“Perché proprio io…?”
Per Samuele Rua, quello era un giorno tutt’altro che da
ricordare. Aveva risvegliato il Sistema, il potere degli Avventurieri che
permetteva loro di affrontare i portali e aumentare il loro livello, come se
fossero in un videogioco.
{PROFILO}
NOME: SAMUELE RUA LIVELLO:
1
TITOLO: NESSUNO
CLASSE: NESSUNA
PV: 100
{STATISTICHE}
FORZA: 1
SENSI:
1
INTELLIGENZA: 1 AGILITà: 1
VITALITà: 1
STAMINA: 1
Infatti, per molte persone sarebbe stato fantastico ricevere
questo risveglio, ma non per lui. No. Lui non voleva assolutamente partecipare
a quelle missioni, anche se questi lo avrebbero fatto diventare più forte. A
lui non interessava la forza. Sapeva, però, che una volta ottenuto questo
Sistema non avrebbe potuto sottrarsi alla vita da Avventuriero. Certo, i
risvegliati non erano obbligati a diventare Avventurieri, ma lui in un certo
senso sì. E sapeva bene il motivo.
“Samu, sai qual è la nostra situazione finanziaria. Tua madre
fa lavoretti part-time per guadagnare qualche soldo, mentre io sono a un passo
dall’essere licenziato a causa della mancanza di lavoro. Inoltre, tua sorella
tra un po’ andrà al liceo e dopo ha intenzione di andare all’università. Questa
è un occasione da non perdere! Devi diventare un Avventuriero. Solo così
potremo continuare a pagare l’affitto, la spesa e tutto il resto.” Gli ricordò
il padre.
Era un uomo alto e corpulento che aveva abbondantemente superato
la cinquantina di anni. Aveva capelli corti con molte zone grigiastre a causa
della sua età e gli occhi azzurri che aveva trasmesso anche al figlio.
“Lo so papà, ma
“avventurarmi” in quei portali non mi piace. So che diventando sempre più
forte, avrò la possibilità di entrare in portali di livello sempre più elevato
e guadagnare, quindi, più soldi, ma l’idea di completare quelle missioni… e se
morissi? Vi aiuterebbe?”
Samuele aveva appena compiuto vent’anni. Dopo la scuola aveva
lavorato come cameriere, ma non durò molto. Ora era disoccupato. Capiva
benissimo di cosa stesse parlando suo padre, ma non poté non esprimere la sua
angoscia
“Figliolo… con dati alla mano, sappiamo entrambi quanto sia
bassa la probabilità di morire dentro ai portali di livello inferiore.
Soprattutto tu che comincerai come novellino, sarai con un gruppo accompagnato
da un Avventuriero con esperienza. Per favore, consideralo. Molto presto non ce
la faremo più con i soldi. Fallo almeno solo per un po’ di tempo, ti prego.”
“Credici, Samu. Noi non vogliamo vederti ferito, ma questo al
momento è l’unico modo che abbiamo per avere qualche entrata extra. Se ci fosse
un altro modo, allora non ti faremmo mai entrare in uno di quei portali.” Parlò
questa volta la madre.
Aveva qualche anno in meno di suo marito, capelli biondi –
gli stessi del figlio – che le
arrivavano alle spalle e occhi castani.
“…Va bene.” Samuele abbassò le spalle riluttante.
“Farò almeno la prima missione.” Disse con un sospiro. Il
padre fece un enorme sorriso e si alzò dalla sedia per tirare suo figlio
maggiore in un abbraccio energico, facendogli leggermente male.
Grazie all’associazione nazionale degli Avventurieri, gli era
stato assegnato il suo primo portale. Durante la chiamata, gli venne detto che
ci sarebbero stati altri novellini come lui, guidati da un avventuriero di
livello 20.
Fu proprio come gli disse suo padre. Certo, non era mica
difficile arrivare a questa conclusione. Tutti gli avventurieri che avevano
cominciato da poco questa carriera, agivano in gruppo con un leader che si era
fatto una certa esperienza e che aveva accumulato un livello discreto.
Il livello limite di 20 non era per nulla qualcosa da
buttare, anzi. Era un livello di tutto rispetto che ti permetteva di guadagnare
quanto o addirittura di più di un lavoratore medio. Certo, non era un lavoro
semplice fare l’avventuriero. Ma raramente a un livello del genere incontri
pericoli elevati in un portale del medesimo livello. Chi lavorava per queste
missioni diceva sempre che era un lavoro tutto sommato semplice con una paga
ottima. Poco rischio, buon guadagno.
Ovviamente, coloro che partecipavano ai portali di più basso
livello non ricevevano chissà quale paga. Anche i novellini la pensavano in
questo modo. Chi partecipava come leader in questi portali, però, aveva eccome
da guadagnarci. Veniva dato loro un bonus extra da parte dell’Associazione
nazionale degli Avventurieri per invogliarli a guidare i nuovi Risvegliati.
Samuele Rua era appena arrivato nell’accampamento creato
dall’Associazione. Soltanto chi lavorava come dipendente dell’Associazione o
come Avventuriero aveva la possibilità di entrare in quest’area, quindi per
Samuele fu la prima volta all’interno dell’accampamento. Questo veniva
utilizzato per rilassarsi poco prima che gli Avventurieri entrassero nel
portale.
