Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: Maggie_Lullaby    25/09/2009    17 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non ci sono molte parole per dire come sono felice di essere arrivata fin qui e quanto voi mi rendete appagata...

Ragazze, 20, e dico 20 recensioniiiiiii!!! Siete tutte, tutte fantastiche!!

Non mi perdo in chiacchiere e mi dispiace di non potervi ringraziare tutte a cause del fatto che non ho tantissimo tempo e devo fare scienze :( Ma vi lascio subito al capitolo che, anche se è un po' breve, è il mio preferito *.*

Capitolo 27. The Flood


Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, le uniche parole che Nick riusciva e pensare erano le ultime che Maggie gli aveva rivolto, tre giorni prima.

Controllò per l'ennesima volta il suo iPhone, sperando in un messaggio, ma rimase ancora una volta deluso e sospirò triste, appoggiando la testa sul cuscino del suo letto.

Emma se nera andata, aveva insistito perchè le riprese di JONAS venissero finite al più presto ed era partita di gran carriera per la Costa Azzurra e quella era l'ultima volta in cui l'aveva vista.

Lo stesso valeva per Maggie.

Da quel fatidico giorno in cui Emma l'aveva baciato Nick non l'aveva più sentita né vista, nonostante l'avesse ricoperta notte e giorno di e-mails, messaggi, chiamate, addirittura MMS, per dirle che dovevano parlare, che lui non stava con Emma e che aveva bisogno di sentire la sua voce.

Qualcuno bussò leggero alla porta, e non entrò finché Nick non diede il suo permesso, dopodiché una figura femminile si presentò indugiando alla porta.

Non appena la vide il sedicenne fece un balzo, ma subito dopo il suo voltò tornò cupo, non era la ragazza che voleva vedere.

- Nick – disse Maryl; aveva la voce calma, triste, quasi tremolante. Non aggiunse nulla oltre al suo nome, ma i suoi occhi dorati dicevano tutto.

- Mi credi? - chiese lui, la voce bassa, il fiato sospeso, finché la testa della bionda non annuì piano. - Almeno tu...

Maryl si sedette sul letto di Nick e continuò a guardarlo con aria un po' circospetta, un po' triste, un po' troppo triste.

- Lexi e Maggie non sanno che sono qui – disse, cupa, - credono che sia fuori con Kevin; sono molte arrabbiate con te, Nick.

- Ma davvero? - chiese lui, perspicace.

- Sì – disse lei, seria. - Nick, Maggie non fa altro che piangere...

Gli occhi color cioccolato al latte del sedicenne incontrarono quelli dorati della ventenne, finché lui non li abbassò, cupo.

- Io le voglio spiegare – disse, - ma non mi richiama, non risponde ai miei messaggi, mails... non fa nulla!

Maryl lo fissò e lo scrutò con attenzione. In tutta la sua vita aveva avuto molte occasioni di vedere un ragazzo che soffriva d'amore o faceva finta ed era sicura che Nicholas Jerry Jonas stesse davvero male per una ragazza, ed era una cosa rara trovarla in un ragazzo.

- E cosa dovrebbe fare? E' convinta che tu stia con Emma dopo che tu l'abbia quasi baciata, ora non può più pensare che non ti piacesse e tu non puoi fare lo stesso con lei... sai com'è fatta! Non parlerà con te se non di sua spontanea volontà – spiegò la bionda.

- Così soffre anche lei, però.

- Non si è mai rifiutata di soffrire per una giusta causa.

- E cosa dovrei fare? - domandò Nick, dopo qualche minuto di silenzio dopo quello che aveva detto Maryl. - Non mi parla, come potrei convincerla ad ascoltarmi?

Maryl lo fulminò con lo sguardo, quasi incenerendolo, si poteva dire tutto su quel ragazzo, ma non che non fosse un vero ingenuo a volte.

- Per l'amor di Dio, Nicholas! - strillò. - Usa quel cervello e rispondi a queste domanda, sinceramente! Maggie ti piace, sì o no?

Nick rimase spiazzato dal cambiamento d'umore della ragazza, poi annuì sicuro si sé.

- Faresti di tutto per lei?

Gli occhi del moro si alzarono sulla maggiore delle sorella Campbell.

- Anche morire.

- E allora va da lei! Santo cielo, vi piacete da una vita, vai da lei e dille quello che provi per lei senza peli sulla lingua, corri il rischio, Nick! - esclamò la bionda, con enfasi.

