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Autore: uchiha_girl e bloodnyar    24/09/2009    1 recensioni
Era insostituibile Mail e con solo le sue forze era riuscito a donargli quello stesso calore che credeva di aver perso tanti anni prima. Ce l'aveva davanti agli occhi, ce l'aveva sempre avuto ma mai se n'era reso conto.
{MattMello: può essere interpretato sottoforma di pairing o friendship.}
[Prompt: 024. Famiglia. - BDT di Fanfic100_ita - Serie generale]
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a E-chan - il mio L personale.

Take my hand



È possibile provare la sensazione che dona una famiglia riscaldandoti col loro amore pur non avendola? Tecnicamente no. Mello però ha capito che può accadere anche una cosa così inverosimile.
Lui ha perso i genitori quando era troppo piccolo per provare un sentimento come la solitudine, che ti soffoca a tal punto da non desiderare altro che raggiungere coloro che ti hanno messo al mondo.
Se gli avessero detto di fare un disegno sul suo papà e la sua mamma -come si fa con i bambini piccoli- lui non avrebbe saputo dare loro un volto, ma avrebbe pasticciato sul foglio bianco, cercando di rappresentare quel calore che non avrebbe mai potuto dimenticare.
Però non era altro che un ricordo, talmente bello quanto pungente; come il pungiglione di un insetto che iniettando il veleno ti uccide lentamente. E per Mello era così: si sentiva prossimo alla morte senza la sua famiglia.
Quel pensiero non lo aveva mai abbandonato da bambino e anche se a poco a poco, crescendo aveva imparato a nasconderlo nel profondo del suo cuore, alle volte ritornava a galla, colpendolo inevitabilmente.
Erano state tante le volte in cui, trovandosi solo nella sua stanza alla Wammy's House aveva dovuto affrontare le sue memorie, desiderando un contatto che mai più avrebbe riavuto.
La solitudine aveva il diabolico potere di trafiggere la carne, di dissanguare fino a far male. Una sofferenza lenta, dolorosa che faceva supporre non ci sarebbe stata alcuna via d'uscita, nessuna luce a rischiarare l'oscurità.
Mello aveva finito per convincersene, desiderando più volte un sonno senza risveglio.
Poi era arrivato Mail Jeevas -bambino così simile a lui, ma con un modo totalmente diverso di assorsobire il dolore- e gli aveva insegnato che anche nei momenti peggiori, se si guardava bene in fondo al tunnel si poteva intravedere il fioco bagliore della salvezza.
Nello stesso momento in cui si erano incontrati, Matt -così era stato chiamato quel bimbo giungendo all'orfanotrofio- aveva capito di essere arrivato alla fine della galleria. E dire che non aveva provato così tanta fatica.
Da quel momento il suo compito era stato quello di far capire a Mello che non tutto è perduto e che la felicità non è il riflesso di un'unica cosa. Ce l'avrebbe messa tutta e con costanza e determinazione era sicuro che un giorno sarebbe riuscito nel suo intento.
Aveva fatto una promessa a se stesso: l'avrebbe guidato nel buio con l'ausilio dell'affetto, suo compagno in quella difficile battaglia.
Nessuno merita di vivere infelice, men che meno Mello.



Sarò la tua ancora di salvezza.
Ora e per sempre.
Tutto quello che devi fare è stringere la mia mano.
Ti condurrò laddove troverai la quiete.



Durante gli anni avvenire, Matt aveva cercato di tener fede alla sua promessa. Anche quando Mihael aveva abbandonato l'orfanotrofio in cerca di vendetta verso colui che stimava, l'aveva cercato.
Non si era mai posto il problema che potesse essere ovunque: il mondo è troppo grande per un piccolo uomo, ma Mail non ha mai gettato la spugna.
I suoi sforzi vennero ricompensati anni più tardi, ritrovando Mello -la sua luce- a un passo dalle porte dell'Inferno e come un angelo lo aveva condotto nuovamente sulla retta via.
Non era ancora arrivato il momento di lasciare quel mondo, non prima di aver avuto ciò che gli spettava.
Lo aveva trascinato via dall'incedio che lui stesso aveva provocato e da quel momento non lo aveva più abbandonato. Aveva bisogno di cure e lui era lì per dargliele, cercando allo stesso tempo di fargli capire la sciocchezza che stava per commettere.
Ogni volta che Matt pensava al fatto che se fosse arrivato poco più tardi l'avrebbe perso per sempre, un brivido freddo lo scuoteva, raggelandolo completamente. Un tempismo perfetto, non c'è che dire. Per fortuna!
In quell'occasione Mello aveva percepito una forza immensa che lo aveva avvolto, riscaldandogli un poco l'anima. Aveva avvertito quanto fosse stato grande il desiderio di Mail, impedendo con tutto se stesso che lui morisse quel giorno.
Non aveva ignorato le cure che gli aveva riservato ogni giorno, non lo aveva lasciato solo un attimo e per la prima volta sentiva che la solitudine lo stava abbandonando. O forse, era così già da tempo?
Mihael se n'era accorto solo negli ultimi giorni e si dette dello stupido per non averlo capito prima. Per non avergli mai potuto dire grazie.
E c'era una cosa che non riusciva proprio a capire: come mai Matt si dava tanta pena per lui? Era convinto di non meritare un simile trattamento. Quel ragazzo era troppo buono con lui e alle volte si chiedeva se non fosse solo frutto della sua immaginazione.
Era insostituibile Mail e solo con le sue forze era riuscito a donargli quello stesso calore che credeva di aver perso tanti anni prima. Ce l'aveva davanti agli occhi, ce l'aveva sempre avuto ma mai se n'era reso conto.
Non meritava tanto affetto da parte sua. Non era mai stato capace neppure di rivolgergli un sorriso, lo aveva sempre trattato come un cane nonostante l'impegno che ci metteva.
Questo perchè Mello era fatto così, ma comunque sia non aveva giustificazioni.

"Tu non puoi essere così dannatamente vero, Matt. Io non merito altro che le menzogne." una frase così, sospesa per aria e carica di tanto rancore verso se stesso. Parole che Mail non accettava.
"Di menzogne ne hai ricevute fin troppe, non credi?" non sopportava vedere che continuava a naufragare nel dolore, proprio non ci riusciva. Ma forse, qualcosa si era finalmente mosso.
Tra le righe ci aveva letto un ringraziamento, che solo lui che ormai lo conosceva come le sue tasche avrebbe potuto comprendere.



Coraggio Mello, ci sei.
Basta che ti sporgi ancora un po'.
Afferra la mia mano
e vivere non sarà più una profonda sofferenza.


Note dell'autrice:
Ok, l'ho scritta oggi di getto e vi assicuro che ho amato scriverla. E sapete come è nata? Da una sola frase. La storia è stata costruita attorno a questa frase:
"Tu non puoi essere così dannatamente vero, Matt. Io non merito altro che le menzogne.".
Dovevo metterla assolutamente!
Spero vi sia piaciuta comunque, come è piaciuto a me scriverla!
BloodNyar
  
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