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Autore: Sae    30/05/2005    10 recensioni
Era una giornata piena di luce, ed eccola là, intenta a scrivere con una stupida penna rosa. Adesso che ci pensava, chissà perché tutti danno per scontato, che le penne rosa siano acquistate da ragazze...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sora Takenouchi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di una stupidissima penna rosa


Tutta colpa, di una stupidissima penna rosa.


-seconda parte-




Ama come se nessuno ti avesse mai ferito.


A Sora Takenouci tornò in mente questa frase, che le veniva ripetuta da sua madre, quando era piccola.

È questa forse, la conclusione, la sua conclusione definitiva.

Lei…all’epoca collegava quella frase al suo primo amore…Taichi Yagami.

È convinta Sora…che scegliendo ferirà solo qualcuno.

-…sono pur sempre i miei migliori amici…- sussurrò con cautela, quelle parole, stesa sul suo letto, con la famosa penna rosa in mano.

Cambiò espressione, e sorridendo guardò una foto di gruppo sul comodino.

-Ma stavolta ha sbagliato…non mi conosce tanto bene, se non ha capito i miei sentimenti…-.

Sora scostò una ciocca di capelli dagli occhi, decise di scendere per cenare, dando quindi un segno di vita a sua madre.



Non dormì per niente quella notte.

Lo stomaco brontolava, per le poche cose che era riuscita a inghiottire.

La camera era illuminata dal faro della strada.

Si rigirò fra le coperte, per poi scoprirle improvvisamente, attanagliata dal caldo.

Aveva trovato il suo finale, ma ora rimaneva un problema: come dirlo a Matt?


Il sorgere del sole ricordò l’inizio di un nuovo giorno.


-Sora, ma non hai sentito la sveglia??-


La madre di Sora, girò il pomo della porta, entrando nella camera di sua figlia.

Sorrise.

Il letto era stato già aggiustato e il pigiama ripiegato giaceva sul letto.

Capì che sua figlia era uscita di buon ora.

-Mi farà impazzire prima o poi…-



La ragazza si guardò le mani. Era seduta nella classe vuota.

Era prestissimo.

La ragazzina si stropicciò gli occhi, per poi alzarsi e affacciarsi dalla finestra.

Nessuno. La scuola era deserta, se non per i bidelli che ripulivano alcune classi.

Scrisse sulla lavagna il suo nome.

Posò il gesso e si pulì la gonna.

Sospirò.

Sapeva che Matt sarebbe arrivato presto, quella mattina, aveva le prove con il gruppo.

Trasalì, quando sentì la porta di un’altra classe sbattere d'improvviso.

La figura di Matt entrò dalla porta.

Sora lo guardò con occhi sgranati, mentre Matt arrossiva impercettibilmente.


-Ciao..-

-Ah! Cosa?...Ah Ciao?!- Sora era confusa, scandì le parole quasi come un robot.


-Devi dirmi qualcosa?-


La ragazzina scese dalla pedana della cattedra. Fissò gli occhi azzurri di Matt.

Forse, il ragazzo aveva già capito tutto.


-Si…io…-


Sora scostò una ciocca di capelli.


-Ho preso una decisione.-


Matt sentì lo stomaco in subbuglio e il cuore sussultare.

Sorrise.


-Hai scelto Taichi…né è vero? –


Sora si azzittì abbassando gli occhi. Delle lacrime improvvisamente premevano per uscire. Il tono della voce di Yamato l’aveva colpita….

Annuì per poi alzare gli occhi su di lui, che aveva leggermente piegato il viso di lato, con un’espressione triste.


-Ma io! Voglio continuare ad essere tua amica!-


Le lacrime le solcarono il viso. Non era riuscita più a trattenerle.

Matt la guardò confuso.


-Sora…-


La ragazzina si prese il volto fra le mani, gli diede le spalle di scatto, la tensione accumulata stava per scoppiare.

Singhiozzò e poi…sentì le braccia di Matt avvolgerla in un abbraccio.


-La mia piccola dolce Sora….Certo che rimarremo amici… ( il ragazzo fece una pausa). A…me basta sapere…che tu …sia… (la voce gli tremò per un momento)…felice…-


Sora, capì le sue emozioni e la fatica di quelle parole, la voce di Matt nonostante tutto, riusciva a rassicurarla e a darle una forza in più.

La mente di Matt vacillò per un momento. Lasciò la ragazza, per poi darle la schiena frettolosamente.


-Ora…però... ti prego… lasciami solo…-


Sora rimase così, ferma per poi chiudere gli occhi e imboccare il corridoio.

Le lacrime le offuscavano la vista, ma continuò a camminare, diretta verso casa Yagami.

