calde e inevitabili.
I feel like no one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be
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La voce di Freddie Mercury mi risuona nella mente.
Vorrei che tutto questo si fermasse. Vorrei afferrare fisicamente il tempo e dirgli di smetterla. Basta, è abbastanza.
Ti prego, ti supplico.
Smettila, perché stai andando dannatamente troppo veloce.
Vorrei prendere tutti quei progetti e buttarli per aria. Vederli cadere come fogli di carta lanciati nel vento; vederli bruciare soddisfatta, spazzando via le ceneri con i piedi.
Calpestare quei sogni mai realizzati, mai finiti, mai iniziati.
Mettere fine a quell'oscurità che sta crescendo dentro di me, sempre più in fretta; sempre più forte e affamata. Un'oscurità che si nutre di parti di me stessa; le mie parti migliori e che custodisco gelosamente.
Il petto fa male, respirare diventa sempre più difficile ogni giorno che passa.
I rumori fuori non si interrompono, rammentando che la vita sta proseguendo e che il presente è in continuo movimento.
Nessuno sentirà le mie urla. Nessuno.Sono sola dentro questo guscio. Un guscio che sta diventando sempre più vuoto e solitario. Magari qui dentro le mie urla rimbalzeranno contro le pareti e qualcuno mi sentirà gridare.
Gridare tutta la disperazione che mi sto portando addosso.
Una richiesta d'aiuto inutile, lo so.
I suoi artigli mi hanno già afferrata nel cuore della notte, le sue dita lunghe e fredde contro il mio collo. Un brivido mi scorre lungo la schiena nuda.
Parole. Solo parole sussurrate con asprezza contro l'orecchio.
Fallimento . Una causa persa. Sorrisi di circostanza da ogni direzione.
Affetti non ricambiati, amore dato e mai ricevuto.
Inutile. Di troppo e mai abbastanza. Non adatta.
Troppe liti. Troppe frasi sconnesse e discorsi persi nel vuoto. O semplicemente discorsi vuoti.
Cicatrici che fanno male e ferite che non guariscono.
Sto camminando nel buio, ho perso la luce e la mia bussola. Non so più che direzione prendere.
Voglio solo che tutto questo si fermi. Ti prego. Dammi il tempo di ritrovare me stessa e di rialzarmi. Non camminarmi sopra, allontanandoti da me.
Ti prego, tempo. Rallenta.
È davvero tutto troppo veloce. Non riesco più a starti dietro.
Non voglio arrendermi; non voglio perdere questa partita e lasciare che quell'oscurità dentro di me vinca.
Seduta mezza nuda sul letto, i capelli sciolti e la pelle scoperta.
Una leggera brezza entra dalla finestra, i capezzoli sono turgidi e una serie di brividi si formano lungo il mio corpo.
Mi sento così sottile.
“Come burro spalmato su troppo pane,” direbbe il caro Bilbo Baggins . *
Il gatto struscia la sua testa contro la mia, le sue fusa riempiono il silenzio. E penso alle parti di me stessa esposte: fragili e vulnerabili.
Penso a come potrei proteggerle da questo mondo e da me stessa. Soprattutto da me stessa.
Il mondo continua il suo giro sul suo asse. Ineluttabile.
La vita si muove frenetica e le persone appresso a lei. Incuranti del tempo che vola via, di occasioni perse e di cuori infranti.
Penso che alla fine sono parole. Solo parole.
Le lacrime sul mio viso, però, non si sono ancora fermate e il tempo non ha cessato di scorrere.
# Frase presa in prestito da una canzone dei Queen, intitolata: “Too much love will kill you”.(Ascoltatela se potete. Personalmente la ritengo una canzone bellissima ed è uno dei miei brani preferiti. Inoltre, è stata fonte d'ispirazione per questa storia).
* Per chi non fosse chiaro, è una citazione tratta dal Signore degli Anelli. Una frase celebre pronunciata da Bilbo Baggins nel film: “Il Signore degli anelli, La compagnia dell'Anello”.