Salve ragazzi! Finalmente sono tornata, o meglio la mia ispirazione è tornata,
evidentemente era andata in vacanza pure lei! xD Dunque un ritorno alle one-shot
su Draco ed Herm. È proprio lei che parla e questa shot
è un misto di riflessioni e
narrazione. Pubblicata non a caso il 22 Settembre… Buona lettura!
A mio marito… xD e a tutti i settembrini cm me!!
- capitolo unico –
I personaggi sono di
esclusiva proprietà di J. K. Rowling
Il problema è che
non riesco a non pensarti. Perché ogni secondo il mio pensiero vola
direttamente a te. E non posso farci niente. Ogni gesto mi ricorda quel posto,
quel castello dove abbiamo convissuto per sette anni,
o piuttosto sopravvissuto. Forse infatti dovrei dire
che abbiamo vissuto solo gli ultimi due mesi.
Mi sto comportando
da presuntuosa, perché sto parlando al plurale e
invece io non so cosa abbiano significato per te quei giorni.
È luglio, il sole
arde sopra la mia pelle ma io ho terribilmente freddo. E sarebbe assurdo girare
per
Ma tu probabilmente lo fai, perché so che
questo è il tuo destino. Anche se lui è morto, ti è impossibile rinnegare la
tua natura. Sei cattivo, la tua parte buona è
minuscola e ben nascosta, e so di non averla raggiunta nemmeno per un attimo.
Ma tu riesci a
passare oltre tutto quello che dice la gente, la
folla, la massa indistinta che si permette di giudicare. Io non lo so, a volte
sento ancora parole taglienti come lame.
Ma tu sai essere
indifferente, hai sempre detto che ti importava di
poche persone. Non sono neanche sicura che ti importi
di te stesso, altrimenti quel giro di sgualdrine che ti portavi a letto non
sarebbe continuato per anni.
La verità Draco
Lucius Malfoy è che sei maledettamente codardo. Lo dimostra il fatto che non hai avuto il coraggio di uccidere
Silente, che non hai mai avuto il coraggio di prendere in mano la situazione, di
dire basta a quelle puttanelle che ti giravano intorno. Perché in fondo ti
faceva comodo, ti faceva sentire il mondo ai tuoi
piedi, anche se sai bene che non è mai stato così. Perché ti andava bene
sentire di non avere responsabilità, non prendere decisioni e tutto il resto.
Ma ora, a distanza di due anni, ti sarai reso
conto che nella vita non è mai così. La vita non ti permette di essere esente
da responsabilità.
Sto camminando e
improvvisamente sento una goccia sfiorarmi volto. Alzo gli occhi al cielo.
Nuvoloso. Pensando a te avevo quasi dimenticato che qui piove sempre.
E percepisco altra
acqua piovana che tenta di fondersi con la mia pelle. Vedo la gente intorno a
me aumentare il passo, sebbene la maggior parte sia abituata a questo clima e
prende l’ombrello solo per notevoli quantità di pioggia.
Sono su uno dei
ponti recentemente ricostruiti dopo gli attacchi che i Mangiamorte, o forse
dovrei dire voi, anche se allora tu non ne facevi
ancora parte, avete distrutto. Moderno stile babbano, St. Paul davanti a me.
Ma io rimango lì e mi accorgo di aver
rallentato il passo fino quasi a fermarmi. Appoggio i gomiti sulla struttura
del ponte e mi metto ad osservare l’acqua sotto di me.
Lievi increspature la muovono, onde del suo naturale corso e piccoli flutti
creati dalla pioggia che sta aumentando. Nemmeno penso a ripararmi, sebbene
veda con la coda dell’occhio numerosi aggeggi babbani intorno a me.
E di nuovo penso a
te. È come avere il tuo viso davanti ai miei occhi, ma so bene che è
impossibile.
Mi ritrovo a
pensare che sia tutta colpa della pioggia.
Scorgo un lampo in
lontananza, ma il rumore non giunge alle mie orecchie. Sono di nuovo persa nei
ricordi.
Tutta colpa del tuo sapore. Non te l’ho mai detto ma sapevi di pioggia secondo
me. Quando tornavo al dormitorio e passavo la lingua sulle labbra cercando
ancora traccia del tuo sapore era sempre quello il pensiero. Sapevi di pioggia
ma non lo disprezzavo. E adesso questo maledetto odore mi ha riportato in mente
tutte i momenti in cui lo sentivo su di me. Sto
finendo nel romantico anche se sai che non mi è mai
piaciuto. E anche ora ricordi sottili di quando ti dicevo cosa disprezzavo e tu
sorridevi. Scuoto la testa notando che alcune gocce si sono formate alla fine
dei miei ricci. Non ci bado, troppo persa in quei momenti che mi sembra quasi
di non aver vissuto.
Sai avevo paura di
dimenticare, ma ricordo ogni cosa, saprei dirti quasi sera per sera cosa abbiamo fatto. Ma non
serve a niente vero?
