Come facevano gli uomini ad andare in giro con chili e chili di metalli addosso per tutto il giorno? Era difficile muovermi dentro l'armatura, non potevo nemmeno portare la mano dietro alla schiena, e il senso di prurito non voleva proprio andarsene.
Tuttavia non potevo togliermela, non in mezzo alla strada: sotto al metallo c'era solo la mia pelle. Era l'unico "abito" decente che potesse coprire il mio corpo e non destare sospetto alle guardie. Nella scorsa luna piena dovevo aver commesso qualcosa di terribile da finire sulla lista dei ricercati... se solo mi ricordassi cosa avevo combinato.
-Ehi, amico! -.
Un colpo alla schiena e per poco non persi l'elmo: una guardia dietro di me rise mentre mi risistemai in fretta.
-Io e gli altri stiamo andando alla taverna, vuoi venire con noi? - mi chiese indicando, in effetti, un'osteria non troppo distante da qui.
Riuscii a vedere qualche persona che bevve e rise al tavolo, poi lo scintillio del metallo mi arrivò negli occhi, e capii che c'erano già altre guardie dentro al locale. Bastò che uno di loro mi scoprisse e sarei spacciata.
-Su, non cincischiare! - un braccio mi avvolse le spalle e fui trascinata in quella direzione contro la mia volontà. -Sento il tuo stomaco brontolare fin qui, vieni con noi, dai! Canteremo le canzoni sulle salse, balleremo sul tavolo come dei polli, e ci divertiremo! -.
Non dissi nulla, non fiatai, e fu allora che la guardia iniziò ad insospettirsi.
-Sei piuttosto timido, eh? Togliti l'elmo così... -.
-NO! -.
La guardia rimase impietrito dalla mia reazione. Avevo ancora le mani sopra l'elmo e fissai l'uomo davanti a me in silenzio. Nemmeno lui parlò. Aveva sentito la mia voce. S'era accorto che non c'era un uomo dentro l'armatura.
-Tu... sei una femmina? - ci era arrivato.
Potrei abbandonare la conversazione e scappare, ma con la cianfrusaglia metallica addosso non sarei andata lontana.
All'improvviso la guardia iniziò a ridere, poi la sua risata si intensificò così tanto che attirò l’attenzione dei passanti intorno. Riprese il respiro e alzò la maschera dell'elmo, rivelando i suoi vivaci occhi verdi.
-Scusami, avrei tanto voluto vedere la tua faccia in questo momento- mi disse una volta calmato, e si asciugò le lacrime. -Non preoccuparti, ho sentito che hanno aperto la recluta come guardia a tutti. Donne, uomini, alti, bassi, scemi e, ovviamente, me! - e si puntò il dito al petto tutto orgoglioso.
Rimasi in silenzio.
-Comunque io mi chiamo Bert e vengo dal campo di Aadwark, scritto con la kappa. Lo conosci? E tu come ti chiami? -.
"Luna, Luna Evergreen, e sono la vostra ricercata" pensai, e sperai tanto che, restando muta, lui smettesse di farmi le domande.
L'uomo sospirò.
-Caspita, ti ci vorrebbe proprio qualcosa da mandare giù e sciogliere la tensione- mi diede di nuovo una pacca sulla schiena e dovetti tenere fermo l'elmo. -... e dovresti passare in armeria, quest'armatura ti sta troppo larga-.