Sorrise, asciugandosi le lacrime mentre lasciava l’edificio.

Sapeva che forse Tai stava ancora dormendo.



-Tai! È tardi, svegliati ti prego!!-


Kari sospirò, sperando in un aiuto divino.

La ragazzina era già pronta e la loro madre, stava armeggiando in cucina preparando loro, degli stomachevoli pranzi vegetariani.

Kari, sorrise, pensando a Takero e sperò in un po’ del suo pranzo.

Taichi continuava a russare, imperterrito.

All’improvviso il citofono di casa Yagami suonò più volte.

Un brivido di paura raggiunse alla schiena Hikari. Dopo aver aperto, aspettò mentre sentiva un rumore di passi che si avvicinava.

La ragazzina aprì la porta e vide una ragazza, ben conosciuta, salire trafelata gli ultimi gradini.


-Sora?!?-


La signora Yagami, sorrise mentre finiva di preparare il pranzo per i suoi figli.

Kari invece rimase un po’ confusa.


-Ciao…!- la ragazza aveva il fiatone e si mise una mano sul petto quasi a voler fermare i battiti.

-Cosa ci fai tu qui?- Kari, tremò -È successo forse qualcosa?-

La ragazza scosse la testa forsennatamente, arrossì imbarazzata.


-Devo solo parlare con Tai…-


Kari la fece entrare. Con un sorriso malizioso aggiunse…

- È in camera sua, in questo momento! -


Sora guardò la ragazza,salutò la signora Yagami, e dopo, con fare autoritario si alzò le maniche dell’uniforme scolastica.


-Dorme, vero?-

Kari ridacchiò.

-Ti dispiace se vado?... Dovrei raggiungere Takero…e…-

Sora annuì e spalancò la porta della camera.

C’era il solito disordine, la divisa buttata qua e là e Tai…nel letto, beato fra le coperte.


La ragazza dai capelli ramati, si sedè sul letto di Tai.

-Tai…!...Taichi!...-

Niente.

Il ragazzo in questione ronfava.

-TAICHI!!-

Egli si girò dall’altra parte.

Sora cominciò a scuoterlo.

-TAI!!-


Takenouci si rialzò dirigendosi verso il bagno e riempì un secchio.

Passò di nuovo dalla cucina.

-Scusi…sa?- una gocciolina e un sorrisino si dipinsero,sul volto adolescenziale di Sora.

La madre annuì per poi fare un cenno d’acconsentimento con la mano.

-Fa pure…-


Una secchiata d’acqua fredda lo colpì, bagnandolo completamente.


-CHI DIAVOLO…-


Le parole gli morirono in gola.


-SORA…???-


Taichi si alzò di scatto dal letto, completamente bagnato.

Scostò un ciuffo castano che gli era caduto sugli occhi.

-MI SPIEGHI, PER QUALE RECONDITO MOTIVO L’HAI FATTO??-

-PERCHÉ, STUPIDO TESTONE, DOVEVO DIRTI CHE: TI AMO!!! –

-NON MI SEMBRA UN BUON MOTIVO…PER FARMI UNA DOC…cia!!.... EH??-

Tai rimase interdetto.


-Scusa…cosa hai detto??-


Sora scoppiò a ridere.


-SE È UNO SCHERZO, BHE NON È DIVERTENTE, SORA!-

-NON STO SCHERZANDO!-

-ALLORA PERCHÈ STIAMO LITIGANDO??-

-NON STIAMO LITIGANDO, TAI!-

-E ALLORA PERCHÉ STIAMO ALZANDO LA VOCE?-

-Perché, oltre a essere un GHIRO sei diventato sordo!-

- E tu sei una LANCIATRICE DI SECCHI!-

-Dimenticavo che sei anche un TESTONE!-

-E io ti amo!-

- Anch’io!-


Sora e Tai rimasero immobili, poi il ragazzo fradicio e gocciolante, tese le mani per abbracciarla.

Lei lo guardò non sapendo se, gettarsi al collo di lui, correndo il rischio di bagnarsi.

Ma fu il cuore a dettare la legge, si gettò fra le braccia di un grondante Taichi, e insieme si misero a ridere, felici.

Dal taschino di lei, scivolò a terra, lontana dagli occhi di Tai e Sora, la biro rosa; con la quale avrebbero poi, scritto un pezzo della loro vita, insieme.


Mentre la signora Yagami sospirò, capendo che da quel momento la vita del figlio sarebbe stata ancor più movimentata.


Fine


Grazie a tutte le persone che hanno recensito! Grazie davvero di cuore!

Baci Sara






  
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