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Autore: Eevaa    10/05/2025    0 recensioni
•Sequel di GHOSTS /how can I move on?/•
Un mese dopo il loro vittorioso ritorno sulla Terra, Vegeta, Goku, Radish e Nappa sono costretti a ripartire per il cosmo. Un grosso mistero aleggia attorno a un pianeta lontano lontano, e un nuovo pericolo mina una serenità durata troppo poco.
«C'è chi giura di aver osservato la presenza di qualcuno... con la coda».
E sai bene cosa vuol dire. Solo che non eri pronto ad apprenderlo.
Quando tutti gli altri ti puntano gli occhi addosso, senti di affogare. Ti domandi quali altri fantasmi dovrai affrontare, questa volta.

[Post-Dragon Ball Super][No spoiler al manga]
Genere: Avventura, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: altri Saiyan, Goku, Nappa, Radish, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'GHOSTS SAGA'
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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©.
Non concedo, in nessuna circostanza, l'autorizzazione a ripubblicare questa storia altrove, anche se con i crediti all'originale.
L'immagine di copertina è stata realizzata da Giosuè Graci.



 
- GHOSTS II -
/the great reset/


 
CAPITOLO 8
Scacco al Re

 

La giungla è ancora fitta, ma ti basta seguire quel Ki. Quell'unico, prepotente, asfissiante Ki che stai percependo dal momento in cui siete approdati su questo pianeta sperduto chissà dove.
Inoltre, c'è un folto reggimento di soldati reali nascosti tra le frasche. Siete sulla strada giusta. Vi sparano raggi laser a vista quando passate, ma per te, Kakaroth e Nappa sono come soffi d'aria. Li schivate o li indirizzate verso il cielo.
Qualche pianta crolla al vostro passaggio ma finalmente, in uno spiazzo fangoso, notate un assembramento di persone tutte in cerchio. Alcuni spingono per rompere fila, c'è gente che urla, c'è gente morta al suolo. Quando atterrate tra le ombre degli alberi, qualcuno riconosce Nappa e grida agli altri soldati di cessare il fuoco.

Camminate uno di fianco all'altro, il vociare si fa intenso, ma tutto ciò che senti è il rimbombo del tuo cuore contro il petto. Ti manca il fiato, vorresti svenire. Vorresti fare dietrofront, vorresti prendere Kakaroth per le spalle e supplicarlo di teletrasportarvi entrambi sulla Terra. Ad ogni passo avanti ti senti catapultato sempre più indietro. Diventi sempre più piccolo, sempre più spaventato. Ora che sei innanzi alle fila, sei un bambino di tre anni. Piccoletto per la tua età, anche se forte. Tre ciuffi di capelli ti cascano sulla fronte, la coda arrotolata in vita. Indossi con fierezza un mantello rosso e hai uno stemma reale inciso sul corpetto della divisa. Hai il mento in alto ma hai paura, stai per entrare in commissione sull'ammiraglia di Freezer. Stai per uccidere un bambino. Un bimbo piccoletto come te, uno schiavo con il quale ti eri allenato solo ieri. È necessario. È il tuo rito di passaggio per dimostrare di essere abile e arruolabile, la tua firma su un contratto di vendita. È il giorno in cui hai perso per sempre te stesso. Il giorno in cui sei diventato un assassino. Il giorno in cui hai imparato la dura legge del cosmo.*
Colpa di Freezer ma, primo tra tutti, di tuo padre.

Chiudi gli occhi e respiri aria calda. Ti tremano le mani, il Ki traballa nel tuo petto. Una spallata troppo docile ti riporta alla realtà. Kakaroth.
Apri gli occhi e sei di nuovo grande. Hai quasi cinquant'anni, nessun ciuffo sulla fronte, nessuna coda ma centinaia di cicatrici sulla schiena. Non hai ancora ritrovato te stesso, ma gli altri sanno chi sei. Sanno che non sei solo un assassino.
Beh. Non tutti lo sanno, e forse farai meglio a sfruttare questo piccolo particolare.
«Colonnello Nappa! Ci avete trovati!»
«Fatelo passare!»
«SIRE! SIRE, C'È IL COLONNELLO!»
Le voci dei soldati sono sollevate, vi aprono le fila, anche coloro che stavano tentando di romperle dall'esterno si fermano, come se fosse effettivamente arrivato il loro salvatore.
Ed eccolo lì, al centro del cerchio, meno austero di quello che ti ricordavi. Tuo padre. Volto scavato e occhi stanchi, forse spaventati. Il mantello rosso è sgualcito, sporco. Ma non è lui che cattura la tua attenzione, bensì la donna accanto. Torni a essere un bambino di tre anni, ma meno spaventato, più fiero. Lei non ti avrebbe mai venduto.

