32. Farsi scoprire
Sigurd si muoveva guardingo in testa al gruppo, attento sia a seguire la mappa proiettata sul visore del suo casco, sia a percepire qualsiasi presenza nei paraggi. Grazie al suo addestramento di Cavaliere della Luce era in grado di avvertire la maggior parte delle minacce, tuttavia per i vampiri superiori di Lilith non sarebbe stato difficile eludere i suoi sensi se non stava più che concentrato.
Tenko procedeva subito dietro di lui, anche lei attenta e pronta sia a far scattare i suoi Nervi Taglienti, che ad attivare i suoi poteri di spettro. La demone era determinata a dimostrarsi all’altezza della situazione – lei più di tutti si sentiva in dovere di proteggere il suo mondo dalla minaccia degli Eletti – eppure il ricordo di Soucouyant che la trascinava fuori della dimensione spettrale la faceva ancora rabbrividire. Da allora sentiva di essere diventata più forte e capace, ma sarebbe bastato?
Anche Thiago e Yalina si muovevano cauti e silenziosi. I due membri del Branco erano abituati a quelle situazioni, quindi per loro non era difficile trasformare la preoccupazione in concentrazione per riuscire a superare il nemico in astuzia. In particolare la mezzelfa aveva già inviato i suoi insetti, i quali l’avrebbero potuta avvisare con largo anticipo di eventuali minacce.
L’unico che non sembrava assolutamente preoccupato dall’idea di venire scoperto era Loki: il dio degli inganni camminava tranquillo e con le mani in tasca, chiacchierando del più e del meno come se stesse facendo una passeggiata. Evidentemente riponeva grande fiducia nelle sue illusioni.
«Per questo preferisco bere il sidro[34] durante i pasti e il soma[35] solo alla fine, ovviamente senza nulla togliere all’idromele[36]. A proposito, tua madre cosa preferisce?»
Yalina espirò tutto il suo fastidio per i frivoli discorsi di Loki. Aveva deciso di unirsi a quel gruppo proprio per stare lontana da Shamiram, e invece doveva sorbirsi i discorsi del dio degli inganni che sperava di fare colpo su sua madre.
«Me la immagino sorseggiare qualcosa di raffinato e molto ricercato, ma sarei curioso di capire se ha qualche preferenza particolare» proseguì l’uomo, incurante dell’evidente disappunto della mezzelfa. «Magari l’ambrosia[37]?»
La mercenaria schioccò le dita e un suo insetto si fiondò nella bocca di Loki, tuffandosi nella sua gola con il solo obiettivo di trasformare le sue inutili chiacchiere in violenti colpi di tosse.
Sigurd si voltò. Allargò le braccia, sconcertato da quel comportamento infantile. Thiago sollevò le mani e si fece da parte, come a voler sottolineare che lui non c’entrava nulla.
«Forse non vi è chiaro perché siamo qui» li ammonì l’elfo.
«Per soldi, ovviamente» ribatté Yalina, infastidita dal tono dello spadaccino.
«Per fare- Coff! Coff! Colpo su Shami- Coff! Shamiram.»
Sigurd avvertì il forte desiderio di mandare tutti e due a quel paese e di continuare da solo con Tenko, ma la verità era che aveva bisogno di loro per tenere sotto contro l’area circostante, nascondere la loro presenza, e infine hackerare i server della nave.
«E allora vedete di fare silenzio, o l’unica cosa che otterremo sarà diventare il drink di qualche vampiro!»
Detto ciò si voltò e riprese a camminare. Sigurd era certo che Loki avrebbe continuato a creare problemi e ormai aveva capito che Yalina aveva lo stesso atteggiamento altezzoso di sua madre, così preferì ignorarli per concentrarsi sulla mappa. Per fortuna non dovevano muoversi alla cieca: sebbene non disponessero dell’intera planimetria della Luna Nera, almeno conoscevano la posizione di alcune delle stanze dedicate ai server. E di questo dovevano ringraziare Freyja.
«Purtroppo non posso venire con voi, ma ho fatto qualche telefonata e sono riuscita ad avere questa» affermò l’orchessa porgendo una scheda di memoria.
«Cos’è?» chiese Shamiram prendendola.
«La porzione della Luna Nera mappata dai miei colleghi. Si tratta di informazioni riservate relative a un caso, quindi cercate di non far sapere in giro che ve le ho date.»
