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Autore: Nefer    28/09/2009    8 recensioni
E' davvero da tantissimo che ho ormai lasciato le mie storie e la stesura di fanfic. Ho deciso di ritentare, di tornare a scrivere racconti, sopratutto sul mondo di Harry Potter. Non so se la cosa funzionerà, ma vediamo un po'. Non ho idea del perché abbia deciso di cominciare proprio da questa fanfic, forse per via dello stile migliore rispetto alle altre storie, anche se totalmente diverso da quello che ho attualmente. Non ho comunque il cuore di modificare i primi cinque capitoli, quindi li lascerò così come li avevo scritti.
--------- (prologo) e QUINTO CAPITOLO POSTATO!! -------
FANFIC IN CORSO. ANNO IN CUI E' STATA INIZIATA: 2007
James e Lily sono felicemente sposati. La minaccia di Voldemort non incombe su di loro e Harry sta per compiere due anni. James é un coraggioso Auror e Lily sta per diventare insegnante di Pozioni. Un giorno Remus si presenta a casa dei due per dare loro una terribile notizia che costringerà i due alla fuga, con il loro pargoletto: il primo ministro é stato ucciso e sul luogo del delitto c'era la bacchetta di James…
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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Cullen Isabella

Arancina22

Vampirellafra

Pan_Tere94

Ransie88219 (il seguito di French Kiss è Nine Months!!! XD)

Padfoot_07

CAPITOLO 4
 - Cosa?! – gridò la ragazza spalancando gli occhi – Hai capito male, bello mio! Io non vengo a cena da degli assassini!
Sirius l’afferrò forte per un braccio – Smettila di parlare così di James e Lily – disse a denti stretti – Chiaro?
Assottigliò lo sguardo.
In tutta risposta lei gli diede una ginocchiata tra le gambe, facendolo piegare in due.
 - Brutta… - fece con la voce mozzata dal dolore.
Soddisfatta Cassandra tornò a sedersi sul divano.
 - Se credi che basti a non farti venire hai sbagliato di grosso! – esclamò Sirius. – Remus vai avanti, ora ti raggiungiamo…
Remus sparì con un plop.
 - Non mi toccare… - ringhiò Cassandra minacciosa – Io non ci vengo…
Sirius le si avvicinò, torreggiando su di lei in tutta la sua altezza. Lei chiuse istintivamente gli occhi e si sentì afferrare per il braccio.
Il ragazzo la fece alzare dal divano con una forza incredibile e la strinse a sé. Poi vorticò su se stesso e l’attimo dopo erano entrambi nel casale da James e Lily.
Cassandra si guardò attorno, con i capelli scompigliati e l’aria tramortita. La Materializzazione congiunta non aveva certo giovato alla sua nausea.
Poi vide James e Lily che la guardavano curiosi.
Indietreggiò fino a toccare con la schiena il petto di Sirius, che questa volta le strinse delicatamente le spalle.
 - E’ tutto a posto. Non ti fanno nulla, chiaro?
 - Emh… ciao! Spero che la cena ti vada bene! Anch’io ho sofferto tanto di nausee quindi so cosa è meglio non mangiare e… - Lily si zittì notando lo sguardo profondo di Cassandra e arrossì.
 - Hai un bambino? – chiese la ragazza.
 - Sì – Lily fece un sorriso radioso – e aspetto il secondo… - aggiunse portandosi una mano al ventre leggermente gonfio – Sono al terzo mese!
Cassandra abbassò lo sguardo, poi lanciò un’occhiataccia a Sirius e lo riabbassò. Come faceva quella donna ad essere contenta del secondo figlio quando lei non voleva nemmeno il primo?
 - Oh che scema… dimenticavo! – fece Lily afferrando una busta di carta e correndo per tutto il salotto ad attaccare delle strane foglie sui muri – Foglie di cinnamomo, chiunque si trovi qui dentro non potrà smaterializzarsi, così potete toglierle quelle corde! – spiegò.
Corse a metterle per il resto della casa.
Cassandra la guardò sorpresa. Era la prima a preoccuparsi di non tenerla legata. Remus e Sirius non si erano nemmeno preoccupati di fare un incantesimo all’appartamento e toglierle le corde.
Si voltò verso Sirius e allungò i polsi verso di lui.
 - Slegami – disse vittoriosa.
Il ragazzo sbuffò e le tolse le corde d’oro dai polsi.
