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Autore: Arkytior    02/09/2024    0 recensioni
Un anno dopo gli eventi narrati in "Little White Lies", Donna e Thomas ricevono un messaggio dal loro padre: la loro nonna americana è molto malata e probabilmente non le resta molto tempo. Volendo passare con la nonna quelli che potrebbero essere i suoi ultimi giorni, i due vanno in America. Non hanno minimamente idea delle sorprese che riserverà la metà americana della famiglia, e tra università, lavoro e relazioni i due finiranno intrappolati in un’enorme rete di bugie...
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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3

Avendo saputo che Karen era in città per qualche giorno, Donna la contattò subito per uscire insieme e raccontarle le ultime novità. Uscirono a cenare e poi si fermarono in un locale per qualche drink.
«Allora, come va la ricerca di lavoro?» chiese Karen.
«Beh, potrebbe andare meglio,» rispose Donna. «Nelle ultime tre settimane sono stata licenziata due volte e non ho superato neanche un colloquio di lavoro!»
«Considerando i tuoi standard, direi che è ottimo!»
«Mia zia mi sta ancora aiutando a pagare l’affitto, perciò non le faccio un gran favore se continuo a perdere il lavoro…»
«Ma chi, tua zia Edith, quella che ti considera un caso disperato?»
«Proprio lei.»
«La situazione dev’essere proprio tragica… Poverina tua nonna, che la deve sopportare tutto il giorno…»
«Nonna sa farsi valere. E io continuerò a cercare un lavoro.»
«Perché l’alternativa è Britney
«Non farmici pensare…»
Le due ragazze bevvero i loro drink. A Donna faceva bene, ogni tanto, rivedere la sua amica e sfogarsi con lei.
«Sai cosa mi darebbe un grosso vantaggio nei colloqui?» disse Donna. «Non presentarmi insieme ad un ex avvocato laureato con lode.»
«Mi sono persa qualcosa?»
«Ti ricordi quel ragazzo che avevo conosciuto sull’aereo più di un anno fa, mentre stavo tornando a New York dopo la festa di mio nonno?»
«Sì, mi sa che me lo avevi menzionato… Ma tu ti innamori praticamente di chiunque, quindi non l’ho tenuto tanto in considerazione.»
«Beh, è a New York adesso, e ci siamo rivisti.»
«Wow, dev’essere destino!»
«Può darsi… Comunque, siccome nessuno dei due può riprendere il lavoro che ha perso, abbiamo deciso di cercarne uno nuovo insieme.»
«Fammi capire bene: hai detto che è un ex avvocato?»
«Sì, perché?»
«Quale avvocato sano di mente lascerebbe mai il suo lavoro strapagato per mettersi a cercare lavori da morto di fame?»
«È stato al centro di notizie scandalistiche qualche anno fa, e la sua reputazione è praticamente rovinata, perciò non può più fare l’avvocato. Però resta nel curriculum e fa la sua figura…»
«I miei complimenti, Donna Janet Warren: una valida aggiunta alla lista delle tue conquiste! Ce l’hai una foto?»
Donna prese il cellulare e cercò rapidamente il profilo Facebook di Jason. Non appena vide la sua foto, Karen spalancò gli occhi, incredula.
«Questo qui faceva l’avvocato?» chiese a Donna.
«Sì, è quello che mi ha detto.»
«Questo qui potrebbe fare il modello da Abercrombie, per quanto mi riguarda… Ma dove l’hai trovato?»
«Te l’ho detto: in aereo.»
«Li trovi tutti tu i posti migliori per accalappiare bei ragazzi…»
«Karen, sei una hostess: ci lavori in aereo.»
«Hai ragione, ma a me non capitano mai passeggeri belli…»
«Nemmeno colleghi?»
«La metà sono gay e l’altra metà sono tuoi ex. Preferirei di no.»
«Oh, ma dai, non sono mica uscita con così tanta gente…»
«Magari uscita proprio no, ma sei famosa per ciò che succedeva nei bagni durante i momenti morti…»
«Non ero l’unica, Karen, lo sai bene.»
«Non eri l’unica, ma eri una di quelle che si distinguevano di più.»
«Già, ti ricordi quando ti ho convinto a bere vodka di nascosto durante l’atterraggio?»
«Oh, e lo faccio ancora, ogni volta che mi capita di discutere con qualche passeggero particolarmente ostinato…»
«Di’ la verità, un po’ vi manco…»
«Oh sì, le tue gesta nella American Skylines rimarranno leggenda… Pensa: hanno scritto un manuale per insegnare alle novelline come rimorchiare i piloti, seguendo i tuoi consigli.»
«Ne sono onorata… Anche se non mi hanno portato molto successo…»
«Oh, andiamo! Frank ti ha messo le corna con Georgia Black, ma erano mesi che lei gli ronzava intorno. E poi, dai, due chilometri di gambe e vestiti troppo stretti che la facevano sembrare ancora più formosa: è ovvio che tutti avessero perso la testa per lei! E credo che si sia fatta più gente di te…»
«Grazie, Karen…»
«Quindi è da Frank che non hai più una relazione vera… In che rapporti sei con il signor avvocato?»
«Con Jason siamo amici… Credo…»
Donna si fermò per qualche istante a riflettere sulle ultime settimane. Aveva incontrato di nuovo Jason quando era tornata a New York, e da allora si erano visti molto spesso. Sicuramente erano diventati amici, ma sarebbero mai potuti essere qualcosa di più? Qualcosa le diceva che il suo rapporto con Jason era diverso da quello che aveva con tutti gli altri suoi amici. E anche da tutte le sue relazioni passate.
«Non lo so…» disse Donna. «Lui è diverso da tutti gli altri ragazzi con cui sono stata.»
«Lo vedo… In una situazione del genere, di solito ti metteresti a fumare come una ciminiera, ma da quando abbiamo iniziato a parlare di lui non hai toccato una sigaretta nemmeno per sbaglio!»
Istintivamente, Donna cercò nella sua borsetta il pacchetto di sigarette che ci aveva infilato per abitudine prima di uscire di casa, e si sorprese nel trovarlo ancora integro. Possibile che frequentare Jason stesse iniziando a cambiarla?

