POV HICCUP
Fischietto allegramente dando da mangiare ai cuccioli che mi girano intorno entusiasti. Dal bagno si sente il suono dell'acqua che scorre, segno che Astrid è ancora sotto la doccia. Ormai è dentro da parecchio tempo, quindi decido di controllare che sia tutto apposto. Mi avvicino alla porta e busso.
<< Astrid? Tutto ok? Sei sotto la doccia da parecchio, non è da te >> chiedo. Sento chiudersi l'acqua e rumore di passi. La porta si apre e mia moglie si affaccia con sguardo rassicurante.
<< Sì sì Hiccup. Tutto apposto. Mi ero solo rilassata, tutto qui. Stamani mi sono svegliata con un leggero mal di schiena e l'acqua calda mi allevia un po' il dolore >> spiega facendomi entrare. Si mette un asciugamano intorno al corpo e si avvicina allo specchio per asciugarsi i capelli. Mi appoggio al lavandino e la guardo preoccupato. Passa qualche minuto prima che lei metta giù la spazzola con uno sbuffo.
<< Ok, cosa c'è? >> chiede a braccia incrociate guardandomi dallo specchio.
<< Niente >>.
<< Quello sguardo non mi sembra “ Niente ”. A cosa stai pensando? >> dice.
<< Sono preoccupato, tutto qui >> rispondo. Si avvicina e mi prende una mano.
<< Va tutto bene, Hiccup. Sto benissimo. Ora andiamo che faremo tardi per la scuola >> mi bacia sulla guancia e si dirige verso camera nostra per vestirsi. La seguo poco convinto, le si legge in faccia che c'è qualcosa che la turba. La conosco bene e so che cerca soltanto di non farmi preoccupare. Mi avvicino a lei e la abbraccio da dietro posando le mie mani sulla pancia.
<< So che c'è qualcosa che ti turba. Non escludermi, ti prego >> sussurro. La sento sospirare e lentamente si gira abbracciandomi a sua volta.
<< Possiamo parlarne oggi dopo scuola? Non voglio fare tardi il primo giorno dopo il matrimonio. Ti prometto che non è niente di che >> mi rassicura con un bacio. Annuisco e mano nella mano usciamo di casa.
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Arriviamo al parcheggio e veniamo raggiunti dai nostri amici.
<< Ma buongiorno piccioncini! Già fatto? >> esclama a gran voce Snotlout. Gli chiudo la bocca con una mano e lo guardo male.
<< Non è il momento Snotlout >> ringhio. Guardo Astrid parlare a voce bassa con le altre. Hel l'abbraccia sussurrandole qualcosa all'orecchio, ma lo sguardo preoccupato di Astrid non cambia. Sento il cuore stringersi alla vista. Fishlegs mi mette una mano sulla spalla.
<< Ehi, che succede? È tutto apposto? >> chiede.
<< Non lo so. Questa mattina Astrid si è svegliata strana. Pensavo fosse la nausea mattutina, ma ormai sono tre giorni che non vomita e suppongo sia passata. Ha questo sguardo triste, si vede che ha qualcosa per la testa che la preoccupa, ma non me lo ha voluto dire >> rispondo. I nostri sguardi si incrociano e mi fa un leggero sorriso che ricambio.
<< Sono certo che prima o poi te lo dirà. Magari non è niente di che e non vuole farti allarmare >> cerca di consolarmi.
<< Forse hai ragione Fish, ma non posso farne a meno. Aspetterò fino a che non se la sentirà, spero soltanto che non c'entri niente il bambino >> sospiro.
<< Te lo avrebbe detto subito Hiccup >> dice Tuff.
Al suono della prima campanella entriamo a scuola e ci rechiamo nelle nostre classi. Accompagno Astrid, Heather e i gemelli nella loro.
<< Voi andate avanti, devo parlare un attimo con Astrid >> dico agli altri. Una volta rimasti soli sospiro.
<< Lo so che sei preoccupata per qualcosa, te lo leggo in faccia, e so anche che quando sarai pronta me lo dirai, ma Astrid, vederti così mi fa male e voglio che tu sappia che qualunque cosa ti frulli per la testa, io sono qui >> dico con le sue mani tra le mie. Si mette in punta di piedi e mi bacia.
