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Autore: Fanny Jumping Sparrow    20/09/2009    3 recensioni
*Completamente revisionata*
La maledizione dell'Olandese Volante è spezzata grazie all'amore fedele di Elizabeth, ma Calipso ha ancora una richiesta da fare al Capitano Turner...
Nel corso della sua ricerca, affiancato dalla moglie e dal figlioletto, ritroverà i vecchi compagni d'avventura, ma Jack continuerà a creare non pochi problemi...
Ringrazio chi continuerà a leggere e chi la metterà tra le preferite!
- E mi avevi fatto promettere "niente segreti" - sospirò Will reprimendo della sana collera.
- Non riguardava te e me. Questo è un segreto di storia della pirateria! - Elizabeth non si smentiva mai: piratessa fino alle budella.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elizabeth Swann, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Will Turner
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La spada, il corvo, il mare'
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Capitolo 21: Acqua

Will trasse un profondo respiro quando finalmente la lente del cannocchiale gli restituì l’immagine di una scialuppa che vogava verso di loro. Il buio era calato in fretta e la brezza che soffiava con sempre maggiore insistenza era divenuta umida e fredda, recando con sé anche una leggera pioggerella che gli sferzava il viso, insinuandosi al di sotto del cappello. Avvisò subito i suoi uomini di provvedere a issare l’imbarcazione e, una volta che ciò fu fatto, vide Jim volargli incontro e rivolgergli un gran sorriso che sapeva tanto di scuse.
Prima ancora che il piccolo parlasse lo fermò, poggiandogli una mano sulla spalla: - Non hai niente da farti perdonare, Billy Jim. Va’ ad asciugarti – gli consigliò con fare austero. Quindi si allontanò sul castello di prua e ordinò alla ciurma: - Salpare le ancore! Spiegare le vele! Prendiamo il largo!
Elizabeth, che aveva assistito alla reazione del marito e allo scoramento comparso sul volto del figlio, cercò di rimediare. Una volta accanto a Will si fece coraggio e gli spiegò: - Non è successo niente. Non abbiamo avuto incontri poco raccomandabili. Solo abbiamo perso tempo perché ci sono rimasti pochi soldi e ho dovuto cercare la roba a buon mercato.
- È così, signor capitano – confermò Gibbs, che le aveva fatto la cortesia di accompagnarla.
Il giovane uomo spostò gli occhi dall’orizzonte, dove li aveva tenuti ancorati mentre gli parlavano: - Vi voglio tutti nella cabina di comando, non appena avrete finito di sistemare – li convocò con un tono impenetrabile – Recuperate anche Jack, si è dileguato di sotto dopo avermi fatto rischiare l’ammutinamento – soggiunse volgendosi a Gibbs.
La signora Turner lo squadrò impaurita, sebbene non riuscisse a vedere a pieno il suo volto nascosto dalla tesa del cappello. Gli sembrava quasi un'altra persona e capì che lo stesso pensiero doveva aver sfiorato anche Joshamee, che aveva fatto una smorfia di stupore nel percepire il suo malanimo: - Ve lo porterò, senz’altro! – gli giurò ossequioso, svignando.
Elizabeth, invece, tormentata da un dubbio assurdo, gli rimosse con forza il copricapo: - Oh, Will! Sei tu, vero? – gli domandò restando col braccio per aria, sentendosi sciocca per quella preoccupazione.
- Di che parli?! – strabuzzò gli occhi lui. La donna inspirò ed espirò a fondo restituendogli il cappello, più che imbarazzata: – Ci vediamo dopo – lo salutò tornando dal figlio che, si accorse, li stava guardando frastornato.

- … E quindi, grazie alla geniale presa di posizione di Jack, ho dovuto impegnarmi a guidare un futuro assalto alla prima nave che avvisteremo durante il viaggio – finì di raccontare il capitano Turner rassegnato alla moglie, che si limitò ad annuire poco persuasa.
- Spostati di qua, che sgoccioli! – gli diede uno spintone Jack il quale, richiamato pochi minuti prima nella cabina di comando, era intento ad istruire Gibbs a tracciare con il calamo dei trattini convergenti in un punto della carta geografica stesa sul tavolo.
Will riprese a parlare, togliendosi giacca e cappello che scolavano e poggiandoli su una sedia:
- Dopotutto li capisco. Siamo stati attaccati tre volte da quando abbiamo fatto ritorno in questi mari. La ciurma ha il morale a terra – riconobbe frustrato, guardando di sottecchi l’operato dei due pirati, ansioso che finissero.
- Papà? – lo distrasse Jim, che fino ad allora era rimasto piuttosto silenzioso ad osservare il temporale da un oblò – Credi che resterai bagnato finché pioverà?
- Non … lo so, Jim – balbettò l’uomo, spiazzato dalla singolare domanda - È la prima volta che piove da quando ho scoperto di avere questa … cosa.