Notò che erano rossi e pieni di tagli. Doveva essersi agitata parecchio. Lei se li massaggiò con fare non curante.
 - Posso usare il bagno? – chiese cercando di essere il più gentile che poteva.
Doveva vomitare e aveva un gran bisogno del bagno.
Lily glielo mostrò e la ragazza ci si fiondò dentro. Era la sesta volta che accadeva in una giornata e le sembrava alquanto esagerato.
Si diede una sciacquata al viso e cercò di ricomporsi.
Mentre usciva dal piccolo bagno e si ritrovava nel corridoio buio sentì una vocetta.
 - Mami… mami…
Sembrava che in salotto non se ne fosse accorto nessuno.
Seguì la voce e si ritrovò in una stanzetta graziosa con una culla nel mezzo.
Dentro in piedi c’era un bimbo dai scompigliati capelli neri e i dolcissimi occhi verdi. Il suo viso era rotondetto e le guance rosse e paffute.
Aveva un’aria così tenera che veniva voglia di coccolarlo.
Cassandra si guardò alle spalle, poi entrò cauta nella stanza.
Il bambino la guardò curioso, ma per nulla spaventato.
 - Ciao – fece Cassandra accennando un sorriso.
Il piccolo sorrise raggiante.
Lo sguardo della ragazza si addolcì e lasciò che il bambino stringesse nella manina paffuta il suo dito indice.
Ora capiva perché quella Lily era così contenta del suo piccolo e di quello in arrivo.
Si portò una mano sulla pancia, pensierosa.
Lei però non era fatta per fare la madre. La sua carriera di auror era appena cominciata, non voleva avere figli per ora… e poi con quell’idiota di Black!
Però ora… ora era successo e di certo non si poteva buttare via.
 - Mami? – chiese improvvisamente Harry.
 - Ti porto da lei! – fece Cassandra.
 - Ti!
La ragazza lo prese in braccio e andò in salotto con lui.
Quando fece la sua comparsa con il bambino in braccio, James, Sirius e Remus si irrigidirono immediatamente, portando le mani alle bacchette.
Lily invece sorrise raggiante – Allora si è svegliato la piccola peste! – esclamò andando in contro ai due.
 - L’ho sentito che ti chiamava e così… non so se potevo… - fece Cassandra lasciando che Lily lo prendesse in braccio.
I tre malandrini si rilassarono subito.
 - Hai fatto bene! Non lo avevo sentito, questo dormiglione! – disse Lily facendo il solletico a Harry che rise gioviale.
Poi il piccolo vide Sirius. Si agitò per farsi mettere giù dalla madre e sgambettò dal suo padrino.
 - Tio Tirius! – gridò felice.
 - Ecco il mio nipote preferito!! – fece Sirius prendendolo e facendolo saltare in alto.
Harry rise.
 - Tio… bau bau! – disse con sguardo speranzoso.
 - Va bene, ti accontento subito!
Sotto lo sguardo attonito di Cassandra, Sirius prese le sembianze di Felpato.
 - Ma… ma… - balbettò la ragazza – Un animagus?
Osservò il cane nero che si rotolava felice sul tappeto e Harry che gli saltava addosso ridendo.
Poi guardò James e Lily che guardavano con occhi pieni d’amore il loro figlioletto.
James abbracciò Lily e la guardò teneramente.
Cassandra abbassò lo sguardo. Non sembravano così pericolosi… che fossero davvero innocenti?
E se era tutta una messinscena?
Si morse il labbro inferiore. Eppure le sembravano così spontanei.
Durante la cena parlò poco. Osservò e ascoltò più che altro. Mangiò soprattutto e notò con piacere che nulla di quello che aveva cucinato Lily le dava fastidio. La ragazza sapeva davvero il fatto suo.
Dopo la cena i ragazzi iniziarono un torneo di scacchi, mentre Lily lavava i piatti e Harry ronzava attorno ai tre incuriosito.
Seduta ancora a tavola, Cassandra osservò come Sirius giocava e scherzava teneramente con il bambino.
Quasi non sembrava lui. La cosa la sorprese piacevolmente.
Si portò una mano al ventre. Forse sarebbe stato un buon padre…
Saltò su dalla sedia. Che cosa stava pensando?! Un buon padre?!
Aveva intenzione di far crescere il suo bambino con quel playboy? E la sua intenzione di sbatterlo ad Azkaban dove era finita?!
