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Autore: Tati Saetre    26/09/2009    10 recensioni
Bella è un affermato medico, che lavora al Western Eye Hospital di Londra. Ogni giorno affronta malati, operazioni, e casi davvero strani. Ma nel Western Eye Hospital Bella troverà anche l'amore, che cercherà di negare con tutta se stessa.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RISPARMIO LE NOTE PER LA FINE.
ANCHE SE SONO SICURA CHE QUESTO CAPITOLO NON SARà DI VOSTRO GRADIMENTO.




Quindicesimo Capitolo


«Dottoressa Denali», salutai, mentre mi infilavo il camice.
Già, ero tornata al Western Eye Hospital.
Sotto costrizione di Edward, e consiglio di Carlisle.
Appena tornata Rosalie mi fece le sue scuse, che accettai volentieri.
In fondo lei non aveva fatto niente di male, ero stata io l'incoscente.
«Swan», ricambiò lei, fissandomi con disprezzo.
Le avevo rubato il suo giocattolino, era ovvio che mi odiasse.
Invece il dottor Denali era stato molto contento nel vedermi, di nuovo.
Chiusi l'armadietto con un tonfo assurdo, e mi diressi verso l'uscita.
Ennesima giornata di lavoro.
Non feci in tempo ad uscire, che un tornado m'investì a pieno.
«Amore visita tutti quei pazienti», disse Edward, porgendomi una cartellina.
Sbuffai.
Uno perchè lui doveva eseguire tutte le operazioni più importanti e difficili, due perchè mi chiamava amore.
Il mio cuore sussultava ogni volta, ma non volevo smancerie del genere sul lavoro.
Lui lo sapeva, e continuava a farlo.
«Tu che fai?» Minaccia, puntandogli un dito contro.
Mi regalò un sorriso splendido ... inutile dire che avrebbe avuto una giornata a dir poco interessante.
Io no.
«Dai non te la prendere» pregò, facendo gli occhioni dolci. «Non è colpa mia se il capo mi adora», finì.
«O la figlia del capo», sussurrai, irritata.
Lui sbuffò, dandomi un bacio sulla guancia, mentre si dirigeva verso la sala operatoria.

«E' solo una bronchite, basta che prenda queste pasticche per la prossima settimana», dissi, mentre finivo di scrivere la ricetta.
Non riuscivo a capire le persone.
O venivano per stupide scemenze, o se c'era qualcosa di grave se ne stavano a casa.
Pensai ad Anastasia.
La sua malattia, curabile. Ed era arrivata troppo tardi.
Mi ridestai dai miei pensieri, mentre passavo la ricetta al signore che mie era seduto dinnanzi.
Lui mi ringraziò, lo accompagnai alla porta ed uscii.
Per ora le visite rituali erano concluse ... finchè non sarebbe arrivata una nausea, o un mal di pancia.
Mi stiracchiai le gambe, e mi diressi verso la macchinetta.
Un bel caffè non poteva farmi che bene, anche se erano le dieci della mattina e fra meno di quattro ore avrei finito il mio turno .
«Bella», salutò Jasper, con un sorriso sornione.
Non so perchè, ma ogni volta che lo vedevo la calma mi invadeva.
Era sempre felice, e spensierato.
Alice doveva ritenersi contenta, ad avere un uomo del genere al suo fianco.
«Jazz», ricambiai, mentre mettevo ottanata centesimi nella macchinetta.
Anche al personale, rubavano i soldi.
«Come va?» Chiese, mentre sorseggiava il suo caffè.
Mi girai per fissarlo meglio.
Non mi ero mai soffermata molto su Jasper, assomigliava molto a Rosalie.
Lo stesso colore dei capelli, e anche degli occhi.
Erano veramente belli.
«Tutto bene, anche se mi annoio. Visite a destra e a sinistra», rivelai, prendendo il mio bicchierino. «Te invece?» Chiesi.
Lui mi fissò, sospirando.
Già, eravamo proprio nella stessa situazione.
«Con Edward come va?» Domandò, mentre buttava il bicchierino di plastica.
«Direi tutto bene, anche se le sue giornate lavorative sono molto più interessanti delle nostre», continuai, girando il caffè con il bastoncino.
Jasper mi regalò un sorrisino ... in quel momento volevamo essere al posto di Edward.
Mentre tiravo un sospiro le porte principali si aprirono con un tonfo, e con un sorriso io e Jasper accorrevamo sul posto.
Si, la giornata sarebbe cambiata.
«Cos'ha?» Chiese Jazz, togliendo con forza la cartella clinica in mano ad un'infermiera.
«Ha un tumore hai polmoni», disse lei, con l'affanno «da molto, ha avuto un brutto attacco». Finì.
Guardai l'uomo sul lettino.
Lo fissai.
Fissai Jasper quasi con le lacrime agli occhi.
Emmett.

