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Autore: kiku_san    23/09/2009    8 recensioni
“Ci siamo accorti tutti che è cambiato da quando ci sei tu” mormoro con fare indifferente.
“Non voglio cambiare nessuno e tanto meno Yu, mi piace troppo com’è” risponde.
Con Vanessa non riesco a parlare, è un essere testardo e determinato, nulla la fa desistere dalla strada intrapresa.
Ci sarebbe così tanto da dire su quello che lei vuole, su quello che vuole Yu, su quello che entrambi vogliono. Ci sarebbe da dire anche sui cambiamenti, sul fatto che a volte avvengono anche senza volerli e che rendersene conto è segno di intelligenza, ma tant’è......è una battaglia persa in partenza.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Yu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ULTIMO CAPITOLO

Chapter 7


Sono nella mia camera.
Non riesco a rendermi conto di aver detto quello che ho detto, cosa diavolo mi è successo?
Mi sono completamente rimbambito?
Non sono io quello che odio Vanessa?
Mi rendo conto solo ora riflettendoci sopra, del perché ho dato una risposta così assurda poco fa.
Quando li ho visti insieme, quando ho visto lui sopratutto, i suoi gesti teneri, il suo mettersi contro di noi, contro i suoi amici solo per lei, quando ho sentito la sua voce un po’ bassa ma senza nessuna esitazione proclamare il suo diritto a vivere la sua storia, bene ho capito tutto!
Cosa?
Ho capito che Yu è veramente innamorato di Vanessa, che per lui non è solo una delle sue tante storie di sesso, che quella ragazza sta diventando importante per lui.
Lo so che tutto questo sembra ridicolo, conoscendo Yu.
Proprio quell’Yu che ha sempre confuso il sesso con l’amore, che non si è mai fatto coinvolgere sentimentalmente da nessuno.
Capita a tutti prima o poi; certo avrei voluto che a lui non capitasse mai, che non si innamorasse mai, lo preferivo seduttore senza sentimentalismi.
Ma quando l’ho visto felice, beh chi sono io per non augurargli di esserlo veramente?
Anzi proprio io che lo amo dovrei essere contento di sapere che lui finalmente ha trovato una persona che gli fa battere il cuore, tanto per me non c’è nessuna speranza!
Domani e ancora per altri due giorni staremo insieme, lo potrò rivedere e forse anche parlargli; quel suo arruffarmi i capelli penso che sia stato un modo per farmi capire che con me non è più arrabbiato, che mi ha sentito alleato.
In fondo questa è l’unica cosa importante per me: poter essere partecipe della sua vita anche se in misura minima. Sapere che lui mi considera un amico, uno che è dalla sua parte.
Certo per fare questo dovrò tollerare Vanessa, la sua presenza invadente, la sua smania di farsi pubblicità a tutti i costi, la sua sicurezza, quell’ atteggiamento tipico di chi pensa di essere arrivata a mettere le mani su ciò che voleva, quel suo modo irrispettoso e arrogante di risolvere i problemi. Sarà dura, perché io e lei non abbiamo in comune proprio niente, sarà doloroso perché ogni loro carezza e bacio per me sarà una piccola ferita.
Non so se ci riuscirò ma non ho molta scelta.
Yu non ne ha data nessuna.
O accettare l’intero pacchetto ( lui e Vanessa) o nulla e qualsiasi cosa è meglio che nulla.


