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Autore: danny3003    30/10/2024    0 recensioni
In un mondo invaso da portali verso altri mondi, alcuni umani ottennero un potere chiamato Sistema, che permetteva loro di salire di livello e diventare più forti. Ora esisteva una nuova carriera: l'Avventuriero, colui che si avventura in questi portali per completare le missioni assegnate dal Sistema. Un ragazzo italiano, Samuele Rua, ricevette questo potere e ora doveva diventare un Avventuriero e avventurarsi all'interno dei portali, salendo di livello e diventando più forte.
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LA PRIMA PARTE DELLA STORIA È CONCLUSA!!
PAUSA A TEMPO INDEFINITO!!
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Mi scuso fin dall'inizio per la pessima scrittura, la pessima grammatica e tutte le cose pessime di questo libro. Pubblicato inizialmente in inglese su WebNovel, ho deciso di pubblicarlo anche qui in italiano.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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5

Alessandro Pacini era da poco uscito dall’ospedale in cui aveva fatto delle domande agli Avventurieri di quel portale andato, in fin dei conti, neanche tanto male. Tutti quanti erano sopravvissuti all’incidente senza alcuna ferita. Certo, erano svenuti fino ad allora, ma si erano oramai tutti completamente ripresi. Si poteva dire che quello era stato un incidente senza incidenti.

L’ospedale non si trovava molto lontano dalla sede centrale dell’Associazione degli Avventurieri, quindi non ci vollero più di dieci minuti in auto per raggiungere il luogo. Scese dall’auto ed eccola, proprio davanti a lui.

La sede centrale dell’Associazione stava a Roma, la capitale d’Italia. Come diceva il nome, era la sede più importante, dove venivano gestite tutte le altre sedi sparse per tutta Italia. Chi lavorava in questa sede erano solo i migliori dell’Associazione. Solo in casi di estrema importanza questi si muovevano dall’edificio per svolgere i loro lavori. O, nel caso di Alessandro Pacini, solo se accadono incidenti che si trovano vicino a questa sede.

L’edificio era alto venti piani. Questi piani erano divisi in sezioni, chiamati Dipartimenti. Tra questi, ci stava il Dipartimento di Investigazione, quello in cui lavorava.

Alessandro Pacini entrò nella sede e salì sull’ascensore. Questo continuò a salire fino a quando non arrivò all’ultimo piano. Camminò per alcuni metri, prima di ritrovarsi davanti a una porta con su scritto “Ufficio del Presidente”.

Bussò educatamente alla porta e una forte voce maschile si fece sentire dall’altro lato.

“Avanti.”

Aperta la porta, trovò un uomo nei suoi cinquant’anni che lo guardò con un leggero sorriso.

“Buongiorno, signor Presidente.” Alessandro lo salutò. Era il Presidente dell’Associazione in persona, Sergio De Luca, la più alta carica dell’Associazione e la seconda più alta in Italia, dopo quella del Presidente della Repubblica.

“Bentornato, signor Pacini. Come è andata?” Non appena fece la domanda, gli occhi del Presidente si fecero subito seri. Questa era una situazione importante. Non capitava spesso che un portale di così basso livello causasse un incidente. Anzi, non era mai capitato nella storia.

“Non abbiamo alcun indizio di cosa possa essere davvero successo in quel portale, signor Presidente.” Disse con tono professionale. Il Presidente Sergio De Luca chiuse per un attimo gli occhi e fece un leggerissimo sospiro.

“Capisco. In ogni caso, quei ragazzi stanno bene?”

“Sì, signore. Meglio di quanto io pensassi inizialmente, lo ammetto. Non hanno riportato alcuna ferita e, ora che si sono tutti svegliati, sono pronti per essere dimessi dall’ospedale.”

“Meglio così, allora.” Fin quando erano tutti sani e salvi, allora era tutto apposto. Certo, non era solo questo l’unico problema, ma i suoi pensieri furono interrotti dal dipendente davanti a lui.

“Un’altra cosa, signore.”

“Sì?”

“L’ultimo ragazzo a cui ho fatto delle domande, mi ha risposto in maniera diversa da tutti gli altri.”

“In maniera diversa?” Socchiuse gli occhi con espressione curiosa.

“Esatto. Ha detto di aver visto tutti quanti, nessuno escluso, venire uccisi brutalmente dal capo degli orchi. Disse di essere l’unico sopravvissuto, talmente pensava che ciò che vide fosse reale.”

“Interessante. Lei cosa ne pensa, signor Pacini?”

“Sinceramente, penso che sia stato solo un incubo. D’altronde, tutti quanti sono usciti senza nemmeno una ferita, quindi dubito che quello che lui abbia visto fosse reale.”

“Allora possiamo chiudere qui questo discorso. In ogni caso, non è questo il problema principale.” Espresse, dunque, il vero problema a cui stava pensando qualche minuto prima.

