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Autore: FuoriTarget    25/09/2009    5 recensioni
[Andre con un sorriso malefico si fece ambasciatore per tutti: -Non siamo mica idioti: Manu è cotto come una bistecca alla griglia- ...
-Non gli abbiamo detto nulla perchè lo conosciamo, sappiamo che manderebbe tutti al diavolo- ...
-La sera della tua festa, quando lei è salita sul tavolo a ballare, credevo che gli sarebbe esplosa la testa- tutti risero in coro con lui.
-Sei mesi... e non hanno mai detto nulla!?- ... ]
Manuel e Alice, due universi che si scontrano in una Verona ricca e piena di pregiudizi. Un rapporto clandestino nascosto a tutto il resto del mondo che si consuma lentamente, una passione ardente che diventerà dipendenza vera e propria.
E forse, se il Fato lo permetterà...Amore.
Ebbene si postato il capitolo 18!! Gelosia portami via...
In corso revisione "formale" dei primi capitoli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Relazione Clandestina-







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Da settimana aveva perso il conto dei pomeriggi che aveva passato dall'estetista quella era la scusa che rifilava a Edoardo, alle amiche e a sua madre perchè era certa che nessuno si sarebbe mai sognato di andare a cercarla là.
Stava in quella stanza seduta sul letto con solo gli slip rosa addosso, si guadava attorno annoiata.
La stanza era completamente bianca, tutti i mobili bianchi dall'armadio alla scrivania, dal letto alla libreria, il tappeto bianco, le lenzuola sempre bianche, persino la lampada sul comodino.
Aveva un che di vuoto e di impersonale, non sembrava nemmeno la camera di un ragazzo di 19 anni: niente foto ne poster, molti libri e pochi cd, un posacenere sempre pieno sul comodino e un cumulo di magliette da lavare in un angolo.
L'unica nota di colore era la poltrona nera di pelle, l'unica cosa che aveva scelto lui, gliel'aveva raccontato una mattina, per caso mentre le preparava un caffè in cucina, il resto l'aveva fatto un arredatore. Come tutte le altre stanze della casa.
Tutt quel bianco era noioso e nulla riusciva a catturare la sua attenzione, Manuel se ne stava davanti alla scrivania parlava al telefono e intanto lavorava col portatile, una telefonata li aveva interrotti, e Alice era rimasta lì seduta sul letto a guardarlo. Era incazzato con qualcuno al telefono ma lei non stava ascoltando, lo capiva dal tono di voce. Portava solo i boxer addosso seduto sulla sedia con le gambe incrociate e la schiena curva.
La telefonata finì e lui chiuse il portatile piroettando gli occhi al cielo per un istante
Sbuffò poi abbandonò la sedia e si lasciò cadere sul letto accanto a lei
Lei, la donna con cui condivideva il letto sempre più spesso: l'unica che avesse mai richiamato, l'unica di cui sapesse tutte le generalità oltre al numero di telefono, l'unica con cui avesse parlato anche dopo averci fatto sesso.
Alice.
Non la chiamava quasi mai per nome perchè dire il suo nome ad alta voce era strano, gli sembrava di rendere reale qualcosa che voleva rimanesse solo un'illusione, la chiamava "oh!" oppure "tu" sia in pubblico che in privato, la trattava male senza alcuna remora, ma tornava sempre da lei.
E aveva una voglia matta di raccontarle tutti i suoi casini e le sue incazzature, lo stress delle aspettative di suo padre, i problemi a scuola con la matematica ma non ne capiva il motivo.
-è tardi!- le si era sdraiato accanto con le mani dietro la nuca e gli occhi fissi sul soffitto
-già è vero..-
Guardava la sua schiena diritta e perfetta anche nella penombra con le scapole pronunciate e le vertebre che si potevano contare, aveva quelle mutande rosa col maiale disegnato davanti, era così buffa.
-vuoi rimanere a cena qui?- domandò di punto in bianco spostando leggermente lo sguardo su di lei.
Gli era uscita dal nulla quella proposta, senza rifletterci, era ora di cena e gli era parso naturale anche se inaspettato chiederglielo.
Imbarazzatissima cominciò a torturarsi l'interno del labbro con i denti, avrebbe voluto rimanere lì con lui (per sempre), ma non poteva, tutta colpa di quell'altro cretino. Quell'unica irripetibile volta che le aveva proposto di cenare insieme era sfumata per colpa di Edo. Alice stava già calcolando una scusa per rinunciare alla cena: il solito mal di testa martellante per lui, un cinema con Laura per sua madre. Poteva anche andare, era già pronta a pescare il cellulare dalla borsa e disdire tutti i suoi programmi pur di stare là, ma qualcosa la trattenne, non poteva continuare a scappare da Edoardo.
-ehm, stasera non posso, ma se vuoi un'altra sera si, potremmo andare a mangiare fuori se vuoi?-
-che fai stasera?-
-vado a cena con Edo e dei suoi amici...- gli rispose guardandosi attorno alla ricerca del reggiseno: -però dopo faremo un salto al BM dagli altri credo, se sei li ci vediamo- 
Il suo sorriso era qualcosa di inebriante risplendeva e lo inchiodava, non riusciva più a dirle di no. E non riuscì a  far a meno di pensare che Alice aveva il lato B più bello di tutta Verona.
-forse- rispose alzandosi dal letto diretto al bagno, camuffando i suoi pensieri dietro la facciata di indifferenza.
-portati il mio casco così magari torno con te!- gli gridò mentre si infilava gli shorts che aveva riposto ordinatamente sulla poltrona, si era già chiuso in bagno ma Alice sapeva che l'aveva sentita, e quel mio non era stato casuale.
"Il suo casco" pensò Manuel fermo di fronte allo specchio "una volta se l'è pure portato a casa quella scema, ma questo non vuol dire che sia suo!"
-va bene- le rispose, forse troppo piano perchè potesse sentirlo.
Alice finì di vestirsi e prese le sue cose, si specchiò nell'anta dell'armadio e poi scese senza salutarlo in religioso silenzio.