<< Lo so Hiccup, è una delle tante cose che amo di te. Ora non posso dirtelo, ma appena sarai tornato a casa dai tuoi impegni ti prometto che ti dirò tutto. Molto probabilmente sono solo gli ormoni. >> sorride e questa volta sembra sincero.
<< Ok, mi fido. Ora sarà meglio che vada. Ci vediamo dopo >> le do un ultimo bacio e mi dirigo nella mia classe. Questa giornata sarà lunghissima.
POV ASTRID
Lo saluto con la mano e appena lo vedo girare l'angolo, sospiro. Entro in classe e mi siedo tra Heather e Ruff, che mi guardano preoccupate.
<< Perchè non glielo hai detto Astrid? Dovrebbe saperlo, è anche figlio suo >> dice Ruff.
<< Lo so, ma non voglio allarmarlo per niente. Ho chiamato questa mattina la mia ginecologa e mi ha detto che con tutto quello che ho passato e lo stress è normale avere delle perdite. Mi ha dato un appuntamento per oggi nel pomeriggio, ma Hiccup ha degli impegni importanti con suo padre e non voglio che cancelli di nuovo >> spiego.
<< Allora ti accompagneremo noi, ma devi dirglielo Astrid >> mi avverte Heather.
<< Grazie ragazze, siete fantastiche >> le abbraccio.
<< E io che sono? >> borbotta Tuff.
<< Te sei il nostro sostegno morale >> risponde Heather dandogli un bacio sulla guancia. La campanella suona e il professore entra in classe.
-------------------------------------------- PIU' TARDI ------------------------------------------
Entriamo in mensa e ci mettiamo in fila per il pranzo. Snotlout, Hel e Fishlegs sono già seduti al tavolo, ma di Hiccup non c'è traccia. Mi guardo intorno nella speranza di vederlo, quando improvvisamente non vedo più niente, delle mani mi coprono gli occhi.
<< Indovina chi sono >> sento una voce profonda, chiaramente camuffata, dietro di me. So già chi è, ma decido di giocare un po'.
<< AH Gustav! Menomale sei te! Non farti vedere da Hiccup o scoprirà il nostro segreto! >> esclamo con un sospiro di sollievo. Sento le mie amiche ridere.
<< COME PREGO? CHI E' GUSTAV? LO AMMAZZO! >> esclama Hiccup infuriato. Non riesco a trattenere una risata e mi giro.
<< Solo il ragazzino che abita a pochi passi da casa di mia zia. Avrà più o meno 10 anni. Credo che abbia una cotta per me >> rido baciandolo sulla guancia.
<< Prima deve farsi crescere i peli sul viso se pensa di avere qualche possibilità con te >> gonfia il petto << lo sanno tutti che a te piacciono i veri uomini. Come me. Forse le fede non brilla abbastanza >> dice prendendomi la mano e fa finta di pulire l'anello.
<< Che scemo che sei >> rido colpendolo leggermente sul braccio. Prima che possa aggiungere altro è arrivato il mio turno. Prendo il vassoio con il pranzo e ci dirigiamo verso il nostro tavolo. Mangiamo in silenzio, ascoltando gli aneddoti dei nostri amici.
<< Senti Astrid, per quello che abbiamo detto stamani, posso rimandare il mio impegno di oggi con mio padre se vuoi >> mi dice Hiccup.
<< No tesoro. L'hai già rimandato due volte. Con le ragazze abbiamo deciso di andare a fare un giro oggi, per chiacchierare un po' senza voi maschietti intorno >> rispondo sperando che se la beva.
<< Ah ok. State attente e se ti senti stanca riposati. Non ti sforzare e - >>
<< Hiccup starò bene, promesso >> lo rassicuro stringendogli la mano.
<< Stai tranquillo singhiozzo. Terremo gli occhi puntati su di lei per tuuuuutto il tempo. Vero ragazze? >> chiede Heather. Tutte annuiscono.
<< Vedi? Sarò in buone mani >> sorrido.
<< Scusa se te lo chiedo cugino, ma cosa hai da fare di così importante con tuo padre da non poterlo rimandare? >> chiede Snotlout.
<< Non lo so. Ha detto solo che mi deve dare “ lezioni di vita ” ora che sono un adulto. Lo sta programmando da prima che compiessi 18 anni >> sbuffa.
