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Autore: inochan    23/09/2009    5 recensioni
-“Ma sbaglio, o questa villa diventa sempre più grande ogni volta che ci mettiamo piede?”- Commentò ironicamente Naruto alla vista della “modesta” residenza di casa Sabaku.
-“Avremo dovuto farci dare una mappa…”- Rispose in maniera altrettanto ironica Shikamaru, grattandosi la nuca e non capendo da che parte andare girarsi per trovare l’ingresso alla piscina della villa.
-“Tsk, ma ci pensate?! Qualcuno ha davvero vinto la festa organizzata per il compleanno di una delle conigliette di Playboy! Beato lui…”- Ovviamente Kiba non sembrava minimamente preoccupato per la situazione e anzi continuava a guardare il suo adorato giornale.

[For White Midnight..again!]
Genere: Commedia, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quando un giornale (porno) ti cambia la vita

Quando un giornale (porno) ti cambia la vita!

 

-“Credimi, se non fosse perché ci ha ricattato di non passarci le domande del test, non ci sarei mai venuto da quel pallone gonfiato.”- Sbottò un ragazzo biondo seduto sul sedile dietro di una piccola utilitaria.

 

Davanti a lui v’erano altri due ragazzi, dell’età di circa vent’anni o poco più, uno dai capelli castani seduto dal lato del passeggero intento a leggere un giornale definito da lui “di anatomia femminile”, e l’altro dai capelli neri raccolti in un’alta coda di cavallo alla guida che sbuffava ogni volta che sentiva la voce stridula del biondo alle sue spalle.

 

-“Taci, infondo la benzina e la macchina ce le metto io! Inoltre come dovrei sentirmi io che, oltre a dovermi sorbire la strafottenza di quell’idiota per tutta la serata, sono anche in compagnia di una piaga come te e di un maniaco come lui?!”- Inveì in maniera acida il ragazzo dal codino, facendo stizzire non poco l’amico alle sue spalle che mormorò qualcosa d’incomprensibile, probabilmente qualche insulto, e si lasciò andare con la schiena sul sedile della macchina.

 

L’altro, invece, sebbene sembrasse anche lui poco compiaciuto delle ”gentili parole”, non mise di certo il muso come il suo amico biondo e anzi, con molta nonchalance e continuando a sfogliare la sua rivista “scientifica”, decise di rendere pan per focaccia all’amico con qualche battuta molto velenosa.

 

-“Primo: non sono un maniaco ma bensì un’amante del corpo femminile”- Rispose il castano, suscitando l’ilarità del ragazzo seduto dietro e l’indifferenza di quello alla guida.

 

-“E secondo: non avremmo dovuto cedere al ricatto di Gaara se qualcuno qui alla guida non avesse passato le notti insonni sui miei giornali tanto disprezzati e avesse studiato di più!”- Colpito e affondato.

 

Difatti il ragazzo alla guida, per l’imbarazzo e l’improvviso aumento della temperatura corporea che gli appannò momentaneamente gli occhi, rischiò di finire fuori strada e, a pericolo scampato, dovette pure sorbirsi la sonora risata dell’amico seduto ai posti dietro e la faccia compiaciuta di quello che gli stava in parte e che continuava senza alcun problema a leggere il suo giornale.

 

-“Kiba, se non taci il ritorno te lo fai in l’autostop!”- Disse furibondo il moro, con ancora le guance leggermente paonazze.

 

Questi tre che vi abbiamo appena presentato, sono tre studenti del college della Princeton University, nel New Jersey. I loro nomi sono Naruto Uzumaki, il biondo, Kiba Inuzuka, il castano e Shikamaru Nara, il moro alla guida e sono diretti a una festa in piscina nella fastosa villa del loro compagno di corso Sabaku no Gaara, figlio di un capo delle più importanti ditte di elettronica presenti in America. Per loro era solo una normale e a tratti noiosa festa in piscina che il loro compagno aveva fatto solo per ostentare la sua ricchezza e per essere sicuro che loro non andassero a spifferare il suo giro di passaggio illecito di risposte dei test. D’altronde si sapeva, Gaara non era un santo, ma ciò che i tre non sapevano era che quella notte le loro vite sarebbero cambiate drasticamente, specie per uno di loro.

