Disclaimer: Il nome di Myra verrà scritto “Mira” per incomprensioni rivelate in molteplici sessioni di lettura.
Non
voglio più sentire “Maira” in vita mia”
[Hisako Sayuki]
Corro in
mezzo alla foresta. Le urla di Erion e una risata maligna mi seguono. Non posso
fare nulla per lei, e non voglio morire.
Scavalco
una grossa radice che sporge dal terreno. Una lancia azzurra si pianta nella
corteccia dell’albero alla mia sinistra, mi ha sfiorato la mano. Mi sfugge uno
strillo di terrore, la voce spettrale riecheggia ovunque.
“Le
hai voltato le spalle, piccolo riflesso.”
Se quel
mostro è riuscito a uccidere senza fatica le mie compagne, che possibilità ho
io? La Guardiana ha scelto la persona sbagliata. Singhiozzo.
“Mi
dispiace.”
Una
fiammella azzurra mi appare davanti, si espande fino a formare una figura
femminile: le pieghe del vestito frastagliato si trasformano in mani ossute che
si tendono verso di me per poi sfumare in braci cerulee.
M’irrigidisco.
Stringe una lancia simile a una fiocina, la punta è sporca del sangue di Erion.
Tra poco lo sarà anche del mio.
Gli
stivali di metallo spezzano un ramoscello mentre avanza verso di me.
“Che
tu non voglia morire è palese.”
Arretro. La
figura pianta la lancia a terra, le mie spalle sbattono contro una fredda
inferriata di metallo.
Quando
l’ha creata!? Mani spettrali spuntano dalle sbarre, dita gelide mi accarezzano
il viso. Non ho il coraggio di muovermi.
L’Abbandonata
strappa l’arma da terra e me la punta alla gola.
“Sarai
più furba delle tue compagne? O preferisci raggiungerle?”
Sto
tremando senza controllo, non riesco a respirare tanto ho paura. Un singhiozzo
mi fa entrare un po’ d’aria nei polmoni, la punta della lancia si appoggia alla
mia gola.
“P-per
favore…”
Le note
dell’ultima serie di Astral Paladins rimbombano dal telefono sopra il comodino.
Le persiane sono spalancate, i primi raggi dell’alba filtrano dalle alette.
Sono sudata.
“La prossima volta che Lapis attacca con una storia horror le ficco una
baccagemma di Mira in bocca.”
Mi
stiracchio e prendo il cellulare in mano per staccare la sveglia. L’orologio
segna le sei. Corro in bagno e mi lancio dentro la doccia.
Subisco la
cascata gelata e mi impongo di sbrigarmi. Quando mi avvolgo nell’accappatoio il
brivido di freddo mi percorre la schiena. Sfrego le mani sulle braccia per
scaldarmi. Allungo la mano verso il phon e inizio ad asciugarmi i capelli. Mi
guardo allo specchio, forse dovrei considerare di tenere i capelli sciolti più
spesso al posto delle codine, per cambiare.
La porta del
bagno si apre. Gli occhi stanchi di Kira si riflettono sopra di me nello
specchio.
“Faccio io.”
Mi prende il phon dalle mani e continua per me. Ha delle occhiaie
profondissime.
“Stavi
studiando?”
Kira
annuisce, mi passa la mano tra i capelli, scompigliandoli. “Mi serve una pausa,
ti aiuto a prepararti.”
L’alito di
rose e pesca mi raggiunge le narici. Sis a te serve una dormita e meno energy
drink. Non ho il coraggio di dirglielo, mi ricorderebbe del periodo in cui
mettevo la sveglia alle sette solo per riscattare le ricompense gratuite in
alcuni gacha ormai chiusi. Dove chiusi significa Smetto di giocarli prima
che mi rendano dipendente.
“Come sta
andando con le tue amiche? Lo sono ancora?”
Ahia. Questa
mancanza di fiducia mi tradisce. Alzo la testa, orgogliosa. “Le maghette sono
destinate a diventare amiche, deve succedere qualcosa di davvero grave per
creare una divisione.”
