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Autore: ImperialPair    03/10/2024    0 recensioni
I sogni di Natsuki sono stati distrutti dopo un incendite e, Haruji come amico sarà sempre pronto a confortarlo
Writober
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Writober 2024'
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Titolo: Frammenti di sogni
Fandom: Originale
Pairing: M/M
Prompt: Hurt/Comfort
Challenge: Writober
Genere: angst, Hurt/comfort
Parole: 992 (contacaratteri.it)


Frammenti di sogni


«Haru, potresti venire in ospedale?»
Ad Haruji bastò solo quella telefonata per capire che la situazione di Natsuki fosse più grave di quanto avessero creduto.
«Natsu, è successo qualcosa?».
«Ho bisogno di te».
Mai prima di quel momento aveva udito un tale tremore nella voce dell’amico d’infanzia: lui lo conosceva dai tempi dell’asilo e mai l’altro aveva parlato con voce così ferita.
Così corse subito a fargli visita temendo in una diagnosi che avrebbe spezzato completamente i sogni dell’altro.


*~~~*


«Natsu, cos’è successo?». Fu la prima cosa che gli chiese appena entrò nella stanza d'ospedale, proprio quella in cui l'altro era ricoverato dal giorno dell'incidente stradale che lo aveva coinvolto. «Oddio, non dirmi che tu…».
«Hanno detto che la lesione alla spina dorsale è inoperabile».
«Cosa, ma l’altra volta avevano detto che saresti guarito!».
«Già… il dottore ha detto che si era sbagliato: mi ha illuso dandomi delle false speranze!». A stento l’altro riusciva a trattenere le sue lacrime. «Invece sarò costretto su quell’orribile sedia a rotelle e sarò paralzzato dal bacino in giù e non potrò più ballare».
Era davvero devastato dalla notizia, lo vedeva dal suo sguardo distrutto al punto che riusciva a percepire anche lui tutta l’angoscia dell’amico.
Natsuki non amava semplicemente ballare, era tutta la sua vita, mai da quando l'aveva conosciuto aveva smesso un solo giorno di praticare quell’attività.
Nonostante i soli vent'anni, Natsuki, aveva vinto fra i premi più prestigiosi di tutto il Giappone e, ben presto, sarebbe dovuto partire per gare internazionali per ballare all’estero.
«Non c’è nessuna Speranza?»
«Purtroppo no, sarà uno storpio, cosa ne sarà di me?»
Fu sentendo quelle parole che Haruji prese una delle sedie e si sedette vicino al lettino dove il compagno era seduto inerme.
Voleva confortarlo e dargli tutto il supporto possibile. Era di questo che Natsuki aveva bisogno e, dopo aver visto quanto la sua mano tremasse, la strinse forte in modo da far capire all’amico di non essere da solo.
Fu la Madre dell’altro a parlargli dell'incidente qualche settimana prima, gli disse che il figlio fu investito da un'auto ma che non era in pericolo di vita.
Apena udito quelle parole immaginò subito al peggio, un pirata della strada, qualcuno invidioso di lui, oppure un omofobo. Invece tutte quelle ipotesi non si erano avvicinate nemmeno un po’ alla tragicità della situazione. Perché quell’incidente non fu causato da nessuno intenzionato a fargli del male, non di proposito almeno.
Il colpevole, se così poteva essere definito, fu un uomo d’affari che, al volante a seguito di un infarto fulminante, perse il controllo della propria vettura colpendo Natsu. Si trovava solo nel luogo sbagliato al momento sbagliato, stava solo tornando a casa dopo una sessione di allenamento.
Era stato solo una fatalità.
Quell'incidente aveva mandato in frantumi tutti i sogni del suo migliore amico e di essi erano rimasti solo frammenti.
«Ti rendi conto, io non potrò più ballare e non posso dare nemmeno la colpa a quell’uomo. lui non ha colpe, dovrei saperlo ma nonostante questo lo odio e mi sento in colpa per questo».
«Forse non potrò capire bene il tuo dolore, ma non lasciare che l'odio ti consumi, quell’uomo non ha colpe»
«Lo so, Haru, lo so benissimo ma che scopo avrò adesso nella vita? Io voglio solo poter ballare».
«Io ci sarò per te, ti supporterò sempre nei tuoi momenti di sconforto».
Desiderava tanto poterlo abbracciare, confortare, come faceva da sempre, gli avrebbe anche detto che il ballo non era tutto. Sapeva che quest'ultima cosa lo avrebbe ferito ancora di più e decise che per il momento l’avrebbe evitato. 
Haruji era certo che il dolore almeno quello con il tempo si sarebbe alleggerito, così per il momento decise solo di avvolgerlo nelle sue braccia e dirgli solamente: «Mi dispiace, mi dispiace terribilmente per te».
In quel momento non seppe dire ma i loro sguardi si incrociarono e notò subito quanto angosciante fosse quello di Natsuki e, qualcosa dentro di lui cambiò sentendo un calore che mai aveva avvertito per un ragazzo.
“Cavolo, è il mio migliore amico” disse fra sé e sé “e sono etero”.
Oltre quello avvertì persino un nodo allo stomaco.
Quelle erano sensazioni che aveva provato solamente per la sua ex, che lo aveva lasciato qualche anno prima.
“Possibile che io possa essere bisessuale? Oppure potrei essere un gay represso?”
«Haru, c’è qualcosa che ti sta preoccupando? Hai una faccia strana».
Possibile che si fosse accorto che lui stesse sentendo qualcosa di diverso dall’amicizia in quell’istante? Dopotutto si conoscevano talmente bene da essere un libro aperto l’uno per l'altro.
Non se la sentiva in quel momento di dirgli “Natsu, credo di star iniziando a provare qualcosa per te”. Era pur sempre vero che l’amico fosse gay e non avrebbe fatto atorie sulla cosa, ma se la loro amicizia si arebbe incrinata? Non poteva perderlo per qualcosa che non era in grado nemmeno di definire.
«Sono solo in ansia per te, dopotutto sei mio amico».
Se avesse parlato aveva paura che la loro amicizia sarebbe finita in frammenti allo stesso modo in cui lo erano finiti i sogni di Natsuki e Haruji non voleva questo.
Voleva restargli amico e confortarlo al meglio che potesse. Era il suo compito lo avrebbe sempre stato.
Avrebbe messo da parte quel sentimento appena nato e non gli avrebbe mai impedito di prendere il sopravvento sulla loro amicizia: era la cosa più preziosa che avevano.
Doveva restargli vicino e supportarlo per rimettere insieme tutti i frammenti dei sogni di Natsuki, perché era suo amico e doveva farselo bastare.














   
 
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