 

-“Ma sbaglio, o questa villa diventa sempre più grande ogni volta che ci mettiamo piede?”- Commentò ironicamente Naruto alla vista della “modesta” residenza di casa Sabaku.

 

-“Avremo dovuto farci dare una mappa…”- Rispose in maniera altrettanto ironica Shikamaru, grattandosi la nuca e non capendo da che parte andare girarsi per trovare l’ingresso alla piscina della villa.

 

-“Tsk, ma ci pensate?! Qualcuno ha davvero vinto la festa organizzata per il compleanno di una delle conigliette di Playboy! Beato lui…”- Ovviamente Kiba non sembrava minimamente preoccupato per la situazione e anzi continuava a guardare il suo adorato giornale.

 

Allora Shikamaru, innervosito per non riuscire a trovare l’entrata e per i commenti idioti dell’amico, prese il giornale e, arrotolandolo, lo diede in testa all’Inuzuka per punirlo come si fa con i cagnolini non ben educati.

 

-“Ahi!”- Protestò Kiba massaggiandosi la testa.

 

-“Piantala con questa cavolata! E’ una settimana che ci rompi l’anima con questo concorso!”- Ribatté Shikamaru dando l’ennesima botta in testa al ragazzo che cercava, invano, di riprendersi il giornale dalle mani del moro.

 

-“Ah, eccovi finalmente!”- Prima che si scatenasse una rissa tra i due che avrebbe finito per coinvolgere anche il biondo, una voce li richiamò involontariamente all’ordine.

 

Un ragazzo dai capelli castano chiaro, con solo indosso dei bermuda da mare ornati con dei disegni tribali e delle infradito color nere, si avvicinò al trio con in mano un cocktail da festa e lì salutò con un cinque di gruppo, come erano soliti fare tra loro uomini.

 

-“Ehi Kankuro! Scusa il ritardo ma questa villa è enorme!”- Disse l’Uzumaki battendo il cinque al ragazzo che ricambiò con una virile stretta di mano.

 

Lui era il fratello maggiore di Gaara, frequentava il loro stesso college ed era anche il capo della loro confraternita creata unicamente con lo scopo di fare niente tutto il giorno e di organizzare delle feste molto chiassose e, il fatto di avere una villa enorme e una carta di credito con fondo illimitato contribuiva molto. Ma Shikamaru, che era solito andare alla confraternita solo per dormire, non era molto propenso a partecipare a questo genere di feste, a differenza degli altri due, e spesso e volentieri i due fratelli Sabaku erano costretti a farlo cedere con dei ricatti, altrimenti avrebbe passato la sua intera vita da college a dormire e studiare. Quello che il Nara quella sera non riusciva a capire era non solo il motivo di quella rimpatriata, ma del perché avessero insistito tanto per trascinarlo dentro.

 

-“La prossima volta vi regalo un navigatore, ora seguitemi!”- Rispose Kankuro facendo segno con la mano ai ragazzi di seguirlo.

 

I tre vennero scortati davanti alla piscina della villa, gremita di gente, per lo più studenti della loro età membri della confraternita, ma soprattutto di…donne! I tre giurarono a se stessi che in tutte le feste a cui avevano partecipato non avevano mai visto tante donne tutte assieme e a guardarle bene alcune non sembravano affatto della loro età. I seni ben definiti, i fianchi sodi e i micro - costumi bagnati che aderivano alla loro pelle dorata e vellutata, i tre rimasero imbambolati, e imbarazzati, a fissare tante meraviglie messe assieme che agitavano le loro grazie sui dei cubi in legno messi vicino ai bordi della piscina a tempo di musica. I corpi caldi delle ragazze si strusciavano l’uno contro l’altro,ma c’era anche tra chi, i più fortunati, era assieme a loro sul palco a ballare e a godersi una vista da “trenta e lode”!

