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Autore: londonlilyt    31/05/2005    4 recensioni
Kaori pensa di aver finalmente realizzato i suoi sogni, dopo una notte trascorsa tra le braccia dell'uomo che ama crede di non aver null'altro da desisedare. Ma i dubbi e le incertezze di Ryo sono sempre li' e ben presto i sensi di colpa si vanno sentire, lui sparisce e la povera Kaori si trova a dover rimettere insieme un cuore in frantumi. Decide allora di iniziare una nuova vita negli Stati Uniti con l'aiuto di Sayuki e li' incontrera' un'altro. Le fara' forse dimenticare Ryo? E Ryo? Crede davvero di aver fatto la cosa giusta lasciandola?
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kaori lo guardò a bocca aperta, cosa doveva rispondergli? Che era stata cosi disperata che avrebbe fatto di tutto per dimentacare che lui esisteva, era un’idea magari l’avrebbe smessa di ficcanasare.

-Allora?- chiese spazientito.

-Non sono affari tuoi-

-Ti conviene iniziare a parlare, al momento non ho più pazienza da riservarti-

-Ma come ti permetti......- ma non finì.

-Kaori....- l’ammonì.

-Oh va bene! Piantala di fare il bullo!- non avrebbe perso nulla nel raccontargli come aveva incontrato Pierre –ci siamo incontrati ad una festa, avevo accompagnato Sayuri, abbiamo iniziato a chiaccherare e poi ad uscire insieme, dopo un pò mi ha chiesto di diventare la sua assistente, non sapevo ancora quello che faceva, l’ho scoperto diversi mesi dopo, e quando mi ha chiesto se volevo unirmi alla sua banda gli ho risposto di si-

Aveva semplificato molto gli avvenimenti, non aveva intenzione di dirgli che quando aveva lasciato il Giappone era in uno stato pietoso, che Sayuri aveva iniziato a preoccuparsi, ed era per quello che l’aveva trascinata a quella festa dove si era incontrata con Pierre, che l’aveva spinta in ogni modo ad approfondire l’amicizia con lui, sperando che si trasformasse in qualcosa d’altro, poverina, se avesse saputo la verità ci sarebbe rimasta molto male. Poi quando le era stato offerto il lavoro come assistente, Sayuri l’aveva convinta ad accettare, avrebbe girato il mondo cosa voleva di più? Una vaga idea di quello che Kaori voleva più di ogni altra cosa al mondo l’aveva avuta, ma tutto le era crollato ai piedi come un castello di carte.

Quando aveva scoperto delle attività nascoste di Pierre era rimasta sconcertata, e tentata al tempo stesso dal mondo illecito in cui lui si muoveva, aveva sempre passato la vita dal lato legale della barricata, e l’idea di fare qualcosa come rubare e così fuori dal suo carattere le era sembrato eccitante. Le era sembrato un cambiamento così radicale dalla sua vita precedente, andare contro tutto quello per cui aveva lottato in tutti questi anni. Lei e Ryo avevano protetto gli innocenti dai criminali, ed ora era lei la criminale che depredava gli innocenti, prendendo qualunque cosa desiderasse, la verità era che le era sembrato di andare contro Ryo e tutti i suoi ideali, di attuare una specie di vendetta nei suoi confronti.

Ma non era servito a nulla, non erano serviti tutti gli allenamenti con Jules, non erano serviti tutti i colpi portati a buon fine, non era servita l’amicizia dei tre uomini, che erano diventati la cosa più vicina ad una famiglia per lei, non erano serviti i soldi che aveva guadagnato, ed erano parecchi, nulla era servito, le era bastato rimettere piede in Giappone per ritrovarsi al punto di partenza, con il cuore in pezzi e nessuna idea di come rimetterlo insieme.

-Tutto qui?-

Kaori sussultò alla brusca intrusione nei suoi pensieri.

-Cosa vuol dire tutto qui? Che ti aspettavi una rivelazione?- disse a disagio, ci mancava solo che lui decidesse di andare più a fondo.

-A dire il vero si- si era aspettato qualcosa di piu drammatico, non poteva credere che avesse imboccato quella strada di sua spontanea volontà, un ricatto, una minaccia, qualunque cosa, ma non quello –santo cielo Kaori! Credevo avessi più buon senso!-

-Ehi!- sbagliava o le aveva appena dato della stupida.