La poliziotta aveva dovuto chiedere numerosi favori per riuscire a entrarne in possesso, anche perché l’ispettore Sang – a capo dell’indagine sugli Eletti – era del tutto irreperibile, e quindi si era dovuta rivolgere ad altri colleghi pur mantenendo un basso profilo. Sia per non incorrere in sanzioni disciplinari, sia per non far trapelare la faccenda a eventuali spie degli Eletti.
L’umana passò la scheda di memoria a Sigurd. «Grazie, ci sarà molto utile.»
«Era il minimo che potessi fare. Anzi, mi dispiace di non poter fare di più.»
«Non ti preoccupare, hai fatto un ottimo lavoro» le assicurò D’Jagger, felice di poter finalmente dire la sua battuta. «Al resto ci penso io. E con “io” intendo “loro sotto la mia guida illuminata”.»
***
«Cosa intendi con “farci scoprire”?» volle sapere Priscilla, chiaramente stupita e anche un po’ contrariata per l’affermazione del goblin.
«Beh, è semplice: se vogliamo ruba- recuperare le biomacchine, dobbiamo sapere dove sono, e il modo più veloce è usare il localizzatore che ci hanno dato gli Eletti.»
«Gli Astrali» lo corresse Shamiram.
«Sì, quelli. Gli Astrali hanno detto che il segnale può essere rilevato solo dalle altre biomacchine, quindi non dovrebbero esserci problemi. E comunque quando fai una rapina l’importante non è non essere scoperti, ma non essere presi!»
«No, è comunque troppo rischioso» ribatté l’anfibiana. «Non sappiamo che tipo di sensori hanno montato su questa nave. L’approccio più sicuro è raggiungere una sala server e localizzare le biomacchine da lì. Possiamo raggiungere la più vicina in meno di dieci minuti.»
«Beh, però anche violando i loro server potrebbero scoprirci» sottolineò D’Jagger.
Il casco di Priscilla nascose la sua espressione infastidita. «Sono perfettamente in grado di non farmi scoprire quando voglio.»
«E noi non lo mettiamo in dubbio, ma non sei tu che decidi il piano, e in ogni caso ho già attivato il localizzatore» dichiarò Shamiram. «Ma terremo presente questa strategia per la prossima volta.»
Il corpo dell’anfibiana tradì un leggero fremito, ma alla fine riuscì a mantenere un diplomatico silenzio.
«Quanto ci vorrà per individuare le biomacchine con il localizzatore?» intervenne Rossweisse per cercare di spostare la discussione su argomenti meno controversi.
«Già fatto» rispose Shamiram. Fece un gesto con la mano per mostrare una mappa parziale della New Queen Anne’s Revenge – quella fornita dal Branco – e la posizione degli automi degli Astrali: erano sparsi in tre luoghi diversi, e solo due si trovavano in aree note.
«Qual è il più vicino?» chiese D’Jagger.
L’umana avviò il calcolo del percorso ottimale. «Da questa parte.»
Il goblin e la Valchiria Millenaria la affiancarono, i membri del Branco invece rimasero un attimo indietro.
«Va tutto bene?» domandò Ulin’dir nel loro canale privato.
Priscilla annuì. «Ora capisco da chi ha preso Yalina… Andiamo, ma occhi aperti.»
I suoi due compagni annuirono e insieme si accodarono al resto del gruppo.
Nonostante le preoccupazioni dell’anfibiana, la situazione sulla New Queen Anne’s Revenge sembrava tranquilla, per quanto potesse essere tranquilla una nave di pirati: di tanto in tanto sentivano grida, colpi di arma da fuoco e addirittura esplosioni, ma nessuno sembrava essersi accorto di loro.
All’improvviso Rossweisse li fece fermare. Avevano percorso più di metà della strada prevista e in quel momento si trovavano in un corridoio con i consueti droidi da battaglia alle pareti, tuttavia nessuno di questi dava segno di volersi attivare.
«Che succede?» domandò Shamiram. Il suo jinn delle percezioni era molto efficace, ma gli eventi sulla Luna Nera avevano già dimostrato che non era infallibile.
«Arriva qualcuno… No: qualcosa.»
Priscilla, Ulin’dir e Jérémy puntarono le armi.
«Moriremo tutti?» volle sapere D’Jagger.
«No…» rispose la Valchiria Millenaria, seria e concentrata. «Non percepisco ostilità… Abbassate le armi.»
Il paffuto demone e il treant cyborg si voltarono verso l’anfibiana in cerca di conferma. Solo quando la leader del Branco mosse il capo, allora fecero come richiesto da Rossweisse.