La cena fu atroce.
Gli amici della palestra di Edo erano dei porci scalmanati che non sapevano comportarsi come delle persone normali. Avrebbe voluto chiudersi in bagno per la vergogna quando cominciarono a intonare le osterie in coro tutti un po' brilli, si aggrappò a tutta la sua pazienza per non andarsene, e dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non scolarsi tutto il vino.
Doveva guidare lei e si maledisse per essersi offerta volontaria per quel compito.
Ancora non lo sapeva, ma da quella sera il corso della sua vita sarebbe cambiato drasticamente. La situazione era arrivata ad un punto di svolta e di questo se  n'era resa conto perfettamente nonostante ciò non riusciva a scegliere la via giusta. Avrebbe potuto continuare a stare con Edoardo e troncare le sue scappatelle con Manu, o avrebbe potuto fregarsene di tutti e due e ricominciare da capo all'università alla fine dell'estate, oppure ancora avrebbe potuto scegliere di continuare ad ingannare Edo finchè non si fosse stancata dell'altro: invece scelse di seguire il cuore.
La prima cosa da fare nella sua scaletta mentale era mettersi in pari la coscienza confessando tutto alle persone più importanti: Laura e Chiara.
Dopo cena Edoardo voleva irretirla e appartarsi in macchina da soli, ma Alice si impose e prese il controllo della situazione rubandogli le chiavi dell'auto dalla tasca; nella ventina di minuti di viaggio che li separava dal BlueMoon lui non fece altro che lamentarsi e romperle le scatole raccontandole le sue ultime avventure con Vigna mentre lei cercava di concentrarsi per trovare le parole giuste per parlare con le amiche.
Quando finalmente raggiunsero il BM Alice fu costretta a parcheggiare lontano dall'ingresso perchè il piazzale era completamente pieno, e tra uno sbuffo e l'altro si fece scortare a braccetto dal suo ragazzo attraverso tutto lo spiazzo ghiaiato per non slogarsi una caviglia.
-paga tu!- ordinò a Edo che si sfilò il portafoglio dai pantaloni fulminandola oltraggiato dal suo tono perentorio.
Jerry sghignazzava abituato a quella scena.
Era venerdì sera e al BM c'era sempre una gran ressa nel weekend, quindi Alice si armò di pazienza e, preso per mano Edoardo, se lo trascinò dietro in cerca degli amici. Incrociarono Paolo davanti al bar che gli indicò il punto dove avrebbero trovato gli altri; così mentre Edo era rimasto a chiacchierare con lui, Alice si diresse a passo di marcia verso la direzione indicata. Individuò la chioma bionda di Laura dpo pochi metri e aumentò ancora l'andatura spintonando senza ritegno chiunque incrociasse la sua strada.
-Ali!!- urlò immediatamente Chiara quando la vide e tutto il gruppo si voltò verso di lei.
Anche Manuel.
Erano tutti in piedi vicino ai tavolini, forse stavano aspettando che se ne liberasse qualcuno, ma in quel momento non gliene fregava nulla, salutò un gesto della mano tutti gli altri poi con un falsissimo sorriso agguantò il polso di Laura.
-devo dirvi una cosa!- annunciò ad entrambe sottovoce
-c'è quanche nuovo pettegolezzo?- chiese Laura divertita vedendo Alice che dispensava sorrisi e saluti a tutti
-no, riguarda me...andiamo fuori però!-
Le ragazze la seguirono guardandosi dubbiose e preoccupate per l'aria seria che aveva assunto Alice. Non era da lei trascinarle fuori per un pettegolezzo, quindi doveva essere sicuramente qualcosa di grosso, e in quel momento a Laura vennero in mente tutti gli strani comportamenti che aveva notato nell'amica negli ultimi mesi. Forse avrebbero finalmente scoperto cosa nascondeva.
Arrivarono nel parcheggio del locale, Alice si guardò intorno con un'aria strana, sembrava sospettosa, poi, con il polso di Laura ancora tra le dita le condusse verso l'uscita secondaria del locale appartata e lontana da orecchie indiscrete.
-ok..- mormorò dopo essersi fermata vicino ad un muretto, si sedette e con tutta la dovuta calma si accese una sigaretta
-devo raccontarvi una cosa, ma deve rimanere tra noi...- aspirò una lunga boccata poi alzò lo sguardo su di loro: Laura teneva le braccia incrociate sotto al seno e la scrutava severamente, era certa che lei avesse intuito qualcosa -neanche con Jack e Charlie!-
Entrambe annuirono con le orecchie ben aperte.
-io mi vedo con Manuel Bressan!-
