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Autore: Fiamma Drakon    21/09/2009    1 recensioni
Poco distante dalla scuola, su un sottile, nudo ramo che si protendeva verso il cielo come un artiglio pronto a ghermire l’aria, un’ombra femminile si stagliava contro la volta celeste, scrutando l’accademia.
- Eccola finalmente... l’Accademia Cross... - sussurrò.
La sua femminea voce, seppur suadente e profonda, era venata di tristezza e ira mal celate.
I suoi occhi si rivelarono nell’ombra come fari d’uno sgargiante rosso scarlatto, aggrottati in un’espressione estremamente seria e risoluta.
Un leggero refolo di vento iniziò a spirare, alzando le lunghe ciocche di capelli che guizzarono attorno al suo viso, sinuose, simili a serpenti nell’oscurità.
Come sospinta da quella brezza, la ragazza balzò agilmente giù dal ramo, simile ad un angelo di tenebra, avviandosi quindi a passo sostenuto nel sottobosco, diretta verso la scuola.

Un mistero arcano, vecchio di secoli. Una ricerca proibita. Un amore destinato a durare per sempre.
E Aidoh si ritroverà coinvolto in tutto ciò...
[nel capitolo 9 lieve accenno di song-fic]
Genere: Mistero, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanabusa Aido, Nuovo Personaggio, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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10_La rivelazione La sua rivelazione fu accolta da un silenzio a dir poco agghiacciante.
- Tu sei... un’alchimista...? - chiese Aidoh, fissandola a metà tra lo sbalordito e il perplesso: non avrebbe mai pensato che esistessero ancora degli alchimisti, tuttavia ne aveva una proprio dinanzi agli occhi, impossibile per lui confondere un cerchio alchemico.
Lei annuì.
- Dal tuo sguardo posso capire che tu sia confuso... e spaventato... - mormorò Fiamma.
Nei suoi occhi era percepibile un profondo dispiacere.
- No... non sono spaventato... - replicò lui in un sussurro.
- Ma allora tu... conosci la pratica dell’Alchimia? - chiese la ragazza, d’un tratto seria.
All’improvviso, il suo sguardo si era nuovamente acceso di speranza.
- Be’... - esordì lui, incerto - ... l’ho studiata un po’ qualche anno fa... per una tesi d’esame, però... -.
- Dici davvero?! Oh, Aidoh! -.
Gli si gettò al collo, facendo letteralmente prender fuoco il vampiro.
Com’è piacevole la sua pelle fredda al contatto... così liscia...
- Quindi tu puoi aiutarmi - disse poi lei, sciogliendosi dall’abbraccio e fissandolo con rinnovato interesse.
- Aiutarti? In cosa? - chiese il vampiro, perplesso: non capiva in cosa potesse esserle utile, tuttavia sentiva il bisogno impellente di aiutarla come e quanto poteva.
- Tu sai qualcosa riguardo la trasmutazione umana? -.
Quella frase lo colpì come un ceffone in pieno viso, raggelandogli il sangue nelle vene.
La afferrò d’impeto per le spalle, puntando gli occhi dritti nei suoi.
- Non vorrai effettuare una trasmutazione umana?!?! - esclamò.
Lei abbassò lo sguardo, improvvisamente triste e gli prese la mano destra delicatamente, circondandola con le proprie.
- No... non sono venuta in questa scuola con quell’intenzione... - disse - È solo che, se sai della trasmutazione umana, allora dovrai per forza sapere qualcosa anche della Pietra Filosofale... -.
Iniziava ad essere confuso da tutte quelle domande e non capiva a cosa stesse mirando Fiamma con quel discorso.
- Be’... ovvio. Ho letto sull’argomento - rispose.
La vampira si scostò un poco da lui e lo fissò dritto negli occhi: in essi, Aidoh percepì qualcosa di simile alla colpevolezza.
- Vedi... io non sono venuta qui per frequentare le lezioni... né per ricevere un’istruzione... - esordì, ma lui la bloccò.
- Sediamoci sul divano, così possiamo parlarne con calma - disse Aidoh.
Si alzarono e si sedettero su un divanetto poco distante.
Qui si guardarono dritti negli occhi per qualche istante, accompagnati da uno strano silenzio carico di aspettative.
- Allora... dicevi? - la invitò garbatamente il vampiro, facendole cenno di riprendere.
- Ecco... io sono venuta qui perché sono alla ricerca di un segreto -
- Un segreto? Che genere di segreto? -.
Fiamma tergiversò qualche istante.
- La Pietra Filosofale... tu sai come si crea? -
- No... ho letto che da essa si può ricavare l’Elisir di Lunga Vita e che può trasmutare i metalli vili in oro, ma non ho trovato nulla sulla sua creazione... -.