 

-“Ehi ragazzi, ce ne avete messo! Non vi dispiace se abbiamo cominciato senza di voi?”- La voce del loro compagno di corso, Gaara, li richiamò per qualche secondo alla realtà poiché la vista delle belle signorine che stavano accompagnando il rosso, li fece ripiombare tutti tre in uno stato catatonico, sguardo che, ovviamente, era puntato sulle forme prorompenti delle ragazze.

 

-“Co-Come mai tutto questo sfarzo?”- Cercò di balbettare Shikamaru, riuscito a riprendersi e a distogliere lo sguardo dagli “occhi” delle due ragazze.

 

-“E non è ancora finita…”- Disse Gaara facendo segno ai tre di voltarsi.

 

E fu allora che la videro, anzi che la vide. Bionda, occhi azzurri, labbra carnose e rosa, fisico mozzafiato e un costume bianco con i ricami in pizzo. Gli occhi di Kiba parvero uscire dalle orbite, la mascella di Naruto sembrava cadere al suolo e il cuore di Shikamaru si fermò per qualche istante alla sua vista. Tanto erano increduli che Kiba dovette aprire il suo giornale, per confrontare la realtà con la finzione, alla pagina centrale dove vi uscì un poster pieghevole con sopra immortala lei.

La playmate dell’anno: Ino Yamanaka.

 

-“Buon compleanno, Shikamaru.”- Sussurrò lei con un sorrisetto malizioso mentre i suoi occhi cerulei si soffermavano su un Nara decisamente imbarazzato.

 

Shikamaru l’adorava. L’aveva sempre adorata, fin dal primo giorno che l’aveva vista girare uno spot per una marca di shampoo, per lui era la dea scesa sulla terra per essere sua. La trovava simpatica, sebbene non avesse mai avuto occasione di conoscerla, e sebbene gli sembrasse che fosse un pochino troppo chiacchierona nelle interviste, aveva comunque una personalità particolare. E un corpo particolare. Inoltre erano nati a un giorno di differenza l’uno dall’altra e avevano la stessa età, segno inequivocabile del destino, secondo lui, che erano destinati a incontrarsi prima o poi.

 

-“Non sai che fatica abbiamo fatto per vincere a quel concorso!”- Disse Kankuro con un sorriso compiaciuto stampato sulle labbra nel vedere l’espressione persa nel vuoto, o per meglio dire “fissa in un punto preciso” del moro.

 

-“Goditi al festa Shikamaru, e non dimenticare a mezzanotte di fare gli auguri a lei!”- Esordì Gaara, incitando la folla allo scatenarsi e buttando nella mischia i tre.

 

Fiumi di birra e di alcol si andarono a confondere con l’acqua della piscina, piena di ragazze che giocavano a schizzarsi in maniera provocante a tempo di musica. Kiba e Naruto, ubriachi come non mai e molto eccitati alla vista di tanta “carne al fuoco”, erano riusciti a salire sulla piattaforma della console del dj e ci avevano trascinato sopra anche uno Shikamaru alticcio, rimasto solo in costume e con una cravatta, di chissà chi, nera legata al collo. Ballarono tutto il tempo a tempo di musica, facendo battute provocanti sulle donne presenti e continuando a scolarsi ogni tipo di cocktail, fino a quando anche la bionda provocante playmate salì anche lei sulla piattaforma e cominciò a ballare, strusciando il suo corpo contro quello del festeggiato. Il Nara poteva avvertire tranquillamente la crescita di “qualcosa” che era nascosto dentro i bermuda, ma era troppo alticcio per curarsene e decise di bere l’ennesimo bicchiere di Mojito che teneva in mano.

 

-“Posso averne un sorso?”- Domandò in maniera provocante la Yamanaka e senza minimamente curarsi del bicchiere che il moro stava per offrirgli, si avvicinò al volto di lui e lo baciò.

