La città di Sanremo, così come l’Italia in generale, distava migliaia di chilometri dallo Stato Autonomo di Millyverse, nel quale sorgeva il paese di Goldtown(1). Si trattava di una cittadina di modeste dimensioni - poco più di diecimila anime, in senso di viventi, dato che, se si fosse considerato il numero dei deceduti di morte violenta che infestavano ancora le vie del posto, si sarebbe incrementata notevolmente la quantità di anime presenti - passata tristemente alle cronache in due diversi momenti storici a causa dei brutali omicidi commessi da un killer che già un po’ di tempo non poteva più nuocere.
Ellen Jefferson vi aveva vissuto per due periodi, uno più lungo, quando era una young adult propensa a innamorarsi degli amici del suo defunto fidanzato, e uno più breve quando si avvicinava ormai ai quarant’anni e gli amici del suo defunto fidanzato erano propensi a innamorarsi di lei. In entrambe le occasioni aveva avuto a che fare, prima di striscio e poi più da vicino, con la serie di fatti di sangue che avevano sconvolto l’armonia di Goldtown. Ciò sarebbe stato sufficiente per tenerla lontana da quella malsana location per tutto il resto dei suoi giorni, e in effetti era a suo tempo stato il suo obiettivo, ma Ellen non aveva fatto i conti con l’attrazione reciproca tra lei e uno degli spasimanti che l’avevano accompagnata fin da quando aveva vent’anni.
Costui rispondeva al nome di Kevin Morgan e le disavventure della vita l’avevano portato a fare un lungo giro e poi a ritrovarsi nuovamente a Goldtown. Molto era cambiato, dalla sua gioventù ormai sfumata, compresa la gestione del bar nel quale si ritrovavano da ragazzi. La titolare, infatti, era fuggita a gambe levate dopo avere ceduto l’attività, ed era l’unica che fosse riuscita a centrare l’obiettivo di lasciare per sempre il paese malefico - sempre che, come avevano fatto sia Ellen sia Kevin, non finisse un giorno per tornarvi lei stessa.
Goldtown era molto distante da Sanremo, ma nonostante ciò, il Festival era l’argomento di cui gli amici di Kevin stavano dibattendo nel momento in cui Ellen li raggiunse al tavolo; d’altronde erano passate solo poche settimane dalla prima vittoria di una trapper sul palco dell’Ariston. Quella grande impicciona di Phyllis Moore, promessa sposa di Steve Blackstone, che era stato pochi anni prima uno degli spasimanti di Ellen, invece di intromettersi negli affari privati di tutti i quarantenni di Goldtown stava commendando la performance canora di Ara Sky nella dodicesima serata del più grande concorso canoro d’Italia, d’Europa e del mondo. Stava addirittura cantando sottovoce un passaggio della canzone, sempre ammesso che la si potesse definire tale:
Ara Sky è anche Campanellino,
e ha un aspetto carino,
è acqua e sapone ma se ne vanta,
giudicatela per come canta,
non le serve un vestito di Prada,
è fiera di venire dalla strada,
dove ci sono le belve umane
e anche un sacco di grandi puttane,
ma Ara Sky è una santa,
le spunta l'aureola mentre canta.
«Per quanto mi riguarda, sulla strada poteva rimanerci» commentò Ellen, che pur vivendo nello Stato Autonomo di Millyverse aveva una padronanza della lingua italiana di gran lunga superiore a quella della trapper media, «Perché quella canzone è davvero indecente. Come se non bastasse, me la devo sorbire anche al lavoro.»
«Buonasera a te, Ellen» la accolse Kevin. «Mi fa molto piacere che tu ti sia spesa in saluti così tanto cordiali nei nostri confronti.»
Ellen scostò dal tavolo l’unica sedia libera e si accomodò.