“Da dodici anni a questa parte, questa è la prima volta che il Sistema si sbaglia sulla classificazione del portale. Sinceramente, vorrei sperare che questa sia anche l’ultima volta. Purtroppo, sono convinto che non sarà così.”

Proprio come diceva lui, era il Sistema stesso a riferire loro del livello del portale e, di conseguenza, della difficoltà più o meno alta della missione. Finora non aveva mai sbagliato una volta, tranne questa volta. Il Presidente non era così positivo da pensare che una cosa del genere non sarebbe più accaduta. No, bisognava prendere delle precauzioni.

“Se posso chiederle, cosà ha intenzione di fare a riguardo?”

“D’ora in avanti dovremo fare più controlli per assicurarci che il livello effettivo del portale sia quello che ci mostra il Sistema. Questa volta siamo stati fortunati, ma non possiamo permettere che altri errori come questo portino alla morte dei nostri Avventurieri.”

“Che tipo di controlli, signor Presidente? Non abbiamo macchine che possano fare dei controlli del genere.” A questa sua risposta, il Presidente sorrise.

“Ti sei dimenticato dei Doni?”

Alessandro spalancò gli occhi. Non ci aveva pensato. I Doni erano persone che, grazie al Sistema, avevano ottenuto abilità uniche. Erano solo poche decine in tutto il mondo e, per questo, venivano trattati come persone molto importanti, alla pari, o addirittura anche di più, degli Avventurieri di livello 90

Tra questi Doni, c’era anche il Presidente dell’Associazione Sergio De Luca. Fu proprio grazie al suo Dono che era arrivato dove si trovava. Certo, gran parte del merito doveva davvero essere dato all’uomo, che ha saputo sfruttare quell’abilità innata con ingegno e astuzia.

è nato un altro Dono di recente, proprio qui in Italia. Questa persona ha l’abilità unica di controllare cosa c’è all’interno dei portali senza entrarci.” Poi fece un sorriso ironico e continuò

“Ci pensi? Ci sono tre Doni in Italia ora. Abbiamo più Doni che Avventurieri di livello 90.” In effetti, in Italia c'erano solo due Avventurieri che avevano raggiunto il livello 90.

“Ma come faremo a sfruttare questo sua abilità? Non possiamo portarla a ogni portale che si apre.”

“Certo, una sola persona non può controllare tutti i portali che si aprono in Italia, ma questa è solo una misura momentanea.” Allo sguardo confuso del suo dipendente preferito, il Presidente continuò.

“Oggi parlerò con il capo del Dipartimento di Ricerca. È solo un’idea al momento, ma chissà.”

“Capisco, signor Presidente. Se è tutto…”

“Un’ultima cosa, signor Pacini.”

“Sì?”

“A proposito di ‘capo del Dipartimento’, vuoi essere promosso a capo del Dipartimento di Investigazione o la tua risposta sarà sempre la stessa?”

C’era un motivo se lo considerava il suo dipendente preferito. Aveva scalato i ranghi del Dipartimento di Investigazione, diventando il vice-capo. Ora che il capo se ne stava per andare in pensione, aveva davvero bisogno di qualcuno che lo sostituisse. Non c’era nessuno più appropriato di lui a prendere quel posto. In un certo senso, vedeva in lui il se stesso più giovane.

Alessandro formò un sorriso ironico.

“Signor Presidente, lo sa meglio di tutti quanti oramai. Sono diventato vice-capo solo come sostituto temporaneo.” Anche se lo diceva, sapeva che quel ‘temporaneo’ era servito solo a farlo diventare vice-capo. D’altronde, erano passati due anni da quando lo era diventato, ma, fin quando poteva fare quello aveva sempre fatto, non gli dispiaceva.

“Io voglio lavorare sul campo e, se diventassi capo, questo non mi permetterebbe di fare quello che voglio.” Se fosse diventato capo, allora sarebbe dovuto stare tutto il tempo seduto davanti alla scrivania. E questo lo annoiava più di ogni altra cosa. Da vice-capo, i suoi doveri rimanevano ancora gli stessi che aveva sempre avuto, con la semplice aggiunta di dover assistere il capo del Dipartimento per alcune questioni una volta ogni tanto.

“Credimi. Se dovessi diventare capo, ti permetterò di dare tutti i tuoi doveri di burocrazia al vice.” Entrambi risero.

 

Erano passati alcuni giorni da quando Samuele si era dimesso dall'ospedale. Quella mattina era stato chiamato dall’Associazione per partecipare a un'altra missione e lui aveva accettato.

Si trovava nel luogo del portale. L'accampamento era già pieno di Avventurieri. Non aveva di certo bisogno di contarli per capire che lui era l'ultimo che stavano aspettando.

Come la scorsa missione, era un gruppo di dieci Avventurieri, compreso il leader.

A proposito del leader…

“Ragazzo, eccoti!” Samuele si girò verso la voce familiare. Era Marco Terranova. Samuele gli sorrise e lo salutò.

“Salve, signor Terranova.”