Merlino, si stava facendo abbindolare da lui e dai suoi amici… come era stato possibile?
Lanciò uno sguardo a Lily che canticchiava lavando i piatti, poi a James che giocava allegro con gli amici.
Erano due ragazzi esattamente come lei, che volevano una vita tranquilla con i loro bambini. Non sembravano disposti a rovinarsela.
James non aveva potuto fare una cosa tanto crudele.
 “Cassandra gli stai credendo…” pensò la ragazza con un sospiro.
 - Ti va di fare una passeggiata fuori? Si sta bene sotto le stelle – disse Lily avvicinandosi a lei.
A quell’affermazione tre teste scattarono in alto.
 - Lily ma sei impazzita?! – urlò Sirius – Potrebbe scappare e non solo, vedere dove vi trovate!!
 - Emh… Lily, magari la prossima volta una passeggiata eh? – fece Remus.
 - Smettetela voi due! Io mi fido, so che non scapperà! – disse la ragazza e fece un sorriso sincero a Cassandra che rimase di stucco. – James, digli qualcosa!
 - Oh… bé… dai ragazzi, Lily ha un ottimo intuito. Lasciatele uscire…
Cassandra era ancora più sorpresa. Rischiavano di giocarsi così il loro segreto?
 - Noi non abbiamo nulla da nascondere – fece dolcemente Lily – Coraggio, vieni a fare una passeggiata.
Cassandra la seguì fuori dalla porta e si ritrovò in aperta campagna.
L’aria era calda e i grilli cantavano placidi. Si accostò a Lily in silenzio.
La tentazione di andarsene c’era, ma non così forte. Non dopo tutta la fiducia che le avevano dato.
Le due si sedettero sull’erba fresca.
 - So che non ci credi – disse Lily piano – Ma James è innocente. Qualcuno lo ha incastrato. Hanno rubato la sua bacchetta e hanno ucciso il primo ministro.
A quell’affermazione Cassandra rabbrividì. Il suo sguardo si addolcì e divenne triste.
 - Vorrei credervi… in tutta la giornata questo è il momento migliore che ho vissuto… prima ho scoperto di essere incinta, poi sono stata catturata da quell’idiota di Black e non faccio altro che vomitare…
I suoi occhi si riempirono di lacrime – Direi che è troppo per un giorno solo…
Sentì che Lily le cingeva le spalle con un braccio. Sulle prime fu sorpresa e un po’ scostante.
Poi si lasciò andare contro la spalla della ragazza e scoppiò a piangere.
 - E’ che sono così confusa… io non avevo programmato tutto questo! Non con uno con cui sto sempre a litigare e che conosco poco!
 - E’ normale avere paura. È una situazione nuova e non vuoi rimanere sola… Sirius è un bravo ragazzo, credimi, non ti mollerà senza aiuto…
 - Se solo fosse un po’ più gentile… magari potremmo provare ad andare d’accordo… - fece Cassandra asciugandosi le lacrime.
Sirius che aveva seguito le ragazze da lontano per tenerle sott’occhio aveva sentito tutto, grazie al suo buon udito.
Abbassò lo sguardo con un sospiro. Essere più gentile, eh?
Tornò sui suoi passi e rientrò in casa.
 - Allora, tutto bene? – chiese Remus.
 - Sì, stanno chiacchierando – disse il ragazzo.
Ripensò alle parole di Cassandra. Al suo comportamento di quella sera. Era sicuro che piano piano la ragazza si sarebbe schierata al loro fianco.
Guardò i due amici – Credo che inizi a crederci…
James si afflosciò sul divano, poggiando la schiena sul morbido schienale.
 - Lo spero – disse afflitto – Ci farebbe comodo il suo aiuto. Io… io inizio a perdere ogni speranza.
Deglutì, come a mandare giù un groppo troppo grande e guardò gli amici con gli occhi lucidi, vergognandosi un po’.
 - Io non ho ammazzato nessuno. Non voglio finire ad Azkaban per una cosa che non ho fatto!
Sapeva di star parlando come un ragazzino, ma aveva passato quei giorni facendo vedere a Lily che si sentiva bene, che era fiducioso, che tutto si sarebbe sistemato. Si era mostrato forte per lei, ma in realtà si sentiva esplodere dentro. Aveva una paura matta, soprattutto per Lily, Harry e il bambino in arrivo.