<< Magari ti farà il “ discorso ”, se sai cosa intendo >> fa l'occhiolino Tuff.
<< Credo che per quello sia già troppo tardi >> dico facendo ridere tutti.
<< Ti piace bruciare le tappe, eh Hiccup? >> ride Snotlout.
<< Sono sposato con la ragazza che amo da praticamente sempre e diventerò padre. A me va benissimo così >> risponde baciandomi. Sentiamo dei fischi e uno scroscio di applausi riverbera nella mensa.
<< Prendetevi una stanza voi due >> ride Fishlegs.
<< Magari dopo, quando siamo soli >> rispondo facendo l'occhiolino. Una volta calmata la situazione finiamo di mangiare tra una battuta e l'altra. Al suono della campanella ci avviamo verso l'ultima parte della giornata scolastica.
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Una volta salutati i ragazzi, salgo in macchina con le altre e ci dirigiamo allo studio della dottoressa. Ho l'ansia a mille e non posso fare a meno di mordermi le unghie. Vengo fermata da Hel.
<< Tranquilla Astrid, respira, andrà tutto bene >> dice. Faccio quello che dice e prendo un bel respiro. Prima che me ne renda conto sento chiamare il mio nome.
<< Astrid Haddock >>.
<< Sono io >> rispondo.
<< Può entrare una persona con te se vuoi >> dice la segretaria.
<< Vengo io >> dice Heather. Entriamo nella stanza. La dottoressa è seduta dietro all'ecografo intenta a scrivere.
<< Ciao Astrid. Sdraiati pure sul lettino, tra poco cominciamo >> saluta. Mi sistemo con Heather seduta sulla sedia accanto a me.
<< Allora Astrid. Prima di tutto, congratulazioni per le nozze, vi auguro ogni bene >> sorride << passiamo al dunque, mi hai chiamato questa mattina riferendomi che sono un paio di giorni che hai delle piccole perdite di sangue e che ti senti più stanca del solito, giusto? >> annuisco << bene, voglio consolarti dicendoti che in una percentuale delle gravidanze, può succedere che nei primi mesi ci siano delle piccole perdite di sangue, e dopo tutto quello che hai passato, non mi stupisce più di tanto. Ti consiglio riposo ed evita sforzi o attività stancanti e prima che tu me lo chieda, sì puoi avere rapporti, ma niente di estremo >> ride. Non deve essere la prima volta che gli fanno questa domanda.
<< Ora passiamo alla parte più divertente. Tira su la maglia e abbassa leggermente i pantaloni >> mi sistemo e mi spalma il gel freddo sulla pancia con l'ecografo << bene bene, sono felice di informarti che il bambino sta bene e che è molto attivo. Ancora è presto per sentire i calci, sei solo al terzo mese, ma tra 1 o 2 mesi potresti cominciare a sentire qualcosa. Ora sentiamo il battito >> preme un pulsante e il battito echeggia nella stanza, ma c'è qualcosa che mi è nuova. Guardo la dottoressa e anche lei sembra stupita. Guardando lo schermo fa girare l'ecografo sulla pancia e ad un tratto si ferma sul lato destro e scatta una foto.
<< Beh Astrid ho due buone notizie. La prima è che ho trovato il motivo per cui sei più stanca del solito, la seconda è che dovrai raddoppiare tutto d'ora in poi >> sorride. Rimango senza parole e la guardo.
<< Forse è il caso di chiamare Hiccup >> dice Heather accanto a me. Annuisco incredula.
POV HICCUP
Esco da casa dei miei genitori dopo aver passato due ore a imparare come cambiare un pannolino e fare il bagnetto a una bambola. Per fortuna ha rivisitato le “ lezioni di vita ” e le ha trasformate in “ lezioni di paternità ” o sarei morto dall' imbarazzo. Salito in macchina guardo il telefono e vedo che ho due chiamate perse da Heather e Astrid e vari messaggi da Ruff e Hel.
Hiccup dove sei?
Abbiamo provato a chiamarti ma non rispondi.
Hiccup chiama appena vedi questo messaggio, riguarda Astrid.
Siamo a casa vostra.
