La notte prima l’aveva sentita chiaramente.
La creatura ruggiva dentro di lui assetata di sangue e morte.
Si era mosso, irrequieto aggirandosi nel cuore della città, vagando per i vicoli bui alla ricerca della preda successiva.
Infine aveva trovato ciò che avrebbe acquietato il suo animo smanioso.
Un odore sublime di adrenalina e paura che gli aveva fatto venire l'acquolina in bocca.
Al mattino riposava nella tana, la creatura saziata insieme alla fame e ormai dimenticata.
Calma, placida, mentre in un vicolo sconosciuto di una città ancora addormentata, giaceva una natura morta: un corpo smembrato che risaltava contro la decadenza circostante.
Avrebbe presto scosso gli animi.