Nicholas la guardò ancora un istante, poi con un movimento fulmineo si alzò dal letto e corse per la stanza prendendo un paio di scarpe che aveva abbandonato lì qualche tempo prima, forse dal giorno in cui aveva perso Maggie, se le infilò e guardò fuori dalla finestra.

Pioveva.

Tante rapide gocce d'acqua scrosciavano giù dal cielo con forza, il cielo era nero, tanto che i lampioni erano stati accesi in strada e tuoni e lampi brillavano nel cielo accompagnati da rumori poco rassicuranti.

Il diluvio universale.

- Maryl – disse Nick un ultima volta prima di uscire dalla sua stanza. - Grazie.


Non riesco a capire

cosa succede

(Adrenalina; Finley)


Le ferite dello spirito guariscono senza lasciare cicatrici, lesse Maggie sfogliando un libro di citazioni, guardò la frase e chiuse il libro con un gesto secco.

Che bugia. Forse il dolore dello spirito non lasciava cicatrici visibili, ma dentro ogni persona che aveva sofferto era piena di cicatrici.

Un'ennesima lacrima le scivolò lungo il volto, ma prima che potesse arrivare a bagnarle le labbra Maggie l'aveva già cancellata, strofinandosi la guancia con forza eccessiva.

Si doveva obbligare a smettere di piangere, non era possibile che soffrisse per una persona come... come...

Non riusciva nemmeno a pensare il suo nome senza che il suo cuore sentisse una stretta.

Maggie lasciò cadere con malagrazia il libro di citazioni a terra e recuperò Danze dall'Inferno, che aveva appoggiato sul suo comodino, ma non lo aprì.

Guardò la copertina con attenzione, sfiorandola con le sue dita affusolate ma per niente curate, con le unghie mangiate.

Aveva pensato che la copertina avesse un significato di gioia, ma non era così.

Il nero dello sfondo significava l'ignoto, la paura, il dolore, perchè ogni cosa nera è triste, priva di colore e di vita.

Il fiore era bianco con delle striature gialle, un bel fiore, con precisione era una rosa.

Maggie diede una breve occhiata al vaso di rose sulla sua scrivania; nonostante tutto non era riuscita a buttarle, non ci riusciva, ma non le curava neppure, tant'è che stavano appassendo pian piano, proprio in quel momento un petalo rosso ormai appassito cadde sul pavimento di legno della sua stanza.

Tornò a guardare il fiore. Cosa poteva significare la rosa?

Maggie aveva sempre decifrato i libri di Stephanie Meyer, con particolare attenzione rivolta a quelli della saga di Twilight, tranne l'ultimo, Breaking Down: il primo ritraeva sempre lo sfondo nero, per mostrare l'ignoto, il non sapere cosa accadrà, mentre le braccia diafane della protagonista tenevano fra le mani una mela, il frutto proibito, a indicare l'amore proibito di Edward e Bella, i Romeo e Giulietta della nuova generazione.

New Moon aveva sempre lo sfondo nero, per il medesimo significato, ma al posto delle mani o di una mela la copertina ritraeva un fiore che appassiva; per spiegare un amore che pian piano si consumava.

Eclipse, sempre con lo sfondo scuro, mostrava un filo che si stava spezzando, ma con solo due sottile fili che rimanevano uniti: nel libro Edawrd e Bella.

Nella realtà, sperava, Nick e lei.

Ma Nicholas e Maggie erano rimasti a New Moon, all'amore che appassiva, ma quella volta non ci sarebbe stata una riconciliazione fra i due personaggi, no, quella volta solo il loro dolore e basta.

Era finita, doveva ficcarselo bene in testa, ma ad essere sinceri non era nemmeno iniziata; la storia, anzi la quasi storia, fra Maggie e Nick era stata interrotta sempre per un motivo o per l'altro, probabilmente il destino non li voleva insieme.

La sedicenne pianse lacrime amare; non doveva innamorarsi: che senso aveva amare se poi bisognava soffrire?

Si era fatta tante volte quella domanda, quando Larry e Spencer, entrambi i ragazzi di cui si era innamorata nei suoi sedici anni di vita e che entrambi le avevano detto di non voler stare con lei, ma con Nick era un'altra storia.

Mentre con Larry e Spencer era stata male, con Nick quando ci pensava sentiva come un qualcosa graffiarle lo stomaco, le lacrime agli occhi e tanti sentimenti tristi che nemmeno sapeva esprimere.

