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Autore: littlemoonstar    26/09/2009    12 recensioni
-lo sai che scherzo. - dissi svelta,afferrando la valigia – e poi starò bene da papà. -
-d'accordo,Bella...ma fai attenzione. -
-non preoccuparti. Las Vegas non può essere tanto male,no? -
E se Bella non si trasferisse a Forks?
Se invece suo padre abitasse nella peccaminosa Las Vegas e fosse il proprietario di un noto casinò?
E cosa accadrebbe se in quel luogo non ci fossero solo umani?
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Las Vegas
poker face.jpg
1.
.Sex,drug...and Twilight.
Las Vegas
xxx












Sesso,droga,soldi.
Sesso,droga,soldi...
Chissà perché,mentre mi avvicinavo al “Casinò Tresor”,mi venivano in mente solo quelle tre semplici parole per descrivere Las Vegas.
Sesso,droga,soldi...
Dovetti concentrarmi su qualcos'altro per cancellare dalla mente quei pensieri assurdi.
Come,ad esempio,il gorilla che già da lontano mi stava scrutando minacciosamente dalla porta del Casinò.
Avanzai decisa,aumentando il passo,ma non rimasi in piedi ancora a lungo: appena mi avvicinai alla grande porta di vetro trasparente contornata da lucine rosse e piccole insegne luminose mi ritrovai la grande mano color cioccolata del gorilla sulla spalla.
Mi voltai di scatto,e notai che il tizio all'entrata non aveva preso molto bene la mia spavalderia.
-dove pensa di andare,signorina? - mi chiese con voce ferma e profonda.
-non si vede? Devo entrare. - risposi,già abbastanza scocciata per quei modi così bruschi.
Ora che lo guardavo bene,il gorilla gigante non aveva che qualche hanno più di me,ma la stazza era quella di un lottatore di boxe argentino: la pelle color cioccolata e i muscoli in vista sotto lo smoking nero non tradivano che la sua stazza celasse una forza sovrumana.
-mi dispiace,ma non è possibile. Quanti anni hai? -
-diciassette. - risposi,incrociando le braccia e sbuffando.
Lui ridusse gli occhi a due fessure scure,e sistemandosi l'auricolare tornò a guardarmi con lo stesso ghigno inespressivo di prima.
-allora non se ne parla. - concluse,scuotendo la testa.
Che cavolo,non pensavo di avere problemi già per l'entrata.
-ascolta,io devo solo trovare mio padre,Charlie Swan. E credo sia molto difficile recuperarlo fuori di qui dato che è il proprietario di questo posto...-
Il ragazzone non disse più nulla,come se quella confessione da soap opera fosse stata una vera notizia bomba.
-tu sei...Isabella Swan? - chiese,schiarendosi la voce.
-Bells,tesoro! Sei arrivata,finalmente! -
Voltai lo sguardo verso l'entrata principale,dove un uomo in elegante smoking color cenere stava percorrendo il tappeto rosso con un grande sorriso.
Un uomo affascinante,con l'unica eccezione che quel tipo lì era mio padre.
-ciao,papà! - risposi,avvicinandomi a lui per abbracciarlo.
-Signor Swan,mi dispiace di aver...- iniziò il gorillone,gesticolando.
-è tutto okay,Embry. Dovevo avvertirti che sarebbe arrivata prima del previsto. - concluse mio padre,con un segno breve della mano – vieni con me,Bells. -
Annuii,affiancandolo e voltandomi un paio di volte verso il tizio alla porta con sguardo vittorioso.
-allora,sei contenta di vedermi? -mi disse lui,salutando nel frattempo molti dei clienti del casinò che passavano di lì.
-molto,Charlie. Mi dispiace solo di averti disturbato. -
Charlie Swan possedeva uno dei tanti Casinò di Las Vegas,in quel periodo abbastanza conosciuto e frequentato grazie alla fortuna che,in quel posto,prima o poi riusciva a girare per tutti.
-non dirlo neanche per scherzo. Anzi,tieni questo – disse lui porgendomi una tesserina dorata simile ad una carta di credito.
L'afferrai,notando il mio nome sotto di essa e la mia foto.
-cos'è? - chiesi,cercando di capire la sua utilità.
-un pass,piccola. Con questo potrai accedere a tutte le attrazioni di Las Vegas. Purtroppo io sarò molto impegnato con il lavoro,e nel caso in cui volessimo passare un po' di tempo insieme sarà più facile entrare con questo . -
Scoppiai a ridere,anche se forse Charlie non capì: forse intuivo come mai Reneé fosse tanto restia a mandarmi in questo posto.
Charlie era completamente l'opposto di quello che poteva comunemente essere chiamato “padre ossessivo” : fosse stato per lui avrei potuto partecipare ad uno strip tease a luci rosse e ricevere persino i suoi complimenti.
In effetti non avevo alcuna intenzione di partecipare ad uno strip,ma l'idea di avere un po' di libertà lontano dalle apprensioni materne mi faceva respirare di più.
Passammo attraverso le varie sale senza fermarci troppo,fino ad arrivare agli uffici: quello di Charlie era pieno di foto con persone famose,piccole statuine con premi di cui ignoravo la provenienza o vecchie slot machines da collezione.
-sembri stanca,il viaggio non è andato bene? -mi chiese Charlie,facendomi sedere su una delle grandi poltrone in pelle.
-no,è solo che...devo abituarmi a parecchie cose,ora. -
-sai bene che rimarrai qui solo quest'estate,vero? -
Rimasi in silenzio,meditando sulle sue parole: avevo detto a Reneé che avrei trascorso le vacanze estive a Las Vegas,ma non avevo detto nulla riguardo il possibile prolungamento della visita.
-lo so,ma potrei anche restare,no? -
-problemi d'adattamento con Phil? -azzardò lui,aprendo una scatola in legno intarsiato dove erano ordinatamente riposti dei sigari cubani.
-più o meno. - risposi,mordicchiandomi un labbro – diciamo che non mi sento più a mio agio,mi sembra di essere una specie di terzo incomodo. -
-non preoccuparti,Bells. Ti ci abituerai. Ora cerca solo di goderti queste vacanze nella magnifica Las Vegas. Ti piacerà,vedrai. -
-non avevi smesso con i sigari? - chiesi,avvicinandomi alla scatola del reato.
-oh,non ho mai promesso. - sussurrò lui,lasciando che il fumo salisse fin sul soffitto.
Lo fissai,scoppiando a ridere.
Forse Las Vegas non era poi così male.