«Non potete capirmi. Ho vissuto dei periodi molto piacevoli nella mia esistenza lavorativa, come per esempio quelli in cui mi venivano affidati articoli riguardo le prestazioni calcistiche del grande Harvey Lee.» Sorrise, lanciando un’occhiata al caro amico Jack Mitchell, seduto al lato opposto al tavolo, che provvidenzialmente abbassò lo sguardo fingendo di non avere udito quell’allusione, «E periodi che ho creduto terrificanti. Per esempio, dai primi di novembre fino a dicembre inoltrato, ho prodotto una serie infinita di articoli a tematica “è giusto discutere a proposito del fatto il Natale sia una festa troppo commerciale, una ricorrenza offensiva nei confronti dei non cristiani o una parte del patrimonio culturale, o queste discussioni senza cognizione di causa ci distolgono da quello che conta veramente nella vita, ovvero a dicembre ricordarsi di indossare il paraorecchie nelle ore più fredde della giornata?”»
«E cos’hai dedotto?» chiese Steve.
«A Natale niente, ma adesso ne ho dedotto che non sarebbe così male continuare a scrivere di luci intermittenti e paraorecchie» ribatté Ellen. «Mi è stato affidato un compito allucinante: scoprire se la teoria del complotto secondo cui Ara Sky sia morta subito dopo Sanremo e sia stata rimpiazzata da una sosia sia vera.»
«Ara Sky morta?» Il tono di Kevin era perplesso. «Rimpiazzata da una sosia?»
«Ne ho sentito parlare» osservò la psicolabile che Ellen conosceva come Jennifer Robinson, detta Rob.
Era incredibile che proprio una come lei le stesse dando soddisfazioni.
«Capirai che la teoria è assurda.»
«Oh, no, affatto» replicò la Robinson.
Ellen iniziò a pentirsi di avere raggiunto Kevin a Goldtown, in quel fine settimana.
«Per caso hai ascoltato le sue canzoni al contrario? E hai sentito messaggi subliminali in proposito?»
«Per curiosità, ogni tanto, ascolto canzoni trap al contrario» ammise la Robinson. «Non ci ho mai capito una parola, esattamente come quando le ascolto nel senso giusto.»
Nonostante il complottismo su Ara Sky non deponesse esattamente a suo favore, Ellen concesse: «Questa tua osservazione è molto intelligente e sensata. Non mi aspettavo di sentire uscire una frase simile dalla tua bocca, Rob.»
Rob sorrise.
«È bello sapere che concordiamo su qualcosa. In ogni caso, prima che tu mi prenda per una squilibrata, ti assicuro che non mi sarei mai messa ad ascoltare le canzoni di Ara Sky al contrario per scoprire se la teoria su Vanessa Melinda(2) fosse vera.»
Ellen non aveva mai udito quel nome.
«Vanessa Melinda?»
«Vanessa Melinda» confermò Rob. «Qualcuno di voi ha sentito questo nome?»
Jack alzò finalmente lo sguardo, ma lo fece solo per scambiarsi un’occhiata perplessa con Steve, Phyllis e Kevin.
Quest’ultimo domandò: «No, di chi si tratta?»
Rob raccontò: «La vittoria al Festival di Sanremo è stata un trampolino di lancio pazzesco per Ara Sky, che fino a quel momento era sempre stata relegata in una posizione di secondo piano nel panorama musicale italiano. Per qualche strana ragione, un intero Paese di sessanta milioni di persone si è improvvisamente convinto che costei fosse la regina incontrastata della musica. Ci noto molte correlazioni con il riscaldamento globale: fa sempre più caldo e il caldo dà alla testa. Gli italiani, a quanto pare, se ne vanno ancora in giro con il paraorecchie nonostante le temperature si stiano alzando e questo ha i suoi effetti nefasti. Lo dico sempre che non bisogna prendere troppo sul serio quello che dicono al telegiornale!»
«Sappiamo tutti del successo di Ara Sky» precisò Phyllis. «Quello che non comprendo è che cosa c’entri quella Melissa-come-si-chiama.»