Yu e Vanessa sono partiti alla volta di Los Angeles.
Ormai sono venti giorni che lui è via e non si è mai fatto sentire con nessuno di noi: non una chiamata, un messaggio, neppure uno squillo.
Io per conto mio ho rispettato la sua voglia di vivere la vita lontano dai Cinema Bizarre, anche se mi sembra impossibile.
Questi giorni però mi sono serviti molto, ho cominciato a riflettere seriamente sulla mia situazione e mi sono reso conto che continuare così non mi è possibile.
Troppo doloroso da sopportare.
Ho deciso quindi di approfittare del fatto che lui è lontano per togliermelo dalla mente e dal cuore, per cercare di estirparlo dalla mia anima, dai miei pensieri.
Ovviamente non posso dimenticarlo, fra poco saremo di nuovo fianco a fianco e dovrò di nuovo fare finta di nulla, scherzando e ridendo come ho sempre fatto, però ho deciso che non voglio più pensare a lui in un certo modo.
Il mio amore per lui è assurdo, non ho nessuna possibilità, perché devo continuare di proposito a farmi del male?
Sono uscito spesso, ho frequentato gente, ho cercato di divertirmi il più possibile.
Basta passare le giornate pensando a cosa lui e Vanessa stanno facendo, basta ricordarmi i suoi gesti, le sue parole, la sua voce, il suo corpo.
Ora che fra qualche giorno Tilo ci ha annunciato un incontro per cominciare a mettere a punto il tour, il pensiero che lo vedrò dopo così tanto tempo mi mette in agitazione, mi turba, ma penso che è necessario che in questo momento dimostri a me stesso se la mia forza di volontà vale qualcosa o meno che niente.
Ci incontreremo, parleremo, rideremo, e io non sentirò più nulla dentro di me, nulla di più che il piacere di aver ritrovato un amico e un compagno, per lo meno mi sforzerò con tutto me stesso perché sia così.
Niente imbarazzi, rossori, trasalimenti, respiro corto, nodo alla gola, crampi allo stomaco, testa leggera e cose del genere.
Sto finendo di darmi una sistematina ai capelli, mentre aspetto degli amici che mi devono passare a prendere, è sera.
Proprio mentre suonano al citofono, mi squilla anche il cellulare.
Ho in una mano le chiavi di casa e con l’altra prendo il telefonino che continua a suonare Glass skin dei Dir en grey.
Il numero di Yu.
Mi si ferma per un attimo il cuore.
“Ehi” riesco solo a dire.
“Ciao, come va?”
“Dove sei?”
“A Los Angeles, l’aereo è in ritardo, sto aspettando e non so che fare.”
Sensibile come al solito, certo quando uno ha esaurito tutte le sue risorse cosa fa? Chiama me!
“Cosa vuoi?” la mia voce è tornata fredda, non voglio essere il rifugio d’emergenza.
“Niente, volevo sapere come state.”
“Noi bene e tu?”
“Insomma.”
“Insomma che vuol dire?”
“Ti spiegherò quando ci vediamo.”
“D’accordo, scusa ma ora devo andare hanno suonato alla porta e devo scendere, salutami Vanessa.”
“Vanessa non c’è, lei si ferma ancora un po’ a Los Angeles.”
“Ahh”
Questa non l’avevo messa in conto, quindi quando Yu tornerà sarà finalmente solo, forse per qualche giorno, ma meglio che niente.
Mi levo dalla testa certi pensieri, insomma con questa storia ho chiuso e basta!
Quando la sera dopo ho sentito suonare il campanello, non mi aspettavo che sotto casa mia ci fosse lui.
L’ho visto dal videocitofono e l’ho subito fatto salire.
L’ho aspettato sulla porta di casa, dopo essermi dato un’occhiata allo specchio ed essermi spaventato da solo.
Proprio in questo momento doveva venire, senza preavviso!
Sono conciato da fare schifo, ho provato alla batteria fino a poco fa e non sono ancora riuscito a farmi una doccia.
Ma tant’è, in fondo cosa me ne frega, mica devo sedurlo, avrà solo qualche notizia da chiedermi sui programmi dei prossimi giorni.
“Ciao, scusa se non ti ho avvertito che sarei passato, ma l’idea iniziale era di tornare a casa, poi quando ero sul taxi all’improvviso ho avuto voglia di vederti prima degli altri, Romeo è fuori città e tu sei stato l’unico che ha capito la mia situazione.”
“Sì certo non farti problemi, entra.”
“Non voglio disturbarti, magari hai qualche impegno.”
“Non preoccuparti, stasera no.”
Entra, lo guardo in modo asettico, cercando di tenere sotto controllo qualsiasi emozione.
E’ pallido e ha il viso stanco, appare un po’ abbattuto, forse sarà il jet lag.
Forse ha solo bisogno di una bella dormita, forse ha scopato troppo in queste tre settimane e ha esagerato nello sballo.
E’ seduto sul divano, accasciato direi, come chi non ha più forze, quasi neppure per alzare la lattina di birra e portarsela alla bocca.
“Mi sembri stanco.”
“Si infatti, sono a pezzi.”
“Bene allora forse dovresti andare a casa e dormire per almeno un giorno intero, non ti preoccupare il primo incontro è per dopodomani, hai tutto il tempo per riposarti.”
Non parla ma guarda la birra che ha in mano con attenzione eccessiva, come chi non sa dove lasciar cadere lo sguardo.