Alice trattenne il respiro in attesa della reazione, ma non abbassò lo sguardo e fu costretta a tenere la sigaretta ben stretta tra le dita tanto le tremavano le mani. Ci fu un silenzio immobile, sbalordto che durò pochissimi secondi, perchè Chiara frastornata chiese subito spiegazioni convinta di aver capito male.
-in che senso scusa?- domandò ingenuamente, ma le altre due la ignorarono concentrate sullo sguardo dell'altra.
Alice e Laura erano amiche da molto più tempo, avevano entrambe un carattere forte e spesso si erano scornate, però nonostante questo avevano affrontato un sacco di problemi assieme ed erano sempre uscite a testa alta. Era il suo di giudizio che Alice temeva più di tutti, non che Chiara fosse meno importante, ma sapeva ce alla fine le avrebbe perdonato qualsiasi cosa, Laura invece era molto più orgogliosa e severa nei suoi confronti ed era capace di non perdonarle una cosa del genere.
-da quanto?- chiese solamente senza batter ciglio
-non ci sarai andata a letto spero?- continuò Chiara imperterrita con lo sgomento nella voce, a quel punto Alice ritenne giusto raccontare ogni cosa.
-non è così semplice! è cominciato tutto la sera che siamo state al Berfi's e Edo aveva la febbre. Io avevo bevuto, voi eravate andati via tutti e speravo di scroccare un passaggio da lui all'inizio, poi però siamo finiti a casa sua non mi ricordo nemmeno come, e siamo finiti a letto insieme! Non volevo assolutamente che succedesse di nuovo, tutta la settimana dopo l'ho evitato mi sentivo in imbarazzo: dopo la cena del compleanno del Vigna, vi ricordate che io e Edo abbiamo litigato di nuovo e io me ne sono andata. Ho incontrato Manu al distributore delle sigarette e siamo andati a farci un giro in macchina, vi risparmio il resto...-
Dopo il racconto riprese a fumare con quel solito strano attaccamento che aveva per le sigarette, senza guardarle questa volta, pronta alla loro sentenza.
-quindi va avanti da quasi due mesi, settimana più settimana meno...- constatò Laura dopo una rapida riflessione
-più o meno-
-perchè non hai lasciato Edo?- Alice non poteva saperlo stava guardando a terra la cenere che cadeva dal suo mozzicone, ma Laura nonostante il tono austero, la stava guardando con le lacrime agli occhi. Perchè lei aveva capito, lei sapeva che qualcosa non andava nella sua amica ma non pensava, mai avrebbe creduto ad una cosa del genere.
-non lo so, non c'è una vera ragione, forse solo perchè sono una codarda! Lui non c'è mai e io volevo solo qualcuno che mi coccolasse un po', che mi facesse stare bene; e poi perchè avrei dovuto lasciarlo, lui mi ha tradita così tante volte e io ho sempre girato la testa dall'altra parte per non vedere, ora tocca a lui!!-
-cosa c'è quindi tra te e il Bressan?- Laura deviò il discorso perchè aveva colto qualcosa nel modo in cui l'amica nominava Manuel che le aveva fatto nascere un sospetto
-niente, siamo amici direi..- rispose dubbiosa
-voglio sperare che tu non vada a letto con tutti quelli che chiami amici...- puntualizzò Laura sorridendo sarcastica
-ma sei matta Alice? che fai, stai con due alla volta? Non puoi non è giusto nei confronti di Edo è una questione di rispetto! avevamo capito che tra voi stav andando male, ma non puoi assolutamente trattarlo così!!- chiese Chiara adirata
-Chiara non giudicarmi troppo male, non voglio umilare Edo, e poi Manuel...è...è una cosa nata dal nulla senza nessuna possibilità, siamo incompatibili!-
-in che senso?- intervenne Laura interrompendola
-lui non ne vuole sapere di storie serie, è abituato ad avere delle amichette che vede ogni tanto e non credo che se mollassi Edo le cose tra noi cambierebbero..-
-Alice tu sei un'egoista, non puoi stare con Edo se non lo ami...e poi con Manuel Bressan!?! come diamine ti è venuto in mente? eppure sai quello che si dice di lui, anche gli altri pensano che sia uno di cui non fidarsi!- Laura la sgridò, era sbottata finalmente e lo aveva fatto senza mezzi termini.
La sigaretta era finita e ora giaceva a terra vicino alle scarpe di vernice di Alice, si stava consumando lentamente, come lei per colpa di quel bastardo di Manuel e non voleva fare quella fine, gettata a terra, dimenticata e ignorata.
-e successo per caso ve l'ho detto, e poi non giudicate le apparenze, Manu è molto diverso da come credevo, da come lo vedete voi!-