- Maledizione – puntualizzò Sparrow impertinente, ghignando e rivelando agli altri Turner di essere a conoscenza del maleficio del capitano, fatto ignoto invece a Gibbs, che non colse quella battuta e per poco non fece uno scarabocchio. Will sperò che quell’uomo chiacchierone non avesse capito e che ancora non sapesse la verità.
- Io credo di no – affermò sicuro il bambino – Anche una parte dello scafo è sempre sott’acqua, dovresti avere una parte del corpo sempre bagnata – gli fece notare, mentre Jack non poté fare a meno di ridacchiare, soprattutto notando la faccia confusa del diretto interessato – E poi quando la cabina nostra è andata a fuoco tu non ti sei bruciato, giusto? – argomentò il piccolo Turner con aria da saputello.
- Quei mobili non erano dell’Olandese – asserì il padre, contenendo il fastidio che gli dava il dover parlare di quella situazione, e allo stesso tempo stupito dalla naturalezza con cui il figlio riusciva a discuterne.
- Sì, ma il pavimento … - insistette Jim.
- Tesoro, è lecito che tu abbia la curiosità di sapere … - gli tolse la parola Elizabeth a sua volta interrotta dal marito: - Resterò sul ponte per questa notte, così non vi inzupperò il letto – li rassicurò amareggiato e irritato, strizzando la bandana e ravviandosi i capelli grondanti in un codino.
Jim gli si avvicinò mogio mentre la consorte lo osservava con compassione sentendosi impotente. Gibbs assistette con la sensazione di essersi perso qualcosa, ma prima che potesse tentare di esprimere qualche osservazione, Jack attirò l’attenzione su di sé:
- Ecco: seguendo questa rotta dovremmo arrivare alla Baia dei Relitti in sei, sette giorni al massimo. Tutto dipende dalla velocità di questa bagnarola – affermò risollevandosi dalle mappe ingiallite spiegate sul tavolo.
Il capitano dell’Olandese uscì fuori dalla tasca della giacca un foglietto di carta e, confrontando quanto vi era scritto con quanto indicatogli da Sparrow, constatò: - È la stessa rotta che mi aveva indicato Barbossa.
- Ti fidi di più di lui? – esclamò con disprezzo Jack, ma Will lo invitò a sedersi a capotavola senza palesare la sua opinione.
I coniugi Turner stavano seduti l’uno alla sua destra l’altra alla sua sinistra e sembrava evitassero di guardarsi, mentre Jim camminava in tondo per la stanza. L’atmosfera serena che legava i membri della famiglia fino a qualche giorno prima era stata inevitabilmente compromessa dalla condivisione di quel penoso segreto.
– I miei effetti? – richiese ad entrambi, riferendosi alla spada e alla pistola che non aveva rinvenuto al suo risveglio nella cabina assegnatagli.
- Te li abbiamo tolti per precauzione mentre dormivi. Li riavrai al momento opportuno – gli rispose seccamente Elizabeth, studiando anche lei le vecchie mappe.
Il pirata, contrariato da quell’insensato oltraggio, fece per alzarsi, bloccato ancora una volta da Will che gli fece cenno di restare e prese poi sulle gambe suo figlio, divenuto un po’ riluttante: - Devi togliermi una curiosità, perché dopo aver trovato la Fonte della Giovinezza, ti sei liberato delle carte nautiche?
Jack si diede dello stupido per aver fatto quelle considerazioni, poche ore prima; sollevò il capo dopo qualche secondo trovandosi addosso gli occhi dei Turner e di Gibbs, in piedi di fronte a lui, che gli ammiccava di parlare: - Ebbene lo confesso. L’ho trovata solo due anni fa, quella stramaledetta acqua!
- Sai perché? – si intromise Gibbs, rivolgendosi direttamente a Jim la cui espressione si era accesa di interesse – Ha scoperto che l’isoletta dove si trova la si poteva vedere solo nel momento in cui il sole e la luna si scambiano un bacio nel cielo – spiegò appassionato il marinaio, mimando con le mani quanto diceva. Gli ascoltatori restarono disorientati.
- Un’eclisse! – chiarì Jack con sufficienza.
Il piccolo Turner si era quasi disteso sul tavolo, pur di osservare più vicino l’eccentrico ospite, da sempre avvolto da quell’alone di leggenda: - Come avete fatto a capirlo?
- Fortuna che ho le mie conoscenze – tagliò corto lui enigmatico, sistemandosi con posa superba sulla poltrona.
- Di sole o di luna? – lo interrogò Elizabeth, anche lei alla fine catturata dal racconto, con Will che la fissava cupo.
- Di sole – si affrettò a dire Gibbs – E alla fine è riuscito a metterci piede.
- Abbiamo caricato l’acqua e siamo ripartiti – riprese la parola Sparrow, gesticolando teatralmente come al suo solito.