Gli occhi della ragazza assunsero un improvviso sguardo venato di tristezza e malinconia tali da straziargli l’animo e fargli morire la voce in gola.
Aprì bocca come per parlare, ma la richiuse senza aver proferito neppure una parola.
Ci riprovò.
- E... - esordì, rauco - ... come si crea una... Pietra Filosofale...? -.
Quella domanda che tanto gli premeva nel petto suscitò, se possibile, un’ulteriore melanconia negli occhi scarlatti della vampira.
Esitò qualche istante, prima di riuscire a rispondere.
- Per... creare anche una sola Pietra... sono necessari innumerevoli sacrifici umani - disse, la voce profondamente scossa e tremula.
Cadde un silenzio quasi agghiacciante, che s’insidiò tra di loro lentamente, avvolgendoli completamente.
- Vuoi dire che per creare una Pietra sono necessarie... - esordì Aidoh, ma Fiamma lo interruppe bruscamente.
- Sai che la pratica dell’Alchimia nel Medioevo si diffuse anche tra i vampiri, allettati dalla possibilità di conquistare la vita eterna? - domandò, la voce d’un tratto carica di vita.
- Sì, ma... -
- E lo sai con cosa i vampiri tentavano di creare la Pietra Filosofale? -
- Con i Level... -
- Esatto! Ma con il tempo non si sono più accontentati solo dei Level E! Hanno iniziato ad utilizzare anche i vampiri comuni e quelli nobili! - esclamò.
Sembrava ardere di un’ira inestinguibile pronta ad esplodere con la stessa intensità d’una bomba nucleare e da ciò Aidoh comprese che le era successo qualcosa relativo a ciò che stava raccontando.
- Che cosa ti hanno fatto? - chiese, afferrandola delicatamente per un braccio.
Ai lati dei suoi occhi affiorarono calde lacrime di dolore, prima che si stringesse a lui, affogando la sua tristezza nella sua spalla.
- I miei genitori... la mia famiglia... - mormorò.
- Che cosa?! - esclamò lui, esterrefatto, afferrandola per le spalle, allontanandola da sé: non era possibile. Non riusciva a crederci.
Lei chinò il capo.
- Non volevano credere che noi eravamo di nobili origini... ci credevano Level E. I miei genitori... loro sono riusciti a farmi fuggire, ma non sono riuscita ad arrivare in tempo e... - la sua voce si spense fra convulsi singhiozzi.
- Io... mi dispiace... - disse.
- Quelli che ci tenevano prigionieri parlavano di un luogo chiamato Accademia Cross... - proseguì Fiamma.
Tacquero per altri istanti.
- Ed è per questo che... sei qui? - chiese Aidoh.
- Sì. Io sono venuta in questa scuola per scoprire quale segreto vi si cela... e lo scoprirò - rispose lei.
Era confuso, spiazzato: non aveva mai immaginato che i vampiri potessero arrivare a sacrificare i loro simili, vampiri nobiliari, al solo scopo di ottenere la vita eterna.
Un conto erano i Level E, pericolosi sia per i vampiri che per gli umani, ma addirittura gli aristocratici...
Nei suoi occhi c’è una strana scintilla... sembra rancore, eppure è come se ne percepissi la forza al tatto... è un’emozione che è ben lungi dal semplice rancore... è qualcosa di più...
- Ti aiuterò anch’io! - disse il vampiro in tono risoluto.
Fiamma si aprì in un sorriso puro e innocente che esprimeva meglio di qualsiasi parola ciò che stava provando in quel momento.
- Oh, Aidoh ti ringrazio tanto!!! - esclamò.
Si abbracciarono di nuovo.
- Però... forse per ora è meglio andare a dormire, non credi? Domani abbiamo lezione... - le fece notare il biondo.
- Hai ragione... -.
Si alzarono e salirono fianco a fianco la scalinata, fermandosi in cima e voltandosi per scambiarsi un ultimo sguardo.
- Be’... allora... buonanotte... - mormorò Fiamma.
Si alzò sulle punte e baciò Aidoh sulla guancia, prima di voltarsi e dirigersi verso la sua stanza.
Lui si sfiorò il punto dove le sue labbra erano entrate in contatto con la sua pelle e avvampò.
M-mi... mi ha baciato... MI HA BACIATO!!!
Si avviò verso la sua camera ed entrò, trasognato, andando verso il suo letto e stendendosi su di esso.
Mi ha baciato... Fiamma...
Pian piano, senza che neanche se ne accorgesse, scivolò nel sonno.
   
 
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