Tra il brusio e la sorpresa, chissà per quale manna dal cielo il Re non ti degna di uno sguardo, ma si avvicina a Nappa a grandi falcate.
«Colonnello Nappa!» ruggisce, torna a essere austero quanto ricordavi. «Cosa diavolo... come ci ha trovati? Dove siamo?»
A dimostrazione che non sei mai stato una priorità di tuo padre, ci pensa invece tua madre a preoccuparsi per te. «Dov'è mio figlio? Dov'è Vegeta?» ringhia, prendendo Nappa per il corpetto. Ti sembra di galleggiare in una bolla, lì, schiacciato tra le fila dei soldati. Nessuno ti riconosce, perché non è questo l'aspetto che dovresti avere.

La confusione aumenta quando un ragazzo dai capelli rossi e scompigliati spunta da dietro le spalle del Re. Lo riconosci senza nemmeno averlo mai visto.
«...papà?» grida.
Il Ki di Nappa si frammenta in mille coriandoli. Un'esplosione che ti colpisce al centro del petto, ti ricorda i fuochi artificiali alla festa di primavera, sulla Terra.
«... Diive! DIIVE!» sussulta Nappa. Non degna il Re di uno sguardo e lo sorpassa per raggiungere suo figlio. Lo prende per le spalle e lo guarda come se fosse un miraggio. «Oh, Kaioh...» esala e, infine, decide che non se ne farebbe niente di mantenere quella parvenza di freddezza che ha sempre millantato. Se ne frega del codice d'onore, lo abbraccia e affonda il naso tra i suoi capelli. «Oh, Kaioh!»
Diive, di contro, è tanto sorpreso quanto scioccato. I Saiyan di solito non si abbracciano in pubblico, soprattutto i Saiyan di prima classe. Ma Nappa è un Saiyan che ha pianto la morte di suo figlio per tutta la vita.
«Papà, ma che...? Cosa...»
«COLONNELLO NAPPA!» grida il Re, disgustato dal pessimo teatrino, soprattutto indignato per non essere stato preso in considerazione. Un grande affronto per lui. «COSA STA FACENDO? LE HO FATTO DELLE DOMAND-»
«Vegeta...?» lo interrompe la Regina, toccandogli un braccio.
Lui le schiaffeggia la mano, irritato. «NON ORA!»
«Non tu...» replica la Regina. Ti accorgi solo ora che lei non sta guardando il Re. Lei sta guardando te. «Lui!»

La bolla in cui eri immerso scoppia senza far rumore. Eri certo che lei ti avrebbe riconosciuto, che sarebbe stata la prima a vederti, esattamente come Gine ha riconosciuto Radish e Kakaroth. Una madre riconoscerebbe sempre suo figlio.
Però detesti stare al centro dell'attenzione, soprattutto se l'attenzione è quella di tuo padre - e di tutti i suoi soldati. Quando il Re si avvicina vorresti scappare, invece pianti bene i piedi a terra e ti sforzi di non tornare a essere un bambino di tre anni.
Lui ti squadra con sospetto. «E tu... tu chi diavolo sei?»
È troppo vicino, riesci a sentire il suo Ki addosso. Riesci a percepire qualcosa di simile al tuo e lo detesti. Ti rispecchi in lui e vorresti essere l'opposto, invece condividete persino il nome.
Prendi un grosso respiro prima di parlare, eppure ti manca ancora l'aria. «Principe Vegeta... quarto della mia dinastia».