Will e Jim si sporsero verso di lui con la stessa intonazione: - E …?
- Durante il viaggio ho razionato il rum, come di consueto – continuò il filibustiere ora esitante, al che il suo amico gli venne in soccorso: - Ma, dato il caldo torrido, la carne essiccata e il pesce sotto sale che si consumava a bordo, la ciurma ha ben pensato di dissetarsi con l’acqua raccolta …
- E cosa è successo? – lo incitò Jim, saltellando sulle gambe del padre dopo che l’uomo si era fermato di colpo a sbirciare Jack. Quello fece un gesto di disgusto e girò la faccia dall’altra parte. Allora il marinaio bisbigliò con una mano accostata alla bocca: - Sono diventati ragazzini! Della tua età circa!
- Come?! – esclamò il bambino sbalordito, mentre Will ed Elizabeth trattennero le risa dopo l’occhiataccia di Sparrow.
- Li ho lasciati nel primo porto che mi è capitato. Mica potevo aspettare che ricrescevano! – borbottò arricciando il labbro e scoprendo i denti dorati.
- Poverini! – commentò Jim turbato, trovando l’appoggio di Gibbs che ricambiò il suo broncio.
- E allora Barbossa ne ha approfittato per rubarmi la Perla … Che coraggio! Ero senza ciurma! – scrollò le spalle Jack, ancora scottato dall’infelice ricordo.
- Dopo che lui gliel’aveva sottratta a sua volta, venendo a sapere che stava ormeggiata in un porticciolo della Louisiana – completò con gusto il racconto Gibbs, facendolo irritare involontariamente di più.
La signora Turner gli sorrise comprensiva: - Sei proprio sfortunato, Jack.
- E quindi avete finito tutta l’acqua? – domandò più pragmaticamente il marito.
- Non ne voglio più sapere nulla di questa storia! – berciò il pirata, osservando infastidito il figlio dei Turner che non riusciva a smettere di ridere senza ritegno – È già tanto che ve l’ho raccontata!
- Io ovviamente non viaggiavo con lui in quell’occasione. È stato quando è tornato a Tortuga, senza nave, che ci siamo rincontrati – continuò imperterrito ad esporre Gibbs, al quale faceva piacere avere un ascoltatore tanto attento come Jim.
Il capitano Turner tuttavia colse la necessità di interrompere quella spinosa discussione: - Va bene, Jim. È stata una giornata lunga – iniziò a spronarlo, sollevandolo da sotto le braccia e togliendolo dalle proprie ginocchia. Jack gli fu grato e gli lanciò uno sghembo sorriso.
- Ho capito, papà – sospirò arreso il piccolo, alzandosi e ritrovandosi tutti i vestiti bagnati, ma subito si ridiede un contegno – Andiamo, signor Gibbs – esortò con rigore l’uomo di mare che lo seguì sorridendo e continuando a snocciolare altri particolari sulla storia di cui stavano discorrendo. Sparrow li accompagnò alla porta e la richiuse, restando però all’interno della cabina senza che gli altri due se ne accorgessero immediatamente.
Will aveva sfoderato la propria spada e si era apprestato ad affilarne la lama con l’uso di una pietra dura che aveva preso da un cassetto, Elizabeth era persa nella lettura di alcune carte nautiche con l’aiuto di una lente di ingrandimento. Spostò ripetutamente lo sguardo ora all’uno ora all’altra senza muovere un passo, cercando il momento buono per andarsene a sua volta. Aveva creduto che gli volessero chiedere altro …
- Ti è sembrato ragionevole? – proruppe d’un tratto il capitano Turner con una voce venata di offesa e irritazione, ma comunque senza gridare e continuando a molare con cura la propria sciabola – Rimproverarmi in quel modo, davanti ad uno dei miei uomini? Come se fossi tuo figlio?
La consorte gli si scagliò addosso come una furia: - L’ho fatto perché voglio il tuo bene! – cercò ragione, sbattendo le mani sul tavolo. Will dovette alzare gli occhi verso di lei.
Jack capì bene che non avevano fatto caso alla sua presenza: - Io andrei, se non vi dispiace – si risolse a pronunciare, schiarendo la gola. I due si voltarono lentamente con la stessa espressione interrogativa e attonita.
Elizabeth si risedette, sentendosi terribilmente a disagio e arrabbiata al tempo stesso, non sapeva con chi dei due in misura maggiore.
Il marito trovò un pretesto per tirarsi fuori dall’imbarazzo: - Vado a comunicare le nuove coordinate al timoniere – le riferì con aria distaccata, riponendo sveltamente la sciabola.
Lei assentì e, dirigendosi verso Sparrow, lo afferrò per un braccio conducendolo fuori dalla stanza, mentre il comandante risaliva sopra coperta.
   
 
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