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Autore: Rota    22/09/2009    5 recensioni
Basta un semplice fatto per sconvolgere la vita di molte persone, per rendere interessante un noioso pomeriggio di fine agosto, per invogliare le coscienze a ridestarsi dal torpore dovuto all’afa dell’estate, per incuriosire fino ai dubbi più salaci le menti perverse dei maliziosi.
E certo, lo spettacolo che si presentò nelle strade di Konoha fu decisamente degno di nota. Più di una persona guardò la scena con palese meraviglia dipinta sul volto, manco fosse accaduto un miracolo o un Demone fosse scappato dal rosso Inferno.
Ovvio era che l’avrebbero ricordato per molti giorni a venire, facendolo diventare soggetto preferito di chiacchiere indiscrete e anche un poco cattive.

Contributo per il White Midnight
Dedicata a super kiki, a muccina89 e a tutte la Mosche BiancheH *O*
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Shino Aburame
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Basta un semplice fatto  per sconvolgere la vita di molte persone, per rendere interessante un noioso pomeriggio di fine agosto, per invogliare le coscienze a ridestarsi dal torpore dovuto all’afa dell’estate, per incuriosire fino ai dubbi più salaci le menti perverse dei maliziosi.
E certo, lo spettacolo che si presentò nelle strade di Konoha fu decisamente degno di nota.
Più di una persona guardò la scena con palese meraviglia dipinta sul volto, manco fosse accaduto un miracolo o un Demone fosse scappato dal rosso Inferno.
Ovvio era che l’avrebbero ricordato per molti giorni a venire, facendolo diventare soggetto preferito di chiacchiere indiscrete e anche un poco cattive.
Ma sicuramente i due protagonisti della vicenda non avevano fatto nulla per celarsi sotto mentite spoglie, così da alimentare ancora di più le malelingue possibili e immaginabili.
Sfacciata presunzione, o semplicemente invito a cadere nell’infida trappola dell’invidia, usata giustamente a proprio vantaggio. O ancora semplice noncuranza.
E, dal carattere particolare dei due, la soluzione sembrava tendere in maniera particolare a quest’ultima possibilità.
-Oh andiamo, Shino! A nessuna ragazza piace parlare con un muro semovente! Almeno fai finta di ascoltare, accidenti a te!-
Gli strilli irritati della Yamanaka si sentivano perfettamente da un capo all’altro della strada, a differenza dei sussurri discreti del suo compagno di passeggiata.
-Mi pareva che a voi donne non piacesse essere interrotte…-
La ragazza assunse un cipiglio un poco frustrato, come se fosse obbligata a spiegare qualcosa di tanto ovvio ad un bimbo ritardato.
-Questo è ovvio, Aburame! Ma gradiremmo anche un poco di partecipazione dalla nostra controparte!-
Lui alzò un sopracciglio, scettico, e piegò i muscoli facciali in un’espressione decisamente buffa, come a simulare un interesse sconfinato.
-Dunque, Ino… continua pure a parlare! Hai la mia totale attenzione, ora…-
Gli arrivò direttamente un pugno sulla spalla, senza tante cerimonie e parole di comprensione.
-Cretino!-

-No, davvero, ora me lo devi spiegare Shino… come diamine ci sei riuscito?-
Kiba, fido e leale compagno di squadra, delicato quanto un elefante in una cristalleria, dal tatto talmente raffinato da distruggere qualsiasi cosa si trovasse sul suo passaggio con una furia degna di un branco di rinoceronti dall’indole non esattamente calma e pacifica, squadrava il proprio collega con un’aria che esprimeva una profonda incredulità.
Accerchiato da amici e non, semplici compagni di accademia o curiosi finiti lì spinti dall’onda del proprio interesse, Shino bevve il suo succo di melone con tutta la tranquillità del mondo, mentre almeno tre paia d’occhi seguivano ogni suo dannatissimo movimento.
Ma d’altronde l’Aburame era un Ninja addestrato a tutto, e qualsiasi fosse stato il suo nemico, persino la curiosità davvero indiscreta e irritante dei suoi amici, egli l’avrebbe affrontata in maniera professionale e impeccabile. Come sempre.
Posò gentilmente il bicchiere ormai vuoto sul tavolo, guardando le persone lì presenti una ad una. Kiba, Lee, Naruto palesavano la loro curiosità in maniera a dir poco sfacciata, Sasuke probabilmente si ritrovava lì per semplice cortesia o perché, più probabilmente, costretto da qualcuno, esattamente come il povero, sbadigliante, annoiato Shikamaru, Neji era rigido come un palo nella sua posizione, ma Shino poteva anche intuire il suo lieve interesse alla cosa dalla fin troppa calma che lo teneva fermo. Sospirò, rassegnato.
E li squadrò come se fossero stati vermi informi.
-Non capisco il motivo della vostra meraviglia, sinceramente…-
In effetti, palesare il fatto della loro totale incomprensione per quell’interessamento intravisto nelle azioni della Yamanaka verso l’Entomologo voleva dire ammettere che questi meritava semplicemente di stare con un palo della luce e non con un essere umano qualsiasi.
Ragionamento sopraffino che la mente troppo agitata di Kiba non riuscì a fare.
-Ma come? Stiamo parlando di Ino, Shino! I-N-O Yamanaka, non di una ragazza qualsiasi! Ancora non capisco cosa abbia visto in te! Sul serio, questa cosa mi ha sconvolto…-
Una persona normale si sarebbe oltremodo offesa da un’insinuazione del genere, tanto che Lee temette davvero che Shino potesse, a ragione, arrabbiarsi non poco, conoscendo anche l’indole non totalmente impassibile dell’Aburame. Ma Shino era abituato a certe cose, e benché le sue sopracciglia si curvarono pericolosamente in basso e la bocca si tese appena come a reprimere qualcosa di molto, molto cattivo, lui si girò solamente verso il bancone del bar, chiamando educatamente una cameriera col braccio.
-Mi scusi, può portarmi altro succo di melone?-
Ma mentre il vociare imperterrito dei ragazzi accompagnava il suono un poco viscido delle labbra e delle guance che, caparbiamente, si tenevano occupate a succhiare il succo fruttuoso, un’occhiata distratta, o volutamente tale, si posò falsamente indifferente sulla figura dell’Entomologo, fissandosi su di quella come a voler sondare le sue vere motivazioni, e suoi celati pensieri.
Un’intelligenza troppo grande per non cadere in una trappola così banale può tranquillamente vacillare di fronte al dubbio, specialmente se non poggia su basi certe e fin troppo salde.
E Shino vide gli occhi curiosi di Shikamaru guardarlo con l’indifferenza tipica della sua personalità, ma suggerito dal fatto che quella stessa indole non fosse stata risvegliata senza un buon motivo, sorrise tra sé e sé e continuò a bere senza dare ascolto alla voce insistente del suo compagno di squadra.

