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Autore: ChevalierEonDeBeaumont    04/05/2025    4 recensioni
Oscar indaga su alcuni furti di preziosi commessi in palazzi nobiliari. Tutti gli indizi la conducono a sospettare del suo amico André, che rischia di essere inchiodato da una prova schiacciante.
Le cose stanno davvero in questo modo?
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Arrivederci, Oscar.”


L’arrivo dell’uomo col pince-nez segnò una svolta memorabile nelle vite di Oscar e André.
Conosciutisi da bambini, il piccolo André era stato messo a fianco di Oscar affinché le facesse compagnia, nonché da modello maschile di riferimento, giacché il padre di lei, il Generale François Augustin Reynier de Jarjayes, aveva deciso di educare la figlia come un uomo, affinché potesse, un giorno, prendere il suo posto ai massimi livelli della carriera militare.
In realtà, il carattere mite del bimbo aveva, sin da subito, fatto sì che il ruolo di “modello di riferimento” che doveva rappresentare, si dimostrasse difficile da sostenere, perché la bambina, all’epoca, era già molto più un maschiaccio di quanto lo fosse lui, vuoi per temperamento, vuoi per l’abitudine al comando e all’uso delle armi.
Questa dinamica si sarebbe mantenuta inalterata nei loro rapporti per tutto il tempo che rimasero insieme: André fu per Oscar un compagno di giochi e un amico, nonché vittima delle sue prepotenze, prepotenze che lui pazientemente sopportava.
Un paio di anni dopo, tutto finì quando, a palazzo Jarjayes, si presentò “l’uomo con il pince-nez”.
Costui era un signore di mezza età dall’aria burbera e i modi spicci, di nome Gaspard Delisle, qualificatosi come amministratore nonché avvocato di Monsieur Martin Grandier, e chiese di poter parlare urgentemente con il Generale di affari importantissimi.
Usò proprio quelle parole: “urgentemente” e “affari importantissimi”.
Poiché per Reynier de Jarjayes le uniche cose che contassero davvero erano le questioni militari, in prima battuta si chiese cosa potesse mai volere da lui un borghese venuto in rappresentanza di un altro borghese; poi fece mente locale sul cognome del suo datore di lavoro: Grandier, come quello dell’amico di sua figlia.
Non poté sottrarsi e fu costretto a riceverlo, ascoltando pazientemente quello che questi, con circonlocuzioni elaborate che lo facevano dannare, aveva da comunicargli.
Il succo del discorso fu questo: Martin Grandier era il fratello del padre di André, ovvero suo zio.
Come il Generale ben sapeva, il bambino era stato messo a servizio presso i de Jarjayes grazie alla presenza della nonna, che gli aveva così assicurato un futuro.
Madame Marron-Glacé Montblanc aveva dovuto fare una scelta perché, in realtà, i bimbi erano due: gemelli, simili nell’aspetto al punto da essere irriconoscibili, quanto diversi nel temperamento.
Tanto André era timido e docile, tanto Mathieu era disinvolto e ribelle.
Ovviamente, Mathieu non era per nulla adatto a ricoprire il ruolo richiesto dal Generale, quindi andò a stare dallo zio.
Considerate le intemperanze, era stato infine mandato in Collegio.
A quel punto, André, secondo la volontà espressa da Monsieur Grandier, avrebbe ripreso il suo posto nella famiglia d’origine.
Quando André si trovò alla presenza dell’amministratore, questi pensò di avere le allucinazioni: abiti a parte, il ragazzo che gli stava davanti e quello di cui aveva seguito la crescita erano praticamente identici.
No, non del tutto: Mathieu non era mai intimidito nel dover affrontare nuove situazioni, anzi, esse rappresentavano lo scopo primario della sua esistenza e, malgrado, i tentativi degli zii, si era rivelato sempre più arrogante.
Questo, al contrario, conosceva il valore dell’umiltà e, probabilmente, non solo perché si era trovato a doverla praticare in relazione al ruolo ricoperto in una famiglia di nobili, ma proprio come aspetto caratteriale inteso nel suo significato più positivo, quello che era appunto il contrario di tracotanza.
Il generale non poté rifiutare: i legami di sangue erano quelli che contavano maggiormente, di conseguenza André si ritrovò a dover seguire quell’estraneo per recarsi in una casa sconosciuta, ripetendo l’esperienza già fatta; era un poco più grande in età, ma questo non compensò l’allontanamento da Oscar e da Marie: l’adattamento fu per lui alquanto difficile.

 

   
 
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