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Autore: Catherine Heathcliff    29/09/2009    2 recensioni
Sentire la mancanza di qualcuno,veramente,è una cosa così tremenda che solo pochi sono capaci di descriverla. È come pretendere di respirare sott’acqua senza un boccaglio oppure osservare un cielo d’estate senza che questo si riempia di stelle. NOTA BENE!!MODIFICATO IL TITOLO!!e l'introduzone!!(è comunque tutto uguale,è sempre l'"ultima anima")
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap1ginny
Capitolo 1

Soffrire per l'assenza
di chi si ama è un bene
in confronto a vivere con chi si odia.

Jean de La Bruyère;
voldemort giusta
Stringo fra le dita la bacchetta di Sambuco,facendola scorrere nel mio palmo,tenendo gli occhi fissi sulla sagoma di Voldemort che si innalza davanti a me.Tom Riddle sembra più sinistro del solito,ha gli occhi nascosti da un cappuccio nero e l’unica cosa che si intravede sono le iridi rosse che al tocco della luna brillano di riflesso.
Lentamente,come se questo momento fosse così meraviglioso da doverlo assaporare a lungo,si cala il cappuccio,mostrando il suo volto pallido e cadaverico.
Le labbra sono leggermente alzate a increspare un sorriso di amara soddisfazione mentre la mano destra,scheletrica,stringe una bacchetta così forte che la pelle sembra quasi un mare di vene rosse  e blu.Chiudo per un attimo gli occhi.Nella mia testa vedo Ginny.Vedo Ron ed Hermione.Lupin.Hagrid.Stringo il pugno alla bacchetta.
Dicono che quando sia giunta la tua ora tutta la vita ti scorra davanti,come in un film.
Apro gli occhi.
Se è così,io non permetterò al film di iniziare.
La bocca di Voldemort si increspa in un sorriso così rapidamente che non ho il tempo di reagire mentre quelle stesse labbra ripetono ancora una volta l’incantesimo mortale:
“Avada Kedav-”
Un lampo.Rivedo i miei genitori.Ginny,Ginny sola senza di me.Per sempre.Stringo i denti e con tutta la rabbia che ho in corpo urlo: “Avda Kedavra!”nello stesso istante in cui Tom Riddle finisce il suo incantesimo.
Una specie di bolla si crea intorno a noi,simile a quella del quarto anno al cimitero,solo che stavolta non ci sono le anime delle persone che amo a rassicurarmi,adesso sono solo.
Sento lo stomaco bruciarmi,una forza irresistibile mi spinge a terra ma io devo resistere.DEVO.
Stringo ancora più i denti.
Ginny.
Avanzo di un passo.
Ginny sola.
Lancio un grido di dolore,continuando ad avanzare.
Ginny sola per sempre.
Con un ultimo passo mi avvicino a Voldemort,resistendo l’impatto delle nostre bacchette.
La luce che scaturisce da quest’ultimo passo,il rumore assordante del corpo di Riddle che crolla a terra si mescola all’esplosione d’oro degli ultimi sprizzi di  vita della sua bacchetta contro quella di Sambuco.Una frustata di potere mi colpisce lo stomaco,facendomi crollare a terra,esamine ma vivo.Alzo la testa da terra,sputando l’erba che si mescola alla mia saliva.Ho un dolore atroce al ventre e la testa pulsa tremendamente.Scorgo la sagoma di Voldemort immobile a terra,neanche il vento osa muovere un lembo del suo mantello.Mi sollevo sentendo le ginocchia cedere e sutacchiando erba e sangue dalla bocca cerco di tirarmi su,aggrappandomi a un tronco d’albero.
Sento lacrime di gioia scorrermi lungo le guance.Vorrei poter ridere,questo è il momento in cui tutti dovrebbero ridere di felicità e piangere,pianger eperchè è finalmente tutto finito.Mi alzo definitivamente da terra e provo a muovere qualche passo verso la Foresta Oscura,lentamente.
Lancio un’occhiata al profilo della scuola semi distrutta.Posso sentire i boati degli incantesimi,posso osservare le battaglie di luce in cielo ma non posso avvicinarmi,almeno non subito.
Con un ultimo boato che smuove addirittura i fili d’erba,tutto,ogni cosa,si spenge,perdendo il presente nell’oscurità.
Facendomi coraggio e mordendomi un labbro fino a farlo sanguinare affretto il passo,zoppicando fino alla soglia di quella che era sempre stata la mia scuola.
I mangiamorte sono spariti,lasciando nel cielo lattiginoso e spento delle lunghe linee che formano la sagoma di un teschio.Guardo meglio il Marchio Oscuro impresso nel firmamento e con stupore capisco che quella sta già scomparendo,che la magia degli stessi mangiamorte sta diminuendo in maniera graduale.
Tutti sono raccolti in un punto,tutti affollano il giardino e gridano,gridano dolorosamente.Mi avvicino al corpo disteso a terra e con orrore scopro che è Ginny.Ron al suo fianco le tiene la testa alzata,piangendo come un bambino,nascondendo i singhiozzi nella felpa di Hermione che dolcemente gli accarezza i capelli.
Rimango immobile.Intorno a me c’è rumore,tanto rumore;eppure non ho mai avevrtito il silenzio in maniera così vivida.Mai in maniera così reale,forse perché il silenzio è qualcosa che nasce dentro l’anima,non dentro il corpo e così quando l’anima muore tutto il resto scompare.Mi avvicino al corpo di Ginny senza che una lacrima mi coli sulla guancia.Tutti i miei sentimenti,i miei arti sembrano congelati.
“Harry…”hermione solleva gli occhi gonfi su di me “Harry”ripete
Io scosto la sua mano e sfioro le labbra di Ginny con i polpastrelli.
Poso una mano sul suo petto,cercando il minimo segno di un battito,il minimo rumore ma ancora una volta mi avvolge solo il silenzio.