 

Non un semplice bacio sulle labbra, ma un vero e proprio “affondo di lingua”, come li chiamava Kiba. Shikamaru rimase sorpreso da tale reazione, ma non poté farci niente, perché il contatto con la calda lingua di lei e la vista del Mojito che colava dalla bocca della bionda e andava a bagnare il suo provocante costume, lo mandò in confusione. Tanto da ricambiare con passione il bacio, stringendo con vigore a sé al ragazza e facendo scendere le proprie mani sul fondoschiena di lei che, anche se non lo dava a vedere, sembrava esserne infastidita.

Nonostante tutto, Shikamaru la lasciò andare quasi subito, probabilmente resosi conto che il suo gesto non era dei più galanti, e tornò a ballare come se niente fosse. Questo comportamento incuriosì Ino, era abituata alle avances degli uomini che la consideravano il suo oggetto sessuale, ma era la prima volta che un ragazzo, specie della sua età, gli rivolgeva uno sguardo sinceramente dispiaciuto. Non l’avrebbe ammesso, ma iniziava a essere incuriosita dal festeggiato.

Ad ogni modo, la festa si protrasse fino a mezzanotte inoltrata, ma il festeggiato non si fece trovare per due motivi: era sufficiente ubriaco per volersi appartare con Ino ed era sufficientemente ubriaco per sentirsi male.

 

-“Nooo…non sono ubriaco HIC!”- Si lamentò il Nara, steso a terra da una seccata Ino che non avrebbe di certo pensato di fare da balia a un ubriaco il giorno del suo compleanno.

 

-“Invece lo sei! Piuttosto come mai mi hai portato qui…da solo?”- Domandò in maniera volutamente sfacciata la ragazza con l’intento di imbarazzare il giovane.

 

Ma Shikamaru fece per la prima volta da quando era entrato nel mondo di Playboy, un gesto che non si aspettava davvero di ricevere da un ragazzo ubriaco di vent’anni. Le porse sorridendo in modo impacciato, una bottiglia vuota di Bacardi con dentro dei fiori colorati fatti di carta che sembravano volessero rappresentare un mazzo di fiori.

 

-“Buon compleanno,Ino…”- Disse il ragazzo sorridendo, prima di cedere agli effetti dell’alcol e di addormentarsi sonoramente sul prato del giardino di villa Sabaku.

 

Ino d’altro canto, rimasta con in mano la bottiglia contenenti i fiori di carta, avvertì uno strano calore pervaderle il corpo- Pensava fosse dovuto all’alcol ma ragionando, capì che non erano le birre o il Mojito a farle arrossare le guance, semplicemente era quel piccolo gesto impacciato fatto da un ragazzo ubriaco che aveva conosciuto quella sera stessa, e non poté fare a meno, ripensandoci, di sorridere.

Il mattino dopo, i nostri tre eroi erano talmente distrutti, che decisero di saltare le lezioni della mattina e cercare di trascinarsi nell’aula dove si tenevano quelle del pomeriggio. Al suo risveglio, Shikamaru non trovò più la bionda e non vi era nemmeno un biglietto con uno straccio di contatto per poterla rivedere. Alla fine si convinse che, per lei, lui era solo uno sconosciuto alla quale aveva partecipato come “intrattenitrice” alla sua festa di compleanno e di certo non aveva significato nulla.

 

-“Scusa, posso sedermi qui?”- Una voce femminile lo richiamò alla realtà, ma era troppo deluso e stanco per guardare chi fosse e così fece un cenno allo sconosciuto che poteva sedersi.

 

-“Sai, sono nuova di qui e speravo che magari tu potessi farmi da guida…Shikamaru.”- Al pronunciare il suo nome il ragazzo si voltò di scatto di lato.

 

Ed era ancora lei, questa volta non in bikini e con i capelli sciolti ma bensì legati e con indosso una maglietta a maniche corte e cappello e occhiali per nascondere il suo volto. Il Nara non poteva crederci, ma quando lei abbassò gli occhiali e gli sorrise facendogli l’occhiolino, capì che, da quel momento in poi, la sua vita al college sarebbe stata fantastica!

 

 

THE END

  
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