Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: mikkicullen    27/09/2009    9 recensioni
Questa è la mia prima one-shot,è ambientata parecchi anni dopo Twiligh e New Moon.Edward non è mai riornato. "Non riuscivo a capire perchè a distanza di tutti questi anni mia nonna non l'avesse mai aperta,forse il rancore verso sua madre perchè in fondo qualcosa mi diceva che era stata scritta proprio da lei,e poi perchè era stato cancellato il nome del destinatario? Se fosse stata indirizzata a mia nonna che senso avrebbe avuto cancellare il suo nome? Inoltre se proprio non voleva leggerla perchè l'aveva conservata in tutto questo tempo? Non poteva semplicemente distruggerla?"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Questa storia è ambientata parecchi anni dopo gli avvenimenti raccontati in Twilight,Edward non è mai più ritornato e Bella ha provato a ricostruirsi una vita. La storia viene raccontata da un nuovo personaggio. Non ho mai scritto niente del genere,è una sorta di esperimento,fatemi sapere cosa ne pensate e se avete dei cosigli da darmi.
kiss kiss

                     

       Non puoi cancellare i ricordi



Dicono che se metti uno specchio ai piedi del letto e vai a dormire la mattina dopo non ricorderai i tuoi sogni perchè verranno trattenuti da esso,Feng shui si chiama o qualcosa del genere. Bè io non ho mai creduto al paranormale o alle superstizioni,non avevo uno specchio ai piedi del letto ma se mai ne avessi avuto l'occasione ci avrei posizionato un intera specchiera giusto per dimostrare che queste dicerie sono tutte stupidate perchè c'è sempre una spiegazione logica e razionale ad ogni cosa,...o almeno questo e quello che credevo fino a un pò di tempo fa.
Ricordo ancora quella mattina di settembre,l'odore umido e dolciastro dei fiori lasciati nei vasi d'acqua che piano piano si stavano consumando,il luccichio rosso di qualche cero lasciato acceso e il rumore della ghiaia che scricchiolava sotto i miei piedi. Camminavo a passo deciso tra le stradine che si intrecciavano tra le lapidi che ormai conoscevo a memoria così come i loro propietari,infondo Forks era una piccola città e non poteva che essere così per il piccolo cimitero comunale. Raggiunsi le lapidi più recenti e la trovai.
"Rachel Alice Black 2010-2075"
La mia nonnina,quanto mi mancava. Era venuta a mancare qualche mese fa,io le ero affezionata in particolar modo e ogni settimana cercavo di andarla a trovare. Con lei finiva anche la dinastia Black,mi ricordo ancora quando ero piccola che mi stendevo sul lettone e lei che mi raccontava le storie sui nostri antenati di La Push. Involontariamente una lacrima mi rigò il viso,non avevo ancora superato del tutto la sua scomparsa e non riuscivo a capacitarmi di come che nel 2075 non si fosse ancora trovata una cura per il cancro.
Presi il vaso destinato ai fiori,lo riempii d'acqua e misi a bagno i garofani,i suoi fiori preferiti.
Mi inginocchiai e appoggiai il vaso ai piedi della lapide.
-Ciao nonna,hai visto sono venuta a trovarti e ti ho portato i garofani,proprio come quelli che coltivavi dietro casa ti ricordi?-
Il volto di mia nonna mi fissava sorridente dietro il vetro del portafoto. Aveva sempre avuto un bel sorriso che le illuminava gli  occhi color nocciola,caratteristica di famiglia che purtroppo non avevo ereditato. Con la mano accarezzai la foto,levando i residui della pioggia di qualche ora prima,comunissima a Forks.
-Sai nonna,non so se prossima settimana riuscirò a venire a trovarti perchè,indovina un pò,mi hanno accettata Yale! Sì partirò mercoledì,mamma era felice perchè diceva che così non sarei rimasta intrappolata in questa cittadina,lei odia Forks-.
Rimasi qualche minuto in silenzio ad osservare la foto di mia nonna,invecchiare mi faceva paura ma quando sarebbe successo avrei tanto voluto somigliare a lei,aveva sempre preso la vita con ottimismo e non si era mai fatta abbattere,nemmeno dalla morte di sua madre. Mi alzai e mandai un bacio alla foto.
