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Autore: Aurora Barone    23/09/2009    1 recensioni
Ripropongo una storia che avevo scritto all' età di 14 anni, si può dire che è stata la mia prima storia, anche se prima ne esisteva un'altra versione, comunque questa è la versione che sto revisionando. Un crimanale e una ragazzina che subisce molestie dal padre adottivo si incontrano per caso in sgradevoli circostanze.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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3 Un giorno come tanti

Punto di vista di Yoko:

Molto spesso le cose ci capitano all' improvviso:
Un giorno come tanti può cambiare la nostra intera esistenza senza che noi c'è ne rendiamo conto.
A scuola la prof era ormai arrivata,tutti si sedettero ai loro posti e anch'io lo feci.
Le lezioni proseguirono come al solito, io non seguivo un granchè, la mia mente vagava fra un pensiero all'altro,quell' uomo che mi aveva adottato che si era rivelata una persona orribile e Rei che sembrava fregarsene di me.
Il pensiero più frequente era quell'uomo, era il mio incubo del giorno e della notte, quella situazione era davvero difficile da gestire.
A ricreazione Yuki e Yamiko mi chiamarono, le raggiunsi correndo verso la mensa della scuola.
Mi sedetti accanto a loro,c'erano altre due ragazze, stavano sbavando sopra una rivista. Yamiko baciava la rivista mentre Yuki e le altre ci sbavavano sopra.
Ritenevo il loro atteggiamento del tutto stupido però in un certo senso riuscivano a farmi dimenticare i miei problemi almeno per un po'. Le osservai volendo capire chi c'era in quella rivista,di sicuro ci doveva essere qualche bel ragazzo.
"Ragazze?!ma chi c'è in questa rivista?!"chiesi io. "C'è il ragazzo più bello e affascinante che ci sia!".disse yamiko.
"Ma di chi stai parlando?!"chiesi io,stavo iniziando a incuriosirmi.
Yuki mi mostrò la rivista,c'era un ragazzo molto alto,muscoloso,aveva i capelli castani un po' scompigliati e gli occhi castani che non suscitavano alcuna emozione.
Quel ragazzo era vestito di nero e stava camminando per le strade di shibuya.
Non avevo la più pallida idea di chi fosse, però dovevo ammettere che era davvero un bel ragazzo ma ritenevo esagerato il comportamento delle mie compagne.
"E chi sarebbe?!".chiesi io. Le mie compagne mi guardarono sconvolte.
"lui è un attore, famosissimo ma tu vivi proprio in un altro mondo!”.affermò Yamiko.

"Yamiko come mai ti stupisci così tanto?!. fa parte di Yoko essere così disinformata!è ben informata solo su Yuki Kajiura!affermò Yuki.

La campana suonò e uscimmo da scuola dopo un'altra ora di lezione veramente noiosa.
Di pomeriggio non feci nulla di speciale,rimasi a casa, a leggere un libro poggiato su uno scaffaledi casa mia.
Lo doveva aver comprato Shizuka la mia sorellastra, così feci le ore piccole su quel romanzo.
Si fece subito sera,uscì dalla mia stanza per cenare, la cameriera non aveva ancora finito di cucinare e Shizuko voleva mangiare e quindi finì per lamentarsi come al solito.
Lei era una bella ragazza,aveva i capelli lunghi castani,gli occhi verdi della madre ed era magrissima e anche molto alta,peccato che il suo aspetto non era bello quanto il suo carattere: era una ragazza frivola, viziata e si credeva superiore a gli altri.
Io con lei non andavo molto d'accordo e infatti spesso litigavamo.
L'unica persona che mi trattava bene in quella famiglia era la signora Keitawa:
lei era una persona straordinaria così generosa e ingenua non aveva niente a che fare col marito e la figlia, molti suoi gesti mi ricordavano la mia povera madre.


Punto di vista di Kyo:

Leggevo ancora "il tokyo espress".
Mio fratello entrò nella stanza. "Cosa c'è?"gli chiesi.
"Bè credo sia meglio andare"disse lui.

Presi la mia giacca nera pronto per uscire...

Arrivati a casa di Kukishi,mio fratello dovette uscire.
Kukishi voleva esclusivamente parlare con me.
Il suo ufficio era enorme e lui stava seduto su una sedia ultra confort con le rotelle.
Quella stanza era davvero enorme ed era piena di quadri,la maggior parte di quei quadri li avevo rubati io.
Prese un pacco di sigarette e ne estrasse due, una la lanciò verso di me, riuscì a prenderla.
Ci eravamo messi a fumare,poi finite le sigarette lui iniziò a parlarmi.
"Sai Kio,ho un lavoretto per te!".mi disse lui.
"Che dovrei fare?!". "devi portare questi sacchi di cocaina ad un certo kimura kyoshi".
"Mi sembra troppo pericoloso!!la polizia sta tenendo d'occhio tutta Tokyo".
"E' da quando in qua hai paura delle cose pericolose?!.
"Dammi qua"gli dissi facendomi dare i sacchi. Ero già sulla mia macchina nera sportiva insieme a mio fratello.
Arrivati a Shibuya,scesi dalla macchina, mio fratello rimase in macchina ad aspettarmi.
Camminai per un bel po' prima di trovare la casa di Kimura,dopo averla trovata terminai la mia consegna, ma qualcosa non andò per il verso giusto.
Stavo andando da mio fratello e ormai le strade erano deserte perchè si era fatta notte fonda, ma intravidi due poliziotti, riuscì a scappare in tempo finendo in una strada molto chic.


 

Pumto di vista di Yoko:

Dopo la cena tutto andò come le altre notti, quell'uomo aveva ancora abusato di me.
Le sue mani si insinuavano con forza nel mio corpo.
Cercai di liberarmi ma ogni tentativo era vano.
Urlai piangendo ma nessuno mi ascoltava.
Le mie urla erano soffocate da quelle quattro mura, dopo di ciò mi lasciò sul letto in lacrime.
Mi buttai giù da esso per la disperazione.
Il mio corpo nudo toccò quel pavimento gelido, mi rialzai con il solo sostengo delle mie mani e andai verso il mio armadio per vestirmi.
Mi misi la prima cosa che mi ritrovai sotto gli occhi: la mia divisa scolastica nera.
Non sapevo bene che fare,l'unica cosa che sapevo che dovevo uscire da quella casa.
Tanta fu la voglia di andare via da quella casa, che uscì senza scarpe.
Nessuno si accorse che ero uscita perché avevo fatto meno rumore possibile.

   
 
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