Preso dal panico corro a casa immaginandomi gli scenari peggiori. Non so nemmeno se sono passato con il rosso, ma non mi importa. Arrivo nel giro di pochi minuti e appena entro sento il mondo crollarmi addosso. Astrid è seduta sul divano circondata dalle ragazze. Il viso rigato dalle lacrime e gli occhi gonfi dal pianto. Appena mi vede si alza e mi corre incontro abbracciandomi. Mi accorgo che queste non sono lacrime di tristezza, ma di gioia.
<< Astrid, pensavo ti fosse successo qualcosa, perchè piangi? >> chiedo prendendole il viso tra le mani.
<< E' meglio se vi lasciamo da soli a parlare, ci vediamo domani a scuola >> dice Hel salutandoci e, seguita dalle altre, se ne vanno. Il mio sguardo torna su mia moglie.
<< Che succede Astrid? >>.
<< Non so come dirtelo Hiccup, non voglio che ti arrabbi, ma devi saperlo >> singhiozza << negli ultimi due giorni ho avuto delle piccole perdite di sangue e mi sento molto stanca, perciò questa mattina ho chiamato la dottoressa. Al telefono mi ha detto che dopo quello che ho passato e lo stress è normale, ma ha voluto controllare per sicurezza, perciò oggi sono andata a farmi visitare con le altre >> spiega. Mi prende il panico e la guardo preoccupato.
<< Perchè non mi hai detto niente?! Potevo venire con te invece di andare da mio padre a cambiare pannolini a delle bambole! Cosa ha detto? E' tutto apposto? Il bambino sta bene? >> chiedo a mitraglietta.
<< Tranquillo, è tutto apposto, ma devo farti vedere una cosa >> sussurra con un sorriso. Prende qualcosa dallo zaino e me la da. Sono delle immagini dell' ecografia, ma non riesco a vedere niente di strano.
<< Non ci capisco niente, cosa dovrei vedere? >> chiedo.
<< Leggi >> dice. Guardo di nuovo le immagini e accanto a quello che dovrebbe essere il mio bambino leggo “Bimbo #1 ”. Guardo l'altra immagine uguale, ma accanto c'è scritto “ bimbo #2 ”. Rimango senza fiato e con sguardo inebetito guardo mia moglie.
<< Ti prego dì qualcosa >> mi supplica. Lentamente mi siedo sul divano, appoggio i gomiti sulle ginocchia e continuo ad osservare le immagini. Sento Astrid sedersi accanto a me, accarezzandomi la schiena. Sposto lo sguardo su di lei e le accarezzo la pancia.
<< Suppongo che ora dovremo comprare tutto doppio eh? Doppi pannolini. Doppie culle. Doppi biberon. Doppio tutto >> sussurro. L'ansia mi sale a mille. Non ero sicuro di poter essere un buon padre per UN bambino, ma DUE? Questo era uno scenario a cui non ero minimamente preparato.
<< So a cosa stai pensando, e anch'io ho paura Hiccup, ma sono sicura che insieme ce la faremo. Siamo una squadra, giusto? >> dice baciandomi la guancia.
<< Giusto >> sorrido e preso dall'euforia mi alzo. La prendo per i fianchi e la faccio girare << AVREMO DUE GEMELLI >> urlo felice. La sua risata riempie l'aria e non posso fare a meno di pensare che non ho mai sentito suono più bello. La metto giù e la bacio con passione.
<< Pensaci, avremo un bambino per uno, così nessuno viene escluso >> rido.
<< Ti voglio vedere quando si metteranno d'accordo per i bisogni. Sarà un massacro >> risponde.
<< Questo è un problema per i futuri Hiccup e Astrid >> ridiamo. Appoggio la mia fronte sulla sua e chiudo gli occhi.
<< Diventerà tutto più caotico d'ora in poi, lo sai vero? >> sussurra.
<< Quando mai non lo è stato? È quello che rende noi, beh, noi >> rispondo. Si separa con sguardo serio << che succede? Perchè quell'aria seria all'improvviso? >>.
<< Dobbiamo dirlo ai tuoi genitori e a mia zia >> dice. Ci guardiamo prima che mi porti la mano alla fronte.
<< Ta-ta-ta. Siamo morti >> sospiro.
NOTA AUTRICE: Credo di aver trovato un compromesso. Aggiornerò ogni Venerdì, salvo casi eccezionali. Mi dispiace non vedere recensioni, perchè così non so se la storia sta piacendo o se sto solo perdendo tempo. Per favore recensite e alla prossima!!