Teneva ancora fra le mani Danze dall'Inferno, fu presa da uno scatto violento d'ira e lasciò cadere a terra il libro, che si aprì su una pagina.

Maggie si mise le mani sulla faccia e si chinò per raccogliere il libro, ma i suoi occhi caddero sulla pagina sulla quale si era aperto il libro e solo una frase colse la sua attenzione, pensata dalla protagonista del racconto di Stephanie Meyer, Sheba: aveva bisogno di lui.

Le ci volle un attimo per accorgersi di quello che aveva letto e quello che voleva.

Afferrò una felpa e corse fuori dalla stanza, ma non prima di dare un'occhiata al paesaggio fuori dalla finestra.

Pioveva.

- Maggie? - chiese Lexi, vedendola. - Che fai?

- Esco – disse solo, aprendo la porta di casa, una sferzata di vento le scompigliò i capelli.

- Cosa?! Ma c'è il diluvio universale, fuori! - sbottò la rossa.

Maggie incrociò gli occhi con la gemella.

- Infatti – e uscì.


E piove! Madonna come piove!

Sulla tua testa e l'aria si rinfresca

(Piove; Jovanotti)


Nick correva sotto la pioggia gelida, i riccioli appiccicati alla fronte a causa dell'acqua, lunghi brividi gli percorrevano la schiena e le gambe gli imploravano di fermarsi, ma lui non lo fece e continuò a correre, fermandosi solo un istante per prendere fiato e poi ricominciare a correre ancora più veloce di prima.

In testa aveva un solo pensiero fisso: Maggie.

Per continuare a correre pensava al suo sorriso, al suo rossore sulle guance, ai suoi bellissimi occhi color muschio.

Pensava a tutto questo e continuava a correre il più velocemente possibile; ancora non sapeva cosa avrebbe detto a Maggie quando l'avrebbe vista, se l'avesse vista, o perlomeno se fosse riuscita a parlarle.

Quella volta non si sarebbe fermato; non ci sarebbe stato cellulare, uomo, donna o qualsiasi cosa animata o non che gli avrebbe impedito di parlare a Maggie, men che meno quest'ultima.

Stava correndo lungo Washington Street, affondando con le scarpe nelle pozzanghere, ma senza interessarsene.

All'improvviso vide una figura che correva almeno quanto lui, coprendosi la faccia per ripararsi la faccia dalla pioggia.

Nick la guardò e la riconobbe, l'avrebbe riconosciuta fra mille e più, era lei, era la ragione per cui stava correndo, il motivo di tutto.

Non urlò, non disse nulla, semplicemente continuò a correre sentendo nascere dentro si sé la speranza.

Quando erano a pochi metri l'uno dall'altra rallentarono, ognuno dei due ben chiaro di sapere chi aveva davanti, finché non si fermarono l'uno dall'altra, talmente vicini che riuscivano a vedere quasi tutte le più piccole imperfezioni dell'altro.

- Maggie – sussurrò Nick.

Lei lo fissò negli occhi, la pioggia che colava lungo il suo viso, gli occhi che le risplendevano di tristezza e forse di un briciolo di felicità.

- Nick – disse lei con un piccolo sorriso.

Anche lui sorrise mentre la pioggia continuava a colarle sul volto, lungo i riccioli, i vestiti ormai fradici.

Nick cercò le mani di Maggie e lei non oppose resistenza, ma lui la sentiva rigida mentre la toccava.

- Ti devo parlare – disse lui, diventando improvvisamente nervoso. - Ascolta, fra Emma e me non c'è, non c'è mai stato e mai ci sarà niente! Io, insomma, so che può essere sembrato diverso ma è così, Maggie te lo giuro su tutto ciò che io ho più caro al mondo, Emma non mi piace, l'unica persona con la quale...

- Oh stai zitto stupido – mormorò Maggie e lo baciò.

Nello stesso istante in cui le loro labbra si toccarono un tuono scoppiò nel cielo, ma nessuno dei due fece nulla, continuarono a baciarsi, a sfiorarsi fra loro, Nick accarezzò i capelli di Maggie, mentre lei lo stringeva con le braccia.

I loro baci erano dolci, ma allo stesso tempo passionali.

Nick prese il viso di Maggie con delicatezza sempre tenendosela vicina.

- Puoi perdonarmi? - sussurrò piano.

Maggie gli lanciò le braccia al collo e lo baciò con passione; era sufficiente come risposta?


Continua...



  
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Maggie_Lullaby