Essere lì con Remus e Sirius lo aveva aiutato a sfogarsi prima di impazzire.
 - Ehi, James, non voglio assolutamente sentirti parlare così! – esclamò Sirius mettendogli una mano sulla spalla. - Sai che si sistemerà ogni cosa! Io e Remus vi aiuteremo!
Remus annuì – Devi stare tranquillo, va bene? – disse con un sorriso di incoraggiamento.
James sospirò – Non dite a Lily che sono crollato, per favore – fece – Mi sono sempre mostrato incoraggiante fino ad ora.
 - Non preoccuparti, non diremo nulla – Sirius gli fece l’occhiolino.
In quel momento rientrarono Lily e Cassandra.
Harry fece un sorrisone alla mamma e le corse incontro raggiante. Le abbracciò le gambe e sollevò la testa per guardarla.
Lily lo guardò, innamorata persa, e lo prese in braccio.
 - Piccola canaglia, sei ancora sveglio! È ora della nanna questa, lo sai?
 - Gno, gno… - protestò lui, ma sbagliò e si strofinò un occhio con le manine paffute. – Voio giocare con tio Tirius!
 - Ehi, campione, lo zio va via ora, perché è tardi – disse Sirius.
Harry lo guardò come se fosse appena stato tradito.
 - Non fare quella faccia! Tornerò presto a giocare con te, lo prometto! – aggiunse il ragazzo prendendolo in braccio e stampandogli un bacio sulla fronte.
Allora Harry gli concesse un sorriso e chiese sotto voce – Anche tio Remut viene?
Sirius annuì – Certo che sì!
 - Va bene, allora io nanna ora!
 - Bravissimo, vai con la mamma coraggio!
Lily riprese Harry in braccio. Dopo i saluti, la casa rimase nuovamente vuota, solo con lei, James e il piccolo Harry.
 - Vado a metterlo a letto – disse Lily.
 - Vengo anche io! – fece James con un sorriso, cingendole le spalle con un braccio.
Harry crollò in un attimo. Era stanco, nonostante tutta la sua voglia di giocare ancora. James e Lily lo osservarono, tenendosi per mano.
Lily sorrise teneramente e portò la mano libera sulla pancia. James l’abbracciò e le diede un bacio sul morbido collo, annusandone il buon profumo.
 - Non vedo l’ora di vedere il nostro nuovo piccolo – le disse.
 - Anche io! E spero tanto che sia una femmina!
 - Ti dirò la verità, anche io spero che lo sia!
Lily sorrise raggiante e James la sospinse fuori dalla stanza di Harry, dirigendosi alla propria.
 - Io ora avrei un certo programmino per noi – le disse con un sorriso malizioso.
Lei ridacchiò – Va bene, mostramelo allora!

I raggi del sole filtravano pigri attraverso le tendine color pesca.
James mugugnò nel sonno e si girò su un fianco, dando le spalle alla finestra. Con uno sbadiglio aprì gli occhi e davanti a lui apparve la creatura più bella che avesse mai visto: sua moglie.
Dormiva tranquilla, con i rossi capelli sparsi sul cuscino candido e un’espressione serena in volto. Le ciglia lunghe e rossicce si posavano quasi sulle guance rosate. James le carezzò i capelli, sentendone la morbidezza sotto i polpastrelli. Poi le diede un bacio leggero sulle labbra.
Lily borbottò appena e si voltò, dandogli le spalle, infastidita.
Il ragazzo ridacchiò e decise di andare a preparare la colazione. Si alzò dal letto e si vestì velocemente.
Prima si andare in cucina passò per la stanza di Harry. Il piccolo dormiva ancora placidamente nella sua culla.
Fischiettando James raggiunse allora la cucina, pronto a preparare una colazione con i fiocchi a sua moglie.
La dottoressa aveva sconsigliato cibi troppo carichi di zuccheri e grassi. Così James tagliò a fette della frutta fresca: una pesca, un ananas e una mela, i preferiti di Lily.
Poi versò in un bicchiere una spremuta d’arancia fresca e uscì in giardino a prendere qualche fiore per completare l’opera.
Quel giorno si sentiva particolarmente galante.
Sistemò i fiori in un vasetto e tutta la colazione su un vassoio. Allegro, tornò in camera, pronto a svegliare la mogliettina con quella dolce e sana colazione.