“Come stai?” Chiese con voce sinceramente curiosa e un po’ preoccupata. Dopo l'ultima missione, l'uomo si era preoccupato molto per i ragazzi che stava guidando all’interno del portale.

E a riguardo di quel portale, Samuele parlò.

“Signor Terranova, la ringrazio con tutto il cuore per quello che ha fatto per noi. Se non ci fosse stato lei, non so come sarebbe potuta finire.” Disse con espressione di rispetto.

“Eravate sotto la mia responsabilità, signor Rua. Era mio dovere portare tutti quanti voi in salvo. Non c’è bisogno di ringraziarmi per aver fatto il mio lavoro.” Disse. Poi ridacchiò.

“L'unica cosa che mi dispiace è che non ho avuto il tempo di recuperare la ricompensa che ci ha lasciato il Sistema.” Entrambi risero.

Poi lo sguardo di Samuele si fece più serio.

“Dato che è qui, sarà di nuovo lei a farci da leader?

“Esatto, ma questa volta ho deciso di attrezzarmi per qualsiasi inconveniente.” Disse, indicando con la mano l'armatura rossa e una spada enorme dietro di lui.

“Quelle sono sue?” Disse Samuele, guardando con occhi leggermente stupiti.

“Sì. La mia classe è Guerriero, quindi la mia statistica principale è la forza. Anche se è un livello molto basso, non si può mai essere troppo sicuri.”

La classe veniva data dal Sistema in base allo stile di combattimento dell'utente una volta raggiunto il livello 10.

Erano quattro le classi base: Guerriero, Ladro, Mago e Guaritore. Ognuna di queste, aveva una propria evoluzione che l'Avventuriero avrebbe ottenuto continuando a salire di livello.

Poi lo sguardo di Marco si fece un po’ imbarazzato.

“Anche se, in mezzo a tutti voi, sembrerà come se mi stessi mettendo in mostra…”

In effetti, in mezzo a tutti gli altri che avevano ricevuto in dotazione solo una spada e uno scudo, Marco Terranova con quell'armatura avrebbe di certo attirato l'attenzione di tutti i mostri. Il che non era necessariamente una cosa negativa.

“Tra pochi minuti entreremo nel portale. Prendi le cose che ti servono e preparati.”

“Va bene, signor Terranova.” Annuì Samuele e si separarono.

Il ragazzo si avvicinò al banco delle armi e prese una spada e uno scudo semplici. In generale, tutte le armi date dall'Associazione erano molto semplici e un po’ debolucce.

Se qualcuno voleva un’arma migliore, allora doveva andare in armerie apposite per Avventurieri.

Purtroppo per Samuele, non era possibile per lui acquistare quelle armi al momento. Costavano troppo, a seconda del livello dell'arma e delle sue caratteristiche.

Momentaneamente dovette accontentarsi delle armi date dall'Associazione, che facevano comunque il loro dovere in questi portali di basso livello.

“Ciao!” Una voce femminile improvvisa lo fece leggermente sussultare di sorpresa. Si girò verso la voce e vide una ragazza, forse della sua stessa età, che gli fece un grande sorriso.

“Scusa, non volevo spaventarti. Mi chiamo Sofia! Saremo compagni durante questa missione. Piacere di conoscerti!”

“Ah, sì… Mi chiamo Samuele. Piacere mio.” Si presentò in maniera un po’ goffa.

Sofia aveva un viso affascinante con lineamenti delicati, capelli castani e occhi scuri e intensi. Era qualche centimetro più bassa di Samuele. Il suo abbigliamento era molto aderente e comodo, in modo da potersi muovere facilmente durante l’avventura all’interno del portale.

“Non vedo l’ora di partecipare a questa avventura insieme a te. Diventiamo amici!” Samuele alzò un sopracciglio, confuso dal suo comportamento. Era troppo felice e solare.

“Sì, certo.” Le annuì e la ragazza si diresse velocemente verso un altro membro del loro gruppo.

“Ciao, sono Sofia! Diventiamo amici!”

Samuele osservò brevemente da lontano l’interazione e gli si formò un piccolo sorriso sulle labbra.

‘Che carina.’

Fu poi attirato dalla voce del loro leader Marco Terranova.

“Va bene, ragazzi. Radunatevi tutti qui che stiamo per entrare.” Urlò il leader vicino al portale per farsi sentire da tutti.

Marco fece nuovamente uno dei suoi discorsi di incoraggiamento con il suo solito sorriso gentile e procedette ad entrare nel portale. Gli altri del gruppo, compreso Samuele, lo seguirono in fila.

FINE CAPITOLO.
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Ops... mi sono dimenticato di pubblicare il capitolo oggi pomeriggio... vabbè.
Saranno anche capitoli di intermezzo, questi, ma mai inutili! Spero xD. Non ho nulla da dire su questo capitolo. Voi, invece, sì. Ditemi la vostra nei commenti.
Ci vediamo domani, all'una (Se me lo ricordo xD). Ciao!
   
 
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