-Ciao nonna,adesso devo andare verrò a trovarti presto-
Mi alzai e mi avviai verso l'uscita del cimitero. Prima di andarmene però volevo dare un occhiata  alla parte antica,così anzichè uscire dal pesante cancello nero svoltai sulla stradina che conduceva a destra. La parte antica si trovava leggermente più in basso rispetto alla parte moderna e bisognava seguire la stradina in una parte in discesa che nelle giornate di pioggia diventava pericolosamente scivolosa. Miracolosamente arrivai alla fine della discesa incolume. Oltrepassai le prime tombe,feci correre lo sguardo lungo le lastre di marmo bianche e finalmente trovai quello che cercavo.
"Isabella Marie Swan 1987-2015"
 La tomba della mia bisnonna. Avevo scoperto la sua esistenza per caso l'anno scorso,avevo notato immediatamente l'incredibile somiglianza della donna ritratta nella foto con il viso di mia madre e dopo una serie di domande insistenti da parte mia avevo scoperto che era sua nonna,cioè la mia bisnonna.
Mi inginocchiai davanti alla lapide e posai per terra un fiore bianco,la donna che mi fissava dalla foto non doveva avere avuto più di trent'anni,aveva i capelli castani e degli occhi color del cioccolato come quelli di mia nonna,sorrideva ma non in modo felice sembrava un sorriso malinconico,rassegnato quasi. Mia nonna in tutti questi anni non era mai andata a trovarla al cimitero,provava del rancore verso di lei e in tutti questi anni non era mai riuscita a perdonarla per quello che le aveva fatto,non mi aveva mai parlato di lei,era come se fosse cresciuta senza una madre. Automaticamente mi misi una mano nella tasca della giacca e sfiorai il piccolo rettangolo di carta che la occupava,era una lettera,l'avevamo trovata io e mia madre mentre svuotavamo la stanza della nonna. Era in un album di fotografie che mi aveva perecchio incuriosita,le prima foto ritraeva una ragazza di qualche anno più giovane di me,probabilmente la mia bisnonna,poi c'erano degli spazi vuoti e infine una serie di foto di mia nonna da piccola con i suoi genitori. Sfogliando l'album era scivolata questa strana busta,era chiusa completamente sigillata,a giudicare dal colore della carta doveva essere parecchio vecchia,il nome del destinatario era stato oscurato con un pennarello indelebile.
Non riuscivo a capire perchè a distanza di tutti questi anni mia nonna non l'avesse mai aperta,forse il rancore verso sua madre perchè in fondo qualcosa mi diceva che era stata scritta proprio da lei,e poi perchè era stato cancellato il nome del destinatario? Se fosse stata indirizzata a mia nonna che senso avrebbe avuto cancellare il suo nome? Inoltre se proprio non voleva leggerla perchè l'aveva conservata in tutto questo tempo? Non poteva semplicemente distruggerla?
Troppe domande...in fondo per trovare una risposta sarebbe bastato così poco,non ci voleva niente ad aprire adesso quella maledetta busta e scoprire cosa c'era dentro e sopratutto a chi era indirizzata. Eppure io non me la sentivo,se mia nonna aveva conservato la busta per così tanto tempo c'era qualcosa di importante dietro,qualcosa di vecchio di cui io non facevo parte e mi sembrava presuntuoso intromettermi in una storia che non era la mia.
Tolsi la mano dalla tasca e guardai ancora una volta la foto sulla lapide,conoscevo la storia di quella donna,me l'aveva raccontata mia madre dopo essere stata messa alle strette,era una storia triste che coinvolgeva mia nonna,era il motivo per cui lei non l'aveva mai perdonata.
