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Autore: Milly_Sunshine    29/08/2024    0 recensioni
Eve è ancora molto giovane, ma ha già vissuto esperienze terribili. Vive in fuga, sperando di potere ricominciare da zero e di nascondere il proprio passato a chi le sta intorno. Appare fredda ed enigmatica, riuscendo ad aprirsi solo con l'affascinante amico Alex. Suscita irritazione nella collega Margaret, una ragazza madre acida e disillusa, ma affascina Seth, giovane esuberante dalla vita sentimentale turbolenta, che tenta di sfuggire al corteggiamento di Vicky, diciassettenne ormai entrata a pieno nel mondo degli adulti. L'arrivo in città dell'affascinante e misterioso Robin, animato da propositi di vendetta nei confronti di colui che crede abbia ucciso la donna che amava, si incrocia con le loro esistenze, in particolare con Eve e il suo passato, e innesca un disastroso effetto domino che provoca morte e devastazione. 99'000+ parole.
Genere: Azione, Noir, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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[EPILOGO]

Erano passati tanti anni dall'ultima volta in cui Margaret si era soffermata a pensare a quanto il mondo fosse piccolo. Abitare in una città diversa da quella in cui era cresciuta, nel corso del tempo, le era stato d'aiuto.
Pochi mesi dopo la morte di Rudolph Kent, deceduto sul colpo dopo lo schianto nel suo assurdo tentativo di investire Eve e Robin, Margaret aveva deciso di andarsene.
Aveva lasciato il lavoro, aveva lasciato la città e aveva deciso di ricostruirsi una nuova vita, mentre gli scheletri sepolti nell'armadio di Kent a poco a poco venivano alla luce.
Aveva segregato una donna e una bambina - Sophie Parker e sua figlia Lily - in un bunker per anni, aveva tentato di fare lo stesso con sua moglie Eve, nonostante la signora Lilah Spencer avesse tentato di mettere in guardia quest'ultima, aveva apparentemente assassinato una prostituta di cui non era mai stato rivenuto il cadavere, era stato responsabile del decesso di Vicky e, in più, aveva assassinato anche Manuel. Il cadavere dell'ex fidanzato di Margaret era stato ritrovato dopo molti mesi, mentre tracce del suo sangue erano state rinvenute anche sull'automobile rubata che Rudolph guidava al momento dell'incidente mortale.
Anche la madre di Rudolph appariva implicata in parte dei misfatti commessi da quell'uomo, ma non fu mai possibile appurare la verità nemmeno da lei in persona: un infarto l'aveva stroncata poche settimane più tardi.
Margaret non era stata la sola ad abbandonare la città: anche Eve se n'era andata, mentre le tracce di Robin si erano perse subito dopo i fatti accaduti sul ponte di periferia laddove Rudolph aveva tentato di uccidere lui e Eve.
Nonostante gli anni, Margaret riconobbe subito Robin, che parve invece non accorgersi di lei. Era cambiata così tanto? Era invecchiata? Oppure si trattava di semplice distrazione?
Margaret non fece domande: in certe situazioni era meglio non sapere. Salutò Robin e attese che lui la riconoscesse.
Fu Parker a decretare: «È proprio piccolo il mondo.»
Sorrisero, mentre i loro sguardi si incrociavano.
Margaret continuò a sorridere, mentre Robin le chiedeva: «Che cosa ne è stato di te?»
Non c'era molto da raccontare, ammise Margaret. Aveva cambiato un paio di residenze, nel corso degli anni, si era stabilita da quelle parti, lavorava come barista e, nel tempo libero, andava in giro sotto i portici della città sperando di non fare incontri sgraditi: vedere Robin non rientrava nei suoi programmi, ma non lo inseriva tra gli incontri sgraditi.
«Ti sei sposata?» le chiese Robin.
Margaret rise.
«Sposata? Io? Ti sembra che qualcuno potrebbe sposare una come me?»
«Non essere così drastica» ribatté Robin. «Se io sono riuscito a sposarmi due volte, non vedo perché tu non debba riuscire a farlo almeno una.»
Margaret aggrottò la fronte.
«Due volte?»
Robin annuì.
«Purtroppo, quando io e Sophie ci siamo ritrovati, non è stato tutto rose e fiori. Ho sempre continuato a volerle bene, gliene voglio tuttora, e Sophie ha sempre continuato a volerne a me, ma qualcosa si era rotto definitivamente, non tanto tra noi, quanto piuttosto in lei. Gli anni che ha trascorso segregata hanno rovinato il suo equilibrio psichico. Ha avuto problemi molto seri e ha scelto di rimanere da sola. Sono rimasto in buoni rapporti sia con lei sia con suo padre, ma ho divorziato molti anni fa.»
«E per il resto? Va tutto bene?»
«Non mi posso lamentare. Adesso ho un piccolo studio legale mio e sono felicemente sposato con la mia segretaria.»
«Almeno tu sei riuscito a sposarti e ad essere felice» constatò Margaret, prima di raccontargli il caso di Lara.
Contava tre matrimoni e tre divorzi e ciascuna relazione era durata sempre di meno rispetto a quella precedente, come se la sua capacità di mandare tutto a rotoli si fosse intensificata con il passare degli anni. Nel frattempo aveva avuto due figli, uno con il primo e l'altro con il secondo marito.
Lara e Margaret avevano ancora contatti ed era stata Lara a tenerla aggiornata su quanto era accaduto alle loro vecchie conoscenze: Seth Johnstone non aveva mai avuto una relazione fissa e continuava a passare da una donna all'altra, Lilah Craven si era sposata con Ted Fillmore, Alex Duncan se n'era andato, si era finalmente laureato in Economia e lavorava in uno studio commerciale. Si diceva, inoltre, che avesse una relazione con il titolare dello studio stesso.
«E di Eve?» chiese a Robin, infine. «Ne sai più qualcosa? Che io sappia, non ha più contatti nemmeno con Faith.»
Robin fece un mezzo sorriso.
«Lo vuoi proprio sapere?»
«L'hai vista, di recente?»
«Ogni singolo giorno della mia vita. Lavora con me.»
Margaret spalancò gli occhi. Aveva capito bene? Dal modo in cui Robin continuava a sorridere, sembrava proprio di sì.
«Oh, bene» concluse Margaret. «Non me lo sarei mai aspettata, ma tutto deve avere un senso che non riusciamo a capire.»
«Credo che sia così» ammise Robin. «Quella sera io ed Eve eravamo destinati a morire insieme. Qualcosa è andato storto e, alcuni anni dopo, ci siamo ritrovati a vivere insieme.»
Margaret e Robin conversarono ancora per alcuni minuti, poi si salutarono.
Le loro strade si divisero, il destino pronto a separarli per quelli che potevano essere altri lunghi anni.
Quella riflessione fece sorridere Margaret. Si tendeva troppo spesso a dare la colpa al destino e alle stelle.
"La verità" realizzò, "è che, per quanto possa esserci un filo conduttore, alla fine le nostre stelle siamo noi stessi".
Gli occhi le si inumidirono, ripensando al passato, mentre si allontanava. Non lo rimpiangeva: non rimpiangeva i giorni in cui sua madre stava insieme a Manuel, né i giorni in cui lavorava allo "Stars", non rimpiangeva i giorni in cui aveva l'impressione che tutto andasse a rotoli.
Doveva essere tutta colpa dell'età. Il rimpianto per il passato arrivava contemporaneamente ai primi capelli bianchi: a quel punto perfino i giorni peggiori iniziavano ad apparire nel loro lato migliore.

 

Milly Sunshine(C)
2003 - 2017 // [Versione 2024]

 

   
 
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