«Vanessa. Vanessa Melinda. Adesso ci arrivo. All’indomani della vittoria, Ara Sky è stata vista per tutto il giorno in televisione, nel consueto Dopo Festival. Doveva tuttavia prendere parte a un buon numero di trasmissioni televisive nei giorni successivi, ma al lunedì è circolata la notizia della sua indisposizione fisica. Quando è ricomparsa, sono stati in molti a notare come certi suoi tratti fisici fossero cambiati. Qualcuno ha provato a ricostruire immagini del suo volto senza trucco, sia prima che dopo, e ne sono venuti fuori risultati sorprendenti. Nessuno conosceva il vero nome di Ara Sky, ma in una fabbrica dell’hinterland milanese diversi operai sono pronti ad affermare che si tratti di una certa Araceli Fernandez, che lavorava con loro in passato. La Fernandez dovrebbe avere attualmente quarantasette anni, ma l’Ara Sky ricomparsa dopo i problemi di salute ne dimostra all’incirca la metà. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che si tratti di una certa Vanessa Melinda, che ha puntualmente chiuso tutti i suoi profili social. Eliano Muschio in persona, tuttavia, comprendendo il potenziale di questa vicenda, ha deciso di rendere pubbliche le poche immagini di Vanessa presenti su Cinguetter.»
Jack a la corresse: «Adesso si chiama Xinguetter.»
Rob lo ignorò.
«Vanessa Melinda appare in tutte le immagini come una ragazza bionda con le extension rosa e una cravatta al collo, ma grazie all’intelligenza artificiale sono state fatte comparazioni interessanti. Basta metterle un caschetto nero e le ciglia finte... ed ecco che diviene improvvisamente identica alla nuova Ara Sky.»
«Quindi basta una tizia che le somiglia per far sì che si deduca che Ara Sky è morta e, di colpo, è stata rimpiazzata da una sosia?»
«È tutto così evidente...»
«È evidente che è stata rimpiazzata “perché sì”?» obiettò Ellen. «La logica del “perché sì” è valida in altri contesti, tipo le fiabe. C’era una volta un Re molto giusto che decise di condannare a morte dei popolani random perché sì. Poi, per fortuna, fu deposto da una vecchia che vendeva fiammiferi tenendo comizi contro i numeri del lotto e l’arrivo di un tornado alle 13.13, ma questo è un altro discorso.»
Rob scosse la testa.
«Non puoi capire, Ellen. Ti fermi soltanto al Natale, al presepe, ai possessori di gatti che si ritrovano l’albero ribaltato e al paraorecchie. Dovresti ampliare i tuoi orizzonti.»
«Per pensare ad Ara Sky?» obiettò Ellen. «È la peggiore cantante che abbia mai avuto modo di sentire. Perfino Baby Dumbaby ha fatto canzoni di maggiore qualità.»
L’argomento Ara Sky occupò gran parte della loro serata. Fortunatamente sfumò quando Phyllis mostrò la foto di un cappotto di tweed che le sarebbe piaciuto comprare e Kevin lo criticò affermando che sembrava un capo d’abbigliamento adatto a una zitella degli anni ‘50 che si improvvisava detective. Steve non intervenne nella conversazione e si mise a borbottare qualcosa insieme a Jack. Ellen cedette alla tentazione di andare, nel frattempo, a controllare su Cinguetter le ultime novità. A sorpresa vide un nome celebre che trendava, ma si sorprese della grande quantità di utenti che postavano sull’argomento. Presa dalla curiosità, vi cliccò sopra. Un attimo dopo fece l’annuncio che nessuno si aspettava: «È morta Tina Menezes!»
Note:
(1) Goldtown è la location immaginaria nel quale si svolge il mio pseudo-romanzo “Le Lettere dell’Innocenza”, Ellen, Kevin, Steve, Phyllis, Jack e Robinson sono personaggi che compaiono in quella vicenda;
(2) l’ispirazione della sostituzione con tale Vanessa Melinda è ispirata alla teoria del complotto secondo cui Avril Lavigne sarebbe morta e sostituita da una sosia di nome Melissa Vandella (gli accenni alla cravatta e alle extension fucsia si riferiscono a dei look portati in passato da Avril Lavigne).