Iniziò a baciarla dolcemente sulla fronte, poi sulla guancia. Lily mugugnò infastidita, ma dopo un po’ iniziò a ridacchiare, quando i baci si spostarono leggeri sul collo, provocandole un lieve solletico.
A quel punto spalancò i suoi meravigliosi occhi verdi e vide il vassoio sul comodino.
 - La colazione a letto – fece con un sorriso.
 - Già! – disse James, aspettando che si mettesse seduta, per poi poggiarle il vassoio sulle gambe.
 - E ci sono anche i fiori! – disse Lily – James, come sei dolce!
 - Lo so! – fece lui ridendo.
Lily lo attirò a sé e gli diede un bacio leggerò. Poi il suo stomaco brontolò e capì che doveva finire subito tutta quella frutta o sarebbe impazzita dalla fame.

Un dolce risveglio lo ebbe anche un’altra persona, nonostante gli avvenimenti scombussolanti del giorno prima.
Sirius aveva portato a casa con se Cassandra, non sapendo se fidarsi già o meno e preferendo tenerla d’occhio ancora un po’.
Aveva un incantesimo all’appartamento per non farla smaterializzare, così da non doverla legare ancora e le aveva anche ceduto il proprio letto, andando a dormire in salotto e sorprendendola non poco.
La mattina quando Cassandra aprì gli occhi uno strano odore aleggiava nell’aria.
Sembrava qualcosa di buono da mangiare.
Si alzò dal letto e raggiunse la cucina. Indossava una maglietta di Sirius a mo’ di pigiama e le sembrava di avere una camicia da notte addosso.
Le maniche le coprivano quasi le mani. Era buffa in quello stato, lei che era sempre perfettina.
Trovò Sirius in cucina, intento a cercare di non far bruciare delle frittelle in una padella.
La tavola era già stata apparecchiata e vi erano: un piatto con dei toast ricoperti di marmellata, della frutta tagliata a pezzi, latte e caffè, succo d’arancia, muffin ed ora anche le frittelle erano in arrivo.
Il resto della cucina però non versava in ottime condizioni. La farina era sparsa ovunque e la marmellata si era spiaccicata su qualche mattonella, per non contare il latte che era caduto per terra e che un gattino tutto nero stava leccando avidamente.
 - E questo gatto? – chiese Cassandra, tanto per annunciare il suo arrivo.
Sirius si girò e lei in quel momento lo trovò davvero buffo. Aveva addosso un grembiule da cucina e sul  naso aveva un po’ di marmellata, mentre sulle guance della farina.
La ragazza fece uno sforzo immane per non scoppiare a ridere e mantenere la sua espressione seria e impassibile.
 - Oh… questa notte sono uscito a fare una passeggiata e l’ho trovato tutto solo… così l’ho portato a casa – spiegò lui.
 - Adoro i gatti! – disse lei e si chinò ad accarezzarlo.
 - Fa’ attenzione! – fece Sirius subito – I gatti portano la toxoplasmosi è pericolosa in gravidanza…
Lei lo guardò sorpresa.
Lui si grattò la nuca e guardò altrove.
 - L’ho sentito da qualche parte – spiegò – E ho sentito anche le donne mangiano molto quando… quando aspettano un bambino. Spero che la colazione ti vada bene…
 - Benissimo. Sto morendo di fame – disse lei, cercando di non lasciare trasparire alcuna emozione e sedendosi a tavola. In realtà era troppo sorpresa. Non si sarebbe aspettata un gesto del genere da lui.
Sirius mise le frittelle a tavola e fece poi per uscire dalla cucina.
 - Aspetta, tu non mangi? – chiese Cassandra.
 - Posso sedermi a tavola con te senza rischiare di essere insultato pesantemente?
 - Emh… può darsi…
Cassandra prese una frittella e se la mise nel piatto, cospargendola generosamente di marmellata e mettendosi sopra in modo ordinato delle fettine di pesca.
Sirius a quel punto si sedette a tavola, dopo aver preso un piatto e una tazza.
 - Complimenti, bell’accostamento frittelle e frutta! Ora le provo anche io! – disse prendo un paio di frittelle e facendo lo stesso di Cassandra.
Lei si lasciò sfuggire un sorriso e addentò un boccone della sua colazione.
L’attimo dopo era in corsa verso il bagno per rimettere con Sirius che la seguiva preoccupato.
Nessuno dei due sapeva che quello era solo l’inizio.
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