-Oh, Ino- pig… con l’uomo blatta sei andata a metterti?-
Una risata abbastanza crudele uscì dalla gola della ragazza dai corti capelli rosa, mentre una mano andava a celare la bocca e i denti, come a volersi dare un contegno decisamente falso e malizioso.
I gusti sono gusti, ma da una persona che professa l’estetismo nella sua più estrema essenza ci si aspetterebbe un culto del Bello davvero spiccato. E Sakura, di bello, non ci vedeva davvero molto di Shino Aburame.
-Davvero, Ino… con tutta quella bella carne a disposizione, sei andata a sceglierti la persona meno evidente, meno attraente di tutta Konoha…-
La giovane si fece avanti, fissando con finta preoccupazione il viso dell’amica.
-Non è che la tua cecità è il sintomo di un qualche invecchiamento precoce? Vedo già delle rughe sulla tua fronte…-
Ino rispose subito piccata come non mai; non si sarebbe certo fatta prendere in giro così.
-Certo almeno la mia fronte non assomiglia ad un tavolo da tant’è grossa, Sakura chan!-
Sakura e Ino, compagne, rivali, ninja medico provette. Rivali specialmente.
Se una volta avevano un semplice ragazzo come meta finale, tanto da dare un illusorio perché alla propria indole guerriera che veniva soddisfatta solo nel gareggiare l’una con l’altra, ora la semplice e mera supremazia sull’avversaria valeva tutto il gioco. Perché la faccia della sconfitta sarebbe stato il premio così tanto ambito e desiderato, impagabile momento solenne, per la vincitrice.
Per cui, lo sguardo assassino che le due si riservarono l’una nei confronti dell’altra riempì l’aria di pesante rivalità e acceso astio.
Ten ten intervenne cercando di sedare, in un qualche modo, la lite tra le due litiganti.
-Andiamo ragazze, non penso sia un problema così grosso…-
Ma a sedare il suo tentativo di riapacificazione fu l’intervento alquanto fuori luogo della povera Hinata, assolutamente privo di malizia e di qualsivoglia seconda intenzione, ma che scatenò lo stesso un boom di reazioni notevole.
-Certo non pensavo che Shino kun avesse questi gusti…-
E le voci fioccarono in aria, maligne e infide, tra insinuazioni e violente scuse, urlate come se fosse questione di vita o di morte.
Ma in mezzo a quel rumore molesto, una sola persona non aveva ancora detto nulla, forse per indole semplice, forse perché davvero non sapeva che dire.
La povera Shiho, capitata lì per non si sapeva bene quale motivo, praticamente costretta ad assistere a quello scontro vocale dalle ragioni inesistenti, le mani nelle tasche e lo sguardo nascosto dietro quei fondi di bottiglia che si ostinava a chiamare occhiali ben puntato a terra, fu notata nonostante la furia delle parole, mentre masticava parole non dette con un’espressione rabbuiata.
Chi non si esprime a parole, riesce a farlo benissimo con le espressioni del viso, e Ino lo sapeva fin troppo bene, abituata negli ultimi tempi alla presenza più silenziosa di tutta Konoha.
E con una sicurezza in più sulle spalle, la giovane Yamanaka continuò a strepidare imperterrita.