Non sapevo molte cose sulla mia bisnonna,Isabella,mi sarebbe piaciuto conoscerla.Sapevo che era sempre stata una ragazza timida e riservata,gentile,sempre pronta ad offrire aiuto agli altri e con un sorriso per tutti,all'età di 18 anni però aveva subito un profondo cambiamento in seguito ad una delusione in amore. Era caduta in un profondo stato di depressione e non era stata mai più la stessa. Doveva essere stato molto brutto quello che aveva passato perchè non lo aveva mai più superato,nemmeno quando aveva sposato Jacob il mio bisnonno e nemmono quando aveva avuto una figlia. Credo che non avesse mai amato completamente Jacob perchè non si era mai ripresa dal suo primo amore,probabilmente lo aveva sposato per provare a ricostruirsi una vita ma non aveva funzionato. Mia madre mi aveva raccontato che la nonna aveva passat un infanzia molto triste e che ne aveva sempre fatto una colpa ad Isabella perchè credeva non la amasse,la abbracciava raramente,le attenzioni che le dedicava erano poche e non riusciva a ricordare nemmeno una volta in cui le avesse detto "ti voglio bene". Da quello che mia madre mi aveva raccontato Isabella era una donna malinconica,passava le giornate in casa uscendo raramente,la nonna cresceva le somigliava sempre di più ma questo non serviva a migliorare le cose,anzi Isabella era sempre più triste e depressa e arrivo a non parlare più con la sua famiglia. Quando mia nonna raggiunse i sette anni successe quello che nessuna bambina dovrebbe mai provare,quello da cui non si ritorna indietro,quello che mia nonna non le ha mai perdonato. Isabella cedette,smise di combattere quella vita che non voleva,si suicidò buttandosi da una scogliera all'età di 27 anni.
Tirai su col naso e mi asciugai le lacrime,come aveva potuto arrendersi? Come aveva potuto abbandonare sua figlia a soli 7 anni? Tirai fuori la lettere e la aprì senza pensarci strappando con rabbia la parte incollata. Chi mi vietava di leggerla? Che scopo aveva infondo rispettare il segreto di una donna così...senza scrupoli che aveva sposato un uomo amandone un altro e che aveva abbandonato la figlia. Non meritava il mio rispetto.

Amore mio,
so che che è stupido scriverti una lettera che non leggerai mai ma io voglio farlo,voglio illudermi che tu sia qui ancora qui accanto a me e che la notte quando io dormo tu si lì ad abbracciarmi e a vegliare il mio sonno proteggendomi dai pericoli e dalle insidie che questa vita ci riserva. Sai Edward te l'hanno mai detto che la vita non risparmia nessuno? Tutte le cose belle e i momenti felici non ti vengono dati gratis,c'è sempre un prezzo da pagare,qualcosa da dare in cambio perchè prima o poi la vita torna indietro per saldare il conto. Non puoi sperare di scappare senza pagare e se l'infelicità eterna è il prezzo che devo pagare per averti avuto anche solo per pochi mesi allora io sono felice di saldare il conto con un sorriso e non posso che dirti grazie per avermi mostrato cosa vuol dire sentirsi vivi,per avermi fatto capire cosa significa amare,grazie per aver fatto parte di questo lungo percsorso che noi chiamamo vita e di cui io ormai ho perso il sentiero principale. Grazie per avermi prestato il tuo cuore Edward Cullen,non dimenticherò mai il giorno in cui ho dovuto restituirtelo così come era giusto che fosse,in quel momento mi sono ricordata di una frase che ho sentito una volta in un film:  
"È una cosa curiosa la perdita di una persona cara… È come salire le scale al buio per andare in camera da letto e credere che ci sia ancora uno scalino. Il tuo piede cade nel vuoto e… c'è un nauseante momento di tetra sorpresa".
E' proprio così che mi sono sentita,un momento prima era sicura di quello che mi aspettava  e un momento dopo il mio piede è caduto nel vuoto cercando quel gradino,quella sicurezza che ero convinta ci fosse ma che mi è stata portata via e quel vuoto allo stomaco non sono più riuscita a mandarlo via.
Sai adesso ho una famiglia mia ma che sento non mi appartiene,mia figlia crede che io la odi perchè non riesco a dedicarle le attenzioni che meriterebbe,mio marito si è stufato di me perchè si sente usato,capisce che non riesco a dimenticarti e si sente male per questo.
