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Autore: marty_ohba    27/09/2009    6 recensioni
L e Light sono ammanettati in una serata tranquilla... Ma Light è nervoso... cosa succederà tra lui e Ryuuzaki? Mia prima fanfic
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!
Questa è la prima fanfiction che scrivo, ed è una vera
(scusate il termine) cazzata, ma spero che vi divertiate.
Si svolge durante il periodo in cui L e Light sono ammanettati l'uno all'altro.
marty_ohba



L'ARMA SEGRETA



Era un giovedì e quella sera c'era poco lavoro. Raito e Ryuuzaki avevano tirato comunque tardi, presi dalle loro congetture sul caso Kira.

Tornati alla loro stanza, Raito prese a fissare Ryuuzaki; era dà un po' che ci pensava, ma Ryuuzaki gli sembrava sempre più intrigante e anche molto attraente... era un pensiero molto strano per un tipo perfetto e preciso come Raito, ma non poteva farne a meno: Ryuuzaki, nei suoi modi bizzarri, nel suo abbigliamento particolare, nella sua intelligenza aveva sempre attratto Raito, che ultimamente restava spesso a fissarlo... Ad un certo punto percepì un violento strattone: era Ryuuzaki che aveva tirato per qualche ragione la catena delle manette dalla sua poltrona.

Raito si riprese subito: era così abituato alle manette che non se ne rendeva nemmeno conto.

-Perché continui a fissarmi, Raito-kun?- chiese Ryuuzaki con la sua solita voce atona.

Raito abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente. Ma che diamine gli succedeva? Da giorni ormai non faceva altro che fissare il moro, non riusciva nemmeno a concentrarsi sul caso Kira, che gli sembrava ormai archiviato. Poi una parte del suo brillante cervello gli ricordò che Ryuuzaki gli aveva fatto una domanda.

Arrossì di nuovo, più intensamente e rispose col tono più calmo che riuscì a simulare.
-Non è nulla...-.

Ryuuzaki non insistette, ma lo scrutò con attenzione da sotto la sua chioma scompigliata, leccando un gelato alla fragola.

Raito, sperando di non essere visto, continuava a guardare il compagno, osservando con attenzione ogni suo gesto, non voleva dimenticarsene: come sbatteva le ciglia, come faceva spostamenti impercettibili sulla sedia cambiando leggermente la sua bizzarra posizione, come leccava il gelato con la sua lingua morbida e delicata, che poi passava velocemente sulle labbra, per non lasciarsi sfuggire nemmeno un frammento del gelato. Improvvisamente lo investì il desiderio di sentire il suo odore e il suo sapore... era un desiderio forte, non poteva resistere, ma doveva: che avrebbe pensato Ryuuzaki ?
Un secondo dopo capì che non gli importava. Chissà perché se n'era preoccupato. Voleva scoprirlo, e voleva farlo subito. Lentamente si alzò dal divano e lo chiamò: -Ryuuzaki?- .

Quello si girò. Raito lo fissò negli occhi cercando di comunicargli qualcosa con lo sguardo, cercando di fargli capire ciò che pensava.

Il moro ricambiò l'occhiata, curioso. Raito si avvicinò ancora, finò a trovarsi di fronte all'altro. Si inginocchiò davanti alla poltrona e avvicinò il suo viso a quello del detective. Ryuuzaki arrossì. Raito non seppe resistere a quell'atto di timidezza: voleva baciarlo, il desiderio gli stordiva la testa.

Ma prima che potesse avvicinarsi ulteriormente, Ryuuzaki fece qualcosa di inaspettato: con velocità impressionante, tirò fuori qualcosa che sembrava una bomboletta e la spruzzò dritto negli occhi di Raito, che urlò.

Quando Raito si fu calmato, Ryuuzaki lo scrutò con aria di superiorità e cambiò tono di voce: assomigliava al presentatore di un programma televisivo.
-Mai dimenticare lo Spray Antiaggressione al Peperoncino!-
 

   
 
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