Il suono
dell’aria calda è l’unico per qualche istante. Mi volto. “Non stai zitta perché
credi che possa generarne uno, vero?”
“Sai essere…
complicata. E pochi hanno il tempo di conoscerti abbastanza per non prendersela
per alcuni tuoi atteggiamenti.”
Vorrei
ribattere ma Lurue mi è esplosa addosso cinque mesi fa perché si è sentita
attaccata da me. “Hm.”
La mano di
Kira mi passa tra i capelli, il getto d’aria mi riscalda la nuca. “Per dire,
Inui non si fa vedere da diversi giorni. Non avete litigato, vero?”
Alzo le
spalle. “La dogga ha detto che aveva da fare. Ed ha ribadito che non è la
nostra mascotte.” È la mascotte di Yelena, quindi quella di tutte le maghette.
Non avevo considerato l’idea di non essere l’unica oltre a Mira. Un tropo
abbastanza comune è che le maghette non vivano mai in città importanti, Yrff è
praticamente diventata la capitale dopo l’emergenza esterni. Chissà se ho altre
colleghe in giro…
“L’importante
è che tu non abbia rotto altri rapporti. Hai smesso di parlare con tutti i tuoi
compagni di classe precedenti dopo che ti sei trasferita.”
“E non è un
problema. Parliamo d’altro.”
“Non è un
comportamento-”
“Parliamo d’altro.”
Il sospiro
di Kira mi soffia nelle orecchie. “A che ora e dove vi ha dato l’appuntamento?”
Sbadiglio
sonoramente. Meno male che nessuno era nelle vicinanze. Non che mi interessi
più di tanto, non ho una reputazione da difendere come Hisako.
Il battere
di piedi sull’asfalto mi fa voltare. Lurue sta correndo verso di me. Tiene gli
avambracci alzati e distanziati dalle spalle. Quella è una girly run in piena regola.
Si ferma
davanti a me poggiando le mani sulle ginocchia e respirando affannata.
“S-scusa…
sono in ritardo.”
“Non sei la
sola.” Mi guardo attorno. Lapis non si sta nascondendo nella cassetta della
posta pubblica, tantomeno nella stazione di ricarica dei robospazzini. Spunterà
a tradimento quando avrà voglia.
“Beh,
possiamo approfittare della cosa.” Poso
il telefono in tasca. “Interrogazione sull’ultima stagione di Astral Paladins.”
Lurue si
raddrizza.
“Nome dei
fan per la protagonista?”
“Eririn.”
“Modo in cui
viene uccisa prima di rinascere come cattiva.”
Viene
attraversata da un brivido. “Posso non dirlo?”
Sospiro. Effettivamente
era rimasta traumatizzata dalla scena della fiocina, non rivanghiamola.
“Quante
compagne ha?”
Lurue si
guarda la mano e conta sulle dita. Alza pollice, poi indice, alza lo sguardo.
“Due?”
Incrocio le
braccia davanti al viso. “Bzzt! Tre, la Strega Oracolo l’hai scordata vero?”
Lurue poggia
una mano sotto il mento. “La signora che dice alle compagne della protagonista
dove andare?”
“Ayep.” E
tutt’ora uno dei misteri più grandi della storia. La mia teoria personale è che
rappresenti la Guardiana in quell’opera. “One liner badass che ha avuto da
cattiva. Con intonazione.”
Lurue prende
un respiro profondo. “Sii testimone della distruzione delle stelle che
dovevamo proteggere. Tu sarai la prossima.”
Un brivido mi percorre la schiena. Potrebbe fare la fandubber, se non
diventare una doppiatrice. Anche se ha una voce troppo squillante per catturare
l’energia da tomboy arrabbiata. Potrebbe fare la Strega Riflessa. Alzo il
pollice. “Nice.”
Tiro fuori il cellulare, l’orologio segna le otto meno venti.