Chiara la guardava perplessa, il viso rotondo e pallido truccato come una bambola di porcellana stonava in quell'angolo oscuro. Lei era pura, candida, diversa da Alice e Laura, le teneva a bada, come una mamma e aveva la capacità di risvegliare la loro umanità anche nei momenti peggiori: quella sera, fasciata in un vestito corto di voile viola appariva ancor più angelica del solito e Alice quando le pose quella domanda non potè che essere sincera.
-ti sei presa una cotta per lui, vero?-
La frase rimase sospesa nell'aere, la potevano quasi vedere: le parole di inchiostro rosso che volteggiavano tra loro in attesa di essere assorbite.
-il problema è questo...con lui è..diverso! Nessuno mi aveva mai trattata come fa Manuel, con lui posso parlare di tutto, non mi sento giudicata, mi ascolta e basta. E non ero mai stata così bene con un ragazzo; vi sembrerà assurdo ma è così!!-
Nessuna le rispose, si guardarono tra loro sbalordite e spaventate. Questo cambiava tutto. Le carte in tavola erano state rimescolate improvvisamente, perchè non era più un semplice tradimento in cerca di coccole a gratis, Alice si stava innamorando dell'uomo sbagliato.
-è uno stronzo. Lo so, ma non riesco a togliermelo dalla testa....-
-perchè non ce l'hai detto prima?-
Non sapeva cosa rispondere: per paura del loro giudizio, per vergogna, per mancanza di coraggio, no...niente di tutto questo.
-perchè se ve l'avessi detto sarebbe diventato reale! avrei dovuto ammettere quello che stavo facendo, a voce alta, sarebbe finito il mio angolo di serenità con lui...dicendolo a voi ho deciso di affrontare la situazione!- ammise guardando Chiara negli occhi.
-Alice tu sai cosa devi fare, non c'è bisogno che te lo dica io- Laura, cercando di essere comprensiva, le sorrise e le sistemò il frangetta rossa
-lo so, dovrei mollare Edo, però lui c'è sempre stato, ci conosciamo da una vita, non voglio umiliarlo e non voglio che sappia di Manuel-
-non diglielo e basta!-
Alice annuì convinta: era quello che doveva fare, ne era convinta e intanto mentalmente cancellava il primo punto della sua scaletta. Ora toccava al secondo "mollare Edoardo"
-mi raccomando: nessuno deve sapere di me e di Manu!- precisò mentre si sistemava i jeans e la camicetta con il dito puntato verso la bionda e la mora che l'aspettavano.
-ok- risposero entrambe.
-vi voglio bene- Chiara le scombinò i capelli  e poi le disse: -adesso rientriamo che devi sistemarti il trucco!!-
Attraversarono il locale senza fermarsi, Chiara teneva Alice per mano e Laura la scortava dall'altro lato, non si fermarono a salutare i fidanzati ne a ballare con Martina che si sbracciava tra i tavolini, andarono dritte fino al bagno dove Alice sciolse le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento. Con un'occhiataccia Laura spedì fuori tutte le altre occupanti dei bagni che la guardavano incuriosite: perchè beccare Alice Aroldi a piangere nel bagno del BM, sapeva tanto di scoop fresco fresco!!
Manuel le vide passare ma non diede troppo peso ad Alice e alla sua scorta, era abituato a vederla sparire in bagno per ore intere, e poi in fondo non era certo un problema suo.
Solo dopo una ventina di minuti Alice risorse dal bagno con il trucco un po' colato e le guance arrossate, Manuel non era più in sala, ma lei non ci fece caso. Era il momento: aveva preso il coraggio a due mani, si era -metaforicamente- arrotolata le maniche della camicetta di Paul Smith da 150 euro e il martini che la aveva portato Laura era stata una bella iniezione di autostima.
-in bocca al lupo!- le sussurrò Laura nell'orecchio quando raggiunsero insieme il tavolo a cui sedevano i ragazzi, scoccandole un bacio sulla guancia.
Alice stranamente instabile sui tacchi si avvicinò alla sedia di Edo e si chinò sul suo orecchio sussurrando: -puoi uscire un secondo? devo parlarti...- lui annuì e dopo aver rassicurato gli altri uscirono mano nella mano.
Manuel ritornò al tavolo proprio in quel momento, giusto in tempo per vedere Alice allontanarsi con l'altro.
"che fa adesso la ragazzetta se ne va mano nella mano con l'amichetto..." guardò la birra che aveva in mano, era ancora mezza piena. Così decise di fermarsi a chiacchierare con Jack e Paolo prima di andare a prendersene un'altra, e magari, già che era là, avrebbe indagato su quei due.

