Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |       
Autore: Anna_Gree    28/09/2009    3 recensioni
Questo è il primo capitolo della storia di Greta. Il titolo del racconto l’ho rubato ai Tre Allegri Ragazzi Morti, una delle loro canzoni più belle. Premetto, parte di quello che leggerete è fantasia, ma molti episodi sono successi davvero, come quello delle chiavi xD, e le persone sono tutte ispirate a gente che ho conosciuto davvero.
Tutto inizia ad una festa..
Sono leggermente emozionata, spero che vi piaccia davvero. :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Tre. Numero perfetto. Siamo tre. Siamo speciali. E stasera, però, andiamo ancora un po' oltre. Non voglio pensare, stasera".
Guarda fisso nel vuoto, mentre l'acqua le scorre sulla schiena ancora un po' abbronzata e le doma dolcemente tutti i riccioli castani. Prende in mano il rasoio, lo passa lentamente prima sotto le ascelle, poi sugli stinchi, sui polpacci, ed infine apre leggermente le gambe. "Sì, anche lì, non si sa mai chi o cosa potrebbe capitarmi ad una festa simile".
Chiude l'acqua ed afferra un asciugamano; sente le altre due che salgono di corsa le scale. Ha il tempo per darsi un'occhiata allo specchio, "Che schifo", pensa, poi le sente bussare con forza alla porta. "Apri, sfigata! Tanto ti abbiamo già vista nuda...come metà città! Ohoh che divertente che sono!"
E' una voce fin troppo conosciuta per arrabbiarsi; è la voce gentile della "piccolo" Gin; e, dietro di lei, le risate calde della sua Roxie.
Greta esce dal bagno, ancora gocciolante. "Oh, sempre in ritardo tu!". Vorrebbero saltarsi addosso, quelle tre piccole donne, ma Greta è troppo bagnata, quindi si limita a trascinarle in camera sua con uno dei suoi enormi sorrisi. Due minuti ed è già vestita. Escono di corsa quasi urlando, "FESTA!", montano sui motorini e partono in fila indiana.
Tre. Tre ragazze così diverse fuori, così uguali dentro. Hanno tutte e tre la stessa voglia di esagerare, di provare, di vivere. Soprattutto lei, la piccola Gin, piccola solo di età, però. Greta la adora; adora quei pochi momenti in cui è dolce e innocente; e adora quei tanti momenti in cui è pazza e scatenata. “Oh sì, la adoro proprio”.
Scendono tutte e tre dagli scooter. “Gin, ricordati le chiavi stavolta”. Roxie la conosce troppo bene.
E’ figa Roxie stasera: è allegra, solare, ma le sue amiche conoscono troppo bene i suoi segreti, le sue paure, che lei cerca di mascherare. “Hai cenato stasera, Rox?”, le chiede Gin. Lei non risponde.
Camminano sull’erba secca, il cielo è limpidissimo, è la perfetta notte di fine estate, e loro l’hanno capito.
Raggiungono le barchesse della villa, alla fine del campo: un falò enorme illumina tutto intorno, lui e le stelle sono le uniche fonti di luce, c’è già musica, ma la pista è vuota; loro si fiondano al bar, iniziano con una birra ciascuna, brindano, “Alla vita, alle feste, al piacere!”, poi accendono il radar.
Inizia la festa. Bevono. Una, due, tre birre, qualche cocktail. Sono molto socievoli.
Greta ha puntato la sua preda, si avvicinano. “Piacere, Davide”, tre baci.
Avete roba?” chiede Gin. Diretta. Sì, ne hanno, ma è poca, dovranno dividerla. “Io faccio pure a meno”, ammette Greta, “e tu?”, il suo sguardo è più che eloquente, lui capisce, “Anche io”, poi si rivolge a lei, “ti va di fare un giro?”.
Agguantano due birre e si allontanano dalla parte opposta, verso il buio. Si appiattiscono contro un muro, un ultimo sorso poi si inizia. Un bacio appassionato, cominciano a spingersi un po’ oltre; la mano di lui scivola tranquilla sotto i vestiti, sale, sale. Ha una mano forte, un po’ troppo forte, a Greta fa male, ma non le importa: si lascia toccare dappertutto, apre le gambe, slaccia i jeans, rimane passiva. E’ una situazione fin troppo famigliare per lei. Ma no, i ricordi non devono tornare a galla. All’improvviso le viene da vomitare, ma non può fermarsi proprio ora, no, “Ci siamo quasi, tieni duro, Greta, non devi pensare”.
E’ finita. Greta si rialza, sputa per terra, recupera la sua birra e se ne va. Vuole stare da sola. Va verso il buio, e nel frattempo ricomincia a pensare. Le salta in mente quella massa di capelli biondi, le sue mani leggere e quegli occhi così azzurri e innocenti. “Maledetta Gin”, pensa, “maledetto il suo bagno, maledetta quella festa e maledetto lui!”. Sta per tirare fuori il cellulare, ma qualcosa la blocca.
Roxie è incazzata, glielo si legge in faccia. Cammina spedita verso di lei, qualcuno le urla “Torna qui bionda, dai!”. Ora sono una di fronte all’altra, la sua espressione è cambiata, ora è preoccupata. “E’ sparita, Gin, non la trovo più”.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Anna_Gree