La folla attorno a voi esplode in brusii sorpresi.
«FANDONIE! Il Principe Vegeta IV ha sei anni!» tuona tuo padre, afferrandoti per un braccio. Vorrebbe trascinarti al centro e umiliarti, ma i tuoi piedi sono ben saldi. Si indispettisce, allora si aggrappa al corpetto della tua battle-suit. «CHI. DIAVOLO. SEI?»
L'aria si fa irrespirabile, senti Kakaroth al tuo fianco fremere e la pressione nelle orecchie. La Regina si avvicina con prepotenza e si piazza al tuo fianco, sospettosa.
«Sei davvero tu?» domanda, con occhi stretti.
Che senso avrebbe indorare la pillola?
«Sì. Sono io» confermi e ti prepari a dare l'assurda spiegazione. «Sono passati quarantaquattro anni dall'esplosione di Vegeta-Sei. Voi siete tutti morti. Morti... e ora resuscitati da un potere divino».
Come prevedibile, la gente attorno a voi freme, alcuni ridono, altri gridano. Con la coda dell'occhio vedi Diive prendere consapevolezza nello sguardo di suo padre, che annuisce in conferma. Diive gli crede, e sembra capire il perché di quell'abbraccio.

Il Re invece non ti crede – come prevedibile. Non si fida di te. «TUTTE CAZZATE! IL PIANETA VEGETA... ESPLOSO?!»
«Sì, ed è stato Freezer a farlo esplodere» aggiungi.
La Regina sussulta, il suo volto si contrae in una smorfia iraconda. È sempre stata posata, elegante... tranne quando si parlava di Freezer. Perché aveva più volte tentato di convincere tuo padre a non fidarsi di lui, senza successo. Le cose non sono cambiate.
«Quello sporco traditore... lo sapevo che non avremmo dovuto fidarci» ringhia lei, tra sé e sé. Intorno a voi c'è chi ti crede – perché è facile credere che Freezer possa aver fatto ciò. L'unico che sembra non fidarsi è proprio il Re.
«Sciocca, tu gli credi? È solo un impostore» ruggisce, prendendola per un braccio e allontanandola da te. Vorresti sferrargli un pugno in pieno muso, ma ti trattieni. «Non ci sono prove che dimostrano che è chi dice di essere».
«Ma sei serio?!» interviene Kakaroth, allargando le braccia. Sapevi che prima o poi sarebbe successo. Quell'idiota non è mai stato uno da portare rispetto a re, principi, imperatori o divinità. «È praticamente identico a te! Certo, per fortuna il naso l'ha preso da mamma, ma...»
«CHIUDI QUELLA BOCCACCIA, INUTILE TERZA CLASSE!» tuona tuo padre. Forse un poco avresti voluto farlo anche tu.
Kakaroth ridacchia e si sporge verso di te. «E ora finalmente capisco da chi hai preso il tuo bel caratterino...»
«Kakaroth, ti prego, stai zitto» esali, gettando la testa indietro.

Comprendi che serviranno più spiegazioni, quindi fai un passo in avanti e ti unisci a Nappa, che sembra essere l'unico in grado di darti sostegno. «Io, Kakaroth, il colonnello Nappa e pochi altri siamo gli unici superstiti dell'esplosione. Ora siamo qui per aiutarvi. Abbiamo scorte di cibo e stiamo cercando di capire come sostentarvi. Nel contempo vogliamo capire cosa ci fate qui, indagare su chi vi ha riportato in vita e perché. Tutto è successo da quando abbiamo sconfitto Freezer, circa due mesi fa».
Tutti ti ascoltano con attenzione, soprattutto quando parli di sostentamento. Sono affamati, smagriti, ridotti all'osso e stanchi. Hanno bisogno di cibo e di riposo.
Il Re invece ha bisogno di ulteriori conferme. «Questo è ridicolo. Come diavolo potreste mai aver sconfitto Freezer e il suo esercito? È impossibile».
Vorresti esplodere di rabbia, ma per fortuna Nappa interviene. È sempre stato devoto al Re, e il Re si è sempre fidato di lui.
«Sire, vi prego di credere a vostro figlio. Abbiamo passato tanti anni sotto l'esercito di Freezer, lavorando per lui come mercenari, nonostante quello che ha fatto. Siamo stati schiavi a lungo, prima di poter pensare a una ribellione. Ci abbiamo messo tanto tempo ed è una storia lunga, dolorosa». Mano a mano che Nappa parla, avverti una stretta a livello del petto. Ripensare al tuo passato da mercenario ti annichilisce. «Ciò che sembrava impossibile, però, è finalmente accaduto. È stato Vegeta stesso a sconfiggerlo una volta per tutte. È un Super Saiyan, come il resto di noi».

