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Autore: ballerinaclassica    22/09/2009    6 recensioni
Aveva visto la sua mano alzarsi ed il gomito tendersi, poi una macchia rossa che terminava in un arabesco rotto dalla luce del sole alle spalle di Ino e infine l'aveva sentita, con le cinque dite a pochi centimetri dalla sua guancia, mormorare un "mi sono rotta un'unghia" con aria innocente.
- Ino? -
- Sì. Perché? -
- Perché, cosa? -
- Perché, Nara, perché! -
Shikamaru non era sicuro che quella ragazza fosse completamente sana di mente, ma si vide costretto a scacciare quel pensiero, resosi conto che si trattava della stessa persona che aveva deciso di prendere in moglie. Che tremenda seccatura.
Quel pugno avrebbe dovuto darselo da solo, ora che ci pensava. Ma la faccia poteva ancora tornargli utile. Ed anche la mano, probabilmente.
Il suo campo visivo si limitava - ora che era in pieno possesso delle sue facoltà mentali, senza che quelle domande lo opprimessero ulteriormente - ad uno scollato top rosso scarlatto e agli occhi glaciali di Ino.
{ Buon White Midnight a tutti! }
Genere: Romantico, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ShikaInoDay
I sette perché » Se solo t'inginocchiassi!







- Perché dovrei? -
- Perché? -

Mentre l'anello rimbalzava e tintinnava ogni qual volta cozzava contro il gradino di pietra grigio topo, il pugno si stringeva e le labbra si tiravano in una smorfia contratta dalla rabbia.
Digrignava i denti, Ino, e tentava ancora di incenerirlo con gli occhi, quello stupido anello.

- Perché non lo hai fatto? -
- Cosa, esattamente? -

Niente, non ci riusciva.
Luccicava, sì, trovava anche che - visto il numero indefinito di brillanti - potesse essere abbastanza costoso e, di conseguenza, degno della sua meravigliosa mano.

Ma nemmeno per un attimo, lo sguardo truce s'addolciva sulla figura ancora in piedi davanti a lei, con gli occhi fissi su quell'ultimo scalino e sull'anello che, in bilico tra un dubbio e l'altro, non sembrava ancora aver deciso se cadere o meno.

- Perché ti comporti così? -
- Così come?

Era sicuro che gli sarebbe arrivato uno schiaffo, prima o poi. Shikamaru ne era certo.
E sapeva altrettanto bene che no, con Ino non avrebbe dovuto concedersi distrazioni.

Proprio per questo, aveva studiato ogni singolo dettaglio di quel fatidico incontro, definendone bene i contorni. Lo aveva fatto perché le piacesse, affinché non ci fosse una sola, singola imperfezione.

- Perché sei un tale idiota? -
- Idiota?! -

Trovava perfino ridicolo, ora come ora, quel sottofondo di violini che aveva preparato sicché l'atmosfera fosse delle migliori. Era un imbecille, un idiota, per l'appunto.
Ed era strano però, ammettere come il suo sentirsi idiota e la presenza di Ino coincidessero alla perfezione, ogni volta.
Ma non era da lui arrivare a fare riflessioni del genere.

- Perché riesci a rovinare tutto? -
- Tutto?! Hai idea di quanto tempo io abb-

Aveva visto la sua mano alzarsi ed il gomito tendersi, poi una macchia rossa che terminava in un arabesco rotto dalla luce del sole alle spalle di Ino e infine l'aveva sentita, con le cinque dite a pochi centimetri dalla sua guancia, mormorare un "mi sono rotta un'unghia" con aria innocente.

- Ino? -
- Sì. Perché? -
- Perché, cosa? -
- Perché, Nara, perché! -

Shikamaru non era sicuro che quella ragazza fosse completamente sana di mente, ma si vide costretto a scacciare quel pensiero, resosi conto che si trattava della stessa persona che aveva deciso di prendere in moglie. Che tremenda seccatura.
Quel pugno avrebbe dovuto darselo da solo, ora che ci pensava. Ma la faccia poteva ancora tornargli utile. Ed anche la mano, probabilmente.
Il suo campo visivo si limitava - ora che era in pieno possesso delle sue facoltà mentali, senza che quelle domande lo opprimessero ulteriormente - ad uno scollato top rosso scarlatto e agli occhi glaciali di Ino.

- Perché non sei in ginocchio? -
- Cosa? -
- Hai capito. -

Non era affatto sicuro di aver compreso cosa Ino volesse intendere, ma se da una parte stentava a crederlo, dall'altra, il suo cervello captava, oltre a quel mix di azzurro e rosso, l'inutilità di violini, rose bianche e anello costoso, abbandonato in chissà che angolo della strada, quella consapevolezza, forse un po' comica, e quel bisogno di un tocco di romanticheria in più - e il tutto, solo per un capriccio di quella forse futura strega in abito bianco.

- Sì, ho capito. -
- E allora? -
- Sei una seccatura. -

Eppure, non si rendeva conto di quanto questa frase cozzasse con la gamba sinistra comodamente poggiata al suolo polveroso.

- Yamanaka. -
- Nara. -

Non era troppo sicuro, ora, di ricordare perché quel fatidico incontro avesse preso quel genere di piega. Eppure, eppure, eppure... No, non seguiva nemmeno il filo dei suoi pensieri, né ricordava cosa avesse in mente un attimo prima, mentre le porgeva l'anello, restando rudemente in posizione eretta.
Poi, lo aveva recuperato, suddetto gioiello, vedendola ridacchiare, mentre lui la guardava da una prospettiva diversa.

- Mi vuoi sposare? -











Buon White Midnight a tutti.
Kisu~
   
 
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