Mentre Harry e Ron si fanno un bel bagnetto per recuperare la spada di Godric, Hermione, sola nella tenda, non sa ancora del ritorno del rosso e pensa... a Ron...
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Ancora tanti ringraziamenti a chi legge e commenta le mie
storie.
Un bacio e... spero che vi piaccia... anche se è una cosina
corta corta...
Tutti i personaggi appartengono alla Signora Rowling, e questa storia
(storia?) è stata scritta senza scopo di lucro alcuno.
Se non dovessi essere una persona molto razionale ed abituata a non
travisare tutte
le situazioni, probabilmente sarei convinta che Ron sia un elemento di
disturbo inviato da Voldemort per evitare che Harry si senta
tranquillo e per farlo abbattere ancora di più, per non
parlare poi del fatto che con lui in giro si abbassano notevolmente la
mia soglia di attenzione e la mia pazienza, così che anche
io, limitata da questo fattore, non riesca a dare tutto
l’appoggio e l’aiuto che potrei al mio amico.
Lo so, è una teoria che non farebbe una piega, se non fosse
che la realtà è un’altra: Ronald
Weasley non è altro che uno stupido! E quando lo
rivedrò, se lo rivedrò, gli riserverò
una di quelle sfuriate che non se la può nemmeno immaginare.
Lasciare soli me ed Harry durante la ricerca degli Horcrux è
stata la cosa più... più... uff, non mi viene
nemmeno il termine (ecco cosa intendo per effetti negativi che Ron
può provocare: appena ci penso mi altero e non riesco
nemmeno più a concludere una frase con il termine
adatto...), bhè, diciamo che è stata la cosa
più viscida che poteva fare (viscida è abbastanza
appropriato, ma non descrive nemmeno minimante il dolore che ci ha
provocato): aveva promesso che avrebbe accompagnato Harry in qualsiasi
caso, aveva detto che si fidava e che non l’avrebbe lasciato
solo... bugiardo e traditore! E io... io, sciocca bambinetta, pensavo
che fosse cresciuto, che fosse diventato un uomo fiero e deciso... e mi
sono anche illusa di altro... stupida Hermione!
Ora, mentre Harry è a zonzo non so dove, sono qui a
cercare di contenere i segni evidenti del pianto che mi sto facendo per
colpa di quel pel di carota che ci ha mollati, perché lo so
che Harry si è accorto di quando di notte piango... quando
succede non mi dice nulla e fa finta di dormire, ma la mattina dopo ha
uno strano modo di comportarsi e lo vedo a disagio, inoltre capisco
anche quando si sforza di non nominarlo... anche a lui fa male che Ron
se ne sia andato, in quel modo poi, ma so anche che tutti i suoi sforzi
sono in mio favore, si preoccupa per me, certo che però
dovrebbe anche rendersi conto che dovrebbe stare più attento
anche verso se stesso: il fatto di sapere che la soglia di percezione
del
pericolo in Harry è alta quanto un puffo, non mi
tranquillizza affatto.
Devo ricompormi un po’: ho un aspetto terribile, e non voglio
che il mio migliore, e al momento unico, amico senta anche il peso
della mia sofferenza... e della mia rabbia! Giuro che quando lo vedo lo
massacro! Gliela farò pagare! È una promessa, ed
Hermione Granger mantiene sempre le promesse!
Ma dove si è cacciato quell’imb... imprudente di
Harry? Non deve essere proprio da poco che è uscito...
vabbhè intanto vado in bagno a sciacquarmi il viso.
Ci voleva proprio! L’acqua è gelida, ma almeno mi
sono un po’ ripresa dallo stato depressivo di prima... forse
ora riuscirò anche a riposarmi un attimo.
Oh, mi devo essere addormentata… meno male… che
cos’è questo rumore? Sarà Harry di
ritorno,
però non me la sento di parlarci, meglio continuare a
dormire…
“Hermione…”
“Hey, Hermione, sevegliati!”
Uffa! Ma che vuole?
“Hermione!”
Va bene, va bene arrivo… ma cos’avrà
mai da sembrare così eccitato?
Mi metto a sedere e tolgo quella paglia che ho in testa dagli occhi (il
poco riposo mi ha reso ancora più stanca e mi sento
imbambolata, ma i miei capelli non mi danno MAI tregua) mentre cerco di
rispondere al mio amico rompi pluffe, ma
che blatera? C’è qualcuno? Ma chi… No,
un attimo... non è possibile, oh mamma... no, non piangere
ancora, non ora... il respiro mi si blocca (morirò di sicuro
per assenza di ossigeno), Harry si scosta diventando parte integrante
della tenda ed esibendo un sorrisone da pubblicità del
dentifricio, e di fronte a me rimane Lui. Imbarazzatissimo. Mi sembra
che sia diventato ancora più
alto, e ancora più rosso, mi guarda e mi sorride
teneramente, vorrei corrergli incontro ed abbracciarlo, legarmi al suo
collo e riempilo di baci.
Mi avvicino a lui, lenta, come se fossi una
sonnambula, il suo sguardo è speranzoso, vedo le sue
braccia, che si tanno per alzare, che sia un tentativo di abbraccio?
Anche la mia mano si alza, forse sto per carezzargli una guancia? “Ahia…
ahi… smettila! Ma
che…? Hermione… AHIA!”
No: gliele sto dando di brutto.
Lo avevo promesso che me l’avrebbe pagata!
Note: le frase in
corsivo è una citazione dal 7°
libro "Harry Potter e i Doni della Morte"… ma che lo dico a
fare? Tanto lo sanno tutti!