“Harry…dov’è Voldemort?”domanda in un sussurro Nevill,indicando la foresta
“Riddle non esiste più…”
“e la bacchetta?”domanda in un sussurro
Lo guardo con aria persa.La bacchetta.I doni della morte.Mi frugo nelle tasche alla ricerca della pietra della resurrezione.Sento qualcosa di duo premermi contro la coscia,così controllo quella tasca e con gioia vedo la pietra.Le mani mi tremano nell’avvicinarlo a Ginny.
“era persa…nella foresta…”mormora Hermione,lanciandomi un ‘occhiata malinconica.Scuoto la testa e avvicino la pietra ancora di più a Ginny.
“Harry,non succede niente…”sussurra Ron,guardando la sorella con amarezza
“me ne devo andare”esalo,posando la pietra sul suo cuore
Mi alzo,pronto adesso,a vedere scorrere tutta la mia vita davanti a me.

Fino a quando il vecchio proprietario non morirà

Mi allontano,senza voltarmi,stringendo la bacchetta.

La pietra non potrà resuscitare un’altra persona.

Mi fermo vicino al lago,guardando il mio riflesso sporco di sangue sulla superficie increspata.

Solo quando il proprietario sarà spirato,essa passerà a chi

Inspiro un’ultima volta.
Chiudo gli occhi.
 l’ha
Per te,Ginny,penso.
vicina
Vedo il suo profilo,le sue labbra.I miei ricordi.
 al
Mi lascia cadere in acqua,senza apporre resistenza alle alghe e alle creature del lago che mi trasinano in basso,crudelmente.
 cuore.

La vita.La morte.La resurrezione.
Ginny ape gli occhi,soffocata dall’aria che la opprime.Tossisce per qualche momento e mentre tutti l’abbracciano e la stringono lei si asciuga una lacrima di consapevolezza che le cola lungo una guancia.





  
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