«È qui» annunciò la spadaccina. «Shamiram, puoi estendere l’effetto del tuo jinn?»
«Già fatto.»
Come a voler rispondere a quelle parole, qualcosa apparve di fronte a loro, pur rimanendo nascosto al resto della nave grazie alla magia dello spirito di dell’umana. Era un essere artificiale dalle linee semplici e minimali, fatto per assomigliare a una generica creatura umanoide. Guardandolo, D’Jagger riconobbe subito le enormi somiglianze con l’avatar usato dagli Astrali: i due modelli non erano identici, tuttavia era chiaro che si trattava di un prodotto dei medesimi autori.
«Salve. Rilevo il segnale di un localizzatore degli Astrali provenire dalla vostra posizione» annunciò l’automa con voce naturale seppure priva di particolari emozioni. «Posso chiedervi per quale motivo avete richiesto la mia presenza?»
«Dobbiamo recuperare le biomacchine degli Astrali» spiegò Shamiram. «Tutte quelle che si trovano su questa nave.»
«Molto bene. Questo corrisponde con i dati emessi dal localizzatore. Prego, da questa parte.»
Vedendo che l’umana si accodava, anche Rossweisse e poi gli altri fecero come richiesto.
«Pss!» fece D’Jagger in direzione della strega, come se questo potesse avere una qualche utilità dal momento che stavano comunicando attraverso una linea cifrata. «Tu lo sapevi, vero?»
«Certamente.»
«E sai anche altre cose che non mi hai detto?»
«Può darsi.»
Il goblin annuì. «Bene, niente spoiler allora!»
***
Mandurugo sorrise amichevolmente ai due vampiri superiori posti a guardia della sala di controllo della Luna Nera.
«Vorrei parlare con Upiór.»
Le guardie si scambiarono un’occhiata. Erano due uomini alti e robusti, che superavano l’insettoide di almeno mezzo metro anche contando gli alti sandali della donna. Uno dei due annuì e l’altro le aprì la porta.
Mandurugo varco la soglia e si diresse a passo sicuro verso la postazione principale.
Il secondo in comando di Lilith la vide e, notando la sua espressione preoccupata, si inclinò sul bracciolo. «C’è qualche problema?» le chiese a bassa voce.
«Temo di sì. Poco fa è arrivato Lugat. Ha detto che ha fatto prima del previsto a completare la missione, e così l’ho fatto entrare.» La sua voce era incrinata dal rimorso e dalla vergogna. «Mi sembrava avesse fatto un po’ troppo in fretta, così poi ho controllato e ho scoperto che in realtà Lugat è ancora su Creon 9.»
Il volto di Upiór tradì il suo disappunto. «Quindi ci sono degli intrusi sulla nave. Di nuovo.»
«Mi dispiace, avrei dovuto controllare subito» ammise Mandurugo chinando il capo.
«Mmh… L’importante è che adesso lo sappiamo. Vai pure, ce ne occupiamo noi.»
L’insettoide tenne la testa bassa. «D’accordo.» Fece per allontanarsi, ma si fermò e si voltò di nuovo verso Upiór. «Vuoi che informo la New Queen Anne’s Revenge che abbiamo rilevato degli intrusi? Anche loro potrebbero avere delle unità ostili a bordo.»
«No.» La risposta del secondo di Lilith fu immediata. «Non voglio far sapere che qualcun altro è riuscito a infiltrarsi sulla nostra nave» proseguì in tono più misurato. «E poi quegli idioti possono anche arrangiarsi.»
Note dell’autore
Ben ritrovati!
Povero Sigurd, che si ritrova a fare da babysitter a Loki e Yalina XD
Dall’altra parte però non se la passano meglio, tra il battibecco fra prime donne e D’Jagger che non perde mai occasione di fare casino :P
Oltretutto il piano di Loki per passare inosservati è già andato in fumo, quindi aspettiamoci una contromossa da parte dei vampiri. I pirati di Barbanera invece sembrano ancora ignari di tutto, e di certo non sarà Upiór ad aiutarli.
Nel prossimo capitolo vedremo la strategia dei vampiri per fronteggiare questa nuova intrusione e dall’altra parte il primo gruppo di biomacchine.
A presto ^.^
[34] Il sidro è una bevanda amata dagli dei della mitologia celtica.
[35] Il soma è una bevanda amata dagli dei vedici.
[36] L’idromele è una bevanda amata dagli dei norreni.
[37] L’ambrosia è una bevanda amata dagli dei dell’Olimpo.