Finisce di bere quasi con sforzo gettando la testa all’indietro, poi con altrettanta fatica si alza e si dirige alla porta.
“Scusa se ti ho rotto, in realtà non so neanche io perché sono venuto da te, ma è meglio che faccia come dici, una dormita e mi passerà tutto.”
“Certo.”
“Sai sono un po’ preoccupato per gli altri.”
“Gli altri?”
“Si soprattutto Strify e Kiro, non l’hanno proprio presa bene la mia storia con Vanessa.”
“Direi di no, comunque anche voi non avete aiutato molto.”
“Che vuoi dire?”
“Beh la tua ultima uscita prima di andartene non è stata per niente felice, ci siamo rimasti tutti malissimo.”
“Quale uscita?”
Se non fosse evidentemente così stanco e mogio, giuro che lo prenderei a parolacce; certo che a volte mi chiedo se quando parla si renda minimamente conto di quello che sta dicendo.
“Come quale uscita? Cazzo Yu, ci hai sbattuto in faccia che se avessi dovuto fare una scelta tra noi e Vanessa avresti scelto lei; insomma dopo tutto quello che abbiamo fatto insieme, la nostra amicizia e tutto il resto ci siamo rimasti di merda, non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere.”
“Ho detto così? Sì in quel periodo ero parecchio fuori devo ammetterlo, ma tu sai che non lo avrei mai fatto vero?”
Lo guardo scettico.
“Sembravi molto convinto.”
“Sì ero molto convinto in effetti, ho fatto uno dei miei soliti casini, va beh cercherò di rimediare come posso.”
Lo accompagno, apro la porta.
“E Vanessa quando arriva?” dico.
Lui abbozza un sorrisetto.
“Vanessa non verrà più.”
Lo guardo negli occhi, non può scherzare, con quel tono non può stare bluffando.
“Che vuoi dire?”
“Voglio dire che a Los Angeles Vanessa ha cominciato a ad avere contatti con agenzie di moda, con fotografi, con case d’abbigliamento che la richiedevano come testimonial. Beh un sacco d'offerte. Ero contento per lei, finchè quando è stato il momento di partire mi ha detto che lei non intendeva venire a Berlino, aveva troppe occasioni da sfruttare a Los Angeles e non poteva di certo rinunciarci. Poi ha aggiunto che in questo momento forse sarebbe stato meglio mettere in stand-by la nostra storia, visto che lei era troppo presa dalla carriera.
Gli ho detto che sarei andato io da lei nei momenti liberi, ma lei mi ha detto che si stava vedendo con un tizio, un agente pubblicitario che gli aveva promesso un contratto con una casa di moda importante e che forse era meglio chiudere.
Cazzo sono stato un idiota, avevate cercato di farmelo capire ma ero troppo preso, che imbecille, mi ha usato facendomi credere che gli importasse qualcosa di me. E sai qual è stato il colmo…”
Si ferma e punta gli occhi per terra.
“Quale” sussurro.
“Mi sono ritrovato a rinfacciarle di avermi preso per il culo, come se fossi una ragazzina al suo primo amore..se ci penso mi vorrei sprofondare. Ma il bello è che sai cosa mi ha risposto?”
“No.”
“Ehi Yu ci siamo divertiti un sacco insieme cosa vuoi ancora, non vorrai dirmi che ti aspettavi che ci fosse qualcosa di più…le stesse parole che io ho ripetuto centinaia di volte alle ragazze con cui uscivo quando dovevo scaricarle. Mi sta bene, così adesso so come ci si sente…di merda…”
“Mi dispiace.”
“Senti ti posso chiedere un favore?”
Annuisco.
“Posso fermarmi da te per questa notte, non ho voglia di rivedere Strify e Kiro e il pensiero di dormire da solo in un albergo già mi deprime. Sai io ho apprezzato tantissimo quello che hai detto a quella riunione, quando li avevo tutti contro tu sei stato l’unico a capire cosa provavo, non pensavo che tu fossi così…”
“Così…”
“Beh, so che Vanessa non ti stava simpatica e ho apprezzato ancora di più quello che hai detto, ho capito che ci tieni veramente a me.”
Sorrido.
Gli metto un braccio sulla spalla e lo spingo dentro, questa conversazione sulla soglia di casa sta diventando un po’ troppo intima.
“Vieni entra, puoi stare da me tutto il tempo che vuoi, solo che non ho un letto per gli ospiti e il divano è scomodissimo, dovrai adattarti a dormire nel mio letto insieme a me, ma ti giuro che è un letto ampio e io non sono molto ingombrante, non mi muovo e non russo.”
Ridacchia.
“Non c’è problema per me, ma non vorrei crearti casini.”
“Nessun problema davvero.”
Si è fatto una doccia e poi si è messo sotto le coperte.
“Tu non vieni” mormora con voce piena di sonno.
“Mi faccio la doccia anch’io, tu dormi, io arrivo fra poco.”
“Amore” lo aggiungo mentalmente.
“Meno male che ci sei tu Shin” borbotta tra il sonno.
“Già” mi dico mentalmente, mentre mi soffermo ad accarezzargli leggermente i capelli e lui ha già gli occhi chiusi e il respiro leggero.


Grazie a chi ha letto, a chi ha preferito e soprattutto a chi ha recensito.
  
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