Uscirono all’unisono dal vortice e si sparavano fulmini tra di loro e si ritrovarono al palazzo del Principe posto sopra un’altura. I due cominciarono ad allontanarsi mantenendo le energie; all’improvviso smisero ed erano a circa dieci metri di distanza. Eviil guardò sotto il palazzo e poté vedere fiume di teschi umani, mezzi corazzati distrutti e fumi che si alzavano qua e là. -Interessato al panorama? Come puoi vedere qui ci fu un’antica battaglia che mise di fronte il mio fratellastro e mio padre … - Eviil lanciò una sfera di colore arancione che Eron prese tra le mani. -Tutto qui? – Poco dopo essa esplose e una vampata di fuoco avvolse il Principe mentre Eviil controllava le fiamme. Una folata di vento, però, le spinse via. Il vestito di Eron era stato strappato in alcuni punti e respirava affannosamente. Quest’ultimo cambiò forma: la testa divenne più grande e gli zigomi grassi, il corpo molliccio di colore grigio affusolato. Aprì la bocca e da lì fece uscire tre esseri simili a lui dalla materia trasparente. Andarono verso Eviil e lì lo circondarono, muovendosi ad alta velocità e impedendogli di vedere l’avversario schizzare verso di lui con la bocca aperta e inghiottì lo Stregone Supremo, deglutendolo e digerendo. Rise di gusto con voce profonda e perdendo saliva. -Ho molte risorse a disposizione! E non è l’ultima! – Ad un certo punto, però, Eron tremava e sbavava nello stesso momento. Il suo corpo cominciava a muoversi, come se un corpo estraneo si muovesse nel suo intestino. La parte basse del corpo si pietrificò, all’improvviso, per poi cominciare a creparsi. Una parte di esso si ruppe e da lì uscì lo Stregone Supremo. Eviil urlò dal dolore e i tre esseri trasparenti rientrarono nel suo intestino e si piegò su sé stesso, girando su sé stesso numerose volte per poi riprendere il proprio aspetto da umano. Eron creò una spada di luce e scosse il capo. -Sono stanco della tua potenza ma ti batterò! – Eviil rispose con la stessa arma e i due andarono l’uno contro l’altro dandosi colpi su colpi senza che nessuno stesse per prendere il controllo. Eron, ad un certo punto, fu in grado di ferire sul fianco destro lo Stregone. Il combattimento, a quel punto, si fermò. Il mantello di Eviil cominciò a muoversi come mosso dal vento e quest’ultimo cercò di tenerlo. Si alzò da terra mentre l’uomo muoveva le gambe, come se non riuscisse a controllarlo. -Che stai facendo? – urlò l’uomo. -Stai combattendo da troppo tempo con questa nullità e sei riuscito a farti ferire! Nessuno ci era mai riuscito, nemmeno quando combattetti durante la Krommslaug, l’antica guerra multiversale. Scelsi te tra milioni di candidati ma ora non sei più degno del mantello dello Stregone Supremo! – disse un’altra voce profonda e cupa. Nel mentre Eron assisteva divertito allo scontro. La voce cupa, colei che teneva il controllo del mantello, vide che il Principe si stava divertendo e scagliò un fulmine di maggiore potenza controllando la mano destra dell’uomo, come mai ne aveva inferti. Il cielo attorno al palazzo divenne scuro, i fulmini squarciarono il cielo e da esso si fece largo un essere muscoloso dalla forma umana un po' irregolare, occhi gialli e denti fiammeggianti. Raggiunse Eviil, appoggiò le mani al mantello e lo tirò su di peso lasciando cadere un umano dai capelli a caschetto castani, occhi azzurri, canottiera nera e pantaloni verdi, pantaloni di colore beige. -Gaahnal, fratello mio! – esclamò Eron, ferito al fianco sinistro. -Hathor non doveva permettersi di mandare il suo essere più potente qui e ora scoprirà cosa vuol dire mettersi contro chi domina il Khandhor! – Sfrecciò nel cielo portandosi via il mantello rosso dello Stregone Supremo mentre l’uomo che lo indossava era rimasto a terra, inerme. Alle sue spalle si presentò proprio il Principe. -Hai combattuto molto bene ma il tuo talento non era altro che un artificio! Ora per te c’è solo una destinazione! – Creò un vortice alle spalle dell’uomo e con un calcio lo spedì al suo interno. L’uomo che indossava il mantello di Eviil si ritrovò in un territorio glaciale e accanto a lui aveva un soldato romano dai capelli biondi, un Minotauro e un alieno dalla pelle verde. -Chi siete voi? – domandò a loro. -Carne fresca! – Alle loro spalle si presentò un uomo con un’armatura cibernetica di colore nero che gli copriva il corpo dal collo fino ai piedi, armato di lancia, capelli bianchi, lunghi e mossi, pizzetto bianco. -Benvenuto in quella che era la terra di Re Roan e che, ora, è governata da me, il Comandante Krull. Sarete miei ospiti per l’eternità! –