«E' mio marito! Ho il diritto di entrare», sbraitò Rose.
Il viso arrossato.
Gli occhi gonfi.
Aveva pianto, fin troppo.
«Non puoi. Devi rimanere qui! Dentro ci sono i migliori medici! Il dottor Denali, Carlisle, Edward! Ora entra anche Bella! Dio Rose!» Urlò Jazz di rimando.
Io ero rimasta fuori con lei, consiglio che mi aveva dato Edward.
«Oddio», sussurrò lei, mettendosi le mani sulla testa, e sedendosi su una sedia.
Quello non era il nostro posto, noi dovevamo stare lì dentro ... insieme a lui.
Appena Rose era entrata l'avevano buttava fuori, quasi con violenza.
Non doveva entrare, non doveva vedere.
«Allora?» Chiese Alice, entrando con il respiro affannato.
«Niente», sussurrò suo marito, accogliendola tra le sue braccia.
Mi guardai intorno.
Quelli erano tutti i veri amici di Emmett, di Edward ed io non c'entravo un bel niente.
Non c'entravo niente, ma sapevo tutto.
E loro no.
«Ma com'è successo?» Domandò Alice, fissando prima me e poi Jazz.
Negammo con la testa, per dire che non eravamo a conoscenza di niente.
Ma io mentii.
Sapevo tutto.
E mentivo a loro, proprio i miei migliori amici, alla mia cognatina.
Ero un mostro.
Si, proprio un mostro.

Erano passate tre ore.
Più volte ero entrata per assicurarmi che le condizioni di Emmett non fossero peggiorate, ma rimanevano sempre uguali.
Stava male.
Non migliorava, nè peggiorava.
«Niente! Più di tre ore che siamo qui fuori e non sappiamo niente!» Sussurrò Alice, cingendo Rose per le spalle.
Nessuno poteva immaginare come si sentisse in quel preciso momento.
Mi sedetti vicino a Jazz, ed appoggiai la testa sul muro.
Dovevamo aspettare, solo aspettare.
Aprii di scatto gli occhi, quando Edward uscì dalla porta, togliendosi i guanti.
Tutti scattammo dinnanzi a lui, anche se la sua faccia non mi piaceva per niente.




NON è SCRITTO PROPRIO COME L'IMMAGINAVO, MA ACCONTENTATEVI ù.ù
NO, STO SCHERZANDO, MA QUALCHE COLPO DI SCENA CI DOVEVA STARE.
NON POSSO ANTICIPARVI NIENTE, E NON SO NEMMENO QUANDO CI SARà IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO.
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, A ME NO.
SE DOVETE FARE DELLE DOMANDE, NON ESITATE. O RISPONDERò PER E - MAIL O QUI ^^
GRAZI A TUTTI, GONGOLO DI GIOIA QUANDO LEGGO OGNI VOSTRA RECENSIONE!


Le mie FanFiction:
In Corso:
Una ragione per vivere(Twilight)
Western Eye Hospital(Twilight)
Isabella. The Return.(Twilight)
Concluse:
Isabella.(Twilight)
La vita, in un soffio.(Twilight)
Come What May(Twilight)
La Controfigura(Kristen Stewart, Robert Pattinson)
   
 
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