Come prevedibile, nominare il Super Saiyan crea ulteriore fermento e sospetti. Re Vegeta scoppia in una fragorosa risata. «HAH! QUESTA È BELLA. Potrei anche credere che mio figlio – se davvero lo è - possa diventare il Super Saiyan della Leggenda...» fa una pausa e ridacchia di nuovo, rivolgendo uno sguardo disgustato a Kakaroth. «Ma una ignobile terza class-»
Non puoi nemmeno provare a fermarlo. Kakaroth si trasforma con aria annoiata, mentre tutti indietreggiano in preda alla paura e all'ammirazione. Negli occhi di tuo padre, invece... c'è disgusto e invidia. Naturalmente.
«Delicato, Kakaroth, come sempre...» sussurri, incrociando le braccia.
Lui fa spallucce e torna alla sua forma normale. «Mi aveva scocciato».
Non puoi proprio dargli torto, per una volta.

«Tutto questo è assolutamente assurdo» borbotta il Re, iniziando a camminare avanti e indietro.
«Altezza. Vi prego... sappiamo che la situazione è instabile. Il popolo vi si è rivoltato contro, ma noi possiamo aiutarvi» tenta di convincerlo Nappa, a bassa voce, in modo che non tutti i soldati possano udirlo. «Dobbiamo allontanarci da qui e riunirci per definire un piano d'azione».
Ciò che fa tua madre ti sorprende: non le è mai stato consentito prendere decisioni diverse da quelle del Re. Ma qui, in questo pianeta dimenticato dagli Dei, i ruoli da sovrani sembrano aver raggiunto una certa inutilità. Non c'è più gerarchia sociale, quando si sta per morire. Sono tutti sulla stessa barca e la Regina lo comprende bene.
Fa un passo verso te e Kakaroth e annuisce. «Sono con voi».
Il Re guarda con disgusto anche lei, ma non è stupido. Non fino a questo punto, almeno. Siete la loro unica possibilità di sopravvivenza.
«Io non mi fido. Ma... se davvero potete portarci lontano da questo branco di ingrati, allora fateci strada».


Lo detesti, ma la sua collaborazione era necessaria, fino ad ora. Ingoi un boccone amaro e prometti a te stesso che non ti metterai più nella situazione di doverlo convincere per qualcosa. O collaborerà di sua spontanea volontà, o dovrà affrontare le conseguenze. Siete voi che avete il coltello dalla parte del manico.
La domanda di tua madre ti ricorda però che non avete nessun coltello.
«Bene, Vegeta. Qual è il piano?»
Guardi fisso di fronte a te. Perché diavolo suppongono che tu abbia un piano? Fino a un'ora fa non avevate nemmeno idea di chi ci fosse, su questo pianeta. Ed elaborare piani improvvisati non è mai stato il tuo forte.
Al tuo tentennamento, Diive si avvicina e allarga le braccia. «Non hai un piano!?»
«Certo che ce l'ho». Menti. O forse no. Non hai un piano A, ma il piano B è sempre a portata di mano: si chiama Radish.
Elaborare piani improvvisati è invece sempre stato il suo forte.

Avvii la chiamata sul tuo orologio. «Radish, ricevi?»
«Forte e chiaro, capo» risponde, dopo pochi istanti.
«Abbiamo Re e Regina».
«Benone! Il cavallo e la torre ci sono?» trilla.
Getti la testa all'indietro e vorresti morire ancora di più di prima.
«Perché ancora ti parlo...»
«Sono curioso di sapere come hai convinto vossignoria a collaborare».
«Pensi sia possibile prenderci tempo per un brainstorming?» domandi. Non sei sicuro di volerlo fare, questo brainstorming. Vorresti solo dormire e risvegliarti scoprendo che tutto questo sia un incubo post-sbornia.
«La situazione scorte è abbastanza sotto controllo. Arriviamo con l'astronave, così ci potremmo mettere in contatto con Paco e fare una bella riunioncina di famiglia». Il suo entusiasmo tuttavia è sempre d'aiuto.
«Guarda che si chiama Jaco» interviene Kakaroth.
«Sì, sì, guarda che che devi andare a fare in culo» ridacchia Radish. «Dateci due minuti».