“Dove si è cacciata Lapis?” Alzo lo sguardo su Lurue, lei scuote la
testa tremando, balbetta versi sconnessi, alza le spalle.
Devo giocare ai mimi per capirla. “Come fai a non saperlo? Non dorme da
te?”
“E-era sparita quando mi sono svegliata stamattina.”
Ottimo. È lei quella che ha lo sticker magico per il portale, siamo
bloccate finché non finisce i suoi comodi. “Hai provato a chiamarla?”
Lurue scuote la testa. “Ho paura di cosa potrei sentire al di là della
cornetta.”
Cornetta? Non hai mai visto uno dei vecchi telefoni probabilmente. “La
voce di Lapis?”
Sfrega i polpastrelli sui palmi. “E-ecco… E se fosse nel mezzo di un
qualche trattativa illecita? Lavora per un casinò, e anche se Mira si fida di
loro non abbiamo certezza di cosa fanno quando non siamo in loro compagnia. E
credo di non volerlo nemmeno sapere, perché saperlo senza fare nulla mi
renderebbe comunque complice dei crimini che ipoteticamente stanno compiendo-”
Lurue prende una boccata d’aria.
Sblocco il telefono. “Dammi il numero, la chiamo io.”
“Ma non vorrei rendere complice te!”
“Siamo vigilanti magiche-sospettate emerse. La Kaiser ci vuole mettere
le mani addosso già così.”
“Come fai a essere così calma!?”
Apro la tendina delle notifiche, un messaggio di Denki sul forum si
trova tra la lista dei libri da prendere per la prossima materia di Kira e le
foto del gruppo di classe. “Questa città ci ha presentato robot assassini, elfe
e creature magiche, paladini mostrizzati ed edgy boy. Lapis è la cosa che mi
spaventa di meno.”
Lo schermo sfuoca, rumore bianco fuoriesce dagli speaker. Di solito
accade solo in un caso. Alzo gli occhi su Lurue. “Trasformazione.”
“Perché!?” Sussulta.
“Emerso qui vicino.” Sfioro l’orecchino e infondo dello iuxx. L’aria si
riscalda per un istante. L’abito rosa da maghetta mi appare addosso, viene
scosso dalla brezza leggera. “Su, partiamo insieme in perlustrazione,
trasformati.” Spicco un saltello, concentro l’energia sotto le suole delle
scarpette, rimango sospesa a qualche centimetro da terra pronta a schizzare
verso l’alto.
Lurue mi guarda, deglutisce, s’infila un guanto bianco con una stella
gialla sul dorso. Poggia la mano nuda sulla decorazione e sfrega due dita fino
al gomito. Lo iuxx la avvolge, nel rapido gioco di luci noto la luce
solidificarsi in punti dove non dovrebbe farlo.
L’abito bianco da ballerina con le due orchidee gialle su un fianco è
presente. Ed è l’unica cosa rimasta uguale. Ha aggiunto una mantellina che le
copre le spalle, e un fiocco con i nastri lunghi fino al polpaccio. Le calze
sono state sostituite da dei collant giallini, ai piedi al posto delle scarpette
ha degli stivali fino al ginocchio. I lunghi guanti sembrano più spessi, ed
hanno dei decori di gemme sulle nocche?!
“Lurue cos’hai-?”
Zero visbilità sugli occhi. Al loro posto incrocio un visore largo
dalla fronte al naso, delle lucine su di esso formano degli occhi che sbattono
ogni tanto.
“MA CHE È ‘STA ROBA!?”
Lurue sussulta e incassa la testa tra le spalle, gli occhietti virtuali
si strizzano sul visore. “V-volevo evitare di essere riconosciuta di nuovo! E
con quell’abito mi sentivo troppo scoperta!”
“NO, NON QUELLO!” Scendo a terra e mi avvicino, abbasso i toni. Primo
per non farmi sentire in giro, è l’alba cappio,
dovrei controllarmi; secondo per non spaventare Lurue di nuovo. “Come hai
modificato il tuo abito?”