-Come puoi aver scelto di tua spontanea volontà di vivere in un mondo di cui conosci oramai tutti i sotterfugi e i lati oscuri, dopo tutti questi anni passati a combattere criminali non avresti dovuto farti illusioni. Lo stesso mondo- scandì freddamente –che ti ha portato via tuo fratello-

Eh no questo non doveva dirglielo! Ora era furente!(e si sa quando si e furenti ci si lascia scappare tante cose. Nda londonlilyt)

-Ma senti da che pulpito! Cosa credi avrei dovuto fare una volta andata via! Vivere felice e conteta!- gli gridò contro.

-Si maledizione! Era quello che speravo!- anche lui iniziando ad alzare la voce.

Oramai stavano gridando entrambi senza remore.

-Dannazione a te Ryo! Di cosa credi che sia fatta?- chiese con voce tremante -Credi davvero che sarei stata capace di passare da un uomo all’altro come fai tu con le donne?-

-Cosa? Io non...- balbettò sconcertato.

-Perché? Perché te sei andato via a quel modo?- non appena fatta la domanda avrebbe voluto tanto rimangiarsela, non aveva avuto nessuna intenzione di affrontarlo in quel modo, ma lo guardò lo stesso dritto negli occhi, voleva vederlo in faccia mentre assestava il colpo di grazia a tutto l’amore che provava per lui.

Ryo si perse nelle profondità di quegli occhi grandi che lo guardavano addolorati, quegli stessi occhi che gli erano mancati ogni giorno degli ultimi due anni, doveva darle una spiegazione, era arrivato il momento.

-Io...non so...- tirò un profondo respiro –Mi dispiace, è stato...- ma lei non lo fece finire.

-Lo so, è stato uno sbaglio che non si ripeterà! Me l’hai gia detto! Avresti dovuto dirmelo quel mattino, cosi mi sarei messa il cuore in pace e avresti chiarito una volte per tutte che non ero altro che una delle tante!- la vista le venne ofuscata dalle lacrime che non aveva la minima intenzione di versare, non davanti a lui per lo meno.

-Dio mio! É questo che credi?- No! Grido il suo cervello, non la sua Kaori, mai la sua Kaori.

-Perché non è la verità? Le tue azioni sono state più eloquenti di mille parole- lo vide chiudere gli occhi, sembrava essere preda di violente emozioni, non l’aveva mai visto cosi, molto probabilmente era infastidito dall’argomento.

-No, non è la verità. Quella notte dopo che ti sei addormentata sono rimasto sveglio a guardarti, non riuscivo ancora a capacitarmi di come, da un momento all’altro, avessi alterato cosi irrimediabilmente il nostro rapporto, mi sono messo a pensare alle conseguenze e mi sono fatto prendere dal panico-

Lei lo scoltava in silenzio concentrandosi su ogni parola.

-Mi sono fatto prendere dal panico all’idea di tutta la gente che ti avrebbe usato contro di me per pareggiare dei conti, all’idea del pericolo al quale ti stavo esponendo permettendoti di restare al mio fianco, all’idea che un giorno avresti deciso che in definitiva volevi la vita normale che io non sono in grado di offrirti e saresti andata via. Sono sceso di sotto e mi sono scolato una bottiglia, continuando a paseggiare avanti e indietro senza sosta, quando la bottiglia è finita ho scritto quello stupido biglietto e sono uscito nel terrore più totale-

-No...- il groppo che aveva in gola le impedì di parlare.

-Non sei mai stata una delle tante Kaori e non lo sarai mai, quando mi sono reso conto di quello che avevo fatto era troppo tardi, eri già andata via, e quando ho raccolto abbastanza coraggio e ti ho chiamato, Sayuri mi ha mandato a qual paese dicendomi chiaro e tondo di lasciarti in pace-

-Hai parlato con Sayuri?- chiese sorpresa, lei non le aveva mai detto nulla.

-Si, quello che c’è stato tra di noi quella notte è stata la cosa più sconvolgente e intima che abbia mai condiviso con un’altro essere umano, e il fatto che ci fossi tu vicino a me la rendeva ancora più speciale, credevo davvero di farti un favore facendo in modo che mi lasciassi senza guardarti indietro-

-Imbecille! Non ti è mai passato per la testa di chiedere il mio parere! Di chiedermi se ero disposta a correre dei rischi o meno standoti vicino?- era allibita, non poteva credere che fosse davvero così ottuso.