 


All'arrivo dell'astronave, le proteste si sono fatte più accese. Avete dato ai soldati e ai Saiyan attorno l'ordine di recarsi fuori dalla giungla e approfittare delle scorte, ma molti non sono stati felici di vedervi portare via il Re.
Una piccola parte di te avrebbe voluto lasciarlo giù dall'astronave e darlo in pasto alla folla inferocita, ma hai nascosto il sentimento sotto un sottile strato di indifferenza.
Dopo aver fatto salire Re, Regina e Diive, li avete mandati in living room ad attendere insieme a Bardack e Gine. Avete pensato che non fosse ancora il caso di renderli partecipi delle vostre conversazioni con la Terra.
Non appena raggiunta l'orbita planetaria, non vi siete certo premurati di attendere che fosse mattino, laggiù. Avete svegliato Bulma e l'avete mandata a buttare quel fannullone di Jaco giù dal letto – visto che ha messo radici alla Capsule Corporation in attesa di buone nuove.
Non sei sicuro che le nuove che gli avete dato siano così buone.

«I SAIYAN?!» gridano all'unisono Jaco e Bulma, i loro occhi così spalancati da riempire tutto lo schermo della sala controlli.
«Ci avete sentito» sbuffi, mentre Radish, Kakaroth e Nappa annuiscono schiacciati contro di te per rientrare nell'immagine di comunicazione.
L'astronave fluttua nell'orbita e vi culla. Non avresti mai pensato di poter apprezzare il nero spazio fuori dall'oblò centrale. Apprezzeresti trovarti persino lì fuori senza respiro, pur di non tornare in living room e trovare gli occhi disgustati di tuo padre. Ti sale un conato di vomito e lo cacci indietro.
«Ma intendete... tutti i Saiyan?» domanda Bulma, dopo una lunga pausa.
«Dal primo all'ultimo» rispondi, e i suoi occhi sembrano prendere davvero consapevolezza. Anche di ciò che sta accadendo a te.
Jaco inizia a urlare e tirarsi la pelle delle guance, cadendo in ginocchio nel più completo panico.
«MA QUESTA È UNA CATASTROFEEE!»
«Perché mai dovrebbe esserlo?» domanda Radish.
«MA SEI STUPIDO?!» grida Jaco. «Le conquiste di pianeti ricominceranno! Proprio ora che l'Esercito di Freezer non è più un problema! POVERI NOI! OH, POVERI NOI!»
«Conquiste di pianeti da parte dei Saiyan? Non glielo permetteremo di certo!» interviene Kakaroth, allibito.
«Non conquisterebbero proprio un bel niente, ridotti e deboli come sono» aggiungi. Non comprendi proprio tutto questo panico. I Saiyan erano un problema di quarant'anni fa, non di certo attuale. Il potere nel cosmo ha oramai superato il livello di potenza di qualsiasi Saiyan medio. «Jaco, smettila di frignare e ascoltami attentamente: dobbiamo scoprire perché sono tornati in vita, e perché sono stati messi su questo pianeta deserto ai confini della Galassia dell'Est, Agglomerato Desertico 212. Ti mando le coordinate. Metti in allerta la Pattuglia» disponi.
Jaco la smette finalmente di torturarsi la pelle della faccia e si mette sull'attenti.
«Agli ordini. Ma questa storia non mi piace neanche un po'!»

«Bulma, spiega la situazione a Broly. Se lo desidera, può alzare il Ki e manderò Kakaroth a prenderlo. Io contatterò Tarble e andremo subito da lui».
Tua moglie annuisce, ma non lascia cadere il discorso. La conosci, sei certo che abbia già captato i tuoi turbamenti persino a centinaia di anni luce di distanza.
«Vegeta... stai bene?» domanda infatti, apprensiva.
«Sto bene» menti. Non avete tempo per scavare nella tua emotività. Lei fa per ribattere, ma tu sei più veloce. Decidi di essere pragmatico, o non riuscirai mai a cavartela. «Dobbiamo trovare un modo per rifocillare i Saiyan. Ho già mandato Kakaroth a prendere tutte le scorte di capsule frigorifere, ma non è sufficiente. Sono sei milioni di persone, e non hanno posto dove stare. Su quel pianeta non c'è più acqua, né cibo».
«Sei milioni? Oh, beh, pensavo anche di più... solo che, dove diamine potremmo metterle sei milioni di persone in più, sulla Terra?»
Sussulti e ti sporgi verso lo schermo. Per caso è impazzita? Beh, è sempre stata una grande incosciente, fin da quando ha deciso di ospitare te. Ti ha dato dimora pochi mesi dopo che avevi tentato di sterminare tutti, del resto.
«Sulla Terra? Non possiamo farli venire lì! Potrebbero mettersi a saccheggiare le città, approfittarsene della debolezza dei terrestri!»
«Ehi, mi meraviglio di te! Non siamo mica degli incivili come tutti ci dipingono, e lo sai bene» ti rimprovera Radish, colto sul vivo.
Alzi gli occhi al cielo. Non avresti mai voluto dover fare questo discorso.