Gli occhi del visore si allargano, Lurue alza la mano dove dovrebbe
esserci l’oggetto di trasformazione, mi mostra il dorso. “Lapis mi ha spiegato
che posso infonderci dello iuxx per modificare l’armatura.”
“È un vestito, non un’armatura. Ma è fighissimo!” Questo significa che
potrei cambiare il mio intero design, rendere la gonna più a palloncino,
aggiungere dettagli al corpetto, magari farmi delle alucce sulla schiena! No,
prima di tutto devo mettere dei pantaloncini sotto la gonna, tira aria qui
sotto…
Lurue alza il dito. “Ci siamo dimenticate dell’emerso?”
“L’emerso, cappio!” Lascio le mani di Lurue e spicco il volo verso
l’alto, mi fermo sopra i palazzi.
Il silenzio è sospetto. Se qualcuno fosse emerso dovrebbe lasciare un
minimo di tracce visibili. Tipo urla, esplosioni. Colori luminosi sui muri?
Aguzzo la vista. Da uno dei tetti una figura spicca un salto, atterra
sopra un altro tetto lasciando una scia simile a fumo nero e rosso.
Trovata.
Mi lancio in picchiata. Noto un luccichio metallico sopra la sua testa.
Una sfera di iuxx mi sfreccia accanto. Anticipa il prossimo movimento
dell’emersione. Colpendo a terra si allarga come una grossa parete gialla. Mi
guardo alle spalle. Lurue è in volo a pochi metri da me. Alza il pollice, gli
occhi del visore diventano due punti di domanda.
“Ho fatto bene?”
Preziosa. Sembri una robottina preziosa. Alzo il pollice e atterro sul
tetto dell’edificio.
Inizio a parlare all’emerso prima che ci attacchi. “Per quanto possa
sembrarti strano, non stiamo cercando di attaccar-”
La figura si gira, dietro quel giaccone nero con interno in pelliccetta
rossa vi è una ragazza. Occhi rosso brillante dalle pupille bianche, ci
scrutano solenni e minacciosi. Si volta, gli stivali neri non fanno suono
contro le tegole.
È a pancia scoperta con questo vento. Audac-
Mi volto verso Lurue, sta tenendo lo sguardo basso, leggo il suo labiale
nonostante il visore le stia coprendo più viso del solito.
Audaceaudaceaudace.
Me la sta facendo crashare con la sola presenza.
L’emersa stende la mano, afferra l’aria. Un’energia simile alla
pelliccia del cappotto si condensa tra le sue dita. L’asta di un falcione mi
viene puntata contro. E fanno due oggi, anche se tecnicamente la prima non è
realmente accaduta.
“Non siete adatte, fanciulle. La Guardiana ha scelto nuovamente le
candidate sbagliate.”
E Guardiana però, Kaho due. La seconda tizia in nemmeno un anno che mi
giudica, possiamo evitare questo tropo!?
Un momento. Ha detto nuovamente?
Lurue fa un passo avanti. “Conosci la Guardiana?”
L’emersa stringe la presa sull’arma. Stringo i pugni, pronta a reagire.
Le mie strategie offensive non sono il massimo, e Lurue sa prendere tempo… Come
la fermiamo questa? Lurue può ancora lanciare soli? Quanti danni collaterali
rischiamo di fare se-
L’emersa ritrae il braccio, la punta del bastone sprovvista di arma si
pianta contro la barriera di Lurue. La luce che emana si spegne, le crepe la
divorano fino a distruggerla.
Salto e con lo iuxx mi spingo verso di lei. È troppo forte per noi, o
la blocchiamo subito o ci scappa.
Tendo le mani in avanti, mi punta il falcione contro. E io gli sto
arrivando addosso.
Cappio.
