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Autore: Juice89    23/10/2024    1 recensioni
Spaccato, un po' particolare, di un gruppo di ragazzi che sta giocando di ruolo. Magari alcuni di voi praticano, come me, questa attività e anche se si tratta di un brevissimo racconto, spero vi possiate ritrovare in quei momenti in cui i vostri compagni fanno cose al di fuori della logica, ma spesso meravigliose.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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»Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
»Prompt: 18 ottobre - Infinito (pumpNIGHT)

La paladina aveva sconfitto il boss finale. Ce l’aveva fatta proprio all’ultimo, e solo in quel momento, guardandosi le mani tremanti, si rese conto che se il suo azzardo non avesse funzionato, non avrebbe avuto altra forza per contrattaccare, tantomeno per difendersi. 
Non poteva credere di aver compiuto un’impresa così ardua, ma senza l’aiuto dei suoi prodi compagni non sarebbe mai arrivata fin lì. Gasher, il nano delle terre ombrose, purtroppo era rimasto vittima di una poderosa artigliata del drago rosso e la sua ascia, già provata dallo scontro precedente, non aveva potuto salvarlo. Mulland, delle isole sabbiose, spadaccino tiefling in cerca di redenzione e Acàndiel, mezzelfo mago del fuoco, le cui origini non era dato di sapere, erano a terra, feriti ma vivi.

Tisha cercò di avvicinarsi ai due, ma la stanchezza era tale che svenne. 
E fece un sogno: un fantasma incappucciato, seduto su un trono di ghiaccio, la stava osservando. “La tua ricompensa, umana”, le disse facendo comparire un oggetto tra loro.
“Che cos’è?”, domandò Tisha.
“La chiave dell’infinito. Tu e i tuoi compagni non siete venuti per questa?”
Sì, loro si erano addentrati in quel dungeon proprio per trovare uno dei più grandi tesori mai esistiti. Le leggende narravano che una volta in suo possesso, si sarebbero aperte tutte le porte del sapere. E non solo: aveva la capacità di esaudire qualunque desiderio, comandare il tempo, persino distruggere l’universo, se qualcuno l’avesse voluto. 
“Ti decidi a prenderla?”, si spazientì il fantasma.
“Se lo facessi, che cosa succederebbe? Avere fra le mani i destini di ogni essere vivente e non, non poter contare sulle proprie forze per vincere, non ci renderebbe… inutili?

“Avanti, Chiara, che stai dicendo? Prendi quella cosa, voglio essere potentissimo!”
“Andrea, falla finire. Sono curiosa di sapere dove vuoi arrivare. Aspetta, torno nel personaggio…”

“Inutili, dici? Perché?”
“Durante tutto il cammino che ci ha condotti fino al drago, ho avuto modo di riflettere: insieme agli altri ho incontrato così tante persone buone e cattive, gentili e manigolde, mi sono cacciata in un mucchio di guai, ho rubato, donato e sofferto per amore. A ben pensarci, però, mi sono proprio divertita. Se prendessi questa chiave, tutto si farebbe futile perché ogni cosa sarebbe alla nostra portata. La vita stessa diventerebbe priva di senso. E poi, anche tu non saresti più nulla. Tu ne sei il custode, senza di lei non avresti più uno scopo.”
“Perciò che vuoi fare?”
“Io rifiuto il tesoro, ma in cambio voglio esprimere un desiderio.”

“Ma si può fare?”
“Nel gioco di ruolo si può tutto, Ettore. Tira un dado, Chiara.”
“Okay… diciotto!”

“Gran bel tiro… E sia. Sono di nuovo il fantasma, eh! Dimmi che cosa vuoi.”
“Continuare a scrivere la nostra storia. Riporta in vita Gasher.”

“Davvero? Sono quasi commosso.”
“Non ti crede nessuno, Chicco. Dai, Sara, finiamo che è mezzanotte.”
“Guarda che non è colpa mia se vi mettete sempre a fare cose stupide.”

Quando Tisha si svegliò era sull’erba soffice di un prato pieno di fiori. I suoi amici erano tutti in piedi, ad aspettare che si svegliasse. Avevano l’aria tipica degli eroi vittoriosi. 
“Perciò, la nostra avventura si è conclusa?”, disse Mulland.
“Io a casa non voglio tornarci, è tutto così lugubre laggiù”, aggiunse Gasher.
“Per quanto mi riguarda, ci sono un mucchio di luoghi inesplorati che vorrei visitare. E sarebbe bello non andarci da solo. Che ne dite? Tisha?”
“Dico che sarebbe fantastico, amici miei.”

   
 
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