Jerry la guardò stranito vedendola uscire di nuovo, era stata più fuori che dentro quella sera, e sembrava sempre seria, sul punto di piangere. Era strana quella sera, non rideva, non allietava il mondo col suo sorriso radioso, non barcollava ubriaca contro le auto parcheggiate, era triste.
Raggiunsero in silenzio il muretto di prima, quello dove andavano tutte le coppiette, Edoardo sentiva che qualcosa non andava, e lo sentiva da un po'.
Stava con Edo da quasi due anni, le dispiaceva sinceramente averlo tradito, ma lui non era l'uomo per lei, lo aveva capito solo dopo aver incontrato Manuel, era orribile però era la realtà.
-Alice cosa c'è?- le chiese appena si fermarono sotto il lampione.
Non rispose subito, sfilò il solito fedele pacchetto dalla tasca di jeans e accese la sigaretta come se lui non fosse stato lì, come se non avesse parlato nessuno. Soffiò fuori tutto il fumo poi cominciò: -Edo ascoltami stavolta perchè è importante...io non ti amo più! ti voglio bene e lo sai, ma non ti amo e non posso stare con te se non ti amo. Non voglio continuare così...-
L'aveva spiazzato, poteva leggergli in faccia la sorpresa. La guardava come se avesse appena annunciato la sua morte imminente, spaventato più che arrabbiato e per un secondo -solo uno- pensò di aver sbagliato tutto, che forse era quello che aveva davanti l'uomo giusto per lei; quello che l'avrebbe accudita e protetta per sempre. Poi Edoardo cambiò faccia, e ogni dubbio svanì.
-ma che cazzo dici sei impazzita? perchè te ne esci così dal nulla con queste cazzate?- si era alterato, come ogni volta che cercava di far valere le sue ragioni, lui urlava lei piangeva, litigavano e non si parlavano per una settimana.
-non esco dal nulla! non stò più bene ci ho pensato e ho capito di non amarti più..-
Lo guardò elaborare la sua risposta, sembrava essersi calmato per qualche istante, poi la furia esplose più iraconda di prima: -te la fai con qualcun altro?-
-no- mentì, ma non voleva assolutamente umiliarlo ne che lui scoprisse chi era l'altro
Cercò di sostenere il suo sguardo per non fargli capire che stava mentendo
-sei una stronza! dimmi la verità dimmelo che te la fai con qualcun'altro...non mentirmi perchè se scopro che stai con qualcuno ti ammazzo! chiaro?-
-ma che cavolo dici? non provare a minacciarmi ti ho detto che non ti amo più, non puoi accettarlo? potremmo essere amici, potresti trovare un'altra no?!-
-amici? no Alice non esiste, non ti lascerò andare tanto facilmente-
Si voltò e se ne andò verso l'entrata del locale.
Alice rimase li sola. Si sentiva una stronza, e perdipiù ora aveva anche paura di cosa avrebbe potuto fare Edoardo se avesse scoperto tutto. Si accese l'ennesima sigaretta con le mani che tremavano e si sedette sul bordo del marciapiede le ginocchia strette al petto e degli strani brividi sulle braccia..
Piangeva non sapeva per chi o per cosa ma piangeva.
E il terzo punto della lista " parlare con Manuel", quella sera non aveva proprio voglia di cancellarlo.














