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Autore: Volpe__    01/05/2025    0 recensioni
Nel villaggio di Olovio vive un ragazzo stufo della sua vita passata tra pecore e campi, desidera qualcosa in più.
Peccato che la magia a quanto pare ha deciso di non sceglierlo, facendolo rimanere senza poteri alla suonata età di venti anni.
Cosa succederebbe però se il caso decidesse di stravolgere completamente la sua vita? In fondo non è mai troppo tardi per diventare dei maghi.
Genere: Azione, Fantasy, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le vaste pianure ricoprivano tutto il panorama fino alle alte montagne che facevano da confine tra Teustra e Vlassonia.
In lontananza il campanile del piccolo villaggio di Olovio stava suonando, i suoi rintocchi segnalavano a tutti gli abitanti che si stava facendo sera.
Selur stava camminando per le praterie insieme al suo gregge di pecore mentre le faceva pascolare vicino al fiume, sfruttava sempre quei momenti da solo per rilassarsi.
Si mise due dita in bocca e fece un fischio acuto che probabilmente avrebbero potuto sentire anche le persone dall'altra parte del mondo.
Aveva imparato il richiamo delle pecore quando era piccolo ed accompagnava il padre in giro con il gregge.
Da pecore addestrate quali erano iniziarono a mettersi in fila tutte ordinate pronte per essere condotte nuovamente al recinto.
Molti pastori della zona utilizzavano dei cani per rendere più veloce questo processo ma la famiglia Merhak era sempre stata una grande sostenitrice del contrario.
Il nonno di Selur diceva sempre "perché dovrei affidare ad un cane la responsabilità del mio gregge?".
Pensandoci negli anni aveva imparato a dargli ragione, era molto più semplice da soli.
Si diresse sulla via del ritorno percorrendo il sentiero principale in mezzo alle praterie, intorno a lui l'unico suono che sentiva erano i belati delle pecore.
Ormai da quando aveva compiuto diciotto anni i genitori lo lasciavano andare da solo a pascolare, l'esperienza di certo non gli mancava.
Nonostante gli piacesse fare quella vita mondana nel suo profondo si sarebbe aspettato qualcosa di diverso dal destino, perché a venti anni non era mai riuscito nemmeno per sbaglio a risvegliare il suo potenziale magico? Se lo chiedeva ogni giorno ma la risposta era sempre la stessa, una famiglia di contadini non può darti l'ereditarietà genetica per diventare un mago. Queste sono le regole.

Arrivò di fretta fino ai recinti e fece rientrare quasi da sole le pecore.
La fame gli stava mangiando le budella dall'interno.
Casa sua si trovava nella parte finale della via principale di Olovio, quasi completamente esterna rispetto alle altre.
Non era una casa gigantesca e piena di lussi, ma ci si viveva abbastanza bene per quello stile di vita.
Entrò in casa facendo scricchiolare i cardini della porta come ogni singolo giorno e si ritrovò davanti la sua famiglia che lo aspettava seduta a tavola.
-Finalmente sei tornato. Come è andata oggi?- chiese il padre, stava seduto a capotavola e si rigirava il baffo tra le dita.
-Come ogni singolo giorno, di certo non posso rischiare di morire mentre pascolo le pecore.- il tono di Selur era leggermente ironico mentre si sedeva a tavola vicino al nonno.
Lo sguardo del vecchio era sempre lo stesso, un pò perso ed enigmatico allo stesso tempo.
-Non dire così, ci sono molte responsabilità in quello che stai facendo.- il tono della madre era quasi apprensivo, pensava veramente quello che stava dicendo.
Davanti a lui stava fumando un piatto bollente di minestra con i fagioli, oltre ad annebbiare la vista gli stava rendendo difficile anche solo pensare ad una risposta alla madre.
-Si quello che dici tu. Però rimane il fatto che vorrei altro dalla vita, non mi bastano le pecore.- la minestra lo stava chiamando che quasi non si rese conto di come disse la frase.
Qualcosa fece smuovere tutta la tavolata all'improvviso, era la mano del padre che si infrangeva sulla tavolata come una vangata.
-Porta rispetto alla vita che ti siamo riusciti a dare! Se non ti sta bene vattene e arruolati in qualche esercito per andare a morire.- le urla di Zent Merhak rimbombarono per tutta la stanza, facendo quasi volare gli occhiali al nonno per lo spavento.
Un silenzio di tomba pervase la tavolata, si potevano solo sentire i respiri affannati del padre di Selur.
-Non ho chiesto io di nascere senza un minimo di potere magico, secondo te mi piace l'idea di dover fare il contadino a venti anni? La gente della mia età va in giro per il mondo e naviga tra i continenti, io invece non ho mai neanche visto la capitale.- gli era anche passata la fame dopo la sfuriata del padre.
-Calmatevi tutti e due immediatamente.- la madre di Selur ora stava  in piedi e guardava sia lui che il padre.
In quella casa le parole del padre erano sempre ascoltate, ma quelle della madre stavano un gradino sopra come se fossero la legge. Non si era mai spiegato il perché.
Il nonno intanto aveva ricominciato a mangiare in modo molto rumoroso la sua minestra. 
Tutti gli anni a mangiare cose bollenti probabilmente gli avevano tolto anche la capacità di poter sentire il dolore.
Il silenzio regnò in mezzo a loro fino a che a parlare non fu il nonno.
-Vedrai che prima o poi riuscirai a realizzarti, fare il contadino è solo una cosa passeggera. Sei come tua nonna, un modo lo trovi sempre.- sicuramente una bella frase, peccato che Selur non sapesse neanche mezza informazione riguardo alla sua defunta nonna.
-Anche la nonna era una contadina?.- chiese sperando di ottenere qualche informazione.
Niente.
Il nonno era troppo concentrato sulla sua minestra e lo ignorò completamente.
Dopo qualche decina di minuti tutti quanti finirono di mangiare e si alzarono dal tavolo.
Non volendo stare vicino al padre si diresse verso camera sua, prima si sarebbe addormentato e prima avrebbe dimenticato la discussione di quella sera.
Si mise a letto sperando di dormire subito, mai pensiero si rivelò più sbagliato visto che dopo un' ora l'unica cosa che aveva ottenuto era la noia eterna.
Decise che quella notte dormire non sarebbe stata un'opzione quindi con tutta la furtività del mondo scese le scale fino a raggiungere il piano di sotto. 
Nella casa tutti stavano dormendo e di conseguenza ogni rumore avrebbe potuto svegliare i suoi genitori.
Indossò la sua solita camicia bianca insieme ai pantaloni di cuoio marroni e si incamminò per le strade del villaggio in cerca di qualcosa da fare.
   
 
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