Qui vide il gruppo quasi al completo. Fu informato che
sarebbero stati un gruppo di dieci persone, compreso il leader. Quest’ultimo
stava aiutando a preparare tutte le cose necessarie prima della missione:
pozioni di cura, di resistenza, bottigliette d’acqua, etc… l’indispensabile per
assicurarsi che nessuno avrebbe sofferto in quell’avventura che, in fin dei
conti, sapevano sarebbe durata poco dato il livello del portale.
Per completare missioni di basso livello ci sarebbe voluta,
al massimo, una giornata. Per missioni di alto livello, viceversa, ci sarebbero
voluti alcuni giorni.
Il leader del gruppo girò casualmente la testa verso di lui
e, con un cenno della mano, lo salutò. Come se fosse stato chiamato, Samuele
andò da lui per presentarsi.
“Tu devi essere un altro novellino, vero?”
Era un uomo che ormai si aggirava sulla quarantina. Aveva un
corpo muscoloso e capelli neri. Una cicatrice partiva dalla parte sinistra
della fronte e andava giù, terminando di poco sotto il sopracciglio sinistro.
“Sì. Mi chiamo Samuele Rua. Piacere di conoscerla.”
“Mi chiamo Marco Terranova, ma puoi riferirti a me come
meglio ti pare. Non preoccuparti e rilassati. Appena arriveranno gli ultimi
due, parlerò a tutti voi insieme. Per il momento, siediti qui e prenditi un
caffè.” Marco lo fece accomodare in una panchina proprio lì vicino e si girò
verso un dipendente dell’Associazione.
“Per favore, potrebbe fare un caffè per il ragazzo?” Il
dipendente, un ragazzo sulla ventina si girò immediatamente per fare un caffè e
lo portò a Samuele, che lo ringraziò.
Non passarono più di cinque minuti prima che gli ultimi due
Avventurieri arrivassero. Il leader Marco chiamò intorno a sé tutti e nove gli
Avventurieri e parlò.
“Allora, so che molti di voi sono Novellini che stanno
cominciando adesso, quindi ci tengo molto a farvi questo discorso. Dato che è
la vostra prima volta, giustamente state provando un po’ di ansia, ma ci tengo
a rassicurarvi tutti quanti che non vi succederà niente. Avendo partecipato
come leader in questo tipo di portali parecchie volte, molto probabilmente la
missione che ci verrà data sarà quella di affrontare dei nemici molto scarsi
che potrete affrontare anche voi Novellini con estrema facilità e sicurezza. In
ogni caso, se qualcosa dovesse andare storto, ricordatevi che potete fare
affidamento su di me. Un urlo, e sarò immediatamente da voi per qualsiasi
problema. Sono stato chiaro?” Tutti fecero un cenno con la testa all’unisono e
Marco sorrise.
“Ottimo. Vi ricordo che, una volta entrati nel portale, non
potremo più uscire fin quando non avremo completato la missione. Quindi, se
avete dimenticato di fare qualcosa, fatela ora.”
Fortunatamente, i portali restavano chiusi dall’interno per
trenta giorni se questi non fossero stati completati subito. In questo modo,
nessuna creatura magica sarebbe potuta uscire da lì. Ovviamente, questo aveva
anche un contro: neanche gli Avventurieri potevano uscirne fin quando non avessero
completato la missione assegnatagli. Una volta completata, avevano a
disposizione solo qualche ora per poter uscire dal portale, prima che questo si
chiudesse per sempre.
In ogni caso, era davvero un meccanismo molto comodo. Certo,
per i portali semplici si poteva rimandare anche all’ultimo minuto, ma per i
portali più complessi la questione era diversa. Ci si poteva mettere più tempo
del previsto, quindi era meglio cercare di completarli non appena i portali
sarebbero apparsi.
Tutti quanti avevano preso in mano le loro armi e, dopo
essersi assicurato che nessuno avesse alcuna questione in sospeso, Marco si
girò verso il portale ed entrò una volta aver controllato che gli altri lo
stavano seguendo. Samuele entrò come ultimo della fila e vide il leader girato
verso di loro per controllare che fossero tutti.
Come per avvisarlo che non mancava nessuno all’appello, si
sentì una campanellina suonare e davanti agli Avventurieri apparve una
schermata, visibile a ognuno di loro ma invisibile agli altri. Se una persona
esterna a loro che non sapeva nulla sui Sistemi li avesse guardati, avrebbe
pensato che tutti loro stessero fissando il vuoto.
Samuele ingoiò la saliva e guardò la schermata davanti alla
sua faccia.
[MISSIONE!]
UCCIDI TUTTI I GOBLIN ALL’INTERNO DELLA CAVERNA.
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Ecco il primo capitolo di 34. Da oggi in avanti per trentaquattro giorni, pubblicherò tutta la storia che ho scritto, ovvero fino alla fine della prima parte. Dopodiché... basta, perché non ho scritto più nulla... per ora. Per il futuro, si vedrà. Per ora, spero che la prima parte vi possa piacere.
Ci vediamo domani, orario ancora da definire. Ciao!