Spazio autrice:
ta-tan!!!
ecco a voi il quinto capitolo!!

E' più corto degli altri lo so,
ma ci sono molte rivelazioni e poi la notte della verità non è ancora finita...

Finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Ho passato un periodo atroce,
tra matrimoni
feste paesane
amiche discotecare
e sopratutto la fine del tirocinio!!!!
Non dovrei raccontarvi queste cazzate lo so, dovrei parlare del nuovo capitolo
però mi devo inevitabilmente sfogare altrimenti impazzisco..

Veniamo a due potenziali innamorati:
Alice è una cagasotto, e ormai è chiaro a tutti direi!! Manuel qui è poco presente, ma tornerà
e vedrete come tornerà
Edoardo invece mi sta davvero sul cavolo invece come avrete notato ho smesso di chiamarlo
ken in carne ed ossa
perchè non lo è più, io odio le presone violente o che alzano la voce
per questo gli ho affibbiato questo ruolo -perchè lo odio-
Invece il bel Bressan si sta pian piano rendendo conto del legame che ha costruito con la piccola Alice
e questo non gli farà molto piacere.
Nonostante tutto non disdegna il lato B della nostra Alicetta....
porco!!!
*in realtà la porca sono io, ma non diciamolo che è meglio*


ed ora....recensioni!!!!

(anzi recensione)

Cara...carissima Bambolotta (o alessandra che dir si voglia), l'unica che mi ha recensito e che mi ha pure mandato una mail...
lo so quella frase è stato un vero colpo da  maestra...
mi è venuta tipo 5 minuti prima di postare la fic, le cose migliori sono sempre quelle scritte di getto alla fine, che ci vuoi fare!!!
Grazie cmq per tutti i complimenti !
per tutto il resto scrivimi pure tutte le mail che vuoi, ricordati che non mi disturbi mai e non sarai mai invadente!!! XO


Grazie anche a xsempre noi per la mail...però basta con gli spoiler ora!! XO


Grazie ai  21 che hanno aggiunto la storia tra i preferiti e
ai 15 che l'hanno messa tra le seguite!!
vi adoro, spero di vedere questi due numeri aumentare!!



1bacio. Vale




   
 
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