***

Dopo l’ennesimo curriculum rifiutato, Donna invitò Jason a casa sua.
«Scusa il disordine,» disse la ragazza non appena varcata la soglia, dirigendosi immediatamente ad aprire la finestra più vicina.
«No, non preoccuparti,» la rassicurò Jason. «Sono stato un anno in giro per il mondo e ho dormito nelle peggiori topaie esistenti… Questo in confronto è un palazzo reale!»
Donna sorrise, imbarazzata. Voleva fare una bella impressione su Jason, e ce la stava mettendo tutta per non apparire un caso disperato come cercava di dipingerla zia Edith.
«Vuoi bere qualcosa?» chiese Donna, conducendo il ragazzo in cucina. «Credo di avere del vino da qualche parte…»
«Oh no, non disturbarti, davvero…»
«Ma no, non è un disturbo, tranquillo.»
Donna aprì alcuni sportelli delle credenze, finché trovò una bottiglia di vino già aperta. Prese due bicchieri e li riempì, poi ne porse uno a Jason.
«A un altro buco nell’acqua,» disse Jason, alzando il suo bicchiere.
«Sperando sia l’ultimo,» rispose Donna, imitando il suo gesto.
I due andarono in soggiorno e si sedettero sul divano, sorseggiando il vino.
«Non credevo che fosse così difficile,» disse Donna. «Voglio dire, siamo in una delle città più grandi del mondo: possibile che non riusciamo a trovare qualcuno disposto ad assumerci?»
«Magari non abbiamo le qualifiche necessarie…»
«Beh, se è per quello, io parto già svantaggiata: non ho nemmeno un diploma di scuola superiore.»
«Non sei mai riuscita a prenderlo?»
Donna scosse la testa. «Il mio cervello non è fatto per passare ore e ore sui libri a imparare concetti a memoria, evidentemente.»
«Ma hai comunque altre qualifiche: hai fatto talmente tanti lavori diversi che sai fare praticamente ogni cosa!»
«So far evacuare un aereo in novanta secondi e so anche come convincere una persona a comprarsi un costosissimo letto nuovo anche se era entrata in negozio per prendere una federa!»
«Sbalorditivo!»
«Oh sì, ho lavorato parecchio nel settore delle vendite. Soprattutto perché in parecchi negozi non serve avere un diploma per essere assunti.»
«Beh, la tua esperienza nel saper vendere frigoriferi agli eschimesi sarà utile a qualcuno, un giorno.»
«So anche ballare avvinghiata a un palo, ma non so in che modo quest’abilità possa risultare utile a un potenziale datore di lavoro…»
«Sono comunque esperienze: a volte impari qualcosa per caso, ma non sai mai quando potrà tornarti utile. Ad esempio, io ho frequentato una scuola di fotografia, ma poi sono finito a fare tutt’altro.»
«Davvero?»
«Sì, ho scattato un sacco di foto, in giro per il mondo.»
«Mi piacerebbe vederle.»
«A me piacerebbe vederti ballare.»
Nessuno dei due seppe dire con certezza se fosse stato l’effetto del vino o della stanchezza della giornata. Seppero solo che, a un certo, punto, quasi involontariamente, le loro labbra si toccarono. Dopo un breve istante in cui realizzarono cos’era successo, si allontanarono e arrossirono. Donna si attorcigliò una ciocca di capelli intorno a un dito.
«Mi dispiace, io…» provò a dire Jason. «Di solito non bevo mai alcolici, e l’ultima volta che l’ho fatto non ricordo granché…»
«Sì, dev’essere il vino che…»
«Non eravamo in noi…»
«O forse lo volevamo entrambi, ma ci serviva una piccola spinta…»
Donna e Jason si guardarono negli occhi per qualche secondo, dopodiché, quasi contemporaneamente, poggiarono i bicchieri sul tavolino davanti al divano e ricominciarono a baciarsi, stavolta più consapevolmente.












L'angolo dell'autrice:
In questo capitolo torna Karen, la migliore amica di Donna, sempre pronta a supportarla in ogni situazione. Qui la aiuta a tirarsi su di morale e a fare chiarezza sul suo rapporto con Jason, che sembra arrivato a una svolta decisiva.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia, lasciandomi un commento, una recensione o un messaggio privato. E non dimenticate di venirmi a trovare su Facebook, Threads e Instagram.

A presto!
⁓Arkytior
   
 
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