-Allora, dimmi… com’è stato?-
-Piuttosto seccante, a dir la verità…-
-Si, va bene, va bene… ma lui? Lui che ha detto? Cos’ha fatto?-
-Direi che s’è comportato come ci aspettavamo, nella maniera più naturale del mondo…-
-Ciò vuol dire che…?-
-Che i nostri sospetti erano più che fondati…-
-Quindi…-
-Donna, smettila di farti imboccare le parole. E’ fastidioso. Piuttosto… lei?-
-Oh, anche lei, anche lei! Anche lei ha reagito più che bene!-
-… bene…-
-Più che bene!-

Shikamaru sbadigliò, vagamente stanco.
La terra sotto di lui, benché ricoperta da soffice erba verde, era scomoda, decisamente più scomoda di quanto non lo fosse mai stata. E le nuvole candide, lassù nel cielo, si assemblavano in figure ricorrenti che assomigliavano, fastidiosamente, in maniera da irritare persino le viscere più indifferenti, a un paio di occhiali da vista. O anche qualche insetto molesto, come una farfalla o una mosca.
Shikamaru schioccò le labbra, leggermente alterato.
-Shikamaru kun, sapevo di trovarti qui!-
Non si era neanche accorto dell’arrivo di Ino, così da rimare sorpreso della sua comparsa al suo fianco. La ragazza, senza tante cerimonie, risedette accanto a lui sull’erba, alzando lo sguardo al cielo che l’altro era solito ammirare.
-Quante nuvole…-
Un silenzio non del tutto pacato calò tra i due compagni di Team, mentre si alzava una lieve brezza di vento, abbastanza forte da far ondeggiare dolcemente la chioma dorata della ragazza.
Shikamaru sospirò.
-Beh, ti devo fare i miei complimenti… Shino certo non deve essere stata una preda facile…-
Ino si voltò verso il ragazzo, guardandolo con occhi spalancati, come se non avesse realmente capito le sue parole.
-Come, prego?-
Il ragazzo fissò il cielo, eludendo il suo sguardo. Non l’avrebbe certo guardata in viso, non parlando di quelle cose, non parlando di un altro davanti a lei.
-Shino Aburame, il ragazzo con cui esci… dico, devi aver faticato a conquistarlo… silenzioso e riservato com’è…-
Dopo qualche attimo di silenzio assoluto, la ragazza scoppiò in una fragorosa risata spontanea.
Quell’uomo era decisamente divertente.
-Oh dio mio, Shikamaru! Non sarai per caso geloso dell’Aburame, spero!-
Il giovane Nara arricciò il naso, infastidito dall’insinuazione.
-Perché mai dovrei essere geloso? Ti ho appena fatto i miei complimenti per la conquista…-
Ma la ragazza non demorse, così come non demorse neppure l’altro.
-L’hai detto con un tono della voce infastidito! Ammettilo!-
-Ti devi essere sbagliata, Yamanaka! Io non sono affatto infastidito da questa cosa!-
-Eppure sembri vagamente interessato a me e a Shino! A me questo pare decisamente sospetto!-
-Non ho detto di essere interessato al fidanzamento tuo con l’uomo blatta!-
-Fidanzamento? Chi ha parlato di fidanzamento, scusa?-
E qui il battibecco si fermò, completamente.
Nara fece una faccia strana, prima esprimendo lieve sorpresa poi semplicemente leggera indignazione, mentre Ino cominciò a sghignazzare di nuovo.
-Lo vedi che sei geloso, Nara?-
Quello sbuffò, alzandosi a sedere.
-E tu sei decisamente una stupida. Non c’era bisogno di fare tutta questa scenata per vedere se fossi interessato a te o meno. Bastava parlare, e la cosa si sarebbe risolta in minor tempo.-
Ino fece per ribattere piccata, ma si fermò appena in tempo, riconoscendo il suo errore.
Infine alzò le spalle, sorridendogli maliziosa.
-Pensavi forse che ti avrei corteggiato io, Shikamaru? Una donna si deve far desiderare, piuttosto che covare desiderio… così risulta decisamente più affascinante!-
Quello fece una smorfia, solo per il puro principio e ostinazione nel non volerle dare alcuna ragione.
-Certo, certo, come vuoi tu…-
Si alzò in piedi, tendendole la mano ferma.
-Allora, ti va di andare a prendere qualcosa da bere, assieme?-
Lei non rispose, ma semplicemente gli prese la mano, sorridendo.

-Shiho..-
-Oh, Shino kun… dimmi…-
-Posso farti compagnia?-
Nel chiuso della libreria di Konoha, in quel buio nascosto che avvolgeva i vecchi libri, sbocciava candido un sorriso appena accennato.
-Prego…-




Et voilat xD
Il mio piccolo schifido schifo per tutte le povere mosche bianche della zona xD
E' la prima volta che mi cimento con una coppia simile, lo stesso dicasi per le ShinoShiho...
Abbiate pietà di me xD
   
 
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