L’arma si abbassa, sbatte con la lama a terra, in un istante il
pavimento del tetto si sfonda. Un pilastro di cristallo cremisi mi colpisce allo
stomaco con la forza di una pallonata. Probabilmente ho subito un colpo molto
meno violento di quello che è. Grazie abito magico.
La struttura continua a salire rapida, sollevandomi di diversi metri.
“Hisako!”
Lurue mi sta inseguendo invece di inseguire la tizia. Guardo il puntino
nero e rosso allontanarsi sui tetti.
Caccio un ringhio frustrato, la indico. “Lei, segui lei!”
Sposto lo sguardo sulla città. Di segni rossi, nemmeno l’ombra.
“Accidenti!” Batto un pugno sul cristallo, questo si spacca come fosse
vetro, i frammenti si dissolvono nell’aria. Mi trovo in caduta libera. Forse
dovrei vedere se ho i danni da caduta, il super vestito sembra attutire tutt-
Un paio di braccia fermano la mia caduta al volo. Gli occhi del visore
di Lurue mi fissano più grandi.
“Stai bene?!”
Faccio schioccare la lingua. Yep, carina anche con mezza faccia
occupata. “Ti avevo detto di seguire lei, io me la sarei cavata, prendo facciate
dalle elementari.”
“In teoria non ha fatto nulla di male, ed ero preoccupata per te.”
Maghetta perfetta, buoni sentimenti anche verso i potenziali cattivi,
fedeltà verso le compagne. Se non fosse che si è contraddetta da sola dato che il
cristallone lo definirei fare qualcosa di male.
Scendo dalle sue braccia, mi abbasso lentamente di quota fino a toccare
il tetto dell’edificio. Trattengo una smorfia. “Ci ha dato delle inadatte.”
Lurue annuisce, fa un sorriso forzato. Uh? Non è che lo crede?
“Lurue?”
Lei annuisce “Hmhm?”
“Non hai niente da dire?”
Lei alza le spalle. “Non so cosa dovrei dire.”
Un paio di mani spuntano da dietro di lei, Lapis la abbraccia e le
mette la testa sulla spalla. “ ‘Siamo in ritardo’ probabilmente.”
Lurue caccia uno strilletto, trasale. Azione inutile ad allontanarsi Coda-laterale
di dosso dato che si è appiccicata a lei.
Mi avvicino di qualche passo. “Te la sei presa comoda, eh?”
Lapis mi lancia un sorrisetto di sfida. “Io ero al punto di ritrovo
all’orario stabilito. Voi mancavate.”
Oh non ci provare, secondario! Noi stavamo facendo il nostro dovere.
“Abbiamo cercato di inseguire un’emersa.” Ci interrompe Lurue.
“Uh! Aspetto?”
“Eh, ehhh, uh, ehm, e-ecco…” Il visore di Lurue viene coperto da una
coppia di spirali che roteano.
“Fammi indovinare, audace.”
“Edgy.” Aggiungo.
“Sixth ranger?”
"Oh andiamo, un’altra maghetta mentre noi siamo ancora
in addestramento? È presto per una sixth ranger."
"Ti ricordo che sono passati cinque mesi. Dopo tutto sto
tempo dovrebbe spuntare finalmente."
“Abbiamo distrutto i trope nella nostra prima settimana di
collaborazione.” In qualche modo non mi fa sentire meglio. E sapere
che c’è in giro un’altra maghetta quando ancora devo avere un effettivo legame
con Lurue mi fa sentire come se fossi rimasta indietro.
Cappio.
Note di Mixxo:
Potenzialmente solo per stavolta, poi prometto di stare zitto fino a fine racconto. La pubblicazione non sarà frequente come la prima storia. Parliamo di... spero un capitolo ogni 10 giorni invece della cadenza settimanale della prima storia. Ma se voglio fare le cose come si deve (e tenere in considerazione tutti gli impedimenti IRL) so di dovermi prendere i miei tempi, così da non rischiare un lavoro che perde a causa della fretta. *Guarda Boral*
Buona lettura e alla prossima!