Guardo l’ora, sono passati a malapena dieci minuti. La professoressa di storia sta interrogando, e onestamente non ho alcuna voglia di seguire. Scarabocchio distrattamente sul banco come mio solito. La matita traccia i contorni di un viso, un ragazzo. Un bel ragazzo. Ha un’aria misteriosa, ma da gentiluomo. È esattamente il tipo di ragazzo che mi intriga. Ci disegno un cuoricino a fianco. Uscirei decisamente con lui, se esistesse. Inizio ad immaginare una storia con lui. Chissà, chissà se lo vedessi proprio fuori dalla finestra, lì, che mi guarda, penso. Chissà se in realtà è uno stregone e ha bisogno del mio aiuto. Chissà…
La campanella suona, l’ora è già finita, come sempre quando mi metto a immaginare una storia. Prendo la merenda e inizio a mangiare mentre aspetto le mie amiche. Il mio sguardo corre alla finestra, memore della storia che avevo immaginato. E il mio cuore si ferma per un istante. Lui è lì. Mi guarda, nonostante sia dall’altro lato del corso lo riconosco. Mi avvicino alla finestra. Mi fa segno di venire. E io mi ritrovo accanto a lui, fuori dalla classe.
- Ho bisogno del tuo aiuto - mi dice.
E svaniamo nell’aria.