Quando tornai a casa erano già le otto passate: Charlie aveva chiamato la sua limo personale – cavolo,se aveva sbancato con quel Casinò! - per portarmi a casa.
Dei pochi incontri con mio padre durante l'infanzia avevo sempre il ricordo di una casa piccola e spartana,con qualche quadro appeso alle pareti e i vetri delle finestre oscurati con veneziane dall'aspetto antiquato.
Ora,invece,stavo appena varcando la soglia di una bellissima villa stile Beverly Hills che avevo visto solo in quei programmi tv in cui le pop star mostravano le loro case stratosferiche con tanto di piscina all'aperto e colonnato d'entrata.
La casa di Charlie era una versione leggermente ridotta,ma la magnifica visione della piscina sul retro bastò a farmi dimenticare tutto il resto.
Entrai nella grande reggia – per me era un vero paradiso,considerando il viaggio stancante in aereo e la mancanza di un letto che,al momento,era davvero l'unica cosa che desiderassi.
Feci il giro della casa per circa due volte,sorprendendomi di come Charlie avesse accumulato così tanta fortuna in poco tempo.
Mi sdraiai sul divano bianco,ma non feci in tempo a chiudere gli occhi che il cellulare iniziò a suonare.
Mi accorsi di avere circa una decina di chiamate perse di Reneé: mi sarebbe convenuto chiamarla per evitare che lei iniziasse a chiamare la CIA e a darmi per dispersa?
Risposi,sbadigliando e tentando di rimanere con gli occhi aperti.
-pronto? -
-Bells,tesoro. Sono papà. -
-ehi,sono contenta di sentirti. -
-ti piace la casa? - chiese,e sentii dalla sua voce che cercava di nascondere un sorriso trionfante.
-devi raccontarmi qualcosa che mi sono persa,vero? - dissi,ridacchiando.
-forse. Sei stanca? -
-un po',ma non credo che andrò a dormire subito. Questa casa è troppo grande per una persona sola...-
-mi dispiace di non esserci,ma io dormo di giorno. - mi disse,ridendo – comunque ho già avvertito l'autista della limousine di tornare a prenderti. -
Mi misi seduta,scostando una ciocca di capelli ribelli dal viso.
-a prendermi? Perché? -
-non vorrai rimanere a casa da sola,vero? Non mi fido. -
Sapevo che si fidava,in realtà.
Isabella Swan era il ritratto della responsabilità,e sapevo benissimo il perché di quella proposta.
-vuoi che mi abitui a Las Vegas dandomi alla pazza gioia,vero? - azzardai,sicura della mia risposta.
-bingo. Ma se sei stanca...-
Meditai su quelle parole: stanca.
Vecchia ciabatta stanca.
Blah.
-sai che ti dico? Mi hai convinto. - dissi,alzandomi in piedi – in fondo siamo in estate,no? -
-non sei mai stata il tipo da baldoria notturna. -
-lo so – dissi,alzando gli occhi al cielo – ma potrei tentare. -