«Certo che non lo siamo, ma anche il più civile dei popoli sarebbe tentato di rubare, se ha fame. Inoltre sono in rivolta, non hanno più nessuno che vogliono ascoltare. Il Re ha perso qualsiasi autorità su di loro».
«Non ascolterebbero tuo padre, ma ascolterebbero te, Vegeta» interviene Bulma, e Kakaroth rincara la dose. «Vero, potresti dare tu gli ordini. Hai già dimostrato il tuo potere: ti ascolterebbero».
Ti alzi dalla postazione di comando e sbotti.
«No, no, no. Toglietevelo dalla testa» gesticoli. Non puoi credere davvero alle tue orecchie. Non puoi credere che ti stiano chiedendo una cosa simile. «E toglietevi dalla testa di portarli sulla Terra! E se qualcuno li avesse portati in vita per soggiogarli con qualche magia o cose strane? E se si rivoltassero contro di noi? Dobbiamo trovare un'altra soluzione ed essere cauti, fino a che non avremo certezze. Bulma, aumenta la produzione di Capsule, diamolo loro degli Hub, forniamo loro quello di cui hanno bisogno-»
«E secondo te da dove li tiro fuori sei milioni di Hub?» ti interrompe Bulma. «Non mi chiamo mica Shenron. E, a proposito di Shenron, non sarà disponibile per altri nove mesi, e Polunga altri due».

Il silenzio cala nella sala di comando. Tutti ti fissano come se fossi tu il capo, come davvero se fossi tu quello che deve dare ordini, quando non sai nemmeno da che parte iniziare.
«Prendiamoci qualche ora di riflessione, ok? Attendiamo la Pattuglia Galattica con delle novità. Nel frattempo... abbiamo qualcosa da spiegare alle nostre famiglie» concludi.
Non hai mai voluto niente di tutto ciò. Così come non vorresti andare in living room e ripercorrere il viale dei ricordi un'altra volta. Come hai già dovuto fare un mese e mezzo fa con Radish e Nappa.
Non ne puoi davvero più di dover parlare con i fantasmi.
«Vegeta, sei sicuro di stare bene?» domanda Kakaroth, mettendoti una mano sulla spalla. Ti divincoli immediatamente.
«Perché continuate tutti a chiedermelo? STO BENE!» ruggisci. Nessuno ti molla con lo sguardo e la tua pazienza vacilla ancora di più. Del resto... sanno ben riconoscere quando menti.
Stai di merda, ed è chiaro proprio a tutti, qui dentro.
Fantasmi e non.



 
Continua...

Riferimenti:
-La scena che descrivo qui (*) è ben descritta nella mia storia Mercenari, capitolo 3. 
ANGOLO DI GRACE:
Buondì, gente dallo spazio!
... quanto amate Radish da 1 a DIVA?! XD 
E soprattutto... quanto odiate il Re da 1 a TRUMP? 
Ok, diciamo che il primo confronto con paparino non è stato proprio ottimo, ma nessuno si aspettava niente di diverso, no? E il meglio deve ancora venire. 
Vi aspetto al prossimo capitolo, che sarà... emotivamente tosto. Tanto per cambiare, mh?
Un abbraccio,

Grace
 

Nel prossimo capitolo!

«Scordatelo, Radish».
Sembra convinto di ciò che dice, ed è davvero, davvero ridicolo.
«Sei nato per questo!» controbatte, alzandosi a sedere.
«Beh, guarda un po', sono anche morto, per questo! Altra vita. Altra storia» gli ruggisci in faccia, ma sei fin troppo stanco per discutere. «Voglio solo sistemare tutto questo e tornare a casa».

  
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