Un sorriso
malinconico ed alzo gli occhi al cielo scuro. Mi
accorgo solo ora di essere completamente bagnata, ma non mi muovo.
Percepisco le gocce
cadere sul mio volto e poi eccola, quella piccola goccia di pioggia sulle
labbra. Riporto il capo in posizione naturale e di nuovo assaggio il tuo
sapore. Si, non mi sbagliavo, sai di pioggia.
Ad un tratto una sensazione. Mi muovo,
percorro il tratto di ponte rimasto, giro l’angolo e mi smaterializzo. Sono a
casa. Una veloce doccia calda porterà via la pioggia e con abiti puliti
Hermione Jean Granger si appresterà ad uscire. Questa
volta afferra il mantello prima di uscire, è ormai buio e
pochi nella Londra dei maghi le faranno caso. Si cala il cappuccio sugli
occhi ed esce. Tutto sotto lo sguardo sorpreso di Ronald Bilius
Weasley.
Hermione conosceva
una cosa che Malfoy mai aveva rivelato a nessuno. Il luogo ove si trovava
Malfoy Manor. A dir la
verità Hermione era già stata lì una volta, ma non le sembrava opportuno
piombare in casa Malfoy con una smaterializzazione. Usò quindi questo metodo
per giungere ad una via vicina. Si strinse nel
mantello e pochi passi dopo l’angolo vide la sontuosa
entrata di Malfoy Manor.
Si stupì di trovare il cancello aperto, ma non se ne curò.
Procedette a passo
spedito fino a quando giunse in vista della porta d’entrata. Bussò ma nessuno
giunse ad aprirla neanche ad un suo secondo tentativo.
Provò a spingerla
per scoprire così che era aperta. La spinse cautamente, le sembrava infatti troppo strano che il principe delle serpi lasciasse
aperta a chiunque la porta di casa sua.
Mosse alcuni passi all’interno ma si fermò davanti all’entrata del salotto.
Sembrava non ci fosse nessuno, fece un passo avanti.
Sentì quindi dei
rumori e si ritrovò involontariamente a pensare che fosse Draco, ma si
sbagliava. Un elfo domestico uscì dalla cucina andandole incontro. Si fermò a
circa un metro da lei.
“Salve” le disse.
Di certo Hermione non si aspettava una accoglienza del
genere.
“Salve” le rispose
la donna con tono incerto. “sai dov’è il tuo padrone?” immaginò infatti che Draco fosse il di lui padrone.
“Chi è lei
signora?” chiese l’elfo di rimando.
“Hermione Granger”
rispose immediatamente la grifona pensando solo poi
alle conseguenze che avrebbe potuto comportare la sua presenza lì.
L’elfo fece una
smorfia ma rispose. “Il mio padrone non c’è” disse secco.
Hermione si sforzò
per non far riemergere lo spirito C.R.E.P.A
non molto sepolto in lei. “Sai dirmi dove posso trovarlo?”
L’elfo la guardò
sorpreso “Immagino lei non sappia che Draco Lucius Malfoy è morto ieri”.
Un brivido le percorse la schiena, queste parole furono una pugnalata per
lei. Si voltò e fece per prendere la porta senza rivolgere altra parola
all’altra creatura presente.
L’elfo tuttavia la
fermò. “Aspetti”. Hermione obbedì quando riportò lo sguardo sulla stanza vide l’elfo salire le scale. Dopo pochi minuti l’elfo
ricomparve stringendo una pergamena fra le mani. “Credo sia sua. Il mio padrone
mi ha detto che avrei dovuto consegnarvela se mai foste venuta
qui in sua assenza”.
Hermione lo
ringraziò con un cenno del capo mentre afferrava la pergamena. Si, H. J. Ganger era proprio lei.
Queste infatti erano le parole che erano scritte in
inchiostro nero sulla parte visibile della pergamena chiusa.
La giovane donna abbandonò poi la residenza dei Malfoy. Mai vi sarebbe
ritornata, ne era certa. La pioggia non accennava a calare. A qualche metro dal
luogo ove si era prima materializzata si fermò ed aprì
la pergamena.
Solo due parole
erano state incise nella elegante calligrafia di Draco
in inchiostro verde scuro.
Sii felice
D.M
Le sembrarono
abbastanza assurde quelle parole in quel momento. Ma
col tempo e l’esperienza della vita avrebbe imparato a comprenderle. Quella
pergamena l’avrebbe sempre seguita.
In quanto a Draco
Malfoy, l’unica cosa che rimase di lui nella vita di Hermione Granger fu il
sapore della pioggia…
Elli
Ed eccoci alla fine, cosa
ne dite?
È una cosa nata
velocemente, all’inizio c’era un’idea precisa che poi si è evoluta e composta
in modo quasi sorprendente oserei dire. Sono gradite le vostre recensioni.
Grazie per aver letto
questa mia creazione.
Un abbraccio