Sai cosa faccio ultimamente? Quando sto male e ho bisogno di riflettere vado in un posto,è una scogliera a La Push. Vado lì proprio sull'orlo,proprio al limite. Mi piace stare lì in piedi,guardare in basso e pensare a quanto siamo piccoli noi umani e quanto è insignificante la nostra vita,mi piace pensare che da un momento all'altro la petra che mi sostiene potrebbe cedere facendomi cadere nel vuoto,che basterebbe un solo piccolo passo per mettere fine a tutto questo. Poi penso a una frase che una volta mi dicesti "
Se andarmene fosse la scelta migliore, sarei disposto a danneggiare me stesso, pur di non ferirti, pur di proteggerti". Penso a queste parole e mi piace illudermi e fare finta che forse mi hai lasciato per proteggermi dalla tua natura,che forse ti importa un pò di me e magari in questo momento mi stai pensando.
Chissà forse prima o poi farò quel passo....ma non adesso.
Ti amerò per sempre.
Bella.

Dunque si chiamava Edward il ragazzo che aveva rovinata la vita a mia nonna,che l'aveva privata della possibilità di avere una madre.
Mi alzai da terra e mi asciugai gli occhi con la manica della giacca,accartoccia la lettera e la strinsi in pugno come se potesse aiutarmi a sfogare la mia rabbia. Feci per voltarmi e allontanarmi dalla tomba probabilmente per sempre quando una voce melodiosa mi bloccò e mi congelò sul posto.
-Bella...-
Alzai lo sguardo,un ragazzo mi fissava con un espressione sconvolta. Era bellissimo,non avevo mai visto niente di più bello,aveva i capelli ramati,la pelle bianchissima come l'avorio e degli occhi splendidi di un insolito colore,dorati quasi. Era un angelo,non poteva essere umano.
-Bella...-
Mi chiamò ancora facendo un passo verso di me e io indietreggiai automaticamente. Bella? Perchè mi aveva chiamata così? Come faceva a conoscere la mia bisnonna? E poi cosa ci faceva in quella parte del cimitero...quelle tombe erano vecchissime non veniva quasi mai nessuno a portare dei fiori. No,non poteva essere...quello che stavo pensando non era possibile.
-No...ti stai sbagliando,mi hai confuso con qualcun'altro,io mi chiamo Kathrine,non Bella...-
Lui rimase a fissarmi con gli occhi socchiusi e la testa piegata di lato,poi feci caso a come era vestito,sembrava provenisse da un altra epoca,forse la stessa della mia bisnonna.
-Scusa io credevo...ho sbagliato-
No,no,mi rifiutavo di crederlo,il ragazzo davanti a me non poteva essere quell'Edward che la mia bisnonna aveva amato tanto,forse più della sua stessa vita. Erano passat tanti,troppi anni,a quest'ora sarebbe dovuto essere morto,a meno che non fosse un fantasma.
Poi come un lampo mi venne in mente una frase che avevo letto poco prima nella lettera della mia bisnonna: "mi piace illudermi e fare finta che forse mi hai lasciato per proteggermi dalla tua natura". Per proteggerla dalla sua natura? Che cosa significava? Iniziavo ad avere paura.
Non era umano il ragazzo davanti a me,più lo guardavo più mi convincevo che lui non era umano,lui era Edward,c'era qualcosa dentro di me che mi diceva che lui era Edward.
Lui fece per andarsene e si voltò.
-Aspetta!- le mie labbra si erano mosse da sole,non stavo riflettendo su quello che stavo facendo,sapevo solo che era giusto.
-Io credo...credo che questa si per te...- gli misi in mano la pallina di carta che avevo in tasca.
-Grazie...-
Nel dargliela sfiorai la sua mano,era gelida,involontariamente spalancai gli occhi. Mi allontanai,feci qualche passo indietro,poi mi voltai,gli diedi le spalle e mi misi a correre. Corsi,senza mai fermarmi,senza mai voltarmi indietro,dando le spalle a Edward e a quella storia assurda da cui non potevo lasciarmi coinvolgere.
Forse era vero che gli specchi ti rubano i sogni,come potevo dire il contrario senza averlo mai provato.










  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: mikkicullen