Quando uscii da Villa Swan – come l'avevo denominata in quel momento – la limousine splendente mi aspettava fuori dal grande cancello: non pensavo di potermi trasformare in una specie di superstar in così poco tempo.
Dopo essermi fatta la doccia e sistemata per bene avevo optato per un caffè forte in modo da svegliarmi un po',e con qualche minuto di ricerca ero riuscita a trovare la mia camera da letto,una bellissima stanza da cui si poteva vedere tutta la città,luminosa come un diamante.
Entrai in macchina,riconoscendo il ragazzo che mi aveva accompagnato poco prima,e non appena chiusi lo sportello partimmo a tutta velocità.
Avevo optato per un abbigliamento non troppo appariscente: un paio di pantaloni di raso nero e una maglietta bianca un po' elegante andavano più che bene.
-dove andiamo,Quil? - chiesi,sporgendomi sui sedili anteriori.
-tuo padre ti consiglia un bel giro per locali. - disse lui,con il sorriso sulle labbra.
-e come potrei dire di no? In fondo...-
Mi bloccai. Eravamo arrivati nella via più bella di tutta Las Vegas,e proprio lì un locale attirò la mia attenzione.
Era un edificio completamente dipinto di nero,riconobbi gli interni poco illuminati color cremisi e le luci stroboscopiche: un incrocio fra Moulin Rouge e uno di quei locali esclusivi menzionati dagli speciali sulla vita delle star americane.
Tuttavia,c'era qualcosa in quel luogo che lo rendeva estremamente attraente,quasi una calamita per i miei occhi ancora poco abituati a tutto quel lusso.
La città del peccato, così l'aveva chiamata Reneé: e non potei trovare nome migliore per quel luogo.
-Quil,fermiamoci qui. - dissi,e subito la limo si accostò accanto alla fila interminabile di persone che aspettavano di entrare.
-cos'è questo posto? - chiesi,curiosa.
-oh,è solo il luogo più trasgressivo ed esclusivo di Las Vegas. Ma non credo che...-
-va bene,Quil. Io mi fermo qui. -
Non sapevo il perché di quell'attrazione quasi impossibile,ma sapevo di dover entrare.
Guardai in alto,mentre il rombo della limousine si faceva sempre più lontano.
Twilight.
Crepuscolo,così si chiamava.
Il mio arrivo aveva attirato l'attenzione di tutti,persino dei gorilloni alla porta: uno di loro,un ragazzo massiccio dalla figura imponente, mi si avvicinò.
-sei in lista? - mi chiese,sistemandosi gli occhiali scuri sul viso: solo allora notai che sul collo aveva un tatuaggio alquanto inquietante,dove la scritta Felix -forse il suo nome? - primeggiava sui contorni tribali.
-forse? - chiesi,tirando fuori il pass dorato.
Il ragazzone si guardò intorno,e cingendomi le spalle mi accompagnò fino al cordone di velluto rosso che ci divideva dall'entrata: il sussurrio delle persone dietro di me mi mise in soggezione,ma tentai di passare oltre.
-benvenuta al Twilight. - mi disse il tipo di nome Felix,sganciando il cordone.
Senza esitare mi avvicinai a lui,passando il cornicione.
-di chi è questo posto? - sussurrai,ammaliata.
Felix si voltò,sorridendomi.
-Dei Cullen,bellezza. -



























Spazio note: Buonaseeeeera ^_^ Come avete visto non vi ho abbandonato! Sono sempre qui a rompervi le palle! xD
Dai,siamo seri. Per prima cosa ci terrei a ringraziare tutti i favolosi preferiti/ seguiti che hanno avuto il coraggio di inserire la mia storia e vedere come va avanti (...vi stimo! xD),e in particolar modo un ringraziamento speciale a Sabry87,Tede,rodney,Aurora_Cullen,ale03,ginny89potter,Rosellina89 e Tokiotwilighters per i vostri commenti,mi ha fatto davvero piacere sapere che ci siete e che vi piace ^^
Bene,il primo capitolo fa entrare un pò più nella storia,ma...ora che succede? Eheh,lo scoprirete solo quando aggiornerò il prossimo capitolo che,credetemi,sarà davvero una bomba sexy! (e si,ho detto sexy ^__-)
Un bacione,e mi raccomando...fatemi sapere che ne pensate!

See you next week!
LMS*



  
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