-Veramente no, credevo di aver fatto la scelta più onorevole-

-Aspetta un attimo!- Kaori poteva sentire la rabbia che riesplodeva a pieno regime –mi stai dicendo, che mi hai fatto passare le pene dell’inferno per un tuo deviato senso dell’onore?-

-Si- detto così sembrava che si fosse comportato in maniera terribile.

Kaori non ci vide più per la rabbia, con un martello da ??t  spiattellò Ryo contro il muro sperando di avergli fatto un male cane.

-Brutto idiota!- era in ginocchio sul letto e urlava a pieni polmoni –non hai mai capito niente e non capirai mai niente!-

La stanza iniziò a girarle attorno in maniera vorticosa, con gli occhi chiusi ricadde sul letto ansimando, stava per sentirsi male.

Un panno umido e freddo posato sugli occhi la fece sentire subito meglio.

-Lo vedi cosa succede se ti agiti- era diventata pallida come un lenzuolo.

-Lo vuoi sapere cosa e successo realmente Ryo?- disse con voce terribilmente stanca –mi hai spezzato il cuore, io ho solo cercato di rimettere insieme i pezzi meglio che ho potuto-

-Kaori...-

-Vattene- gli disse –lasciami sola-

Ryo obbedì in silenzio, era meglio non dire altro, ma quando chiuse la porta poté sentire i singhizzi rotti di Kaori.

Scese di sotto proprio mentre il telefono squillava, era Saeko, aveva bisogno di parlargli e l’avrebbe aspettato al parco all’una.

Decise di andare, aveva bisogno d’aria per scriarirsi le idee, Kaori non era in grado di muoversi ma per essere sicuri che non le venissero strane idee chiamò Miki e la pregò di raggiungerlo il più in fretta possibile.

Quando arrivò al parco, la poliziotta lo aspettava seduta su una delle panchine all’ombra di alcuni alberi dove passava poca gente.

-Che cosa è successo?- chiese sedendosi e accendendosi una sigaretta.

-Come sta Kaori?- chiese leggermente preoccupata.

-Sai che è stata ferita durante l’inseguimento?-

-Mi era giunta voce, ma la pattuglia non era sicura di essere riuscita o meno a ferire uno dei ladri-

-Ora sta meglio, ma se l’è vista brutta-

-Scusa ma non riesco a provare simpatia al momento, mi ha fatto vedere i sorci verdi da quando e tornata con quella banda di scalmanati!- disse un pò alterata.

-Cosa vuoi Saeko? Devo tornare a casa il prima possibile- non voleva stare lontano da lei, almeno fino a quando non si fosse ripresa del tutto.

-Si tratta della banda di sclamanati, Pierre La Fonte vuole parlare con te- lo informò cautamente.

-Cosa! Che diavolo vuole?- esclamò sorpreso.

-Non lo so, e non sarei neanche venuta se non mi avesse dato un messaggio per te, ha detto “Dica al suo City Hunter di venire a farmi una visita se vuole tenersi la sua preziosa Kaori”- ora sarebbe esploso pensò.

-Che cosa! Si tratta di una minaccia per caso?-

-Ehi messaggero non porta pena...vieni alla centrale e lo scopri, ma fai in fretta non credo che rimarrà molto dietro le sbarre- spiegò amara.

-Che significa?-

-Che non abbiamo abbastanza prove per incastrarlo ecco cosa- il solo pensarci la mandava fuori dai gangheri.

-Non avete trovato la refurtiva nella sua macchina?-

-Oh si, abbiamo trovato un meraviglioso falso degli smeraldi rubati, e lui sostiene di avere un alibi, lo stiamo verificando ma non sembra che basti per inchiodarlo-

-Maledizione!- tutto quel lavoro sprecato.

-Vai a vedere cosa vuole, potrebbe esserci utile- detto questo lo lasciò solo sulla panchina.

Che cosa voleva quel ladro da lui? E che cosa voleva dire quel messaggio strano? Se aveva intenzione di fare del male a Kaori gliel’avrebbe fatta pagare molto cara! Era inutile stare a farsi un sacco di domande che non avrebbero avuto risposta, a meno che non avesse acconsentito alla sua richiesta.

  
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